Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

In una domenica che ha visto l’Italia meteorologicamente capovolta, con il sole al nord e il maltempo al sud, si è svolta a Parabita, in provincia di Lecce, la 19^ edizione della Maratonina Salento d’Amare, valevole come terza prova del Corripuglia, il Campionato Regionale di ventidue tappe di corse su strada.

Grande protagonista la pioggia che a partire dalle 10,30 è andata sempre più intensificandosi, costringendo gli atleti alla doccia anticipata; non poteva mancare il vento, sempre protagonista nel Salento, che hanno accresciuto le difficoltà di un percorso certamente non semplice.

Ad organizzare la locale associazione Podistica presieduta dall’abile Antonio Leopizzi che tanto ha tenuto ospitare una tappa di Corripuglia nella sua città, favorito dal cambio regolamentare del Campionato, che – come fortemente voluto dal presidente regionale, Giacomo Leone – garantisce quest’anno almeno una tappa in ciascuna provincia della regione.

Peccato per i numeri, solo 621 iscritti, una cifra che ha davvero deluso tutti, spiegabile però da una serie congiunta di fattori. Innanzitutto la parzialissima partecipazione dei podisti leccesi che, ancora una volta, come a Novoli qualche anno fa, hanno deciso di non aderire al Corripuglia, pur in casa loro; il giorno di festa, la “domenica della Palme”, festività religiosa ancora molto sentita al sud; la lontananza del Salento; le previsioni che davano allerta meteo ed effettivamente di acqua ne è caduta tanta; la concomitanza con gare storiche extraregionali, come la Stramilano e la mezza di Agropoli.

Peccato, però, perché l’apprezzabilissima organizzazione della Podistica Parabita avrebbe senz’altro meritato di più…

Numerose le aree parcheggio circostanti al punto di ritrovo, che permettono di lasciare con comodità la propria vettura; a disposizione degli atleti alcuni bagni chimici, per ogni evenienza. Efficiente e spazioso il centro di distribuzione di pettorali e chip, senza eccessive code.

Dodici euro la tassa d’iscrizione base; diciotto per ricevere il simpatico pacco gara, una borsa a tracolla contenente un telo sport, una confezione di pasta fresca locale, una confezione di mustazzoli (dolci locali) e un bracciale a scatto.  

Partenza prevista per le ore 9.00, dieci minuti prima è dato il via alla manifestazione non competitiva riservata ai liberi, la Running and Walking to Associazione Angela Serra per la Ricerca sul Cancro, con la quota d’iscrizione - pari a cinque euro - interamente devoluta alla suddetta associazione.

Continuano intanto il riscaldamento muscolare gli atleti competitivi, la temperatura è rigida, l’umidità presente nell’aria accresce la sensazione di freddo, anche se nessuno vuole appesantirsi coprendosi troppo.

Come da regolamento Corripuglia, anche oggi è allestita in zona partenza la pole position riservata agli atleti più veloci (prescelti dalla Commissione master della Fidal Puglia), con il pettorale contrassegnato dallo speciale bollino che permette loro di partire davanti: questa volta però, rallentati dalla distanza più lunga, con la sede stradale sufficientemente larga e il numero dei partecipanti neanche troppo elevato, non ci sono problemi, la partenza avverrà in modo ordinato e senza pericoli per alcuno.

Prima di partire il saluto del locale Sindaco, Alfredo Cacciapaglia, accompagnato dall’Assessore alla Formazione e al lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo.

Intanto, giunto il via libera dal percorso, il giudice può finalmente sparare il colpo di via.

Non mancano neanche oggi alcuni ritardatari che si accodano con lo svantaggio di circa due minuti, “buona fortuna” anche a loro, mentre gli spettatori più interessati e fotografi si spostano al centro del paese per l’unico passaggio cittadino che avviene dopo nemmeno due chilometri.

A presentare la manifestazione lo speaker del Salento, il brevissimo Antonio Tau, che ho ritrovato persino più in gamba di come ricordavo, sempre attento e preciso, presente anche nei momenti finali sotto la pioggia intensa.

Il suddetto passaggio vede in testa appaiati i due favoriti della manifestazione, il folletto santeramano Luigi Zullo e il campione salentino Gianmarco Buttazzo, più volte nazionale nella sua lunga carriera. Segue Villazala, presto incalzato da Francesco Marini, a sua volta seguito dal duo Salcedo e Coroneo.

Al femminile conduce Daniela Hajnal, segue Maddalena Carrino, poi Pamela Greco, Marisa Russo, il duo Ammirato-D’Onghia e infine Ramunno.

Da segnalare la presenza del gruppo pacer “Gli Orginali” con Laura Tassielli, Andrea Conte, Samanta Cirillo, Nicola Peschechera e tutti gli altri, sempre allegri e vitali, sempre pronti a guidare gli altri atleti verso il “proprio” traguardo, verso il tempo da abbattere.

Primi chilometri in discesa, poi abbandonando Parabita per dirigersi a Tuglie, una prima salita fa capire che il percorso, omologato, chiuso al traffico, ben sorvegliato, non è certamente facile. Numerose anche le buche, ma oramai è un problema nazionale.

Abbandonato il centro storico di Tuglie, con tanto di antica pavimentazione scivolosa perché bagnata, dopo aver attraversato San Simone, il tracciato conduce a Sannicola, all’incirca al 10° km, dove è posizionato anche il controllo intermedio. Numerose le strade di campagna tipiche della zona, non per niente il programma ufficiale descrive che si corre tra “borghi, strade poderali, centri storici, distese di ulivi e macchia mediterranea”.

Abbandonata anche Sannicola, si procede in direzione Chiesanuova, poi verso Alezio: il problema tra il 15° e il 18° chilometro è il vento contrario, che davvero costringe a “lavorare al doppio”.

E, sparito il vento, al rientro verso Parabita, comincia la salita, a compensare i primi chilometri corsi in discesa. Purtroppo, per chi non è tra i primissimi, gli ultimi chilometri (anche metà gara per gli ultimi) si corrono sotto la pioggia divenuta sempre più forte e battente.

Un problema muscolare negli ultimi tre chilometri rallenta Buttazzo: Luigino Zullo (Running Team D’Angela Sport Turi) va ad affermarsi in 1:13:44, un tempo ben oltre le sue possibilità ma dettato come detto dalla difficoltà del tracciato, dal vento, dalla pioggia. Un elogio alla sportività di Luigino che, immediatamente intervistato da Tau dopo aver tagliato il traguardo, chiarisce subito che il vincitore della manifestazione, senza problemi fisici, sarebbe stato Buttazzo. Onore alla sportività di Luigi, peccato per i guai di Gianmarco, ma il successo è comunque suo.

