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Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

La nona edizione della CorsAmare registra il successo di Giuliano Gaeta e Daniela Tropiano in una giornata dal cielo plumbeo, dal vento forte, sicuramente fredda.

E dobbiamo anche dirci fortunati perché nelle prime ore della giornata la pioggia scendeva su Polignano; poi, durante le premiazioni, spuzzi intermittenti annunciavano l’arrivo di una seconda ondata di maltempo. Durante la corsa neanche una goccia, certo l’asfalto era bagnato, ma sicuramente ci è andata bene, pur rimpiangendo la presenza del sole che avrebbe reso ancor più bella Polignano.

Polignano a Mare, la città di Domenico Modugno, la città di una gara internazionale di tuffi a mare in pieno centro, è davvero un gioiello di bellezza e di particolarità: descriverla è troppo riduttivo, le stesse foto non rendono la spettacolarità di questo centro che consiglio soprattutto agli amici del nord di visitare.

Ottima davvero l’organizzazione della locale società Atletica, presieduta più che efficientemente dall’avvocato Eugenio Scagliusi, uomo di diritto e… doveri, sempre impegnato ad offrire il meglio agli ospiti podisti.

Ritrovo fissato nella centralissima Piazza Aldo Moro, dove in due distinti locali si ritirano dapprima pettorali e chip e, successivamente, i ricchi pacchi gara alimentari (sei euro il costo dell’iscrizione).

La convenzione con un attiguo bar consente di prendere il caffè a soli 60 centesimi; in zona partenza sono stati posti i bagni chimici per ogni esigenza ed evenienza. 

Partenza fissata per le ore 9.00, anche per “liberare” il prima possibile la città, che a notevole impatto turistico anche d’inverno, ha bisogno che si possa circolare liberamente. Per lo stesso motivo è stato parzialmente cambiato il percorso che non prevede più il doppio andirivieni centrale, allungandosi verso l’Abbazia di San Vito, pur mantenendo le peculiarità che lo rendono unico, difficile e bellissimo, con l’attraversamento del centro storico, il passaggio sotto l‘Arco Marchesale, il ponte Lama Monachile, alcuni tratti sterrati, a ridosso della battigia, a Calapaura, e quegli scalini, che restano impressi nella mente e nelle gambe.

Scalini che si trovavano solitamente a metà tracciato, questa volta sono apparsi all’incirca al nono chilometro, prima di lanciarsi nell’ultimo tratto e soprattutto nello sprint finale che appassiona i protagonisti e gli spettatori.

Diverse le cadute per il fondo bagnato, per fortuna non si è verificato alcun infortunio serio, solo qualche mano e qualche ginocchio sbucciato, che rientrano nella prassi podistica.

Il tracciato di circa 9800 metri si è rivelato blindato al traffico, continuamente sorvegliato da addetti , con ristoro con bottigliette d’acqua a metà distanza, cartelli chilometrici, per la perfetta gestione e sicurezza di tutti gli atleti.

Ciliegina sulla torta, la voce di Paolo Liuzzi, lo speaker della “strada” pugliese, davvero molto amato dai podisti, amore ricambiato da Paolo soprattutto nei fatti con la gestione della gara continua, con la battuta, la citazione anche di fatti estranei al fatto tecnico che piace e coinvolge anche la popolazione che assiste.

1119 gli iscritti della vigilia, ottimo per una gara regionale valida come prima tappa del trofeo provinciale “Terra di Bari”, anche se dopo i botti degli ultimi anni forse gli organizzatori immaginavano qualcuno in più; peccato, che i mali di stagione e le condizioni climatiche abbiano scoraggiato la presenza in gara, con “soli” 981 arrivati.

Ampia la sede stradale di via, predisposta dagli organizzatori la zona pole riservata agli atleti più veloci, ma non essendo stata purtroppo creata preventivamente alcuna selezione, gli atleti sono ben presto compattatati: per fortuna tutti restano dietro la linea di start, la partenza avviene in maniera corretta, con in testa per alcuni metri “toro scatenato” Michele Tatone, ben presto costretto a lasciar passare gran parte del plotone.   

Assente Guastamacchia per febbre, Luigino Zullo diventa l’assoluto favorito della vigilia, anche se Giuliano Gaeta, dopo la vittoria alla Staffetta di Carnevale della sera prima, annunciava sui social di voler vincere a Polignano. Da non trascurare certamente Milella e Mastrodonato, atleti di notevole valore.

In campo femminile, favorita sicuramente Daniela Tropiano, protagonista di un inizio 2018 strepitoso, ma da tenere d’occhio sono la salentina Gemma, l’intramontabile Carrino e mamma Iania, apparsa in ripresa.

La grande emozione negli ultimi metri: la vespa apripista del presidente Scagliusi apre lo scenario ai protagonisti, dopo un lungo testa a testa appare a sorpresa, quando tutti aspettavano l’inconfondibile incedere di Lugi Zullo, il completo bianco verde a pois della Montedoro Noci, magistralmente indossato da Giuliano Antonio Gaeta che va a vincere in 32:49, rinverdendo la tradizione di Palo del Colle, città di abili podisti e maratoneti.

Viva la soddisfazione nel volto di Giuliano, addirittura giratosi negli ultimissimi metri quasi terrorizzato da un rientro di Zullo, che invece, forse un po’ stanco, forse un po’ cavallerescamente, forse perché anche una sconfitta a volte accresce la fama, accetta il parziale insuccesso e festeggia il meritato secondo posto ottenuto in 32:55. Per il rappresentante della Running Team D’Angela Sport Turi,, l’onore delle armi e i complimenti… per i complimenti espressi al vincitore.

Terza posizione per Francesco Milella, da quest’anno atleta della Daunia Running San Severo, protagonista di un gran gara nonostante una caduta che lo ha senz’altro rallentato, terzo in 33:20.

Sempre brillante, Nicola Mastrodonato (Pedone Riccardi Bisceglie) è quarto in 34:08, a precedere due esponenti di quell’ottimo team salentino, La Mandra Calimera, che ritroviamo con piacere nel resto della Puglia, il validissimo Emanuele Coroneo, quinto in 34:28, e il presidente Cristian Bergamo, caro amico, sesto in 34:47. Bravissimo, Domenico Rotolo (Nadir on the road Putignano) è settimo in 34:59, a precedere il notevole duo composto da Nuccio Busto (Running Team D’Angela Sport Turi) e Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle), che dopo un lungo viaggio insieme, terminano rispettivamente ottavo in 35:02 e nono in 35:07. Stupenda gara di Gioele Conserva (Atletica Amatori Corato), che chiude decimo in 35:22, un secondo primo di Mimmo Tedone (Dynamyk Palo del Colle), sempre reattivo, undicesimo.

