Roberto Annoscia
Avanti un'altra: squalificata la vincitrice della Milano Marathon
La 34enne keniana Lucy Kabuu Wangui è stata squalificata per due anni: vincitrice dell’ultima edizione della Maratona di Milano in 2h27:01, fu sottoposta al controllo antidoping risultando positiva alla morfina.
Sospesa in via precauzionale dal 1° agosto in attesa delle controanalisi, nonostante tutte le giustificazioni prodotte, compreso l’uso di medicinali dovuto ad un ricovero per un’infezione, è stata ritenuta colpevole dal Tribunale Antidoping della IAAF che l’ha sanzionata con due anni di squalifica che scadranno il 31 luglio 2020.
A questo punto la vittoria nella Milano Marathon andrà alla connazionale Vivian Kiplagat, seconda in 2h27:07.
Da ricordare che Kabuu nella sua carriera ha vinto l'oro nei 10000 metri e il bronzo nei 5000 ai Giochi del Commonwealth del 2006; vanta, inoltre, il 12° tempo nella storia della maratona femminile con il 2h19:34 stabilito nel 2012 a Dubai. Due le partecipazioni alle Olimpiadi, ad Atene 2004 e Pechino 2008: in quest'ultima concluse in 5^ posizione i 10000 metri in 30:39.96.
Velocissima la Valencia 10K Ibercaja, con doppio successo etiope
13 Gennaio - Gara veloce, velocissima l’undicesima edizione della Valencia 10K Ibercaja, con la 20enne etiope Tsehay Gemechu che si è assicurata il successo in 30:15, migliorando di 15 secondi il primato nazionale sinora detenuto da Tirunesh Dibaba.
In campo maschile ancora una vittoria etiope, con Chala Ketema Regasa ad imporsi in 27:23, nuovo record della corsa, di livello IAAF Bronze Label.
Partenza unica per tutti, con temperatura fredda di 6 gradi, quasi inaspettata, ma che non ha fermato le protagoniste della gara femminile, che ha vissuto sul duello tra la etiope Gemechu e la keniana Gloria Kite, passate al 5° km in 15:01. Ritmo leggermente ridotto nella seconda parte, con la vincitrice che ha staccato la compagna di fuga intorno all’ottavo chilometro, ottenendo anche il primato della corsa e il quinto miglior tempo di sempre.
Kite ha concluso in seconda posizione in 30:26, migliorando il personale di più di un minuto; terza l’altra keniana Evaline Chirchir in 30:43. Ottava la spagnola Trihas Gebre, che in 31:39, ha stabilito il nuovo primato nazionale.
In campo maschile, ritmo davvero sostenuto a 2:43/2:45 al chilometro, con un gruppo di sette uomini – i favoriti della vigilia - a condurre la gara: gli etiopi Chala Ketema Regasa, Abayneh Degu e Batesfa Getahun, l’ugandese Stephen Kissa e i keniani Matthew Kipkorir Kimeli, Edward Kibet e Vedic Cheruiyot.
Passaggio al 5° km in 13:43, ma, proseguendo, si staccano dal gruppo di testa Kibet, Kimeli, Degu e Getahun in progressiva successione, lasciando a combattere per il successo finale Kissa, Cheruiyot e Regasa, con l’ugandese a tirare il trio.
Avanzano compatti fino allo volata finale, quando Regasa fa valere la sua maggiore velocità negli ultimi 200 metri, andando a vincere in 27:23 su Kissa (27:24) e Cheruiyot (27:26). Regasa migliora il record della corsa di ben 29 secondi.
Da segnalare, infine, che Martin Fiz, “vecchio” maratoneta spagnolo, campione del mondo sulla 42,195 metri nel 1995, ha stabilito il nuovo primato del mondo SM55 in 31:36, migliorandolo di 27 secondi.
10780 gli arrivati.
Classifica Maschile
1 Chala Ketema Regasa (ETH) 27:23
2 Stephen Kissa (UGA) 27:24
3 Vedic Cheruiyot (KEN) 27:26
4 Batesfa Getahun (ETH) 27:39
5 Matthew Kimeli (KEN) 27:45
6 Edward Kibet (KEN) 27:50
7 Abayneh Degu (ETH) 27:51
8 Mohamed Reda (MOR) 27:58
9 Juan Antonio Pérez (ESP) 27:59
10 Moses Kurong (KEN) 28:00
Classifica femminile
1 Tsehay Gemechu (ETH) 30:15
2 Gloria Kite (KEN) 30:26
3 Evaline Chirchir (KEN) 30:43
4 Rosemary Wanjiru (KEN) 30:50
5 Antonnina Kwambai (KEN) 31:02
6 Hunegnaw Yisman (ETH) 31:23
7 Joyce Chepkemoi (KEN) 31:38
8 Trihas Gebre (ESP) 31:39
9 Karolina Nadolska (POL) 32:20
10 Susan Jeptoo (KEN) 32:55
Chiatona (TA) - 8^ Corri tra i pini (e tra i 'gabbiani')
13 Gennaio - Ottava edizione della “Corri tra i pini di Chiatona”, un cross sempre affascinante, particolare, che si va a sviluppare nel boschetto della nota località balneare, su un fondo vario, dall’iniziale e breve tratto in asfalto, allo sterrato, alla terra, all’argilla, alla sabbia, in un continuo variare, respirando aria che più buona non si può.
