Maurizio Lorenzini
appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner
Villa La Angostura (ARG) - Mondiale corsa in montagna, oro Mattevi, argento Maestri
Italia sugli scudi nella prima giornata di gare ai campionati mondiali argentini di corsa in montagna. È Angela Mattevi, la trentina della Val di Cembra, a conquistare il titolo Under 20, trascinando il team italiano alla medaglia d’oro per il trofeo a squadre, con le compagne Giovanna Selva (7° posto), Anna Arnaudo (9^) ed Elisa Pastorelli (19^).
La Mattevi vince con buon vantaggio sull’atleta della Repubblica Ceca, Barbora Havlickova, campionessa europea in carica; terza la francese Jade Rodriguez. Un titolo mondiale individuale che mancava all’Italia dal 1992, quando vinse Rosita Rosa Gelpi.
Nella gara maschile, sempre Under 20, il team italiano conquista un bronzo a squadre grazie a questi risultati: Marco Zoldani (10°), Luca Merli (13°), Massimiliano Berti (15°) e Giacomo Bruno (25°).
Primo posto per l’inglese Joseph Dudgale, secondo il turco Sebih Bahar e terzo il messicano Yael Paniagua.
Nella stessa specialità (ma in gara senior), un altro trentino, Cesare Maestri, conquista una prestigiosa medaglia d’argento. Qui il team italiano ottiene la medaglia di bronzo, con i piazzamenti di Xavier Chevrier (9° posto), Alex Baldaccini (12°) e Nadir Cavagna (30°).
Vittoria per l’americano Joe Gray, che bissa il successo ottenuto nel 2016; terzo posto per l’atleta ceco Marek Chrascina.
Anche nella gara femminile la più forte è un’atleta americana, Grayson Murphy, che precede nell’ordine la francese Elise Poncet e l’inglese Philippa Williams. Buona prova delle italiane, con la miglior classificata, Elisa Sortini, che chiude la sua prova all’ottavo posto. Seguono molto ravvicinate tra loro Gaia Colli (14^) e Alice Gaggi, al rientro dalla maternità (15^). Completa la classifica la giovanissima Alessia Scaini (classe 1999), 30esimo posto.
Gare rese ancora più difficili a causa di problematiche condizioni meteo, con vento e pioggia su tutto il percorso.
Domani è la volta della corsa su lunghe distanze (41,5 km).
Stefano Mei si candida alla presidenza Fidal
Si è tenuta a Milano, presso il Centro Congressi della ConfCommercio, la conferenza di presentazione di Stefano Mei, che si propone alla candidatura di presidente Fidal per il prossimo quadriennio; le elezioni sono previste nel novembre 2020.
Se non me ne sono persa qualcuna, si tratta di una candidatura che si aggiunge a quelle già presentate di Vincenzo Parrinello, Roberto Fabbricini e Alberto Morini; poi c’è Insieme per l’Atletica, per ora si tratta solo di un manifesto, con una quarantina di nomi, diversi dei quali con una certa popolarità, tuttavia al momento manca il nome del candidato presidente. Infine, è lecito supporre che dall’area Smart Atletica (ex DTO Massimo Magnani) possa arrivare un’altra proposta. Tante candidature, forse troppe, immagino che, strada facendo, la conta dei voti personali porterà ad accordi e aggregazioni, perché ciò che conta, ovviamente, è vincere le elezioni. Per le spartizioni si vedrà dopo, o quantomeno le scopriremo più avanti.
Stefano Mei, 56 anni, spezzino, è persona ben nota nel mondo dell’atletica; campione europeo sui 10.000 metri, Stoccarda 1986, nella stessa edizione è medaglia d’argento sui 5.000 metri. Da allora ha continuato ad operare nel settore, oggi è presidente dell’Associazione Nazionale Atleti Azzurri d’Italia.