E, in effetti, la smorfia di dolore sul volte di Buttazzo, quel quasi trascinare la gamba tagliando il traguardo, denotano tutta la sua odierna difficoltà: per l’esponente della Casone Noceto il crono di 1:15:15, purtroppo gli anni passano per tutti, gli acciacchi aumentano e l’eccellente Gianmarco è arrivato a 41 anni…

Terzo, molto bravo, il triatleta spagnolo della N.E.S.T. Lecce, Christian Carton Villazala, che chiude in 1:15:17. Quarto un altro spagnolo Francisco Salcedo Pedrero, attualmente runcard ma che ha corso con la canotta de CUS Bari, società per la quale era iscritto come triatleta: 1:16:04 il suo tempo.

Quinta posizione per Emanuele Coroneo, validissimo atleta de La Mandra Calimera, in 1:16:19, che precede il cerignolano della Tre Casali San Cesario, il combattivo Francesco Marini, sesto in 1:17:13, e il suo presidente, l’amabile Christian Bergamo, settimo in 1:17:38, stesso tempo del grintoso Emanuele Capasa (Amatori Corigliano), ottavo. Sempre determinato, Vito Alò (Atletica Monopoli) è nono in 1:18:25, seguito da Mario Scrimieri, altro bolide de La Mandra Calimera, decimo in 1:18:57.

Al femminile continua sino al traguardo il dominio della biondissima salentina Daniela Hajnal (Vini Fantini Pescara) che si afferma meritatamente in 1:32:34; la rimonta della mai doma Marisa Russo (Marathon Massafra) si ferma in seconda posizione, ottenuta in 1:33:01; è terza la sempre brillante Maddalena Carrino (Team Pianeta Sport Massafra) in 1:33:38.

Chiuso il podio, è quarta la grintosa Pamela Greco (Saracenatletica Collepasso) in 1:33:44 a precedere l’immancabile Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), quinta in 1:36:02, e la decisa Ornella D’Onghia (Nadir on the road Putignano), sesta in 1:36:33. Risale fino alla settima posizione Antonella Patierno (Free Runners Molfetta), sempre brava, in 1:37:22, davanti alla positiva Francesca Riti (Montedoro Noci), ottava in 1:38:16, e al terribile duo di Monopoli, Stella Giampaolo e Cinzia Ammirato, rispettivamente nona in 1:38:19 e decima in 1:39:12. Undicesima, lasciatemela citare, la cara Fabiana Sonnante (Crispiano Marathon) in 1:39:27.

567 i finisher: al maschile chiude “baffo” Gaetano Milone (Free Runners Molfetta) in 2:35:27; al femminile il duo jonico composto da Annamaria Margherita Galiulo (Marathon massafra) e da Antonella Stani (Ikkos Atleti taranto) in 2:56:35.

Un buon ristoro finale rinfranca i bagnatissimi atleti, ma soprattutto la splendida medaglia artigianale in legno d’ulivo, davvero molto bella.

Pronte in tempo quasi reale le classifiche, si procede, anche a causa della pioggia battente, immediatamente alle premiazioni, quando gli ultimissimi atleti sono ancora in gara.

Non predisposta purtroppo una soluzione alternativa, ci si arrangia sotto un igloo gonfiabile di uno sponsor, davvero molto affollato, rendendo quasi impossibile – dopo aver preso tanta pioggia anche loro – il lavoro dei fotografi.

Si comincia dai due vincitori, Zullo e Hajnal che ritirano, unitamente a tanti premi in natura, il bellissimo trofeo ricavato in legno d’ulivo e realizzato a mano dall’ebanista Carlo Antonio Nicoletti.

A seguire i meritevoli delle varie categorie, tutti premiati con ricche buste di premi alimentari e bottiglie di vino, fino alla premiazione delle prime cinque società per numero complessivo di arrivati che ritirano i trofei (e premio in danaro che sarà recapitato successivamente).

Ora la pioggia si è ridotta notevolmente, salutiamo Antonio Leopizzi e tutti gli altri validi organizzatori, lo speaker Tau e possiamo intraprendere il lungo viaggio di ritorno.

Giudizio finale senz’altro positivo, la gara è stata ben organizzata, peccato per la pioggia che ha rischiato davvero di rovinare la manifestazione.

Domenica pausa pasquale, il Corripuglia riprende l’8 aprile a Canosa, con la 21^ Diomediade, nel giorno delle Maratone di Roma e Milano…

 

Il cuore del podista è grande e batte forte, non solo nella corsa ma anche per le iniziative benefiche.

Ad esempio, quello di Nicola Di Silvio, charity runner della VeniceMarathon, che da anni organizza eventi e progetti a favore delle persone disabili e delle popolazioni colpite da calamità naturali.

Dopo il suo ultimo programma per "Disabili No limits" di Giusy Versace, Nicola ha deciso di avviare uno nuovo chiamato "Atlantide", destinato ad una struttura sportiva che gestisce, l’Oasi de Janas" (Oasi delle fate, in sardo), zona protetta tra la cittadina di Oristano e le coste puniche di Tharros, al cui interno sono presenti campi da gioco, aree dedite al tempo libero e al fitness.

L'obiettivo è l'abbattimento delle barriere architettoniche per facilitare l'accesso alle persone disabili con altre capacità motorie e sensoriali, l'acquisto di attrezzature ed ausili sportivi necessari, creando un polo sportivo idoneo alle loro caratteristiche psico-fisiche. Afferma Nicola: “Sarà un Centro di aggregazione sociale e di parità di valori tra normodotati e disabili. Faremo sì che in quest'area i nostri ospiti abbiano l'opportunità di socializzare, di sperimentare nuove attività e di sviluppare le loro potenzialità sportive, con l'aiuto di personale competente e di attrezzature idonee”.

Il mattino del 25 Aprile prossimo ci sarà un evento nazionale, tramite Facebook, chiamato "Running to Atlantide", dove diversi leader runner, sparsi sul territorio nazionale, organizzeranno delle FunRun per la diffusione del progetto e la relativa raccolta fondi, pubblicando foto e filmati in contemporanea.

Prosegue Nicola: “Sarà un gran progetto che richiederà passione, impegno e risorse... E come tutte le grandi missioni si ha bisogno di sostegno da parte di coloro che sono sensibili a tale tematiche e pronti a dare il proprio contributo. Noi ci crediamo. Se ci credi anche tu e vuoi dare un tuo aiuto economico puoi donare cliccando al seguente link: https://www.gofundme.com/atlantide”.

E’ possibile reperire informazioni anche sulla pagina facebook: http://www.facebook.com/AtlantideDisabilitySport/

La Fidal, Federazione italiana di atletica leggera, ha diramato i convocati per i Campionati Mondiali di Trail Running, in programma a Penyagolosa (Spagna) il 12 maggio, e per i Campionati Europei della 24 ore, in programma a Timisoara (Romania) il 26-27 maggio.

Il responsabile tecnico di corsa in montagna, trail e ultradistanze, Paolo Germanetto, ha convocato 10 atleti (6 uomini e 4 donne) per il trail e, in accordo con la IUTA, 10 atleti (4 uomini e 6 donne) per la 24 ore.

