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Apr 08, 2018 3475volte

Fossoli (Carpi, MO) – 38° Giro delle risaie

Corricchiando rilassati Corricchiando rilassati Teida Seghedoni

Nella giornata delle due maratone italiane (per tacere dei bellissimi Colli Euganei, di Parigi, Rotterdam e di altre estere), della maratonina prestigiosa dei Dogi (oltre a quella dei 33mila di Berlino), e all’indomani del campionato regionale Uisp di trail, non ci si poteva certo aspettare dell’agonismo in una gara come sono le “risaie” di Fossoli, da sempre non competitiva, e nel depliant odierno specificata “a partecipazione volontaria” (conoscete gare a partecipazione obbligatoria?).

Eppure, questo appuntamento tradizionale del podismo modenese ha radunato il consueto migliaio abbondante di partecipanti (assenti però i reggiani, che avevano la loro gara a una ventina di km), diviso su 5 percorsi dai 4 ai 20 km, sebbene non sia facile capire quanti abbiano effettivamente corso, dal momento che arrivando in zona partenza mezz’ora prima del via ufficiale ho trovato il primo km di strada già pieno di camminatori o simil-corridori.

Il percorso ricalca in parte quello della cosiddetta maratonina Città di Carpi, collocata a Cibeno ossia a 4 km da qui, nella parte più a sud (tra San Marino e Cibeno), ma si spinge un po’ più a nord lungo la vecchia e malandata via Remesina, già calpestata ogni inizio estate dalla corsa del festival dell’Unità, oltrepassando lo spettrale ex campo di concentramento (nel servizio di Teida Seghedoni, linkabile anche qui sotto, lo vedete nelle foto 51-56) e sconfinando nel comune di Novi, con passaggio dal centro della frazioncina di Gruppo: ormai abitato-fantasma per le scuole elementari datate 1932 e chiuse da decenni, la torre da cui ogni anno cade già qualche mattone (gli amministratori se la cavano recintando la zona e apponendo il cartello “Pericolo di crollo”), la strada un tempo forse asfaltata ma ormai dominio di buche e ghiaino, oppure, per un tratto di almeno 4 km, mai asfaltata (foto 206, 214, e per altri tratti in disfacimento, 238-9). A poche centinaia di metri da lì, a Santa Maria, è nato Ivano Barbolini.

Paesaggi tipici della Bassa, con poche risaie residue (foto 204, 210), pochi alberi, molti canali di bonifica (218-9) se non sbaglio risalenti al tempo del podestà Conte Zuccolini, davanti alla cui ex villa transitiamo verso il km 14 (foto 370-1), qualche laghetto forse per pescarci il pesce gatto, la collina del rusco di Carpi (222), un paio di trattorie fuori mano e molte ex fattorie agricole apparentemente abbandonate (215, 451, 508. 512).

Eppure ha il suo fascino, e ho visto qualche podista fermarsi a fotografare. Io ci transito con un po’ di magone ricordando quando con mio padre ci passavamo in sella a una Vespa modello 1949 con cambio a bacchetta, diretti a Rolo dallo zio; e con un po‘ di rimorso per quella volta (credo fosse il 1961) quando, sempre per decisione del babbo dopo che la mamma aveva pianto vedendo il lettone sporcato dalle pipì dei gatti (non avevamo la lavatrice, le lenzuola si lavavano con la cenere), portammo in un sacco i suddetti gatti e li abbandonammo in un’aia dove razzolavano galline. Ora non ci sono più né gatti né galline, e i due addetti al ristoro di Gruppo non sono del luogo.

Precise le segnalazioni e buona la sorveglianza sul percorso: l’inflessibile vigile Pavesi (foto 446) ci costringe a stare sul lato sinistro della San Marino-Fossoli, perché così prescrive il codice, anche se ci sarebbe uno spazio più ampio a destra della striscia bianca continua di fine carreggiata (tra la strada e le case o il fosso: vedi foto 376, 413).

Si è rivisto l’ex assessore allo sport di Carpi, e maratoneta, Carmelo Alberto D’Addese (foto 29-30): dopo di lui, la maratona di Carpi è andata a rotoli, sebbene giunga notizia che la maratona stessa abbia uno stand all’Expo della maratona di Milano, e che tra due settimane il sindaco, con immancabile delegazione, sarà alla maratona di Londra per esibire la coppa di Dorando Pietri. Ma rischia di diventare un cimelio la maglietta della maratona 2016 che la podista delle foto 39-40 esibisce. Un numeroso gruppo carpigiano, infarcito di politici, andò a Londra già dieci anni fa per una sorta di gemellaggio: ma gli atleti inglesi che si iscrissero a Carpi quell’anno risultarono meno dei carpigiani andati (non tutti a spese proprie) a Londra.

Solito euro e mezzo di iscrizione, in cui contraccambio si riceve alla fine mezzo chilo di riso locale: viva l’Ilva fossolese che organizza tutte le gare, di qualsiasi colore, si tengano a queste latitudini, e nella quale hanno creduto anche Lupo-sport e Migliorini (foto 17-19) venuti a conferire un carattere anche commerciale a questo disimpegnato raduno di una primavera finalmente sbocciata.

 

http://foto.podisti.net/f491229147

 

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