Apparentemente facile: solo dopo aver dato tutto e aver tagliato il traguardo, si comincia a sentire quella pesantezza di gambe, dovuto allo sforzo su una distanza sostanzialmente breve, ma che ti porta a lavorare tanto e in fretta.
L’accoglienza è genuina e spontanea, gli organizzatori della Atletica Podistica Palagiano sono gente semplice e sincera, fanno tutto con il cuore, per il solo piacere di far correre la gente sulle loro abituali zone di allenamento.
Lorenzo Resta è il simbolo di questa società, con lui collabora il “figlio putativo” Alessandro Belotti; il presidente Gaetano Stellaccio si occupa più della burocrazia, lasciando a tutti gli altri soci la vera organizzazione dell’evento.
Il ritrovo è fissato come da tradizione sulla strada che conduce alla stazione ferroviaria di Palagiano-Chiatona, non c’è una vera zona parcheggio, si sistemano le auto ai bordi della sede stradale, lasciata appositamente libera per gli ospiti- podisti.
Già pronto il servizio bar, visibilissimi i bagni chimici in fondo, è già attiva la distribuzione dei pettorali, che si svolge in rapidità: due le opzioni in fase di iscrizione, 5 euro per quella base, un euro in più per ricevere una cassettina di oltre 3 chili di pregiati mandarini (anche se mi è parso di capire che nessuno abbia fatto ricorso alla soluzione basic e che comunque gli organizzatori avrebbero consegnato gli agrumi a tutti).
Giornata finalmente non troppo fredda, nonostante il bosco: l’aria è frizzante, ma si sta bene, ancor meglio staranno gli atleti durante la corsa, spesso fa capolino anche un timido sole, quanto mai apprezzato in questo deciso inverno pugliese.
Tre le serie in programma, nella prima correranno gli atleti maschi più giovani, dalla AGM sino alla SM40; nella seconda ancora gli uomini, dalla SM45 fino alla SM55; nella terza le restanti categorie maschili, oltre a tutte quelle femminili.
Prima gara a carattere regionale del 2019 in Puglia e si scoprono i trasferimenti di quegli atleti che hanno cambiato società, in un “atleticamercato” sempre più interessante, dove la parte del leone sembra averla fatta la Dynamyk Fitness di Palo del Colle, che ha tesserato corridori di gran livello, come Caliandro, Miccoli, Todisco, nella speranza di imporsi soprattutto a livello nazionale.
Presenta la manifestazione il già citato Alessandro Belotti, atleta sempre di alto livello, rappresentante in zona di un noto brand americano, da tutti voluto bene per la buona educazione e per il sorriso di cui è dotato.
Prevista la prima partenza per le ore 9.15, i Giudici del Gruppo di Taranto cominciano a richiamare gli atleti sul punto di via con discreto anticipo.
6500 metri la distanza prevista per questi atleti, con 114 iscritti alla vigilia che si tramuteranno in 102 finisher, nella serie più tecnica e più attraente. Tanti di atleti di spicco presenti, fa piacere rivedere Francesco Caliandro, fratello del mai troppo rimpianto Mimmo, finalmente recuperato dopo i tanti problemi fisici che l’anno tenuto nascosto negli ultimi anni.
Sistemati al meglio gli atleti sul punto di via, si può procedere con il colpo di pistola che lancia gli atleti sui primi metri di asfalto, presto interrotti dall’ingresso nel bosco, inizialmente sullo sterrato pietroso, a breve sostituito dalla superficie naturale, tra terreno, argilla, sabbia e chi più ne ha ne metta. Da subito un trio a guidare il plotone, Redi e Petarra si scambiano la guida, ma Caliandro segue sornione.
La soluzione la si trova nelle ultime fasi quando Caliandro, dopo essere stato a lungo ad inseguire, decide di cambiare passo e si lascia dietro gli altri due fuggitivi: il buon Francesco (Dynamyk Fitness Palo del Colle) coglie la seconda affermazione del 2019 (dopo quella di Faggiano nel giorno della Befana), il più giovane Andrea Petarra (Apuliathletica San Pancrazio Salentino) riesce a precedere Antonio Redi (Dynamyk Palo), terzo, componendo un podio di altissimo valore.