Campionati Mondiali di Trail Running

Uomini

Riccardo Borgialli (Asd Bognanco)
Stefano Fantuz (Ssr La Colfranculana)
Andrea Macchi (Atl. Gavirate)
Christian Pizzatti (TRM Team)
Simone Wegher (Tornado)
Marco Zanchi (Gs Marinelli Comenduno)

Donne

Chiara Bertino (Asd Podistica Torino)
Alessandra Boifava (Ultrabericus Team ASD)
Lisa Borzani (Bergamo Stars Atletica)
Lidia Mongelli (Atl. Correrepollino)

Campionati Europei di 24 ore

Uomini

Nicola Leonelli (Bergamo Stars Atletica)
Enrico Maggiola (Podistica Fiamma Trieste)
Fausto Parigi (Sanremo Runners)
Paolo Rovera (ASD Dragonero)

Donne

Lorena Brusamento (Gs Gabbi)
Valeria Empoli (Bergamo Stars Atletica)
Elena Fabiani (Woman Triathlon Italia ASD)
Francesca Innocenti (Bergamo Stars Atletica)
Sara Lavarini (Atl. Leone San Marco Pordenone)
Serena Natolini (ASD Valli di Lanzo)

 

Dopo la 6 Ore, neanche il tempo di andar via e cenare che siamo di nuovo a Putignano, in occasione della 39^ Marcialonga di San Giuseppe, una classicissima del podismo pugliese.

Per anni questa gara ha rappresentato l’inizio della stagione su strada,:sempre grandi numeri e strade e stradine di campagna nel tracciato, spesso dal clima freddo e qualche volta con una spruzzata di neve.

1713 iscritti Fidal sono numeri che farebbero esultare ogni organizzatore: senz’altro gli amici di Putignano saranno rimasti un po’ delusi, ci aspettavamo circa 2000 iscritti, ma qualcosa non ha funzionato, compresa la concomitanza con una non competitiva sponsorizzata a Bari.

Giornata dal clima mite, non fa certamente freddo e lo scirocco di ieri è fortunatamente già un ricordo.

Assisto con interesse ai preparativi della zona partenza, l’arco che si leva, le transenne varie, le alte reti per bloccare i flussi laterali, i gazebo per i Giudici e per gli addetti al rilevamento elettronico.

In piazza Moro spicca il carro vincitore dell’appena passato carnevale, “Odissea nello Strazio” il titolo: un’autentica opera d’arte. Davanti è già montato l’ampio palco che nel finale ospiterà le premiazioni.

Numerose le aree parcheggio, a cominciare dall’area mercatale, numerosi i bagni chimici a disposizione degli atleti.

Seconda prova di Corripuglia, si prosegue con pettorale e chip unico: quasi incredibile la fila che si crea alla segreteria della manifestazione, non accadeva da tempo. Nei giorni seguenti saranno tante le critiche dei podisti piuttosto adirati dal perdere tanto tempo, rischiando di giungere in ritardo alla partenza o senza essersi per nulla “riscaldati”. Un solo addetto alla consegna delle buste contenente i pettorali e chip, qualche polemica di troppo di alcuni podisti generano l’attesa che speriamo non si verifichi più per le prossime tappe; ben più veloce si dimostra la consegna dei pacchi gara, con tanto di maglia tecnica verde flou riportante l’uomo ragno versione runners, molto carina. Otto euro la tassa d’iscrizione.

Comincia a far capolino in cielo il sole, che diverrà sempre più presente con il passare dei minuti; foto di gruppo, foto davanti al carro, selfie e scherzi animano il breve periodo che precede le operazioni di vestizione e di riscaldamento dei muscoli dei partecipanti.

Agli atleti Fidal si sommano i cosiddetti liberi, oltre 2000, che partiranno non appena saranno passati – circa al 2° km – i partecipanti alla competitiva.

Domina la voce di Paolo Liuzzi:dopo l’ultra di ieri è qui per la 10 e più km, il suo verbo è quasi una garanzia per chi corre, gli stessi organizzatori sannodi poter contare su di lui anche nelle fasi più calde, con il buon Paolo – fischietto in bocca - sempre attento e pronto ad intervenire per ogni problema.

Corso Umberto è sempre più colorato e vivo: podisti che corrono su e giù per essere pronti alla partenza.

Anch oggi è creata una zona pole per gli atleti più prestativi, 80 uomini e 20 donne, precedentemente selezionati dalla Commissione Master della Fidal, sulla base, oltre che di inconfutabili meriti con poche eccezioni, sulla classifica della settimana precedente a Noci. La selezione crea comunque malcontenti, a torto o a ragione: ci sentiamo tutti forti e desiderosi di essere davanti: sono in diversi i non aventi diritto a essere nella zona pole, anche chi magari dopo qualche centinaio di metri è già agonizzante.

Con pazienza, con gli inviti dei Giudici e dello speaker, e grazie al cordone umano formato dai soci organizzatori, si riesce a spingere gli atleti più o meno sulla linea di via: suona l’inno d’Italia, lo sparo del Giudice e la partenza è davvero molto rapida.

Qualche caduta più o meno rovinosa nelle prime fasi, qualcuno riporta varie escoriazioni e dolori, magari la gara è rovinata ma l’importante è stare "abbastanza" bene e non riportare niente di rotto.

Il giro iniziale è di circa due chilometri, gli atleti ripassano sul punto di via: li incita uno ad uno lo speaker, tante le foto, i protagonisti vanno via per andare a correre lungo la pista ciclabile nel tradizionale vai e vieni.

Prima di tutto ciò, purtroppo, all’altezza del quarto chilometro, Nicola Bove è per terra: pronto l’intervento di medici ed ambulanza, pronta la rianimazione. Nicola finirà purtroppo in un letto di ospedale a Castellana Grotte, anche se sembra che – per fortuna - non ci sia nulla di serio. Sui social si sono sprecate motivazioni, diagnosi, l’unico mio desiderio è di vedere Nicola presto bene, a scoccare la sua freccia, come è solito fare prima di ritirare il premio. Forza Nicola, ti aspettiamo!

La gara prosegue, troppo l’agonismo anche tra gli atleti di seconda, terza fascia, con qualcuno che litiga: brutto episodio, siamo qui per divertirci, stare bene, stare insieme, capisco l’impegno ma evitiamo queste stupidate e cadute di stile.

La gara prosegue, sin dalle prime fasi si è creato in testa un terzetto, composto da Auciello, Minerva e Redi: con l’approssimarsi del traguardo è notevole l’azione di cambio passo di Giovanni Auciello (Casone Noceto) che lascia dietro gli avversari e va ad inoltrarsi verso il successo per la prima volta in questa gara: 34:15 il suo crono su di un percorso che certamente non è facile, con una salita da non trascurare, numerosi saliscendi, per 10800 metri totali, con lunga passerella finale sul lungo Corso Umberto I.  