Nel corso dell’incontro ha toccato parecchi dei temi che compongono il suo programma elettorale: incentivazione delle attività nel settore giovanile, formazione delle figure che operano nella federazione (dirigenti, tecnici, Gruppo Giudici Gare, etc), istituzione di commissioni per valutare le manifestazioni e riorganizzazione del calendario eventi…E molto altro. Anche un accenno al settore master, non sarà atletica (riguarda soprattutto la corsa su strada) però costituisce un fondamentale supporto economico alla federazione. Meglio tenerne buon conto.
Al solito in questa fase che precede le elezioni, che peraltro mi pare stavolta iniziata con grande anticipo, si elencano i problemi (non è difficile) e si danno indicazioni piuttosto generiche sulle possibile soluzioni (anche per non scoprire le carte dei candidati, ovviamente confidando che ci siano idee e programmi dietro i proclami...).
Diverse le domande dalla platea, anche se molti si limitano ad esprimere opinioni personali.
Difficile esprimere valutazioni sulla base di programmi, e promesse, elettorali, ne abbiamo sentite molte, poi smentite dai fatti; del resto basti vedere come è combinata l’atletica di oggi. Di certo Stefano Mei mi appare un candidato credibile, per la sua storia e per l’impegno che ha sinora profuso. Nella scorsa elezione con un programma che mi è sembrato arrivare un tantino “last minute” ha portato a casa il 40% dei voti, ecco quindi che il candidato stesso ed i suoi sostenitori possono nutrire concrete speranze di successo.
Per chi volesse saperne di più:
www.stefanomei.it
Maratona di New York : vincono Kamworor e Jepkosgei
SERVIZIO FOTOGRAFICO - CLASSIFICA COMPLETA DI TUTTI GLI ITALIANI - Al suo debutto in maratona vince, tra le donne, Joyciline Jepkosgei; Geoffrey Kamworor bissa il successo del 2017. Finiscono la gara complessivamente 53508 concorrenti, un dato inferiore di circa 2000 unità rispetto al 2018.
Gare avvincenti, quelle della 49^ edizione della maratona di New York, col Kenya sugli scudi: primo e secondo posto femminile, lo stesso al maschile; due terzi posti per l’Etiopia.
Gara femminile che si sblocca poco prima del passaggio alla mezza maratona (tempo 1:11:39). Restano in tre: Mary Keitany (Kenya), Ruti Aga (Etiopia) e Joyciline Jepkosgei (Kenya), non lontane Nancy Kiprop e Desiree Linden, che poco alla volta vengono distanziate. Le tre procedono affiancate per molti chilometri, poi si sfila Aga; ormai è una sfida a due. Passano al km 35 in 2:05:19 ed è qui che la Jepkosgei prende il largo, un cambio di ritmo non brusco ma con una progressione che non lascia scampo alla connazionale. Vince in 2:22:38, tempo molto vicino a quello col quale la Keitany aveva vinto nel 2018 (2:22:28). La quale stavolta deve accontentarsi del secondo posto in 2:23:32: in ogni caso onore a questa grandissima atleta. Terzo posto per l’etiope Aga ((2:25:51). Davvero esplosivo il debutto della Jepkosgei (che peraltro detiene il record del mondo sulla mezza maratona, 1:04:51), che alla sua prima esperienza vince una delle maratone più importanti al mondo, realizza un ottimo crono su un percorso impegnativo e … porta a casa 145.000 euro, tra montepremi e bonus a tempo. La allena il torinese Gabriele Nicola, stabilmente in Kenya ormai da molti anni.
Gara maschile non meno avvincente: gruppo folto per diversi chilometri, complice un’andatura relativamente tranquilla. Esce ben presto di scena il vincitore del 2018, Lelisa Desisa, che si ritira prima del km 10 dopo un paio di allunghi che sono apparsi poco sensati: oppure voleva testare le sue condizioni e poi ha deciso… che non era giornata. Al passaggio alla mezza maratona (1:04:49) sono ancora in 14, ma poco dopo il Queensboro Bridge (km 25) comincia la bagarre. Restano in 5 al km 32, Shura Kitata (Etiopia), Geoffrey Kamworor (Kenya), Tamirat Tola (Etiopia), Girma Bekele (Etiopia) e Albert Korir (Kenya). Tola prova ad allungare, ma resta vittima lui stesso del cambio di ritmo e si sfila, così come staccano Kitata e Girma Bekele. Restano Korir e Kamworor, il quale ultimo però sferra un attacco deciso verso il km 35 e da qui non ha più avversari, vince in 2:08:13.