“Solo” quarto Vincenzo Trentadue, sempre potente in corsa e brillante nell’ingaggiare atleti per la sua Dynamyk; quinto l’energico Pietro Torroni (Futurathletic Team Apulia); sesto il capace Luca Quarta, con indosso la nuova maglia della Montedoro Noci. Dal settimo al nono posto, altri tre prestanti maglie gialle della Dynamyk: Stefano Todisco, Giuseppe Mele e Daniele Miccoli, un mix di nuovo e vecchio per questa fortissima società. Chiude, al decimo posto, il generoso Marco Calò (Montedoro Noci), sempre volenteroso.
Il tempo di vedere arrivare l’ultimo della serie, il lodevole Ignazio Giuseppe Rosato (Atalas San Vito dei Normanni) e si è già pronti per la seconda partenza. 128 gli scritti, taglieranno il traguardo 116 atleti, nel ruolo di favoriti Masciale e Pazienza, allievo e mister, Curri e Dellaccio.
Partenza regolare e in orario, immediatamente Pazienza sembra stare in ottima forma e guadagna qualcosa sui diretti rivali. Anche nella seconda serie la distanza è di 6500 metri circa, non mancano cambi di pendenza su questo tracciato, davvero bello, un paradiso per gli occhi oltre ad essere allenante per gli arti. “Usate i piedi” suggerirà Pazienza agli atleti della successiva serie e ben li usa a sua volta in questa, andando man mano a ricavare quel vantaggio che lo porta a tagliare in traguardo vittorioso, sempre bello a vedersi, con il suo pregevole stile. E’ secondo Dino Masciale, anch’egli Dynamik…o, come Pazienza; terzo il sempre forte Gianfranco Dellaccio (Montedoro Noci) a precedere il compagno di squadra Vitantonio Curri. Il combattivo Vito Bongermino (Top Runners Laterza) è quinto, segue il valido Paolo Triarico (Apuliathletica), sesto, prima del duo del Team Francavilla, i reattivi Giuseppe Tardio e Pietro Argentiero, rispettivamente settimo e ottavo. Bravo Luigi Da Biasi (Podistica Taras), nono, con ancora una maglia gialla della Dynamyk, quella di Domenico Gisonda, a chiudere il treno dei dieci partecipanti più veloci. Ma un applauso va anche a Vito Spada (Podistica Taras), giunto quando la terza ed ultima serie era già partita, ma che prende tanti applausi quanto il primo.
L’ultima partenza, quella riservata alle restanti categorie maschili e a quelle femminili, sulla distanza di 5 chilometri, vede 67 le donne iscritte per 61 arrivate; 67 anche gli uomini più… maturi, ne arriveranno 62. A loro si aggiungono una quarantina di liberi, senza pettorale, che si impegnano duramente.
Dispiace che questa serie porti ad una spiacevole considerazione: sono state molte le donne che si sono avvalse dell’aiuto di “cavalieri” o di “gabbiani” che avevano già corso e hanno “tirato” la gara a compagne, amiche di squadra, conoscenti. Ricordiamo che tutto ciò è scorretto, l’articolo 144 del Regolamento Tecnico lo vieta espressamente, le atlete in questione sarebbero potute essere squalificate per assistenza. E aldilà dei regolamenti, delle squalifiche, resta il rispetto per gli altri, avvantaggiarsi in questa maniera è poco sportivo, dobbiamo imparare a comportarci correttamente, facile poi dare lezioni sui social agli altri, analizziamo prima i nostri comportamenti. Ben hanno dichiarato gli organizzatori che dall’anno prossimo vieteranno l’accesso al bosco a chi non partecipa, l’ingresso sul percorso di gara sarà concesso solo agli iscritti per quella serie, si faranno anche annunci preventivi per scongiurare scorrettezze e eventuali sanzioni.
Ritorniamo alla corsa, per segnalare il trionfo nella serie di Cosimo Papapietro (Top Runners Laterza), però quasi rimontato negli ultimi metri dal validissimo Marco Cisternino (Apuliathletica); terzo l’inossidabile Vincenzo Palumbo (Atletica Tommaso Assi Trani). Quarto posto per il tenace Matteo Triggiani (Dynamyk Palo), seguito da Giuseppe Oliva (Atletica Ceglie Messapica), giunto quinto e per nulla affaticato, dal deciso Fabrizio Narcisi (Paolotti Atl. Maritina), sesto, e dal mai domo Antonio Fusillo (Montedoro Noci), settimo. Il sempre positivo Francesco Campanelli (Correre è salute Mottola) è ottavo, davanti al terribile Antonio Peragine (Pedone Riccardi Bisceglie), nono, e al mitico Riccardo Spione (Dynamyk Fitness), decimo.