Secondo posto per il concittadino (entrambi di Palo del Colle), Francesco Minerva, la punta di diamante della Montedoro Noci, in 34:51; terzo Antonio Redi (Dynamyk Paolo del Colle), in 35:14, sempre generoso.

Ancora un atleta di Palo, Antonio Gaeta (Montedoro Noci), un ragazzo che può dare tanto, quarto in 36:48; dietro di lui, il compagno di squadra, Michele Insalata (Montedoro Noci), poche parole ma tanta grinta, quinto in 36:56. E’ bravissimo Allul Sakine (Pod. Taras Taranto), che va a piazzarsi in sesta posizione in 37:04, quasi tallonato dal deciso Enzo Trentadue (Dynamyk Palo), settimo in 37:06, a sua volta tallonato da Francesco Quarato (Team Pianeta Sport Massafra), ottavo in 37:08, che spero di rivedere presto al cento per cento. Il capitano non tradisce e Mimmo Tedone (Dynamyk Palo del >Colle) è nono in 37:22, seguito dal fulgido Domenico Rotolo (Nadir on the road Putignano), decimo in 37:40.

Al femminile s’impone Francesca Labianca (Alteratletica Locorotondo), sempre in testa sin dai primi metri: per la dottoressa nutrizionista, che ci consiglia come alimentarci anche in televisione, il crono di 43:10, che le vale la 121^ posizione assoluta. Gioca in casa e ci tiene, è troppo lontana Labianca, ma la rimonta la porta in seconda posizione: Mara Lavarra (Amatori Putignano) chiude in 44:56, precedendo la sempre valida Ilenia Colucci (Alteratletica Locorotondo), che va ad occupare il terzo gradino del podio in 45:03. Sempre determinata, Raffaella Filannino (Atletica Disfida di Barletta) è quarta in 45:13; segue Marie France Zaccheo (Atletica Amatori Corato), oramai una certezza, quinta in 45:19. Meglio di Noci, Marisa Russo (Marathon Massafra), sembra in ripresa e chiude sesta in 45:27, rimontando sulla sempre bravissima Rosa Luchena, lucana dell’Athletic Academy Bari, settima in 45:27. Tutta la grinta di Maddalena Carrino (Team Pianeta Sport Massafra), ottava in 45:42, con Ornella Donghia (Nadir on the road Putignano), sempre competitiva, nona in 45:59, davanti mai doma Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto), decima in 46:14.

1571 gli atleti in classifica, chiude Vincenzo Mirizzi che fa festa in casa correndo con la figlia che l’ha indotto a correre; e a lei dedica il suo primo posto fra gli SM85 in 1:50:32. Tra le donne, un nome nuovo, Adriana Valdevies (Podistica Faggiano), in 1:35:06, chiude la lista rosa, pienamente giustificata dagli oltre 55 chilometri percorsi la sera prima durante la 6 ore.

Da segnalare, tra i tanti liberi che hanno partecipato, i ragazzi del progetto Academy targato Nadir on the road, guidati da loro tecnico Fabio Daresta, che – terminata la gara – è tornato indietro e ha raggiunto i “suoi” ragazzi accompagnandoli fino al traguardo.

Il ristoro e poi, immediato non appena giunto Mirizzi, il via alle premiazioni.

Sul palco il presidente della Fidal Puglia, Giacomo Leone, il presidente del CONI Puglia, Angelo Giliberto, il locale sindaco, Domenico Giannandrea, e alcuni sponsor della manifestazione.

Si comincia con i due vincitori assoluti, Auciello e Labianca: il trofeo giunge dall’alto, infatti scendono dal Carro carnevialesco due escursionisti che consegnano le coppe ai vincitori, con rilevante effetto scenico. Una busta con prodotti tipici farinacei compensa ulteriormente i due vincitori odierni.

A seguire, sul palco podio, i primi cinque di ciascuna categoria con i primi quattro a ritirare la coppa, il quinto l’originale medaglia oltre alla suddetta busta alimentare.

Qualche polemica per le premiazioni Fidal interrotte per consegnare i riconoscimenti ai primi dieci gruppi partecipanti alla non competitiva, tutti locali - con l’Istituto scolastico vincitore che ha iscritto 290 ragazzi!

Riprese le consuete premiazioni, si completano infine con il trofeo per le prime cinque società maschili e le prime cinque femminili per numero di iscritti, tutte premiate con coppe.

A questo punto la manifestazione è davvero conclusa, il lungo week-end degli Amatori Putignano si è finalmente concluso, anche se occorre riportare la città al tradizionale aspetto, rimuovendo tutto ciò che è servito per la manifestazione.

Se si eccettua quella inaspettata coda iniziale nel ritiro pettorali e qualche problema nella gestione della zona pole con troppi intrusi, la manifestazione si è confermata anche oggi ben organizzata, con il percorso blindato al traffico, ben controllato, con (anche) il controllo intermedio a metà tracciato. La perizia degli Amatori Putignano è ben nota, sicuramente si sta pagando lo scotto dell’abitudine alle innovazioni, che, fin quando non andranno completamente a regime, possono creare qualche disservizio.

Intanto, l’anno prossimo si festeggerà la 40^ edizione della Marcialonga di San Giuseppe: preparatevi, sono sicuro che gli amici di questa storica società ci prepareranno qualcosa di davvero rilevante!

Il Corripuglia, intanto, domenica prossima, prima della pausa per Pasqua, si sposta a Parabita, tornando nel leccese, per la 19^ edizione della Maratonina Salento d’Amare, sulla classica distanza della mezza maratona. Buon divertimento!          

 

 

Non ero mai stato alla 6 Ore di Putignano, già peraltro giunta alla settima edizione. L’ho trovata festosa, appassionante, simpatica, divertente, al di là del gesto atletico che comunque ti impone di muoverti il più possibile per 6 ore, cercando di accumulare quanti più giri, quanti più chilometri, quanti più metri.

E se è la più partecipata d’Italia, come hanno più volte indicato gli organizzatori, un motivo ci deve essere, con il tetto di iscrizioni massime, pari a 250, raggiunto con largo anticipo. De confessare che mi ha colpito vedere tanti esordienti su questa tipologia di gara…

Ad organizzare la Amatori Putignano, con il patrocinio del locale Comune, della Regione Puglia, del Comitato Regionale Pugliese Fidal e la IUTA, in collaborazione con la Polizia Municipale e l’Associazione Cultuirale “La Chiancata”.

Già gli Amatori Putignano, la società del grande Vito Intini, ultramaratoneta di lungo corso, di Gianni De Robertis, oramai del direttivo IUTA, di Erica Delfine e di Domenico Valenzano, sempre più ultra, una società che fa le cose seriamente e per bene.

Una serie di convenzioni con strutture della zona permettono agli atleti di poter dormire e mangiare a prezzi ragionevoli; nel pacchetto di iscrizione, il pasta party pre e post gara.