Eccellente secondo posto per Korir, col tempo di 2:08:36, vicino al suo personale di 2:08:03. Podio anche per Girma Bekele, l’atleta che proprio non ti aspetti: si presenta con un primato di 2:16:39 e arriva terzo in 2:08:38.
Primo americano Jared Ward (2:12:24), che replica il sesto posto del 2018.
New York City Marathon
New York City Marathon: la medaglia in anteprima
La gara è appena partita (al momento solo quella femminile elite), ma siamo già in grado di mostrarvi in anteprima esclusiva la medaglia che verrà conquistata da tutti i finisher in Central Park.
Ciò è possibile grazie alla presenza sul posto di Stefano Morselli. Ricordiamo che saranno oltre 50.000 quelli che a breve partiranno da Staten Island per misurarsi sui 42195 metri del difficile percorso della maratona probabilmente più celebre, certamente la più partecipata al mondo.
Quanto prima daremo aggiornamenti.
Verbania (VCO) - Maratona del Lago Maggiore
3 novembre - Si parte da Verbania e qui si ritorna, a meno che la scelta non sia caduta sulla mezza maratona; in questo caso il rientro viene fatto col battello (come si faceva ai primi tempi della maratona, quando si correva in linea da Arona).
Si corre quasi sempre sul lago, un percorso veloce, salvo vento e/o pioggia, è quello ormai collaudato anche per la sola mezza maratona, che si svolge in primavera e ha fatto registrare tempi di assoluto rilievo.
Abbuffata di scelte, sono ben 8 (10 km, mezza, 33 km e maratona) per chi voleva correre da queste parti, infatti le competitive erano 'doppiate' anche in versione non agonistica, e lasciamo pure che la Fidal dicea che maratone e mezze possono essere solo in versione competitiva.
Senza nulla togliere alla bravura dei partecipanti, di certo i tempi non sono eccelsi, complici anche condizioni meteo non proprio favorevoli.
Gara maschile vinta in 2:36:13 da Andrea Soffientini (Azzurra Garbagnate), secondo posto per Andrea Perinato (2:47:07, Sport & Sportivi) e terzo per Massimo Carnelli (2:48:39, Marathon Verbania).
Tra le donne la prima a tagliare il traguardo è l’inglese Katie Deards, tempo finale 2:59:31; a seguire Rita Angela Spanu (3:11:29, Cagliari Marathon) e la spagnola Paula Chinchilla Serrano (3:17:52).
Queste le classifiche per i primi posti delle altre gare in programma:
Mezza maratona uomini
1) Adu Poku Simon (1:12:08, Belgio) 2) Daniele Galliano (1:12:13, Atletica Alba) 3) Carmine Salvia (1:14:18, Amatori Potenza)
Mezza maratona donne
1) Yvonne Kleiner (1:26:03, Germania) 2) Yvonne Kienzler (1:28:41, Atletica Gavirate) 3) Anne Celine Pace (1:31:06).