Tra le donne, il successo per la simpaticissima e giovanissima (2001!) Sabrine Zahid (Nova Siri Marathon), che precede la brillante Maria Carmela Landriscina (Trani Marathon), seconda, e la caparbia Valeria Cirielli (Amatori Atletica Acquaviva), terza. Quarto posto per Silvia Acquaviva (Martina Franca Running), notevolmente migliorata, sulla novità Lavinia Orlando (Dof Amatori Turi), quinta, e sulla determinata Giuseppina Russo (Atletica Talsano), sesta. La grintosa Cassandra Barbieri (Manzari Casamassima) è settima, a precedere la sempre brava Grazia Anastasia (Podistica Grottaglie), ottava, la vitale Lorenza Verdura (Gravina Festina lente!), nona, e la raffinata Daniela Pignatelli (Ostuni Runner’s), decima.
Chiude Crescenza Montanaro (Dof Amatori Turi), ma l’ultimo ad arrivare in assoluto è Vincenzo Mirizzi, classe 1933, che bagna così la nuova maglia dell’Atletica Bitritto.
Come da tradizione, il ristoro è a base di focaccia e agrumi, offerte sino a totale esaurimento, come le bottiglie d’acqua, mai negate.
Mentre è in arrivo il suddetto Mirizzi, comincia la cerimonia di premiazione alla presenza del Sindaco di Palagiano, Domenico Pio Lasigna, e del Consigliere Comunale, con delega allo sport, Salvatore Pulimeno, esperto runner palagianese.
Cassette di pregiati agrumi arricchite con bottiglie o latte di olio e integratori, sono offerte ai premiati; un monile si aggiunge per la prima donna, il tutto a ritmo continuo… non appena giungono le classifiche.
E la consegna dei trofei alle prime tre squadre con più atleti al traguardo (vince la DOF Amatori Turi con 18, su Dynamyk Fitness Palo del Colle -17- e Gioia Running -16) conclude definitivamente la manifestazione.
I Pini di Chiatona confermano ancora una volta il loro fascino; Lorenzo, Alessandro, Gaetano e soci rinnovano la loro affettuosa accoglienza, tutti fattori che portano al successo di questa manifestazione da sempre apprezzata e che senz’altro continuerà a ricevere i “like” dei podisti.
La 17^ Xiamen Marathon parla solo etiope
6 gennaio – Il 2019 delle grandi maratone internazionali è partito nel giorno dell’Epifania con la cinese Xiamen Marathon, evento IAAF Gold Label road race, corsa sotto un cielo nuvoloso e con temperatura freddina.
La manifestazione ha registrato il dominio dell’Etiopia, che ha piazzato i primi tre arrivati sia in campo maschile che femminile per il secondo anno consecutivo.
Tra gli uomini, il ventiquattrenne Dejene Debela ha bissato il successo del 2018 affermandosi in 2:09:26, primo uomo a far doppietta in questa manifestazione, migliorando il crono di quasi due minuti rispetto a dodici mesi fa (il suo pb è tuttavia di 2:07:10, ottenuto a Dubai nel 2017).
Sin dall’inizio si è portato in testa un gruppo di sei atleti, seguiti da altri sette maratoneti.
Il passaggio al 15° km è avvenuto in 44:49, a soli 4” da quanto realizzato dal keniano Moses Mosop nel 2015 quando stabilì il record della corsa in 2.06:15; si veniva così alimentando la speranza di un nuovo primato. Speranza però presto svanita perché il gruppo di testa, già ridotto a cinque atleti (gli etiopi Debela e Birmani Nebebew e il trio keniano composto da Eliud Kiptanui, Asbel Kipsang e Gilbert Masai) ha progressivamente rallentato il ritmo, passando al 25° km in 1:15:50, dove Kipsang si è addirittura ritirato. Al 29° km circa, l’aggancio tra gruppo di testa ed inseguitori, ma al 37° è di nuovo un gruppetto di cinque atleti a condurre la gara, tutti etiopi: Debela, Nebebew, Afewerk Mesfin, Belachew Alemayehu e Chele Dechasa.
I cinque si controllano a vista e proseguono uniti fino all’ultimo chilometro, quando prima Alemayehu e poi Dechasa sono costretti a staccarsi, lasciando agli altri tre fuggitivi il podio.
L’azione decisa di Debela lo conduce alla vittoria, con Mesfin secondo in 2:09:28 (pb) e Nebebew terzo in 2:09:36 (pb). Quarto Dechasa in 2:09:43, quinto Alemayehu in 2:09:52. Primo cinese Li Zicheng in 2:15:04.
“Buono il percorso, buono il tempo, mi piace correre in Cina”, le parole di Debela, invincibile da queste parti, considerando i due successi a Xiamen e quello di Pechino in 2:12:08 lo scorso settembre.