40 euro il costo dell’iscrizione fino al 9 marzo (35 per iscritti IUTA e Supermaratoneti), 50 successivamente per tutti: nel pacco gara una simpatica polo ricamata con l’effigie della manifestazione.

A disposizione degli atleti una serie di bagni chimici in piazza e una struttura fissa sul percorso per ogni evenienza.

A presentare la manifestazione Paolo Liuzzi, sempre pronto ed effervescente, che per un oretta ha anche abbandonato il microfono e ha corso liberamente lasciando gli atleti alla musica di sottofondo.

Giro spettacolare di km. 1,26470, omologato Fidal, interamente cittadino, anzi in pieno centro, partendo e attraversando il centralissimo Corso Umberto I, per poi spingersi in vicoli e vicoletti della città antica, non rimanendo mai soli, sempre insieme alla popolazione locale, sempre festeggiati e accompagnati dai cittadini.

Peccato per il fortissimo vento di scirocco che ha impedito di alzare il classico arco e ha costretto gli organizzatori a lasciare l’ampio display in piedi su di camion, lateralmente al corso, contrariamente all’idea originale che lo doveva vedere sospeso sul percorso, creando un particolare effetto scenico, permettendo agli atleti di leggere in tempo reale i risultati.

In zona partenza, il ristoro più ricco e completo, gestito da splendide atlete della società organizzatrice, con accanto la zona di “neutralizzazione”, dove potersi cambiare, riposare, essere massaggiati, soccorsi dai medici…

Lungo il tracciato la “zona Barletta”: oltre il ristoro, tanta musica e lo scatenato Mino Barletta, lo show-men degli Amatori, a cantare, ballare, saltare, rallegrare e coinvolgere tutti gli atleti, con la sua energia che non può lasciare indifferenti. Quasi tutti i protagonisti in corsa hanno almeno accennato un passo di danza con lui, Marcella Delfine ha – come da tradizione – ballato la pizzica, davvero qualcosa di emozionante.

E, ancora, prima di ultimare il centro storico, il ristoro a base di birra, con i due addetti – con tanto di bombetta in testa - a saltare e ballare, reclamizzando e offrendo quella buona birra dal motivetto trainante che recita: “Portaci da bere…”.

Ed ecco di nuovo il corso, gli applausi della gente, tutti i podisti in questa sera a riposo convenuti qui a tifare e ad incitare, davvero qualcosa di piacevole e coinvolgente.

Ecco, proprio questo mi ha colpito di questa 6 Ore, il piacere di stare insieme, di correre insieme, senza quella cattiveria agonistica che si ritrova sulle brevi.

Unico inconveniente il fondo nella città vecchia, quei vecchi lastroni che lasciano strascichi nella articolazioni di chi li ha percorsi per tante tempo.

183 sono gli atleti classificati nella graduatoria maschile, 47 le donne; 153 uomini e 42 donne hanno superato la distanza di maratona.

Conclusa la gara allo scoccare della sesta ora, ciascun atleta ha ritirato una simpaticissima e particolare medaglia in terracotta.

Da segnalare la presenza di Giacomo Loene, presidente della Fidal Puglia, e di Angelo Giliberto, presidente CONI Puglia.

Ultimati i rilevamenti da parte dei Giudici dei metri di residuo, si è potuto procedere con la cerimonia di premiazione, cominciando con la consegna di alcuni premi IUTA relativi alla precedente stagione.

Poi, mentre si dava vita al ricco pasta party finale, sono cominciate le premiazioni inerenti la gara odierna con consegna di riconoscimenti estesa ai primi dieci uomini e alle prime cinque donne, premiate con trofeo e ricco cesto di prodotti naturali; a seguire, la consegna del riconoscimento al primo di ciascuna categoria.

Infine, il Trofeo Memorial Giovanni Chiapperino, riservato al primo putignanese degli Amatori, è andato a Domenico Valenzano e a Erica Delfine.

E’ così sceso il sipario anche su questa settima ultra, una manifestazione che coinvolge, che invita a partecipare e a essere protagonista, in puro spirito e piacere sportivo.

Un’ultima nota: non essendosi verificate infrazioni, il giudice de Lillo non ha squalificato alcun atleta, limitandosi a far indossare la maglia al podista che correva senza.

Con l'aiuto di Stefano Severoni, riportiamo le classifiche ufficiali per i primi e le prime dieci.

La gara maschile è stata vinta da Maurizio Di Paolo (Passologico) con 80,086 km, atleta 34enne con record di 7h49’02” (Seregno, 2017) sui 100 km. Al 2° posto il ritrovato Nicolangelo D’Avanzo (ASD Bisceglie Running) con 77,588 km. Al 3° Domenico Valenzano (AS Amatori Putignano) con 75,051 km. Al 4° posto il campione Vito Intini (As Amatori Putignano) con 74,187 km, primatista mondiale 24 h in tapis roulant. I primi 9 in classifica hanno superato i 70 km. 157 atleti hanno superato la distanza di maratona (42,195 km). Da segnalare il 74enne leccese Vito Carignani (AS Action Running Monteroni) vincitore cat. SM75 con 44,370 km, atleta alla sua 73^ ultramaratona con oltre 4mila chilometri percorsi in 25 anni di attività ultra.

 

 

1

ASSM

DI PAOLO MAURIZIO

PASSOLOGICO

80,086 km

2

ASSM

D'AVANZO NICOLANGELO

ASD BISCEGLIE RUNNING

77,588 km

3

ASSM

VALENZANO DOMENICO

AS AMATORI PUTIGNANO

75,051 km

4

ASSM

INTINI VITO

AS AMATORI PUTIGNANO

74,187 km

5

ASSM

MANGIONE GIUSEPPE

BARLETTA SPORTIVA

72,515 km

6

SM35

MIRIZZI VINCENZO

AS AMATORI PUTIGNANO

72,328 km

7

SM45

SAMUELE FABRIZIO

PASSOLOGICO

72,252 km

8

SM35

FONTO' ANTONIO

ASD FITNESS EXELLENCE SGIORGIO

70,717 km

9

SM50

TUCCI CLAUDIO

ASD GRUPPO PODISTICO IL CRAMPO

70,405 km

10

SM40

ZINGARO LORENZO

AS AMATORI PUTIGNANO

69,963 km

Tra le donne ha dominato la campionessa Lorena Brusamento (GS Gabbi 54) con 68,256 km. Al 2° posto Emma Delfine (ASD Nadir on The Road - Put) con 61,936 km. Al 3° posto Erica Teresa Delfine (AS Amatori Putignano) con 59,408. Quindi 2 atlete sopra i 60 km, altre 21 sopra i 50 km, per un totale di 42 atlete sopra la distanza di maratona (42,195 km) sulle 47 in classifica. Ritorno alle gare per la sfortunata campionessa Luisa Zecchino (Team Pianeta Sport Massafra) che ha corso quasi una maratona, dimostrando la ritrovata salute ed entusiasmo.

