Floriana e la maratona (di Firenze) corsa ma non corsa!
Floriana Piarulli è una podista per passione come tante.
Lavora, ha una famiglia, una casa da accudire e, appunto, una grande passione: la corsa.
Non sono scoccate le 5 del mattino che Floriana è già per strada, sulle strade di Bari, a correre i suoi chilometri quotidiani sempre con un sorriso e una disponibilità unici.
Ogni domenica, dopo ogni gara, tira fuori dal suo cilindro di bontà gustosissime torte che ha preparato il giorno prima, per il solo piacere di stare insieme agli altri, per rendere felici gli amici “vecchi e nuovi”.
Floriana vive la sua corsa così, non le interessano tanto tempi e prestazioni, corre per star bene e per il piacere di socializzare, di stare bene con la gente.
Oramai avvezza alle 10 chilometri e alle mezze maratone, decide quest’anno di fare il grande salto: si iscrive alla Maratona di Firenze, in programma il 25 novembre. Quale occasione migliore inoltre per festeggiare il suo compleanno, per lei che è nata il 21, vale a dire quattro giorni prima?
Comincia la sua preparazione, niente di particolare, intendiamoci, ma come e quando può allunga il suo allenamento: un sabato mattina la incontriamo persino alle 4.30 quando si allena nei pressi della Pineta San Francesco, scortata da suo marito Roberto, che la segue in auto.
Tutto procede bene, Floriana annuncia trionfalmente sui social la sua presenza a Firenze, quest’anno poi presa ancor più d’assalto dai pugliesi (si sfiorano la 500 presenze) …
Ma “il diavolo ci mette la coda” (come usava dire mia madre): il giovedì 22, il datore di lavoro di Floriana, un commerciante poco sportivo ma che sicuramente conosce meglio gli affari, revoca il permesso a Floriana, anche e soprattutto in vista del black friday, divenuto poi black week-end …
Floriana mortificata lancia i suoi messaggi sui social, la sua immagine del profilo Facebook – come il suo umore - si annerisce, Floriana si sente un uccello in gabbia, una farfalla alla quale hanno tagliato le ali. Ma non può lasciare il lavoro, le bollette, la spesa bisogna pur pagarle, come scriverà lei stessa, al mondo d’oggi un lavoro lo devi tenere stretto.
Niente da fare, gli altri maratoneti partono, la invitano magari ad iscriversi alla maratona di Lecce la settimana dopo, le promettono di portarle la medaglia di Firenze, ma chiaramente non è, non può essere la stessa cosa.
E allora la grande decisione: domenica mattina, all’alba, anzi di notte, Floriana si prepara per correre la sua maratona, aveva deciso il 25 e il 25 sia: non ci sono altri maratoneti, non c’è il deposito borse, non c’è il giudice, non c’è l’arco di partenza, nessuno le dà il via, ma lei parte e corre, corre e corre, corre sola nell’umidità di Bari e delle sue lacrime, chilometro dopo chilometro, saluta tutti ma oggi non si ferma, non può fermarsi, corre e corre ancora, il suo gps segnerà alla fine 42,21 chilometri chiusi in 4 ore, quarantotto minuti e 50 secondi.
Floriana è una maratoneta, non avrà diploma, il suo crono non apparirà sul sito della Federazione, ma è una maratoneta. Non avrà la medaglia, ma è una maratoneta.
Anzi la medaglia l’avrà: è quella dell’autostima, della determinazione, del coraggio… E la medaglia gliela consegneranno idealmente tutti i podisti baresi, pugliesi, italiani, mondiali che conosceranno la sua storia.
Nel giorno della lotta alla violenza contro le donne, Floriana ha mostrato quanto forte sa essere una donna.
Grande Floriana, tu sei LA maratoneta!