Gara femminile contraddistinta dal dominio di Daniela Tropiano (Atletica Monopoli), sempre umile e semplice, che si afferma in 40:34. Ottima prova di Emanuela Gemma (Tre Casali San Cesario), ragazza provista anche di notevole grinta, che chiude sprintando tra i maschietti in 40:57. Un minuto esatto dopo, ecco l’arrivo di Silvana Iania (Free Runners Molfetta), capace di gestire al meglio la gara e chiudere in  terza posizione. Sempre reattiva, Maddalena Carrino (Team Pianeta Sport Massafra), è quarta in 42:31, a precedere la generosa Ornella Donghia (Nadir on the road Putignano), quinta in 43:15, e la sempre più emergente Dominga Mongelli (Atletica Adelfia), sesta in 43:17. Sempre abile e presente, Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci) chiude in settima posizione in 44:06, inseguita dalla star locale, quell’ottima Carmen Albani, che nonostante la visita dei ladri in casa in nottata, corre e corre bene, ottava in 44:24. Piacevole presenza al nono posto, la piemontese Marita Cairo del GP Solvay Alessandria, che conclude in 44:35, davanti alla giovanissima Rosa Avantaggiato (Atl. Magna Grecia Taranto), decima in 45:57.

A chiudere gli arrivi, nonno Giuseppe Mirizzi (Amatori Putignano), classe 1933, in 1:35:42, e la veneta Paola Falcier (Running Club Venezia), al traguardo in 1:50:00, ospite d’onore per essere stata la prima a soccorrere Luigi Liuzzi, lo sfortunato podista polignanese, deceduto in quella tragica Maratona di Parma lo scorso 15 ottobre.

Ricco ristoro finale per tutti glia atleti, classifiche subito pronte ad affisse grazie al certosino lavoro dei Giudici e degli addetti Fidal, e via alla cerimonia di premiazione, sempre ben gestita da Paolo Liuzzi.

Si comincia con l’estrazione dei premi dell’annessa lotteria, per passare ben presto alla celebrazione dei due vincitori, Gaeta e Tropiano. Tanti premi offerti ai due vincitori, dal monile alla cassetta di prodotti alimentari di ottima fattura, a – soprattutto – il premio artistico Pescarello Scherzarello, la maschera polignanese, offerto dal dottor Michele Grieco, medico ufficiale della manifestazione e presidente del comitato di Pescarello.

A seguire, alla presenza del locale assessore allo sport, Arianna Liotino, e del presidente provinciale della Fidal Bari, Francesco De Mattia, la celebrazione dei vincitori (i primi cinque) delle varie categorie per fascia di età, tutti premiati con cassette colme di prodotti alimentari (i primi tre), prodotti di cura della persona (il quarto/a) e duo di vini (il quinto/a).

A seguire il premio per le prime cinque società pugliesi per numero cumulativo di atleti giunti al traguardo (con successo della Montedoro Noci con 40 arrivati, seguita nell’ordine da Nadir on the road Putignano  - 36 – Atletica Castellana – 35 - La Fenice Casamassima – 34 – e Avis in corsa Conversano – 34) e per la prima extra regionale (l’eccellente Marathon Ariano Irpino con 14 arrivati).

Ultimo atto, forse il più importante, la consegna della targa del 1° Memorial Lugi Liuzzi: per questa prima volta non si assegna col merito, ma con il cuore, infatti se l’aggiudicano i due splendidi figli di Luigi, sempre compiti e nobili nel dolore nel ricordare il loro super Papà.

I saluti di Paolo, i ringraziamenti del presidente Eugenio (che non manca i di ricordare, con fare parterno, lo scarso impegno organizzativo a qualche socio), la foto di gruppo, e l’appuntamento è per la decima edizione.

La conclusione è facile, troppo facile, questa volta: a parte gli scontati complimenti agli organizzatori per la perfetta riuscita della manifestazione nonostante le difficili condizioni climatiche ad accrescere quelle… abituali, il consiglio a chi non c’è mai stato di venirla a provare, compresa agli amici del nord che potrebbero in un magico week-end (l’organizzazione stabilisce convenzioni anche per pranzare e per dormire) unire turismo e corsa in uno scenario davvero unico.  

 

   

Sabato, 10 Febbraio 2018 21:59

RAK Half Marathon: tempi e spettacolo!

Grandi risultati hanno caratterizzato la 12^ edizione della Rak Half Marathon corsa nell’emirato di Ras al-Khaima, negli Emirati Arabi, venerdì 9 febbraio.

In campo maschile si è imposto il 27enne keniano Bedan Karoki in 58.42, pb, record della corsa e quarto tempo di sempre sulla distanza (a soli 19” dal primato mondiale, 58.23, stabilito a Lisbona dall’eritreo Zersenay Tadese il 21 marzo 2010 in 58.23).  

Karoki, atleta del team di Gabriele Rosa, è passato al 5° km in 13.53, al 10° in 27.48 e al 15° in 41.44; al 19° km ha cominciato la sua fuga per la vittoria (passaggio al 20° in 55.55), concludendo vittorioso.

Secondo posto per il 21enne etiope Jemal Ymer (Etiopia) in 59.00 (debutto sulla distanza più veloce di sempre), terzo il keniano Alex Kibet in 59.06. A seguire altri quattro keniani, anche loro tutti sotto il muro dell’ora: Jorum Lumbasi Okombo - quarto in 59.36, Morris Gachaga – quinto in 59.36, Wilfred Kimitei – sesto in 9.40, Edwin Kiptoo – settimo in 59.54.

Gara ancor più di livello quella femminile: ha vinto la 23enne keniana Fancy Chemutai in 1:04:52, pb e record della corsa, ad un solo secondo dal primato mondiale della Jepkosgey di 1:04:51 (Valencia – 2017), secondo tempo all-time, in una gara che ha visto però la presenza di lepri maschili sino al traguardo.  