POS

CAT

ATLETA

SOCIETA’

       1

SF45

BRUSAMENTO LORENA

GS GABBI 54

68,256 km

2

SF45

DELFINE EMMA

ASD NADIR ON THE ROAD - PUT

61,936 km

3

SF35

DELFINE ERICA TERESA

AS AMATORI PUTIGNANO

59,408 km

4

SF45

FINA ANTONIETTA

ASD POD FAGGIANO VP SERVICE

58,144 km

5

SF50

PREZIOSO PATRIZIA

ASD ATLETICA MESAGNE - AVIS

56,880 km

6

SF50

VACCARINI PATRIZIA

AMATORI PODISTICA TERNI

55,616 km

7

SF45

POLIGNANO MARIANA

AS AMATORI PUTIGNANO

55,616 km

8

SF50

PORFIDO ANNAMARIA

AMATORI ATL ACQUAVIVA

54,352 km

9

SF45

DE CARLO MARIA

ATHLETIC TEAM PALAGIANO

54,352 km

10

             SF45

VALDEVIES ADRIANA

ASD POD FAGGIANO VP SERVICE

53,088 km

Sono quattro i convocati azzurri per la 23^ edizione dei Campionati del Mondo di mezza maratona a Valencia in programma il prossimo 24 marzo.

Infatti, il Direttore Tecnico dell'Alto Livello, Elio Locatelli, ha ufficializzato l'elenco degli atleti prescelti per la rassegna iridata dei 21,097 chilometri, composto da due uomini e due donne.

Gli uomini saranno Eyob Ghebrehiwet Faniel (Venicemarathon Club) e Lorenzo Dini (Fiamme Gialle); le donne Sara Brogiato (Aeronautica) e Giovanna Epis (Carabinieri).

Il mese di marzo riporta in Puglia le classiche su strada e con esse il ritorno del Campionato regionale Corripuglia: la ventunesima edizione della SpaccaNoci di domenica scorsa a Noci, nel barese, ha dato il via al fitto calendario di ventidue prove che terminerà nel prossimo dicembre.

Il “Corripuglia”, campionato itinerante nelle varie città pugliesi che hanno di fatto guadagnato l’onore-onere di organizzarne una tappa classificandosi nella stagione precedente, è per tanti versi rinnovato a cominciare dalla presenza di un nuovo sponsor unico (Depur System di Statte - TA), sponsor non tecnico che permette alle varie società di dotarsi di un brand sportivo per la propria tappa. Poi, l’adozione del pettorale e del chip unico per l’intero campionato, tanto richiesto dai partecipanti per evitare gli odiosi “scambi” mattutini e le alzatacce per il ritiro dei pettorali. Ancora, il debutto di un sito dedicato direttamente al campionato, dove iscriversi direttamente e trovare i nomi degli iscritti in tempo reale, le classifiche di ciascuna tappa e dell’intero campionato continuamente aggiornate. E tante altre piccole modifiche, con l’inevitabile balzello di qualche tassa, come i cinque euro annuali per l’uso del chip e dei pettorali, o l’aumento di un euro per ciascuna tappa, quest’ultima appannaggio unicamente degli organizzatori: tutto compreso piccoli aumenti rispetto alle quote che girano, anche di gare commerciali e non competitive alle quali però ci si iscrive e si paga senza battere ciglio e si ringrazia anche.

Ma cominciamo ad esaminare la Spaccanoci, organizzata dalla Montedoro Noci, sempre più corazzata, sempre più forte, reduce dal sesto posto ai campionati Italiani di Cross a Lucca. A presiederla la collaudata competenza di Stefano Bianco, una vita da referente master nella Fidal Puglia, tanto impegno e cura per la sua società, la sua manifestazione e i suoi atleti.

Gara da sempre ben organizzata, dal percorso tecnico e difficile, ma che offre tutti i confort agli atleti che ogni anno partecipano in massa. Ed è proprio qui che si manifesta l’unica nota stonata dell’edizione 2018 con soli 1395 iscritti a fronte degli oltre 2000 delle edizioni più ricche, ma anche dei circa 1800 di un anno fa. La spiegazione è nella data poco felice, con le troppo concomitanze, dovute anche e soprattutto alla pausa delle settimana scorsa per le elezioni, che ha portato troppo manifestazioni in una sola giornata.

La RomaOstia - la mezza più partecipata d’Italia; Villa Baldassarri - la prima tappa del Salento Tour; Latiano – l’originale Archeo Run; Bari – la Deejay Ten e Five, hanno sottratto atleti alla SpaccaNoci che ha tenuto benissimo se si aggiungono tutti i fattori. Avevo consigliato Stefano di spostarsi al 25 ma non ha voluto sentirmi…

L’organizzazione è collaudata e rodata, offre da subito agli atleti una comoda area parcheggio con annessi bagni chimici, bagni chimici presenti anche nel centro città, unitamente all’atavica struttura pubblica. Rapidamente si ritirano i plichi per ciascuna società, contenenti bustine singole a loro volta contenenti due pettorali in tyvek e il chip da conservare ed usare per l’intera stagione (per chi avrà corso tutte le prove saranno consegnati altri due pettorali dopo l’undicesima prova). Gara nazionale, iscrizione fissata a 8 euro, ma ricco davvero il pacco gara, con l’aggiunta di un uovo di Pasqua, 300 grammi di buon cioccolato.

Impegnato per lavoro l’indigeno Paolo Liuzzi alla Deejay a Bari, il microfono è affidato alla voce di Michele Cuoco, che svolge egregiamente il suo compito, attento a ogni aspetto, a cominciare dal sermone in cui invita gli atleti al rispetto delle regole nella gare federali, invitando chi abbia voglia di uscire dagli “schemi” a partecipare alle non agonistiche dove tutto è permesso.

Giornata dal cielo grigio, il sole non riuscirà mai a fare capolino, e leggermente fredda, sensazione aggravata dal fastidioso vento che gli atleti troveranno in gara sempre in senso contrario e che li danneggerà evidentemente.

E, mentre gli atleti vanno a cambiarsi, non possiamo non ricordare che la Spaccanoci è anche manifestazione per i ragazzi delle scuole elementari e per i diversamente abili, che corrono su un breve tracciato di circa un chilometro con partenza e arrivo in Piazza Garibaldi. A far loro da madrina, ruolo esteso all’intera manifestazione, la splendida Nicole Orlando, titoli italiani, europei e mondiali paralimpici nelle sue specialità dalla velocità al giavellotto al peso, che il sabato pomeriggio ha qui presentato il suo libro, dall’azzeccatissimo titolo: “Vietato dire non ce la faccio”.