33 chilometri uomini
1) Daniel Lagoutte (1:58:18, Francia) 2) Fabio Gala (1:58:20, Brescia Marathon) 3) Alessandro Lacqua (1:58:27, Sport Project VCO)
33 chilometri donne
1) Giulia Sommi (2:15:23, Cus Pro Patria) 2) Carla Primo (2:18:10, Base Running) 3) Cristina Gogna (2:21:15, Atl. Verbano)
10 chilometri uomini
1) Jacopo Caracci (33:49, Rodengo Saiano) 2) Marco Vittone (33:59, Sport Pro-Motion) 3) Andrea Cognolato (35:37, Run Athletic Team)
10 chilometri donne
1) Melissa Ragonesi (39:32, GSD Valdivedro) 2) Silvy Turcato (40:55, Atl. Piombino 3) Daniela De Stefano (42:12, ASD Castrovillari)
I numeri: il sito della manifestazione scriveva di chiusura anticipata in caso di raggiungimento di 3.00 iscrizioni; sono sembrati molto ottimisti dato che, almeno dal 2016 (1913 classificati), sono numeri mai raggiunti, nemmeno avvicinati. Tuttavia si osserva che, a fronte di un calo partecipativo generalizzato delle gare su strada, a questa manifestazione i numeri “tengono” bene, anzi, aumentano. A fronte di un numero complessivo di 1406 classificati nel 2018, si registra il dato di 1702 atleti che hanno completato l'insieme delle gare, competitive e no. La crescita è dovuta soprattutto alla 10 km non competitiva, dove i 125 partecipanti del 2018 sono a passati a 256 quest'anno. Assai meno numerosi, ma in aumento, i finisher della 10 km competitiva, saliti da 93 a 118.
Un moderato aumento si apprezza per la maratona (da 274 a 287) e per la mezza (da 212 a 223). Un po' meglio è andata sulla 33 km, da 303 a 373.
Certo che il menu era abbondante, ben 8 distanze. Che poi, alla fine, risulti vantaggioso per chi organizza non possiamo certo dirlo noi. Di sicuro i podisti sulle rive del lago hanno trovato tutte le scelte possibili.
New York (USA) : Dash to the finish line
SERVIZIO FOTOGRAFICO - Una gara che si corre sulla distanza di 5 chilometri, un importante e ricco prologo alla maratona che si corre domani. Importante perché si misurano i più forti atleti americani, ricco perché il montepremi è il più elevato in assoluto per questa tipologia, infatti sono ben 60.000 dollari messi a disposizione dagli organizzatori.
Vince la gara maschile Anthony Rotich in una volata a tre, dove prevale in 13:48, per un secondo su Aaaron Templeton (13:49) e Eric Jenkins (13:50). Finisce ai piedi del podio Shadrack Kipchirchir, classificatosi secondo nel 2018. I primi otto classificati hanno corso sotto i 14 minuti.
Anche tra le donne la sfida si è risolta a pochi metri dalla finish line, con la vittoria di Shannon Rowbury (15:43), seconda Jessica Tonn (15:44), terza Emily Infeld (15:47).
La Dash to the finish line è una gara riservata agli atleti americani e fa parte del prestigioso circuito USATF (Usa track & field). La gara odierna partiva dalla first Avenue, in corrispondenza con la 44esima, per concludersi in Central Park.
A parte gli atleti elite, la gara è aperta a tutti, costi di iscrizione variabili da 35 a 50 dollari; in totale sono stati 10329 i classificati in questa edizione.
VIDEO
New York City Marathon : gli atleti elite
Si rinnova la sfida del 2018? Sono infatti presenti i primi tre classificati della gara maschile.
Geoffrey Kamworor, già vincitore NY 2017 e terzo nel 2018. Detiene il record del mondo nella mezza maratona, 58:01, realizzato a Copenaghen nel 2019.
Lelisa Desisa (1990, Etiopia), vincitore a New York nel 2018 (2:05:59) dopo una fantastica volata col connazionale Shura Kitata (2:06:01). Oltre a difendere il titolo è campione del mondo in carica, ha vinto a Doha 2019. Avrà recuperato le fatiche di una maratona corsa in condizioni davvero complicate?
Shura Kitata (1996, Etiopia). Secondo a New York 2018, quando forse ha pagato per la sua inesperienza. Ha un personale di 2:04:49, avvicinato di molto a Londra 2019 (2:05:01).
Tamirat Tola (1991, Etiopia). Atleta che si presenta al via col miglior tempo di accredito, 2:04:06 (2018). Ha corso anche in Italia, alla Boclassic 2018, dove ha fatto il suo personal best sui 10 k con 28:12
Apparentemente c’è un certo divario tra questi quattro atleti e quelli che seguono, quantomeno in termini di personal best; tuttavia la maratona di New York presenta un tracciato particolare, con molte ondulazioni e alcune salite vere, vedi quella del Queensboro Bridge; tutte situazioni che possono sconvolgere i presunti equilibri.