E proprio la 25enne suddetta primatista mondiale è stata la “delusione” della giornata, quando circa al 14° km, ha mollato il gruppo delle prime, finendo poi quinta in 1:06:46, pur giustificata dall’attacco influenzale della scorsa settimana, che l’ha debilitata.

Seconda la keniana Mary Keitany (primatista mondiale di maratona) in 1:04:55, terzo tempo mondiale di sempre: la gara si è decisa allo sprint negli ultimi 100 metri, dopo i passaggi al 5° km in 15:13, al 10° in 30.33, al 15° in 46.07, al 20° in 1:01:34.

Terzo posto per l’altra keniana Caroline Kipkirui in 1:05:07, davanti alle connazionali Joan Chelimo Melly – quarta in 1:05:37, e la su citata Jepkosgey – quinta in 1:06:46. Sesta la etiope Degitu Azimeraw Asires in 1:06:47, settima un’altra keniana, Brigid Kosgey in 1:06:48.

Da segnalare che, per la prima volta nella storia in una stessa gara, quattro donne hanno chiuso sotto 1:06:00, sette sotto 1:07:00, nove sotto 1:08:00 e undici sotto 1:09:00.   

Classifica maschile:

1 Bedan Karoki KEN 0:58:42
2 Jemal Yimer ETH 0:59:00
3 Alex Kibet KEN 0:59:06
4 Jorum Lumbasi Okombo KEN 0:59:36
5 Morris Gachaga KEN 0:59:36
6 Wilfred Kimitei KEN 0:59:40
7 Edwin Kiptoo KEN 0:59:54
8 Benard Kimeli KEN 1:00:16
9 Vincent Rono KEN 1:00:24
10 Lelisa Desisa ETH 1:00:28

Classifica femminile:

1 Fancy Chemutai KEN 1:04:52
2 Mary Keitany KEN 1:04:55
3 Caroline Kipkirui KEN 1:05:07
4 Joan Chelimo Melly KEN 1:05:37
5 Joyciline Jepkosgei KEN 1:06:46
6 Degitu Azimeraw Asires ETH 1:06:47
7 Brigid Kosgei KEN 1:06:49
8 Gladys Cherono KEN 1:07:13
9 Helen Tola Bekele ETH 1:07:47
10 Naom Jebet KEN 1:08:22

Se non ci siete mai stati, dovete provvedere… l’anno prossimo. Villa Schinosa è una grande masseria alle porte di Trani, con annesso un immenso vigneto, anche se non mancano alberi di arance e limoni, coltivazioni di bietole e di tanti altri ortaggi.

Un vero paradiso naturale, un vero paradiso dove poter correre in libertà tra i grappoli di uva che ben presto si trasformeranno in pregiato vino.

Qui si allenava anni fa Mauro De Feudis, uno dei pionieri del podismo pugliese e tranese in particolare: alla sua scomparsa, quale occasione migliore per ricordarlo, per celebrare il memorial in queste terre?

L’ottima idea venne a Gianfranco Fabiano, nipote di Mauro, splendido ragazzo e presidente della Trani Marathon: non ce ne siamo accorti, ma siamo già giunti alla quinta edizione.

Gara di corsa campestre ben organizzata e umana: la più bella definizione l’ha regalata Gianni Graziani, lo storico presidente della Pedone Riccardi Bisceglie, quest’anno impegnato a guidare la sua squadra al campionato regionale a Calimera, quando mi ha detto: “E’ un peccato non esserci, Gianfranco organizza con il cuore!”

E, in effetti, l’organizzazione è davvero generosa e cura gli atleti uno ad uno, preoccupandosi che tutti si godano la manifestazione, in tutte le fasi.

Facile raggiungere Villa Schinosa, ampi gli spazi per parcheggiare, tre bagni chimici (nonostante il verde) evitano scene poco edificanti e garantiscono la privacy.

Nell’atrio della Masseria la sollecita consegna di pettorali e ricchi pacchi gara, con maglia tecnica, bottiglia di buon vino e altri gadget, al costo di soli cinque euro.

Manca un punto bar dove prendere il caffè, in compenso è già attivo il punto vendita di vino e lo sponsor tecnico della manifestazione espone i suoi capi sotto il simpatico igloo.

A presentare la manifestazione, Michele Cuoco, che ritorna dopo un anno di assenza, anch’egli legato a questa manifestazione, in collaborazione con Vittorio Cassinesi, dj, showman ed intrattenitore locale, a comporre un duo tecnico e gioviale, sportivo e musicale.

415 gli scritti della vigilia, un ottimo numero senz’altro se si considerano la concomitanza sopra descritta del campionato regionale master a Calimera e l’altro cross a Mottola, segno che ben organizzare “paga” sempre.

Due le serie previste: alle 9,30 in gara tutte le categorie femminili e quelle maschili dalla SM60 in su; a seguire il via per tutte le restanti categorie maschili.     

La corsa campestre (che io ritengo comunque addolcita rispetto agli anni 80-90 quando si creavano ostacoli artificiali aggiuntivi, si cercavano bruschi cambiamenti di pendenza) è più difficoltosa rispetto alla strada: superfici morbide, fangose impongono movimenti particolari alle articolazioni per mantenere l’equilibrio, mentre i piedi affondano; i tratti duri e pietrosi sottopongono le caviglie a duri sforzi; le strettoie impediscono spesso i sorpassi; si rischia di cadere…

Insomma la difficoltà aumentano, aumenta lo sforzo muscolare, gli apparati si rinforzano, per fortuna si riducono le distanze: la prima serie sarà impegnata per circa 4 chilometri, la seconda per circa 6.

E così, alle 9.30, ecco tutte le signore e i maschietti diversamente giovani pronti a partire per correre il giretto iniziale di circa un chilometro, definito il giro del prezzemolo, circumnavigando la zona così coltivata, prima di lanciarsi sul tradizionale giro di tre chilometri, che i partecipanti alla successiva serie percorreranno due volte.

Schierati i partenti dietro la linea, sotto lo striscione di via inneggiante la Trani Marathon, ecco il colpo di pistola sparato dei Giudici e via gli atleti a percorrere il vialetto d’ingresso per poi svoltare a sinistra proseguendo tra gli spazi verdi. Diversi i cambi di direzione, anche la superficie cambia spesso, passando dallo sterrato alla terra molle a quella più pietrosa, cambiano le difficoltà e le sensazioni in un crescendo di emozioni, profumi, odori, voglia di correre, allenarsi e, magari, anche vincere.

E a vincere la prima serie è il sempreverde Cosimo Papapietro (Top Runners Laterza) che precede il grintoso Fulvio Marzocchi (La Fabrica di Corsa Bari) e la prima donna, Maria France Zaccheo (Atletica Amatori Corato), sempre determinata. Terzo uomo è Gaetano Sifanno, il presidente di Quelli della Pineta Bari, seguito dal bravissimo Luciano Balzani della S.P. Seven di Savignano sul Rubicone (FC). Non molla mai ed è seconda tra le donne Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto) che si permette “addirittura” di precedere un grande del podismo pugliese, Savino Nanula (Atletica Trinitapoli), quarto uomo, e il combattivo Vincenzo Paulicelli (Pod. Canusium 2004). Ecco altre due donne, le generose Agnese Falco (Olimpia Club Molfetta), una vita di corsa, quarta, e Nicoletta Ferrante (Atletica Talsano), sempre più brava, quinta. Il maresciallo Giuseppe Germinario (Pod. Canusium 2004) è il settimo uomo, davanti al deciso Francesco Damato (All Tri Sports Barletta), ottavo, e alle terribili signore Maria Dibenedetto (Barletta Sportiva), quinta, e a Maria Rosa Valerio (Quelli della Pineta), sesta. L’esperienza di Vito Del Vento (Assi Trani) in nona posizione, inseguito dalle capaci Filomena D’Adamo (Bitonto Runners), settima, e Maria Maddalena Milano (La Fenice Casamassima), ottava. Decimo uomo Matteo Padovano (Pedone Riccardi Bisceglie), finalmente in ripresa, con Maria Pia Lastella (Atl. Amatori Corato), nona, e la star di casa, Teresa Landriscina, decima.

61 i finisher maschili (chiude il simpaticissimo Giacomino Basso - Assi Trani), 83 quelli femminili (chiude l’applauditissima Doriana Mongelli – Amici del Cammino Barletta).

Conclusa la prima, tutto è pronto per la seconda serie, senz’altro più veloce, dato i partecipanti. Lo sparo del giudice e via tutti gli atleti schizzano veloci, si aggregano anche donne e gli uomini più grandi, insoddisfatti dei soli 4 chilometri percorsi.

Un solo favorito e Rodolfo Guastamacchia indossa bene i panni, come indossa ottimamente il nuovo completo della società che da quest’anno rappresenta, Atleticamente Modugno. Cavalcata solitaria, ottimo allenamento, gli ultimi doppiati e traguardo tagliato in 20’46”. Segue il tenace Giuseppe Dedonato (Atl. Sprint Barletta), secondo; terzo il bravo Gioele Conserva (Atletica Amatori Corato), davanti allo sportivissimo Michele Uva (Free Runners Molfetta), quarto. Segue il nobile quartetto della Tommaso Assi Trani composto da Nicola Muciaccia, quinto, Dennis Greco, sesto - inframmezzato dal potente Cataldo Tarricone (Atletica Amatori Corato), settimo – Nicola Bove, ottavo, Pantaleo Papagno, nono. Chiude l’odierna top ten Giuseppe Matarrese (Maratoneti Andriesi), evidentemente ancora in rodaggio.

235 i finisher, onore a Luciano Pistillo (Marathon Club Minervino), che chiude le ostilità.

Un piatto con tarallini, mozzarelle e focaccia permettono di riprendere le forze, prima di assaggiare il piatto caldo offerto dagli organizzatori, gustosissimi cavateli al sugo cucinati dallo chef Michele Elia.

Un veloce festoso trenino comandato da Vittorio Cassinesi apre alla cerimonia di premiazione, che vede la presenza del sindaco-runner di Trani, Amedeo Bottaro, e dei padroni di casa, Corrado Capece Minutolo – un passato da nazionale di vela – e la madre, signora Maria.

Si parte dai due vincitori assoluti, Rodolfo Guastamacchia e Maria France Zaccheo, per loro tanti, tanti premi, dal cesto al vino, dal trofeo alla maglia tecnica, tanta roba da dover richiedere assistenza per portare via il ricevuto.

A seguire salgono sul podio tricolore i primi tre di ciascuna categoria per fascia di età, premiati con cesto di prodotti naturali a km 0 e la maglia tecnica offerta sempre dallo sponsor tecnico della manifestazione, il buon Rodolfo Palmadessa.

A chiudere il premio per le prime tre società per numero complessivi di arrivati: vince la Assi Trani con 40 finisher, su Atletica Amatori Corato (39) e Barletta Sportiva (33).

Una targa per la signora De Feudis in ricordo dell’indimenticabile marito, riconoscimenti per gli sponsor e collaboratori, e la foto di gruppo chiudono la manifestazione.

Prima di concludere, devo evidenziare l’unico problema di questa manifestazione che riguarda il punto di arrivo, privo di nastri e transenne: purtroppo tutti noi podisti, vogliamo il massimo rispetto quando siamo in gara, salvo non dedicarne altrettanto agli altri atleti. E così, dopo aver concluso, percorriamo la zona di arrivo in senso contrario a chi arriva, ci fermiamo a parlare in mezzo al tracciato: alcuni arrivi si sono svolti con il pericolo che qualcuno si facesse male, qualche atleta in progressione finale ha dovuto rallentare per evitare collisioni. Male minore, qualcuno non troverà la sua foto… E, quindi, poiché rispetto ed educazione non sono di questo mondo, propongo – per future edizioni - di transennare e presidiare la zona arrivo, impedendo l’accesso ai non autorizzati, cosa peraltro avvenuta, ma in maniera approssimativa e difficoltosa, nel finale, grazie alle urla del sottoscritto e alla solerzia di alcuni addetti.  

Per il resto, tutto ottimo, cross da correre e gustare, fissate sin d’ora sulla vostra agenda la data della prossima edizione, nel 2019.  

 

Dominio keniano alla 5^ Napoli City Half Marathon con vittoria di Abel Kipchumba in 1h00’12”, secondo tempo al mondo nel 2018, nuovo record della manifestazione, con pb migliorato di oltre tre minuti.

Seconda posizione per Shadrak Kiplagat in 1h00’34”, che migliora a sua volta il pb di oltre due minuti, terzo posto per il favorito della vigilia, Nobert Kipkoech Kigen in 1h01’43”, staccatosi dalle prime posizioni già prima del passaggio del decimo chilometro.

La prima parte di gara è infatti risultata velocissima con passaggio al 5° km in poco più di 14’ e al 10° in 28’08”; seconda parte leggermente più lenta anche a causa del passaggio nel centro storico.

La manifestazione, con partenza e arrivo dalla Mostra D’Oltremare, si è sviluppata tra il lungomare e il Castel dell’Ovo, tra il Maschio Angioino e il teatro San Carlo, tra la zona portuale e piazza del Plebiscito, attraversando tutte le zone più belle ed artistiche del capoluogo campano. La pioggia della notte, che ha lasciato le strade bagnate, ha lasciato problemi di aderenza soprattutto ai più veloci, meno problemi per i master che hanno potuto godersi il sole nella seconda parte della gara.

Quarto posto per l’altro keniano Felix Kipchirchir Kandie in 1h02’04”, quinto Stefano La Rosa (Carabinieri) in 1:04:25, sesto il marocchino Khalil Lemcieh in 1:04:36 sul connazionale Youness Zitouni (Pod. Il Laghetto), settimo in 1:05:50; ottavo Renee Cuneaz (Cus Pro Patria Milano) in 1h06:21, nono l’altro marocchino Abderrafii Roqti (Pod. Il Laghetto) in 1h07’34”, decimo Giovanni Grano (Nuova Atletica Isernia) in 1h07’40”.

Soddisfatto il vincitore Kipchumba che ha dichiarato: “Sono molto molto felice di questa mia prestazione. Correre su queste strade è stato fantastico, non vedo l’ora di poter tornare”.

Più deluso La Rosa: “Speravo di fare decisamente meglio, ma ho sentito subito che le gambe non giravano come avrei voluto. Di sicuro il carico di chilometri che sto facendo per preparare la maratona si sta facendo sentire. Sui sampietrini bagnati scivolavo parecchio, come se avessi le gomme da asciutto sotto i piedi”.

Tra le donne si è imposta la rappresentante del Barhein, ma etiope di nascita, Eshete Shitaye in 1h08’38” (passaggio al 10° km in 32:20), stabilendo il nuovo record della manifestazione e migliorando il pb, ottavo tempo stagionale al mondo. Seconda la keniana Antonina Kwambai in 1h09’07 (pb), terza l’ucraina Olha Kotovska in 1h14:27, quarta la marocchina Hanane Janat (Pod. Il Laghetto) in 1h21’15”, quinta la statunitense Jessica de Fazio in 1:24:37, sesta la torinese Carla Primo (Base Running) in 1h24’48”.  

5291 gli arrivati al traguardo con chiusura per il senatore della Maratona di Roma, il barlettano Eligio Lomuscio (Barletta Sportiva) in 3h04’26”.

Organizzata da Napoli Running, la manifestazione ha visto anche lo svolgersi della Napoli 5km Grand Prix, gara ad invito per atleti d’élite, vinta dai keniani Geoffrey Koech in 14’00” (migliore prestazione mondiale della 5km su strada) e Daisy Jepkemai in 16’04”.  

Annunciato come la grande attrazione, il norvegese Sondre Nordstad Moen, primatista europeo di maratona con 2h05:48, non sarà al via della 5^ Napoli City Half Marathon per un attacco influenzale, che viceversa potrà contare sulla presenza di Stefano La Rosa e di 6000 runners iscritti.

Tutto pronto quindi per la partenza di domani mattina, ore 8.30 del 4 febbraio da viale Kennedy, su di un percorso modificato e reso più veloce rispetto al passato, con l’organizzazione della Napoli Running: favoritissimo il 25enne keniano Norbert Kipkoech Kigen, personale sulla mezza di 59:42 (Praga/2016) e sulla maratona di 2h05:13 (Amsterdam/2017), che dovrà vedersela con il 30enne connazionale Felix Kipchirchir Kandie, personale sulla mezza di 1h00:04 (Praga/2016)  e sulla maratona di 2h06:03 (Seoul/2017).

Da “tener d’occhio” altri due keniani: il 27enne Shadrack Kiplagat (pb 1h02:54 a Kabarnet-2017) e il 24enne Abel Kipchumba (pb 1h03:10/Kabarnet-2017), il 37enne moldavo Roman Prodius (pb 1h03:37/Ostia-2016, il nostro Stefano La Rosa, il 32enne grossetano rappresentante dei Carabinieri (pb 1h02:15/Ostia-2012).  i  , se

Al femminile,favorite sono la 25enne keniana Antonina Kwambai (pb 1h09:49/Santa Pola-2017) e la 27enne del  Bahrein, ma nata etiope, Shitaye Eshete (pb 1h10:10/Trento-2017); da non trascurare, la 34enne marocchina Hanane Janat, tesserata per la Pod. Il Laghetto (pb 1h12:10/Pisa-2013) e la 34enne ucraina Olha Kotovska  (pb 1h12:19/Ostia-2011).

La speranza degli organizzatori è veder cadere i “vecchi” primati della manifestazione, realizzati nel 2017, al maschile, dal keniano Philip Kibungei Tarbei in 1h01:21, e, al femminile, dalla ceca Eva Vrabcova-Nyvltova in 1h11:54.

Per finire, sull’annessa Napoli 5km Gran Prix, gara a inviti per atleti di élite e anche per i migliori under 23 della Campania, da segnalare la presenza del keniano Geoffrey Kimutai Koech e dell’etiope Telahun Haile, al maschile; dell’ucraina Yuliya Shmatenko e della keniana Daisy Jepkemai, al femminile. Tra i 23enni campani, Alessandro Lombardi (1998), Domenico Falace (1995) e Raffaele Giovannelli (1995); tra le donne, Filomena Palombo (1989) e Annamaria Damiano (1988).

Martedì, 30 Gennaio 2018 10:41

Catherine Bertone: in nazionale solo in ferie!

La notizia è di quelle forti: Catherine Bertone, maratoneta di punta della nazionale italiana (25^ alle Olimpiadi di Rio 2016), medico della USL Val d’Aosta, non può partecipare agli allenamenti collegiali della nazionale di mezzofondo per motivi di lavoro.