Frattanto i competitivi procedono alle operazioni di riscaldamento dei muscoli e pian piano vanno a schierarsi in zona partenza, ottimamente transennata con alte griglie, in Via Principe Umberto. Prevista anche oggi la zona pole riservata agli atleti dalle migliori prestazioni tra i partecipanti con il pettorale contrassegnato da uno speciale bollino, affidato alle società nella busta delle iscrizioni: tanti presidenti omettono di vederli e quindi di consegnarli ai propri atleti prescelti dalla Commissione Master della Fidal. Volano proteste, segue la spiegazione, si cerca comunque di collocare nelle prime fila i più veloci e la situazione si appiana, con la partenza che si svolge regolarmente alle ore 9.30, dopo il minuto di raccoglimento dedicato a Giampiero Silvestri, atleta buono della Montedoro, purtroppo recentemente scomparso.

Lungo il serpentone, passa oltre un minuto perché il corso sia vuoto; a condurre la gara, da subito, è Francesco Minerva che ha diversi metri di vantaggio sulla coppia Gaeta-Redi a loro volta seguiti da Trentadue e Sardella.

Al femminile guida Mariangela Ceglia, segue l’immensa Labani, poi le altre, anche in campo femminile il livello odierno è piuttosto elevato.

All’incirca al terzo chilometro un signore piuttosto anziano è per terra sul tracciato, non si capisce cosa sia successo, il buon Michele Uva si ferma, gli porge assistenza e resta con lui fino all’arrivo dell’ambulanza: oggi non si classificherà, ma Michele ha già vinto!

Come scrissi una volta, più che Spaccanoci potremo parlare di “spaccagambe” per il tracciato nocese che presenta una serie continua di notevoli saliscendi che mettono a dura prova l’efficienza fisica dell’atleta e interrompono il ritmo, con tanti protagonisti che perdono diversi secondi per riprendere il proprio passo.

Interamente blindato al traffico, con gli incroci ben presidiati dagli addetti, i cartelli che delineano lo scorrere dei chilometri precisamente posti, con ristoro con bottigliette d’acqua a metà distanza, il percorso si rivela ottimamente curato. Non si riesce a spianarlo, ma va bene lo stesso.

Non lo prende più nessuno e Francesco Minerva, palese tesserato per la società organizzatrice, va a conquistare la terza vittoria della sua carriera a Noci (2014-2016), la prima “in casa”: il cinque al Presidente, le braccia aperte, Francesco taglia il traguardo in 32:13.

Ottima seconda parte di gara per Antonio Redi (Dynamyk Palo del Colle) che accelera, resta solo e conclude in progressione in 32:44; terzo posto per l’altro atleta della Montedoro (in realtà anch’egli di Palo del Colle), il buon Giuliano Gaeta, in 33:07, che deve però ancora migliorare nella gestione delle risorse.

Sempre combattivo, Enzo Trentadue, l’anima della Dynamyk Palo, è quarto in 33:43, a precedere - quasi un revival di antichi duelli in maratone – Vito Sardella (Montedoro Noci), che ama le lunghe ma si difende anche sulle brevi ed è quinto in 34:00.

Ancora Montedoro e questa volta è un triatleta, l’ottimo Michele Insalata, sesto in 34:23, seguito dal capitano della Dynamyk, Mimmo Tedone, che chiude in 34:29, settimo. La “prepara bene” e chef Nicola Conte (Amatori Cisternino) è ottavo in 34:31, stesso tempo di un deluso Francesco Quarato (Team Pianeta Sport Massafra), non ancora ripresosi del tutto, nono, davanti al capace Domenico Rotolo (Nadir on the road Putignano), decimo in 34:40.

Al femminile il successo è tutto per Mariangela Ceglia (Alteratletica Locorotondo) che finalmente riesce ad iscrivere il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione: 60^ assoluta, completa il tracciato in 38:13. Non ancora al meglio della condizione, come mi aveva annunciato nel pre-gara, si ritira la marocchina Soumiya Labani: peccato, la sua presenza avrebbe dato tanto alla manifestazione in tutti i sensi.

Ottima prestazione per Damiana Monfreda (Amatori Atletica Acquaviva) che chiude in seconda posizione in 40:57, con la sempre brava Ilenia Colucci ad occupare il terzo gradino del podio in 41:16.

Altra atleta che non tradisce mai è Mara Lavarra (Amatori Putignano) che conclude quarta in 41:19, seguita, con 19 secondi di stacco, dalla reattiva Maria France Zaccheo (Atletica Amatori Corato), quinta. Si difende da par suo ed è sesta Roberta De Robertis (Atletica Crispiano), in 41:41; tutta la grinta di Raffaella Filannino (Atletica Disfida di Barletta), settima in 41:52, con la ritrovata Silvana Iania (Free Runners Molfetta), ottava in 42:00. Mi è sembrata un po’ stanca Marisa Russo (Marathon Massafra), capace comunque di piazzarsi al nono posto in 42:05, con l’ottima Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto), decima in 42:50.

1303 i finisher, a chiudere due habitué: al femminile Tiziana Catella (Podistica Taras Taranto), in 1:29:16, e al maschile nonno Vincenzo Mirizzi (Amatori Putignano), SM85, in 1:30:45.

Toccante, davvero toccante, il ricordo di Giampiero Silvestri, ottimo uomo e ottimo atleta della Montedoro, scomparso in troppo poco tempo: giungono in massa gli atleti della Montedoro, tutti dietro lo striscione che lo commemora, con loro la moglie e i due figlioli. Nella mia mente e in quella di mia moglie il suo ricordo, non mancava mai di venirci a salutare con la sua solita educazione e garbo.

Passati dal ristoro, gli atleti procedono a cambiarsi immediatamente, complice l’aria frizzante che spira a Noci.

Intanto, grazie al pronto lavoro dei Giudici e degli addetti alla compilazione delle graduatorie (notati i nuovi tappetini di rilevazione tempo, molto più efficienti?), le classifiche sono pronte e si può procedere con la cerimonia di premiazione.

Sul palco, ad affiancare brevemente Michele Cuoco, il bravo Mauro Pulpito, in breve andato via per i suoi impegni televisivi: ha però tutto il tempo di presentare il sindaco, Domenico Nisi, il presidente del CONI Puglia, Angelo Giliberto, il major sponsor, il dottor Cassandro, e l’esibizione di ballo di Nicole Orlando, anche ottima ballerina oltre che atleta.

E finalmente si parte con il celebrare i meritevoli, i primi a salire sul palco-podio, i due vincitori, Minerva e Ceglia, che ritirano una caterva di premi, tra cui spiccano il libro di Nicole Orlando e l’uovo di cioccolato da 12 chilogrammi!

A seguire, in rapida successione, è il turno dei primi cinque di ciascuna categoria, maschile e femminile, per fascia di età: tanti premi anche per loro, l’uovo di cioccolato anche per loro, di diverso peso secondo la posizione.

A seguire la consegna del Trofeo per il primo Memorial Giampiero Silvestri riservato al primo nocese a tagliare il traguardo: vince Vito Antonio Curri, visibilmente commosso nel ritirare il premio dalla signora Silvestri.