Gli outsider: in base ai tempi di accredito il primo della lista è Albert Korir (1994, Kenya), personale di 2:08:03; a seguire Jared Ward, 2:09:25 (1988, Stati Uniti); Michel Butter, 2:09:58 (1985, Olanda); Yoshiki Takenouchi, 2:10:01, Giappone; Daniel Mesfun, 2:10:06 (1977, Eritrea); Abdi Abdirahman, 2:11:23 (1977, Stati Uniti).
Gara donne
Mary Keitany (1982, Kenya), inevitabile pensarla come principale favorita; correrà a New York per la quinta volta, avendola vinta in 4 edizioni (2014-2015-2016 e 2018). Il suo manager, Gianni Demadonna è convinto che, a dispetto della sua età anagrafica (classe 1982), ha ancora margini di miglioramento sulla maratona, attualmente il personal best è di 2:17:01 (Londra 2018).
Nancy Kiprop (1979, Kenya), a quarant’anni compiuti con 2:22:12 si è regalata il record personale in maratona (2019, Vienna).
Ruti Aga (1994, Etiopia); una delle atlete elite più giovani eppure è già arrivata a correre la distanza in 2:18:34 (Berlino 2018). Nel 2019 ha vinto la maratona di Tokyo.
Sara Hall (1983, Stati Uniti); a Berlino 2019 ha portato il miglior crono a 2:22:16.
Belaynesh Fikadu (1987, Etiopia), 2:26:41.
Joyciline Jepkosgei, è al debutto sulla distanza, ma vanta un pb di 1:04:51 sulla mezza
Altre atlete americane sono Kellyn Taylor (1986), miglior tempo fatto nel 2018, 2:24:29. Desire Linden (1983), un po’ datato il 2:22:20 (Boston 2011). Aliphine Tuliamuk, 2:26:50 (1989).
Completa lo schieramento delle outsider l’australiana Sinead Diver: a dispetto della età, è nata nel 1977, alla maratona di Londra ha corso in 2:24:11. Sempre nel 2019 ha stabilito la miglior prestazione al mondo sulla mezza maratona nella categoria F40, con un notevole 1:08:55.
Laus Half Marathon : tutti i campioni regionali master lombardi
Lo scorso 27 ottobre a Lodi si assegnava il titolo di campione regionale master, quindi tutte le categorie Fidal a partire da SF/SM 35. Il percorso e la giornata hanno favorito delle ottime prestazioni; molte sfide si sono giocate sul filo dei secondi e su dei livelli cronometrici piuttosto interessanti. Ad esempio, Ivana Di Martino, testimonial della manifestazione, categoria SF45, è rimasta ai piedi del podio pur correndo a 4’18/km (tempo finale 1:30:48).
Estrapolo alcune prestazioni, che mi sembrano particolarmente buone, confidando di non dispiacere a nessuno. Non…. fa testo Eliana Patelli, che si confronta bene con atlete ben più giovani di lei. Vince senza problemi la sua categoria (SF40) col grande tempo di 1:18:39; miglior tempo assoluto a livello Lombardia in questa manifestazione. Alessandro Claut, SM40, campione regionale in 1:11:04. Sfida (quasi) sino all’ultimo metro nella categoria SM35, con il podio racchiuso in 22 secondi: dopo Paolo Mattia Parravicini (1:12:00), arrivano Fabio Gala e Kris Zanotti, rispettivamente in 1:12:19 e 1:12:22. Giovanna Mondini, classe 1947, vince la sua categoria in 1:57:28. Tornando tra i maschi, nella categoria SM50 Mauro Gagliardini fa il botto, migliorando di due minuti il suo personal best e chiudendo in 1:15:29; vince così la sfida con l’amico e concorrente di sempre, Fabio Buccigrossi, che a sua volta fa il personale (1:17:31). Nel mezzo Marco Premoli (1:16:04).
Servizio fotografico Endu qui: https://www.endu.net/it/events/laushalfmarathon/photos
Ecco tutti i nuovi campioni:
SF35: Tamara Caselli (Aries Como Athletic Team) 1h33:13
SF40: Eliana Patelli (La Recastello Radici Group) 1h18:39
SF45: Loretta Catarina (FreeZone) 1h28:32
SF50: Lorenza Di Gregorio (Corro Ergo Sum Runners) 1h34:36
SF55: Aurelia Vasino (Sports Club Melegnano) 1h42:30
SF60: Carla Oriana Colombo (Euroatletica 2002) 1h48:47
SF65: Luigina Pagani (GS San Martino) 2h10:24
SF70: Giovanna Mondini (Marathon Cremona) 1h57:28
SF75: Maria Antonia Busatta (SC Libertas Sesto)2h30:25
SM35: Mattia Paolo Parravicini (Canturina San Marco) 1h12:00
SM40: Alessandro Claut (DK Runners Milano) 1h11:04
SM45: Alessandro Marini (Atl. Paratico) 1h16:11
SM50: Mauro Gagliardini (Atl. Cral Banco Popolare) 1h15:29
SM55: Gesuino Bussu (US Bormiese) 1h18:33
SM60: Pierangelo Gilberti (Running Cazzago San Martino) 1h26:51
SM65: Francesco Macrì (Atl. Pavese) 1h30:49
SM70: Luciano Faraguna (Atl. Paratico) 1h34:41
Aosta - Mezza Maratona con vittoria e record personale della Bertone
La dottoressa Catherine Bertone non finisce di stupire: sfiora la vittoria ma soprattutto migliora il suo primato personale, portandolo da 1:13:03 di Lugano (2019) a 1:12:38. Le avvisaglie della sua crescita nel 2019 si erano già viste nelle precedenti mezze, a cominciare da Praga (1:13:51), Torino (1:13:44) e più recentemente a Trento (1:13:27).
Una gara combattuta metro dopo metro, favorita da una concorrenza agguerrita ha stimolato l’atleta aostana a dare il meglio di sé. Vince la keniana Ivyne Jeruto Lagat (Athletic Terni) in 1:12:23. A soli 15 secondi arriva la Bertone (Atl. Sandro Calvesi,1:12:38). Terza un'altra keniana, Clementine Mukandanga (Runner Team 99, 1:13:14).
“Sono felice. Questo record personale è per Aosta e per tutte le persone che mi vogliono bene e che mi aiutano. Lo dovevo a loro. Sto bene e questo tempo arriva alla fine di un periodo di carico importante. Guardo alla maratona di Valencia con tanta forza e fiducia”. Queste le parole di Catherine Bertone dopo l’arrivo.
Anche la gara maschile ha fatto registrare dei tempi interessanti: ha vinto il keniano Hosea Kimeli Kisorio (Virtus Lucca) con l’ottimo crono di 1:03:56. Secondo il connazionale Kurgat Gideon Kiplagat (Italia Marathon, 1:07:34). Terzo posto per un forte atleta locale, Renè Cuneaz (Cus Pro Patria, 1:08:25).
Queste le sue dichiarazioni: “Non dovevo esserci, ma siccome è la prova di casa ho chiesto al mio allenatore di poter essere al via e di fare un allenamento in gara. Sono andato anche meglio di quello che pensassi ed ora sono pronto a rientrare in maratona tra quindici giorni a Ravenna nella gara che assegnerà i titoli italiani. Correre ad Aosta è sempre magnifico”.
Numeri complessivi in calo, sia pure di poco rispetto al 2018 (218); purtroppo dai 447 del 2015 si è passati ai 189 di questa edizione.
Road to New York 2019 per un gruppo di atleti speciali
Seguo da qualche tempo questa iniziativa ma, prima di riportare di cosa si tratta, mi piace partire da queste parole del dr. Gabriele Rosa:
“A New York ho avuto la fortuna di vivere per ben 11 volte l’emozione della vittoria grazie ai miei atleti.
Da alcuni anni però ho l’opportunità di provare emozioni altrettanto intense grazie agli atleti speciali che accompagno, seguendoli passo dopo passo in questa esperienza: dalla preparazione atletica al viaggio ma soprattutto imparando a conoscere le loro storie di vita, segnate dalla malattia o dalla disabilità.