Tra le donne successo per la 21enne Medina Deme Armino in 2:27:25, che ha migliorato il personale di quasi due minuti.
La gara ha visto subito staccarsi un terzo di atlete al comando: le etiopi Deme Armino e Shasho Insermu e la 26enne keniana Milliam Ebongon, con passaggi al 10° km in 33:34 e al 20° in 1:07:29.
Circa al passaggio della mezza, si è registrato il ritiro della keniana, che ha lasciato campo libero alle due connazionali etiopi che hanno proseguito insieme, fino al 41° km, quando la favorita Insermu (pb di 2:23:28), ha provato a staccare la compagna di fuga.
Ma Deme Armino ha reagito e, anzi, quando mancavano circa 700 metri al traguardo, è partita decisa lasciandosi dietro Insermu, che ha concluso seconda in 2:27:42; terza Fantu Ericha Jimma in 2:29:55, come 12 mesi fa. Quarta la prima cinese, He Yinli, in 2:33:26.
Per l’Etiopia è il decimo successo femminile di fila a Xiamen.
36.826 gli atleti partecipanti.
Kiplimo e Kosgei da record alla San Silvestre Vallecana
31 dicembre - Il diciottenne ugandese Jacob Kiplimo (tesserato per la Atletica Casone Noceto) e la keniana Brigid Kosgei hanno salutato il 2018 imponendosi nella 54^ San Silvestre Vallecana di Madrid, gara di 10 km, IAAF Silver Label road race, disputata in una serata dal clima favorevole con temperatura di 10°.
Il neo-maggiorenne Kiplimo ha vinto in 26:41, che rappresenterebbe il record mondiale sulla distanza se il percorso fosse omologabile: data l’eccessiva pendenza (5,5m a chilometro), l’ugandese deve accontentarsi del record del tracciato migliorando di 13” il precedente stabilito da Eliud Kipchoge nel 2006 (l’attuale record mondiale sui 10 km è di 26:44 realizzato da Leonard Komon il 26 settembre 2010 a Utrecht).
Partenza velocissima, con un gruppo di otto atleti (tra cui Kiplimo, il keniano Solomon Boit, unico non africano lo spagnolo Toni Abadía) a condurre la gara, con passaggio al 2° km in 5:24; proprio Kiplimo ha poi aumentato decisamente il ritmo, correndo i successivi km in 2:35, superando il 5° in 13:12. Solo l’etiope Abadi Hadis, l’eritreo Abrar Osman, l’altro ugandese Mande Bushendich e il tanzaniano Agustino Sulle, rimanevano in scia.
Con il passare dei chilometri, nuovo aumento di ritmo con il solo Hadis a seguire Kiplimo: ma all’8° km l’ugandese volava verso la vittoria, con Hadis secondo in 26:54; terzo Bushendich in 27:24 che aveva sorpassato Osman, quarto in 27:38.
Tra le donne, Kosgei si è imposta in 29:54, nuovo record del tracciato, avendo migliorato di quasi un minuto il precedente di Gelete Burka (30:53).
Favoritissime della vigilia erano la etiope Tirunesh Dibaba e l’altra keniana Hellen Obiri: ma sin dal via si staccavano subito Kosgei e Obiri, con la Dibaba a inseguire.
Al 3° km le due battistrada passavano in 8:46 con 8” di vantaggio su Dibaba; vantaggio che aumentava al 5° fino a 14” (14:40 contro 14:54) e nei successivi 2500 metri fino a 26”.
La gara si decideva nell’ultimo chilometro quando Kosgei si rendeva protagonista dell’azione decisiva che la portava ad affermarsi con 5” di vantaggio sulla Obiri, seconda in 29:59. Terza Dibaba in 30:40.
Circa 42000 i partecipanti complessivi.
Classifiche
Uomini:
1. Jacob Kiplimo (UGA) 26:41
2. Abadi Hadis (ETH) 26:54
3. Mande Bushendich (UGA) 27:24
4. Abrar Osman (ERI) 27:38
5. Solomon Boit ( KEN) 28:03
6. Juan Antonio Pérez (ESP) 28:16
7. Toni Abadía (ESP) 28:16
8. Fernando Carro (ESP) 28:44
9. Agustino Sulle (TAN) 28:46
10. Yago Rojo (ESP) 28:48
Donne:
1. Brigid Kosgei (KEN) 29:54
2. Hellen Obiri (KEN) 29:59
3. Tirunesh Dibaba (ETH) 30:40
4. Trihas Gebre (ESP) 31:40
5. Sara Catarina Ribeiro (POR) 31:43
6. Esther Chebet (KEN) 31:53
7. Solange Pereira (ESP) 33:19
8. Azucena Díaz (ESP) 33:20
9. María José Pérez (ESP) 33:29
10. Lily Partridge (GBR) 33:35
Julien Wanders, record europeo 10km a Houilles
30 Dicembre - Il nuovo record europeo dei 10 km su strada è stato realizzato oggi dallo svizzero Julien Wanders nella 47^ edizione della Corrida Pedestre Internationale de Houilles, in Francia.
Lo svizzero, bissando il successo del 2017, si è imposto infatti in 27:25, migliorando il suo stesso primato continentale di 27:32, stabilito a Durban, in Sudafrica, ad ottobre. Wanders ottiene anche la settima miglior prestazione dell’anno (la migliore è del keniano Rhonex Kipruto in 26:46, a Praga, a settembre). Inoltre Wanders, che vive gran parte dell'anno in Kenya, ha stabilito il nuovo record della gara togliendolo a Imane Merga (2010 con 27'47").
Secondo posto per l’etiope Berehanu Tsegu in 27:36, terzo l’ugandese Albert Chemutai in 27:53, quarto l’eritreo Filmon Ande in 27:57, quinto l’etiope Haftu Teklu in 28:10.
Tra le donne vince la etiope Gete Alemayehu in 31:12 sulla connazionale Helen Bekele, seconda in 31:13, e sulla keniana Susan Jeptoo Kipsang in 32:34. Quarta la polacca Karolina Nadolska in 32:44, quinta la bielorussa Katsyarina Karneyenka in 32:45.
381 i partecipanti (41 le donne) alla competitiva; 1875 alla non competitiva.
Meucci, La Rosa e Brogiato alla We Run Roma
Lunedì 31 dicembre si disputerà a Roma l'ottava edizione della We Run Roma, la corsa di 10 chilometri, la gara che si corre l’ultimo giorno dell’anno nel centro storico di Roma.
Sono previste altre due distanze non agonistiche la 10 e la 5 chilometri.
Nella scorsa edizione hanno partecipato più di 10000 persone provenienti da tutto il mondo.
Il percorso della manifestazione, rimasto invariato rispetto all'edizione precedente, vede la partenza dalle Terme di Caracalla di Roma alle ore 14, per proseguire verso il Circo Massimo, raggiungere piazza Venezia, risalire lungo Via del Corso, Piazza di Spagna, Piazza del Popolo, passare per il Pincio, costeggiare Villa Borghese, raggiungere via Veneto, passare per via dei Fori Imperiali e il Colosseo e fare infine ritorno alle Terme di Caracalla, dove si concluderà.
Diversi i big alla partenza, a cominciare dall’ingegnere pisano Daniele Meucci (Esercito), alla terza partecipazione (secondo nel 2015 e quarto nel 2017), campione continentale di maratona nel 2014 e recente bronzo a squadre agli Europei di cross di Tilburg, in Olanda. A contendergli la leadership italiana, il toscano Stefano La Rosa (Carabinieri), terzo l’anno scorso proprio davanti a Meucci.
Tra gli stranieri, ecco il keniano James Kibet, campione uscente e vincitore del Campaccio 2018; il francese Mahiedine Mekhissi-Benabbad, cinque volte campione europeo e vincitore di tre medaglie olimpiche sui 3000 siepi; l’altro keniano Ishmael Chelanga Kalale, tesserato per l’Atletica Casone Noceto.
Altri italiani in gara sono Marouan Razine (Esercito) e Marco Salami (Esercito), campioni italiani assoluti rispettivamente di 5000 metri e 10 km; Giuseppe Gerratana (Aeronautica), Michele Fontana (Aeronautica) e Manuel Cominotto (Esercito).
Tra le donne, è favoritissima l’israeliana (di origine keniana) Lonah Chemtai Salpeter, vincitrice della Firenze Marathon in 2h24:17 e primatista stagionale (nel suo palmares anche l’oro europeo sui 10000 a Berlino).
Da segnalare la presenza dell’ucraina Sofiia Yaremchuk (Acsi Italia Atletica), oltre alle italiane Sara Brogiato (Aeronautica), Christine Santi (Esercito), Laila Soufyane (Esercito), Giulia Aprile (Esercito) e Beatrice Boccalini (Gs Gabbi).
La Galla Pontedera batte Kipchoge (70 a 1)
23 Dicembre - Una sfida bellissima, accattivante: battere il record del mondo di maratona, stabilito da Eliud Kipchoge nell’ultima Berlin Marathon, nell’antivigilia di Natale a Pontedera, in provincia di Pisa.
Intendiamoci, non è nato alcun fenomeno in Toscana in grado di battere l’asso keniano, ma un’intera società, la Galla Pontedera Atletica, unita con i suoi ottanta atleti, di tutte le età, dagli esordienti ai master over 65, a correre la propria frazione sulla pista dello stadio Mannucci, per comporre i 42,195 km della distanza olimpica e migliorare il 2h01:39 del primato mondiale.
E così, alle ore 15,00 il tentativo di record è partito: gli atleti de La Galla si sono dati il cambio per tratti che andavano dai 200 ai 400 metri, con i più allenati che hanno corso più volte: il passaggio al 5° km è avvenuto in 13:30, al 10° in 25:57; al 15° in 38:56; al 20° in 51:53; alla mezza in 54:42 (Kipchoge era passato in 1h01:09); al 25° in 1h04:39; al 30° in 1h17:09; al 35° in 1h29:08; al 40° in 1h40:50; al traguardo in 1h46:16, nuovo record del mondo, con un miglioramento di 15:23 rispetto al keniano!
Inutile dire che chiaramente non si tratta di alcun record, ma solo dell’ottima iniziativa aggregante di una Società che ha unito i suoi atleti in una simpatica impresa di gruppo.
105 giri e mezzo di pista di pista che settanta atleti de La Galla (tra i quali la maratoneta Gloria Marconi) hanno messo insieme, con Alberto Barsotti, simbolo della società, incaricato di tagliare il traguardo per ultimo e fissare il “primato”.
Partecipe il pubblico sugli spalti che ha potuto seguire, grazie al rilevamento chip, frazione per frazione, l’evolversi del record e la successiva festa.
Triggianello (BA) - Birratona Winter edition
22 Dicembre - Un’altra scommessa vinta, peccato per chi non c’era e non ha potuto gustarla: la Birratona Winter edition dimostra che la formula è vincente anche d’inverno, a pochi giorni dal Natale.
La Birratona è una manifestazione atipica, si corre su di un circuito di un chilometro per un’ora, ad ogni giro l’obbligo di fermarsi al ristoro, dove bere un bicchierone di ottima birra artigianale; non è una gara competitiva, non si vince per il maggior numero di chilometri corsi o per il minor tempo per percorrerli, si è premiati per i migliori e più originali costumi indossati, seguendo il tema della giornata.
Il tutto si svolge a Triggianello, piccola frazione equidistante tra Polignano, Conversano, Monopoli e Castellana, famosa in regione per lo stabilimento artigianale che produce birra di ogni tipo e al quale si legano vari eventi.
Dopo i successi estivi, al limite del tutto esaurito, la richiesta di proporla anche a dicembre, il tema, naturalmente, il Natale…
Ad organizzare, com’è logico che sia, gli inventori della manifestazione, gli splendidi Francesco Fanelli e Margherita Sisto, con l’avallo del presidente della “TriBirra”, Francesco Vitto.
Purtroppo, l’entusiasmo dei giorni precedenti, il “io ci sono!” sui social, si trasforma in vari impegni la sera di questo sabato che precede il Natale e che il giorno dopo prevede solo una gara competitiva nel leccese…
Feste sociali, il matrimonio di un podista, regali da comprare, sagra del paese: diverse le motivazioni, ma in tanti sono assenti, gli oltre duecento previsti, si riducono di una metà, siamo in cento, cento ma buoni, anzi buonissimi!
Tassa di iscrizione fissata a soli 5 euro, non c’è pettorale, ma un campanellino da applicare sui vestiti, vesti particolari che ben presto saranno indossati dai protagonisti…
E, in effetti, tornati dalla vestizione, un apparire di Babbi e Mamme Natale, Befane, elfi, angioletti, monaci, renne, le risate sono gi tante, difficile anche scoprire i podisti nascosti.
Laura, Franco, Lucia, Pino, ancora Pino, Paolo, Maria Rosaria, Gilda, Giovanni, Massimo, Antonio, Elisa, Michele, Lena, Marilena e tutti gli altri, alle 19.30, dopo la foto di gruppo, con la presentazione di Margherita, i partecipanti sono pronti a partire. Francesco, intanto, si assicura che le poche auto che girano nella cittadina non infastidiscano i podisti.
Ecco il via, i gruppi partecipanti sono: The Original Christmas, Walking Beer Fenice Natale, Folluppoli, Babbianoci, Babbo Natale Hawaiano, Atletica Basket Putignano, Spartnorba.
Il giro prevede il giro pianeggiante, un po’ buio, ma di colpo, dal buio, ecco una serie di archi illuminati da attraversare, poco dopo una tempesta di farina, a seguire quella di neve, davvero non ci si annoia.
Ma arriva il momento clou, il passaggio al punto ristoro, nessuno rifiuta di bere birra, fresca al punto giusto, in una sera che non è troppo fredda. C’è anche acqua, ma resta lì, non si rinuncia alla birra e man mano che si beve l’euforia aumenta, si ride, si scherza, partono balli, trenini, risate, selfie, l’atmosfera è davvero gioiosa.
E passa uno e arriva l’altro gruppo, non ci si può annoiare, anzi si ride con gusto, anche gli spettatori sono coinvolti, bravo anche il dj a sparare la musica giusta, mentre nell’aria si diffonde l’odore dei panzerotti, appena fritti, in vendita nell’attiguo stand.
E “gira che ti rigira”, anche il più serio abbandona il tradizionale aplomb, la Birratona entra, conquista e coinvolge tutti, impossibile rimanere fermi, impossibile rimanere posati, è “un’onda che viene e che va…”
Osserva soddisfatto anche il locale sacerdote che finita la sua funzione, si diverte a gustarsi questo momento di gioia libera e sincera.
E quasi dispiace quando Margherita annuncia che siamo all’ultimo giro, si rimpiange la birra, lo stare insieme, il divertirsi, divertirsi che continua anche dopo, tra balli in gruppo, in una sorta di discoteca all’aperto, trenini, balzi, scenette, abbracci, girotondi, soddisfazioni.
Il pandoro offerto dagli organizzatori permette di “aasorbire” la birra; in tanti già vanno a prendere il panzerotto, quella che non finisce mai è la voglia di stare insieme e svagarsi, spassarsela.
E’ il momento delle premiazioni, tre i premi in palio: anche in una non competitiva, anche in una manifestazione che premia i costumi, vincere fa piacere ed è bello: così i gruppi attendono con malcelata indifferenza il verdetto.
Una targa in legno, lavorata a mano, bella e particolare, è pronta per i tre gruppi prescelti: si parte dal miglior travestimento non perfettamente aderente al tema della serata: vincono i Folluppoli, tutti uguali, tutti perfetti, tutti… birrosi.
Secondo gruppo ad essere premiato, i più precisi e compatti nel correre, nel muoversi e nel bere all’unisono: il premio è per i “Walking Beee Fenice Natale”, un mix di podisti della Fenice e i loro amici del walking.
Ultimo premio per il travestimento migliore, il più natalizio: quasi scontato il trionfo degli Original Christmas, davvero da presepio!!!
E così la serata è davvero finita; dopo essersi cambiati in tanti si fermano per il panzerotto o per una pizza.
Francamente, all'inizio restio, sono rimasto allietato da questa serata, davvero ci siamo tutti divertiti, son queste le occasioni che uniscono e fanno fare amicizia, non si può solo e sempre parlare e vivere di crono e risultati. E proprio per questo, invito Margherita e Francesco a riproporla per il Natale 2019…
Intanto l’appuntamento è sicuramente per l’estate 2019, il tema – se ho ben compreso – riguarderà i divi del cinema, peccato per chi non ci sarà!
Nasce Athletica Vaticana, la prima ASD della Santa Sede
I tempi sono maturi anche in Vaticano: sta per nascere Athletica Vaticana, la prima associazione sportiva dilettantistica della Santa Sede.
“Una grande novità - racconta con giustificato orgoglio all’agenzia Italpress Monsignor Melchior Sanchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi - Questo gruppo in realtà già esisteva come esiste in Vaticano un campionato di calcio, ma ora ci sarà un'associazione che potrà tesserare i suoi membri”.
La presentazione ufficiale è in programma il prossimo 10 gennaio nella sala stampa della Santa Sede, alla presenza del cardinale Ravasi (a cui è stata affidata Athletica Vaticana), del presidente del Coni Giovanni Malagò e del numero uno del Cip, Luca Pancalli (Athletica Vaticana già collabora con atleti disabili).
“Non avremo grandi atleti professionisti perché i nostri tesserati sono i dipendenti delle amministrazioni vaticane, ma ci auguriamo che la loro partecipazione ai meeting minori diventi sempre più frequente, anche perché alcuni di loro sono davvero forti - continua Mons. Sanchez de Toca —. Alla maratona di Roma, una guardia svizzera e un dipendente dei Musei Vaticani sono arrivati fra i primi 50, una collega della farmacia vaticana ha vinto la mezza maratona di Vienna. E alla Roma Half Marathon Via Pacis la seconda e terza classificata hanno corso con la maglia dell’Athletica Vaticana.”
Monsignor Sanchez precisa che non si può parlare di una vera e propria Federazione, ma che “la nuova associazione assolverà di fatto le sue funzioni. Praticamente cambia poco o nulla ma dal punto di vista simbolico è molto importante. Insomma, abbiamo aperto una strada, un canale che potrà essere usato da altre realtà, magari il calcio o il ciclismo, che è molto popolare anche tra i dipendenti vaticani, o gli sport invernali”.
La nascita di Athletica Vaticana è dunque un primo passo verso la costituzione di altre associazioni sportive dilettantistiche nella Santa Sede, magari un inizio di progetto di Federazioni e di un Comitato olimpico autonomo, per il quale la Santa Sede potrebbe richiedere al CIO il riconoscimento…