Ultimo atto ufficiale la premiazione delle prime cinque società per numero complessivo di arrivati: per loro trofeo e cesto colmo di prodotti alimentari. Vince proprio la Montedoro Noci con 94 finisher su Nadir on the road Putignano (78), Amatori Putignano (68), Marathon Massafra (49) e Atletica Castellana (48).

La foto di gruppo della Montedoro Noci, i saluti di speaker Michele Cuoco e la festa è finita.

Stefano Bianco si siede sulla panchina in piazza, è visibilmente stanco e comunque soddisfatto, mentre gli infaticabili soci lavorano per riportare Noci alla veste tradizionale.

La SpaccaNoci si è rivelata anche quest’anno ottima manifestazione, il Corripuglia ha comunque tenuto e tutto si sposta domenica prossima a Putignano per la tradizione Marcialonga di San Giuseppe...

      

 

La città di Firenze che ieri ha dato l’estremo saluto al capitano della Fiorentina, Davide Astori, tragicamente deceduto la notte tra sabato e domenica nel sonno, a soli 31 anni, non poteva non ricordare il suo campione anche durante lo svolgimento della Firenze Marathon che si correrà il prossimo 25 novembre. “Firenze Marathon si unisce e partecipa al cordoglio e al lutto cittadino per ricordare il calciatore della Nazionale e capitano della Fiorentina Davide Astori, prematuramente scomparso domenica a 31 anni.”, riporta il sito della manifestazione. E annuncia che la 35^ edizione della partecipatissima maratona vedrà il chilometro 13, tredici come il numero di maglia che il capitano ha sempre indossato, dedicato a Davide Astori, con “una cartellonistica speciale che sarà creata ad hoc” per onorare al meglio il ricordo dello sfortunato calciatore. Anche la tradizionale “Messa del Maratoneta”, celebrata il sabato precedente la Maratona, ricorderà il campione scomparso.

Il running contagia anche i monaci dell’Himalaya nepalese: sette religiosi buddisti hanno, infatti, iniziato a correre; non si tratta però solo di voglia di sport o di evasione, perché il loro impegno servirà per raccogliere fondi per ricostruire il loro villaggio, completamente distrutto da un fortissimo terremoto nell’aprile del 2015, con circa novemila morti. Abituati da sempre a camminare e correre sugli altipiani nepalesi, i sette giovani monaci buddisti hanno pensato bene di trasformare il loro movimento in allenamento e di partecipare alle gare. Il più veloce del manipolo, il ventunenne Man Bahadur Lama, dichiara: “Grazie alla corsa possiamo avere molte opportunità, far conoscere la nostra terra e portare lo sviluppo anche qui, raccogliere i soldi necessari a ricostruire tutto”. E così, i sette, dopo la preghiera del mattino, indossate calzamaglie e magliette al posto della classica tonaca, si dedicano all’allenamento quotidiano, circa quaranta chilometri su considerevoli dislivelli. “Ogni giorno saliamo e scendiamo dalle montagne, a volte dobbiamo spostarci parecchio. Correre così a lungo non è troppo duro per noi”, afferma Mingma Lama, un altro dei monaci-podisti. Per loro spostarsi è normale visto che dal loro villaggio di Sindhukot, 80 chilometri da Kathmandu, la scuola è a due ore di cammino, ogni tipo di negozio è distante chilometri. Ecco la passione per la corsa e l’idea di farla fruttare per raccogliere soldi, anche se la prima gara a Lumbini non è andata benissimo e il già citato Man Bahadur non è riuscito a rientrare nel novero dei premiati con soldi, perdendo un guadagno virtuale di circa 800 euro, più del reddito medio annuo. I sette però sono convinti che nelle prossime occasioni non mancheranno le gratificazioni, come afferma il ventiquattrenne Chuldim Sampo: “Dimostreremo a tutti che anche noi monaci siamo capaci di correre”. Magari migliorando nella dieta e nelle conoscenze tecniche, magari con scarpe migliori per correre, sfruttando il loro talento, come assicura Mingma Gyalbo, organizzatore di gare locali. La “benedizione” dall’Alto di certo non gli manca…

Si sono svolti sabato scorso, 3 marzo, a Lucca, i Campionati Italiani Master di corsa campestre: a farla da padrone, dopo la neve dei giorni scorsi, la pioggia che ha reso estremamente fangoso il percorso. “Gladiatori”, “Eroici”, gli appellativi che sono circolati sui social ad esaltare il solo aver partecipato alla manifestazione (che si sarebbe dovuta svolgere domenica 4, per poi anticiparla al sabato per le elezioni politiche) disputata davvero in condizioni estreme, con gli atleti trasformati in vere maschere di fango al termine delle prove. Affascinante il campo di gara, gli spalti della cinta muraria di Lucca, uno scenario davvero unico; ad organizzare la locale associazione Atletica Virtus Cassa di Risparmio di Lucca. Oltre 900 i partecipanti complessivi divisi in più serie, secondo l’età e la distanza. Le classifiche di società vedono imporsi in campo maschile l’Atletica Paratico (BS) con 1131 punti davanti a Cambiaso Risso Running Team Genova – campioni uscenti - (1105) e al GS Orecchiella Garfagnana (1043). Tra le donne bissa il successo l’Atletica Paratico (859) precedendo – ancora – la Cambiaso Risso Running Team Genova (831); terza l’Atletica 85 Faenza (824). A livello individuale ecco i 21 campioni nazionali (11 uomini e 10 donne): UOMINI SM35 (6 km): Francesco Nadalutti (Atl. Malignani Libertas Udine) SM40 (6 km): Antonello Landi (Atl. Potenza Picena) SM45 (6 km): Joachim Nshimirimana (Atl. Casone Noceto) SM50 (6 km): Luca Guatteri (Atl. Malignani Libertas Udine) SM55 (6 km): Franco Torresani (Atl. Paratico) SM60 (4 km): Ruggero Diaferio (Team Marathon Torino) SM65 (4 km): Adolfo Accalai (Atl. Avis Castel San Pietro) SM70 (4 km): Elio Rubis (Dragonero) SM75 (4 km): Aldo Borghesi (Road Runners Club Milano) SM80 (4 km): Emilio Giribon (Gp Parco Alpi Apuane) SM85 (4 km): Andrea Corvetti (Amatori Masters Novara) DONNE SF35 (4 km): Emma Quaglia (Cambiaso Risso Running Team Genova) SF40 (4 km): Hodan Mohamed Mohamud (Gs Il Fiorino) SF45 (4 km): Simona Prunea (Gs Orecchiella Garfagnana) SF50 (4 km): Enrica Carrara (Atl. Lumezzane) SF55 (4 km): Alessandra Silvestrini (Pod. Eretum) SF60 (3 km): Antonella Sassi (Gs Il Fiorino) SF65 (3 km): Paola D’Orazio (Romatletica Footworks) SF70 (3 km): Nadia Spezzati (Gpa Lughesina) SF75 (3 km): Jole Sellan (Atl. Aviano) SF80 (3 km): Maria Cristina Fragiacomo (Atl. Aviano)

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina