Camignada e Transpelmo cedono, Davos insiste, Parigi… ni
Fine settimana di annunci relativi alle gare programmate per questa tormentata estate-autunno.
Su migliaia di podisti italiani amanti delle Dolomiti sono piovute come macigni (è il caso di dirlo) le comunicazioni della rinuncia della “Camignada poi siè refuge”, dal lago di Misurina ad Auronzo attraverso la stupenda area delle Tre Cime di Lavaredo, e della “Transpelmo” in alta val di Zoldo attorno alla più bella montagna dolomitica. La provincia di Belluno continua a pagare il suo tributo alle incertezze del momento e (come ci ha scritto Andrea Basso della maratona di Milano) alle possibili responsabilità penali che potrebbero gravare, anche qui come macigni, su chi in Italia osasse organizzare una gara e avesse la sfortuna di un reduce ‘positivo’ e vendicativo, capace magari di eccepire su una toilette non abbastanza ‘igienizzata’ o su una podista compagna di corsa che gli avesse respirato un po’ troppo bocca a bocca…
Ecco il comunicato della Camignada, di oggi 6 giugno:
“Causa emergenza Covid-19, siamo costretti a rinunciare all’edizione 2020 della Camignada” dice il presidente del Cai di Auronzo, Stefano Muzzi. “Come tutte le organizzazioni sportive, ci siamo trovati e ci troviamo di fronte a una situazione senza precedenti. Nelle settimane scorse abbiamo sospeso le iscrizioni e ci siamo presi un periodo di riflessione per valutare al meglio ogni aspetto legato alla Camignada, in relazione all’evolversi della situazione sanitaria e delle normative. Una manifestazione come quella che proponiamo da quasi mezzo secolo, con oltre un migliaio di partecipanti e centinaia di volontari lungo il percorso, una festa della montagna prima ancora di una gara, non permette di garantire gli standard di sicurezza richiesti. La decisione che abbiamo assunto, pur dolorosa, crediamo sia la scelta più responsabile per assicurare la sicurezza di partecipanti e staff organizzativo. Vivere la montagna, del resto, significa a volte anche saper rinunciare a proseguire verso la vetta. L’appuntamento è per domenica 1 agosto 2021, per una giornata alla quale abbiamo già iniziato a lavorare e che vogliamo rappresenti un qualcosa di speciale, per ogni concorrente e per la storia della Camignada. Segnaliamo inoltre che i concorrenti che si fossero già iscritti all’edizione 2020 hanno due possibilità: confermare l'adesione per l'edizione 2021 oppure richiedere il rimborso integrale della quota.
Nota di plauso per l’ultima frase: il rimborso non è insomma una mission impossible.
Dal comunicato della Transpelmo datato 4 giugno:
L’edizione 2020 della Transpelmo, gara di trailrunning che si sarebbe dovuta svolgere il 6 settembre sui sentieri della Val di Zoldo (Belluno), è annullata.
Il comitato organizzatore ha valutato attentamente ogni possibilità, ritenendo che non sussistano le condizioni per organizzare l’evento. «A malincuore, dobbiamo rinunciare all’edizione 2020 della Transpelmo» spiegano Andrea Cero ed Eris Costa, coordinatori dello staff organizzativo della manifestazione nata nel 2008 che si svolge lungo i sentieri attorno al Monte Pelmo, una delle vette iconiche delle Dolomiti. «L’emergenza Covid 19 ci ha messo di fronte a una situazione senza precedenti. Dopo aver atteso l’evolversi del quadro sanitario e normativo, considerata la rigidità degli standard di sicurezza richiesti ed esplorata ogni possibilità per evitare l’annullamento, siamo arrivati alla decisione di rinviare al prossimo anno. Si tratta di una scelta molto sofferta ma crediamo che questa sia la soluzione più responsabile nei confronti di concorrenti - oltre 800 nell’edizione dello scorso anno – e di volontari – oltre duecento. Diamo appuntamento al 5 settembre 2021, nella convinzione che la nostra scelta sia capita e con l’auspicio che i tanti concorrenti che in questi anni ci hanno dato fiducia possano essere con noi anche il prossimo anno, per un’edizione che vogliamo più coinvolgente che mai.
A nord delle Alpi invece si resiste: la mitica Davos, programmata per l’ultimo weekend di luglio e che aveva messo le mani avanti ipotizzando un ‘recupero’ a metà settembre, ha invece optato per la ‘resistenza’, anzi per una sfida, sintetizzata nel nome di Corona Swissalpine 2020. Sintetizzo il messaggio inviato il 4 giugno e presente sul sito della gara:
Possiamo darvi una lieta notizia: dopo tante riunioni e prove, la Swissalpine si potrà svolgere il 25 e 26 luglio, sia pure nel rispetto delle norme di sicurezza causate dalla Covid e nella speranza che non ci siano altri impedimenti imprevisti. Dovremo rinunciare ad alcune delle cose incluse nei programmi, ma certamente siamo intenzionati a offrirvi un pezzo di normalità.
Gli iscritti fino al 2 giugno (non sono più ammesse nuove iscrizioni se non con la modalità della “lista d’attesa”) hanno le possibilità:
trasferire l’iscrizione al 2021
annullare l’iscrizione 2020 ricevendo il 60% della quota entro 4 settimane
lasciare in offerta la quota pagata.
Chi desidera confermare la partecipazione del 25/26 luglio deve collegarsi col sito e compilare il modulo entro il 9 giugno.
Non potremo organizzare la 20 km (né le gare a staffetta e per bambini) ma sarà possibile trasferirsi sulla 23 o sulla 10 km: a breve seguiranno informazioni.
La Corona Swissalpine 2020 impone, a causa dello sviluppo della pandemia e delle direttive politiche, una forte dose di flessibilità e autoresponsabilità da parte dei partecipanti e dei collaboratori. Intanto, le corse dei K68 e K43 saranno distribuite in due giorni: K68 sabato 25; K43 domenica 26.07.2020. Gli orari di partenza saranno comunicati più tardi, come pure informeremo sulle K23 e K10.
Tutti i concorrenti saranno vincolati a rispettare le regole di igiene e distanziamento.
Infine, la maratona di Parigi. Il sito ufficiale continua a riportare la data del ‘recupero’ del 18 ottobre, decisa già dal 5 marzo, ma da ieri 5 giugno ospita pure una comunicazione contemporaneamente spedita agli iscritti, che lascia leggermente sconcertati:
Come sai, la crisi del COVID-19 ha colpito gravemente il settore dello sport: è da marzo che non si organizzano eventi pubblici. Il Consiglio dei ministri ha prolungato il blocco fino al 15 settembre: per tutte le competizioni organizzate dal nostro comitato A.S.O. entro quella data, a partire dalla maratona di Parigi inizialmente prevista per il 5 aprile, noi offriamo un credito (voucher) pari alla somma integrale che hai versato, valido 18 mesi per partecipare a un qualsiasi nostro evento. La somma che non avrai speso entro 18 mesi ti sarà successivamente rimborsata.
Entro metà luglio riceverai un email che specificherà l’importo del tuo credito e le modalità per usarlo. Ci spiace per il disagio creato da questa situazione eccezionale. Non vediamo l’ora di rivederti, anche se la priorità resta la salute di tutti.
La cosa, come dicevo, sconcertante è che questo messaggio non fa alcuna menzione della data del 18 ottobre: l’unica data citata per la maratona è quella primitiva, già annullata da tre mesi. Resta dunque il dubbio se questo rimborso o bonus valga solo per chi non accetta il recupero, oppure sottintende l’annullamento definitivo. In una Francia che dal 12 maggio ha cominciato a riaprire le scuole (giungendo alla riapertura generale anche per i licei il 2 giugno), e lo stesso 2 giugno ha dato via libera a bar, ristoranti, parchi, attività sportive (con qualche cautela solo per la “zona arancione” di Parigi), e che si pente di aver fermato precipitosamente il campionato di calcio (peraltro, virtualmente ormai concluso per il titolo), l’annullamento suonerebbe come punitivo nei confronti del podismo.
1 commento
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Lunedì, 08 Giugno 2020 11:35
inviato da Mark
Pareva in effetti troppo intelligente per i nostri burocrati e legulei stabilire che i partecipanti ad una manifestazione sportiva firmassero una sorta di liberatoria...
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