Infatti, mancando medici pediatri all'ospedale di Aosta, l’Azienda sanitaria locale ha negato alla maratoneta la domanda di part-time ma anche la richiesta di permessi non retribuiti.

A questo punto Catherine, classe 1972, per partecipare al prossimo raduno di Tirrenia, dal 31 gennaio a 9 febbraio, ha dovuto necessariamente prendere le ferie, cosi come dovrà fare ad Agosto per partecipare agli Europei di Berlino.    

E’ chiaro che se non si interverrà, dopo aver dovuto rinunciare a quelli di ottobre e dicembre 2017, la maratoneta – unica non in forza ad un centro sportivo militare - non potrà prendere parte ad altri raduni. 

A denunciare la situazione è stato Jean Dondeynaz, presidente della Fidal Val d'Aosta, che ha evidenziato che: “La situazione che sta patendo Catherine Bertone evidenzia la singolarità di un atleta di livello internazionale con un impegno lavorativo particolare; con un collegato limite normativo relativamente al quale nessuno è mai intervenuto. Da una parte abbiamo un'atleta che, a suon di risultati, si è guadagnata spazi e convocazioni per le massime manifestazioni internazionali andando a rappresentare l'Italia; dall'altra si rileva un evidente limite che nega all'atleta stessa di potersi preparare e giocarsi al meglio le proprie chance. Questa situazione non trova spazio nei contratti di lavoro penalizzando quegli atleti, come Catherine, che svolgono attività sportiva di alto livello”.

Sabato, 27 Gennaio 2018 16:33

London Marathon 2018: cast stellare!

Si preannuncia una London Marathon 2018 da favola, almeno a leggere i nomi degli atleti elite che saranno protagonisti.

Infatti, al beniamino locale Mo Farah, 34 anni, quattro ori olimpici e sei mondiali su 5000 e 10000 metri, si sono aggiunti il campione olimpico Eliud Kipchoge, 33 anni, già vittorioso nel 2015 e nel 2016 (2h03:05 a 8” dal record del mondo), Kenesisa Bekele, 35 anni, primatista mondiale dei 5000m (2:37:35) e 10mila (26:17:53), secondo uomo più veloce sulla maratona con il 2h03:03 di Berlino 2016, e il campione uscente Daniel Wanjiru, 25 anni, vittorioso l’anno scorso in 2h05:48 precedendo Bekele.  Ricordiamo anche Guye Adola, 2h03:46 all’ultima Berlino, e Stanley Biwott, primo a New York nel 2015 in 2h10:34.

Stesso discorso tra le donne, dove la primatista in gara esclusivamente femminile (2h17:01 proprio nella vittoria a Londra l’anno scorso), vittoriosa per tre volte a Londra e New York, la 36enne Mary Keitany, cercherà di ottenere il record mondiale "assoluto" appartenente alla britannica Paula Radcliffe (2h15:25 ancora a Londra del 2003). A contrastarla, la 33enne Tirunesh Dibaba, una serie incredibile di titoli mondiali e olimpici, qui seconda l’anno scorso con il record etiope (2h17:56), poi Mare Dibaba (bronzo alle Olimpiadi di Rio con 2h24:30), Rose Chelimo, campionessa mondiale di Maratona nel 2017, Gladys Cherono, campionessa mondiale sulla mezza nel 2014, e Tigist Tufa, qui vincitrice nel 2015.

Ma ecco gli elenchi completi:

Maschile

Daniel Wanjiru, Kenya PB: 2:05:21
Kenenisa Bekele, Ethiopia PB: 2:03:03
Eliud Kipchoge, Kenya PB: 2:03:05
Guye Adola, Ethiopia PB: 2:03:46
Stanley Biwott, Kenya PB: 2:03:51
Abel Kirui, Kenya PB: 2:05:04
Lawrence Cherono, Kenya PB: 2:05:09
Tola Shura Kitata, Ethiopia PB: 2:05:50
Bedan Karoki, Kenya PB: 2:07:41
Ghirmay Ghebreslassie, Eritrea PB: 2:07:46
Amanuel Mesel, Eritrea PB: 2:08:17
Mo Farah, Great Britain PB: 2:08:21
Alphonce Felix Simbu, Tanzania PB: 2:09:10
Fernando Cabada, USA PB: 2:11:36
Javier Guerra, Spain PB:  2:09:33
Ihor Olefirenko, Ukraine PB: 2:12:04
Tsegai Tewelde, Great Britain PB: 2:12:23
Jonny Mellor, Great Britain PB: 2:12:57
Samuel Chelanga, USA PB: 2:15:02
Aaron Scott, Great Britain PB: 2:17:46
Taher Belkorchi, Morocco PB: Debutto

Femminile

Mary Keitany, Kenya PB: 2:17:01
Tirunesh Dibaba, Ethiopia PB: 2:17:56
Gladys Cherono, Kenya PB: 2:19:25
Mare Dibaba, Ethiopia PB: 2:19:52
Brigid Kosgei, Kenya PB: 2:20:22
Tigist Tufa, Ethiopia PB: 2:21:52
Tadelech Bekele, Ethiopia PB: 2:21:54
Rose Chelimo, Bahrain PB: 2:22:51
Vivian Cheruiyot, Kenya PB: 2:23:35
Charlotte Purdue, Great Britain PB: 2:30:04
Stephanie Bruce, USA PB: 2:29:35
Allison Kieffer, USA PB: 2:29:39
Tracy Barlow, Great Britain PB: 2:30:42
Lily Partridge, Great Britain PB: 2:32:09
Anna Holm Jorgensen, Denmark PB: 2:33:02
Tish Jones, Great Britain PB: 2:33:56
Alia Gray, USA PB: 2:34:00
Liz Costello, USA PB: 2:38:21
Rebecca Murray, Great Britain PB: Debutto

Venerdì, 26 Gennaio 2018 10:12

Russia: 18 atleti in gara da neutrali

La IAAF, la Federazione Internazionale di atletica leggera, ha autorizzato 18 atleti russi a partecipare alle competizioni internazionali del 2018 come "neutral" in base alla sospensione della federazione russa ancora in vigore per il recente scandalo doping. 

A renderlo noto, una nota della stessa IAAF, che ha dichiarato di aver ricevuto 80 richieste e di averne accettate 18.

Di seguito l’elenco completo degli atleti con relativa specialità:

Viktor Butenko (disco)

Danila Danilov (martello)

Alexsey Fedorov (salto triplo)

Irina Gumenyuk (salto triplo)

Vyacheslav Kolesnichenko (velocità)

Mariya Lasitskene (alto)

Aleksandr Lesnoy (peso)

Alyona Lutkovskaya (asta)

Danil Lysenko (alto)

Alaina Mamina (velocità)

Yuliya Maltseva (disco)

Polina Miller (velocità)

Ilya Mudrov (asta)

Olga Mullina (asta)

Sofiya Palkina (martello)

Viktoriya Prokopenko (triplo)

Anzhelika Sidorova (asta)

Aleksei Sokyrskii (martello)

Giovedì, 25 Gennaio 2018 20:57

Caso Schwazer: condannati i medici Fidal

Il caso Schwazer non finisce mai: nel processo penale di Bolzano, proprio a seguito della testimonianza del marciatore altoatesino, sono stati condannati per favoreggiamento gli ex medici federali Pierluigi Fiorella e Giuseppe Fischetto: due anni con l’interdizione della professione per l’identico periodo. Condannata a nove mesi  Rita Bottiglieri, funzionaria della Fidal all’epoca responsabile dell'Area Tecnica.   

Il verdetto del Giudice Carla Scheidle si riferisce al processo sul primo doping di Schwazer, nell’agosto 2012, quando prima dell’Olimpiade di Londra, era stato trovato positivo all’epo: lo stesso atleta aveva patteggiato otto mesi di condanna.  

Le condanne vanno oltre le richieste del pm Giancarlo Brumante (un anno e dieci mesi per Fiorella, un anno e otto mesi per Fischetto, assoluzione per Bottiglieri) e fanno storia poiché è la prima volta che due medici sportivi, inseriti nella dirigenza di una federazione, vengono condannati per favoreggiamento nel doping (sapevano dell'uso di sostanze dopanti da parte del marciatore, ma non avevano denunciato il fatto).  

Soddisfatto il legale di Schwazer, Gerhard Brandstaetter: “La sentenza del tribunale di Bolzano contro i medici Fidal conferma che Alex Schwazer davanti ai giudici ha detto la verità. Questo per noi è una importante conferma. Prima di commentare una sentenza, alla quale non ho direttamente assistito, voglio comunque vedere e leggere le motivazioni”.

Martedì, 23 Gennaio 2018 22:56

Ceglie Messapica (BR) - 4^ Corri a Ceglie

Per chi ama l’arte, la buona cucina e… il podismo, un salto a Ceglie Messapica a gennaio sarebbe d’obbligo.

Bellissima la cittadina, con il suo caratteristico centro storico, con il Castello Ducale, gli innumerevoli Palazzi e Chiese, i tanti vicoli e vicoletti da guardare, studiare e ammirare.

Ottima la cucina, senza entrare troppo nei dettagli evidenzio solo il biscotto tipico cegliese e tutti gli altri dolci di pasta di mandorla, da gustare e rigustare.

Infine, il podismo: da quattro anni si svolge una gara affascinante, davvero ben organizzata, la “Corri a Ceglie”, nata quando i podisti cegliesi sparsi nelle altre società del brindisino, opportunamente, decisero di rientrare a casa e di fondare la locale ASD Atletica, ben diretta dall’ottimo Giuseppe Oliva, gran signore e atleta master di valore, attorniato da ottimi “ragazzi”, tutti uniti per il bene comune.

Valevole come prima tappa del Circuito provinciale brindisino “Sulle Vie di Brento 2018”, la manifestazione registra un notevole incremento di iscritti rispetto alle precedenti edizioni, giungendo a quota 592, niente male per una gara provinciale e di inizio anno, segno evidente che il lavorare bene è apprezzato da chi corre, che poi trasferisce il proprio pensiero positivo a chi non c’era, che magari è presente nella successiva edizione…  

Frecce direzionali conducono al punto di ritrovo, sito presso il palazzo Comunale, dove si ritirano rapidamente pettorali, chip e pacco gara: cinque euro l’iscrizione base, un euro in più per ricevere il premio di partecipazione consistente in simpatici manicotti scaldabraccia e una confezione tris di biscotto cegliese (tutti optano, chiaramente, per il “tutto compreso”).

A disposizione degli atleti tre bagni chimici e la struttura fissa dei bagni cittadini: non ci sono problemi per ogni incombenza; in via San Rocco, intanto, dove la manifestazione partirà e terminerà, si definiscono gli ultimi particolari per garantire sicurezza e viabilità agli atleti.

Un buona cinquantina di atleti liberi si sommano ai Fidal; speriamo sia il viatico per avere nuovi tesserati, altra gente che scelga un impegno costante per il bene della propria salute.

Giornata non eccessivamente fredda, preoccupa più il cielo grigio che minaccia pioggia, d’altronde prevista per l’ora di pranzo.

A presentare la manifestazione, causa assenza per impegni istituzionali di Michele Cuoco, speaker storico della gara, s’improvvisa Giovanni Roma, uno dei soci organizzatori, e francamente, ben coadiuvato dal buon Giacomo, effervescente volontario, se la cava decisamente bene.

Frattanto, gli atleti - dopo le solite iniziali fasi dedicate ai saluti, agli abbracci, ai selfie e allo studio della tracciato - si ritirano per le operazioni propedeutiche alla corsa, per poi cominciare le fasi di risveglio muscolare, in maniera da essere pronti per la partenza prevista per le ore 9.30.

Ben transennata la zona partenza, qualche problema si riscontra al giungere all’ultimo istante dei più veloci che cercano di porsi in testa al plotone, trovando di contro la volontà di non indietreggiare di chi si è guadagnato pazientemente la posizione in prima linea. Dopo l’invito vano dello speaker ad andare dietro, i giudici decidono si spostare la partenza di qualche decina di metri, permettendo agli ultimi giunti – quasi tutti i migliori, di essere in pole position, evitando ogni problema.

E, in effetti, a questo punto, è la soluzione migliore, lo sparo del giudice libera gli atleti che vanno ad invadere le caratteristiche strade di Ceglie, tra gli applausi del pubblico. Da subito, guidano la gara una fantastica Maserati apripista, due bici che fanno strada e Luigi Zullo, al rientro dopo un lungo calvario con ogni genere di dolore, dal fisico al disciplinare.

Il tracciato, spettacolare dal punto di vista paesaggistico, è tecnico ma non troppo, presenta numerosi ma brevi cambi di pendenza, passaggi sull’antica pavimentazione (per fortuna non piove!) e sufficiente pubblico sulle strade che applaude interessato.  

Dopo un giro iniziale di oltre due chilometri, con passaggio sul punto di via, gli atleti spariscono per la seconda parte più prolungata, che conduce i protagonista verso la periferia, per fare poi pronto rientro nella città vecchia e avvicinarsi al traguardo.

9700 metri la distanza, con cartelli chilometrici ben posizionati, ristoro con acqua a metà distanza, neanche un auto e tanta attenzione da parte degli addetti.  

Vola Zullo (Running Team D’Angela Sport Turi) e non c’è confronto, il folletto tatuato non amministra e dà tutto quello che ha nelle gambe, non ancora al cento per cento come confesserà poi sui social, anche se personalmente l’ho visto correre più sciolto di altre volte. 32:03 il suo tempo, alla media di circa 3:18 al chilometro, senza neanche eccessiva sofferenza, per chiudere vittorioso festante...

Secondo gradino del podio per Francesco Quarato (Pianeta Sport Massafra), ragazzo dalla faccia pulita, spero che la sfortuna lo lasci in pace e gli permetta si esprimersi ai suoi livelli, 33:27 il suo crono. Completa il podio Andra Petarra (Apuliathletica San Pancrazio Salentino), anch’egli reduce da un lungo periodo di fermo e poi di lenta ripresa, speriamo che il test positivo di Ceglie sia il segnale che il calvario è finito, 33:37 il suo crono.

Quarto posto per un vecchiaccio, il terribile mister Angerlo Pazienza (Dynamyk Fitness Palo del Colle), che insegna atletica e nello stesso tempo – non appena gli acciacchi dell’usura e dell’età lo lasciano tranquillo – corre ottimamente, come testimonia il 33:42 odierno.

E’ quinto Nuccio Busto che inaugura così la nuova divisa del Running Team D’Angela Sport Turi, stessi colori e tanta amicizia con Zullo, dal calcio alla corsa in poco tempo, con tanta passione e voglia di migliorare ancora: 33:45 il suo tempo.

Ottimo Mario Conte (Apuliathletica S.P.S.), sesto in 33:47, davanti al dinamico Pietro Turroni (Runners San Michele Salentino), settimo in 34:32, e al regolarissimo Cosimo Pomarico (Apuliathletica), ottavo in 34:57. Due brillanti salentini a chiudere la lista dei primi dieci uomini: Samuele Antonio Dell’Assunta (Tre Casali San Cesario), nono in 35:05, e Marco Gregoriadis (GPDM Lecce), decimo in 35:35.

Senza schemi, diete e allenatore, ma con tanta voglia di correre “libera”: ecco la descrizione di Daniela Tropiano (Atletica Monopoli), capelli quasi a zero, che si afferma tra le donne in 39:09, 60^ assoluta, nonostante il pettorale “17”.

Capelli corti anche per lei, stessa libertà intellettuale di Daniela, la musicista Marisa Russo (Marathon Massafra) è seconda in 40:09; terzo posto per la sempre determinata Roberta Lanzillotti (Atletica Carovigno), dalla folta chioma riccia, terza in 41:06.

La bravissima Valentina Bianco (Laboratorio del benessere Ostuni) chiude quarta in 42:43, seguita dalla capace Grazia Anastasia (Podistica Grottaglie), quinta in 43:40, e dall’attivissima Viviana Verri (GPDM Lecce), sesta in 44:05. Silvia Acquaviva (Martina Franca Running), continua la risalita ed è settima in 44:08, a precedere l’energia positiva di Angela Azzone (Marathon Massafra), ottava in 44:25. Positiva prestazione per Vincenza Falcetta (Gymnasium San Pancrazio Salentino), nona in 44:35, con Alessandra De Luca (Atletica Amatori Brindisi), sempre reattiva, decima in 44:47.

530 gli arrivati Fidal, un plauso a Stefano Culiersi (Podistica Magliese) e Rita Poerio (Atl. Amatori Brindisi), che hanno chiuso le graduatorie maschile e femminile, rispettivamente in 1:11:59 e 1:15:15. Da sommare i 49 liberi, che hanno affrontato e concluso questo piacevole, ma impegnativo tracciato.

Un ricco ristoro finale accoglie gli atleti con consegna di vaschette monoporzione contenenti dolci caserecci e frutta, oltre a the caldo e caffè, il tutto in quantità industriali.

Redatte in velocità le classifiche dagli addetti di Cronogare, sotto la supervisione dei Giudici di Brindisi, spostandosi sotto la Torre dell’Orologio, altro fantastico monumento cegliese, una volta conclusa la pratica religiosa della benedizione degli animali, si procede con la cerimonia di premiazione.

Presente il presidente della Fidal Brindisi, Giancosimo Pagliara, il sindaco di Ceglie, Luigi Caroli, e alcuni assessori, si comincia con i due vincitori, Zullo e Tropiano, giustamente osannati e ricompensati con Trofeo e cesto di prodotti alimentari, più mazzo di fiori per Daniela.

A seguire, in piena velocità, dato lo scendere delle prime gocce di pioggia, la celebrazione dei primi tre di ciascuna categoria per fasce di età, tutti premiati con cesto di prodotti alimentari.

Premio anche per il primo libero, Mario Ribezzo, e per la prima libera, Lucia Albanese; per i primi tre donatori ADMO, (ricordo solo Nando Dragone… non me ne vogliano gli altri), per chiudere con la prima società per numero di arrivati, la Podistica Grottaglie che ritira il Trofeo Sant’Antonio Abate in Valle d’Itria.

Ora è davvero finita, la pioggia aumenta, finora siamo stati graziati, segno che anche lassù amano la Corri a Ceglie.

E, allora, mentre i soci organizzatori riportano Ceglie alla normalità, pian piano noi procediamo al rientro con la certezza che questa manifestazione è davvero pregevole e da gustare, come l’intera Ceglie Messapica a cominciare dal biscotto tipico…

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