Queste persone hanno una forza d’animo incredibile e ci insegnano l’importanza di non arrendersi, di arrivare in fondo alle cose senza mollare mai per dimostrare che non c’è sfortuna, malattia o destino contro cui non si possa combattere e vincere. Domenica 03 novembre sarò al traguardo ad aspettarli e sono certo che sarà una grande vittoria per tutti. “
Come da alcuni anni ormai, si rinnova l’impegno del dott. Gabriele Rosa che, con il supporto del suo team di Rosa Associati e Marathon Center porterà il prossimo 3 novembre alcuni atleti davvero speciali a correre la maratona più famosa del mondo.
Sotto il cappello di Road to New York si riuniscono i 4 progetti che, per l’edizione 2019, vedono coinvolti una ventina di soggetti provenienti da varie regioni d’Italia: L’Associazione Sevuoipuoi con i suoi runner affetti da sclerosi multipla, Parkinson&Sport, IOR (Istituto Oncologico Romagnolo) e Cooperativa Sociale Download-Albergo Etico (alla 4^ partecipazione).
Fondamentale inoltre il sostegno di tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi avviata dalle associazioni per poter coprire totalmente le spese di viaggio dei partecipanti.
L’Associazione Sevuoipuoi sarà capitanata dalla Presidente Maria Luisa Garatti. Al suo fianco, Luana De Grandis, Marina Parisio, Andrea Verzelletti, Alberto Benedettini e Cristian Cucco. Dalla Lombardia al Piemonte, all’Emilia Romagna. Tutti correranno la New York City Marathon per andare oltre l’ostacolo chiamato Sclerosi Multipla.
Grazie all’incontro di Maria Luisa Garatti e il Dott. Gabriele Rosa, avvenuto nel 2016, si è dato il via ad un progetto pilota che vede l’applicazione di un’attività di corsa di lunga durata in soggetti affetti da sclerosi multipla per dimostrare gli effetti positivi apportati dall’attività motoria, sia dal punto di vista del miglioramento delle prestazioni fisiche che psicologiche. In collaborazione con l’Istituto Superiore della Sanità, è ora in fase di valutazione la realizzazione di uno studio che si propone di affiancare alle cure tradizionali lo stimolo fisico e psicologico che può derivare dal praticare attività sportiva nei pazienti affetti da sclerosi multipla.
Più recente è l’incontro con il bresciano Stefano Ghidotti, Presidente dell’Associazione Parkinson& Sport, che farà rotta su New York con altri due compagni di viaggio, Edoardo Leotta di Bologna e Alfonso Ruocco dalla provincia di Napoli. Anche per loro la sfida della malattia si combatte con la corsa.
Anche per i malati di Parkinson l’attività motoria, se eseguita in maniera corretta e supervisionata, è considerata un mezzo per ostacolare e alleviare in modo significativo i sintomi della patologia e si traduce in supporto psicologico insostituibile.
Move your Life è il progetto a cui IOR (Istituto oncologico Romagnolo) ha dato vita qualche anno fa per promuovere i benefici dell’attività fisica non solo come arma di prevenzione, ma come strumento per migliorare l’efficacia delle terapie oncologiche, diminuendo l’impatto degli effetti collaterali nei pazienti oncologici. Dall’incontro, avvenuto qualche mese fa, tra il Dott. Gabriele Rosa e il Direttore Generale di IOR Fabrizio Miserocchi è nata l’idea di portare alcuni pazienti selezionati a correre la maratona più famosa del mondo e vivere un’esperienza unica. Tre sono i partecipanti scelti per il progetto: Monica Giunta, Cristian Galli e Valter Marcelli. Ad accompagnarli in questa entusiasmante sfida, la dottoressa Elisa Ruggeri, psicoterapeuta e coordinatrice del progetto.
“I nostri tre ragazzi hanno dimostrato non poco coraggio ad accettare questa sfida: Monica e Cristian non hanno mai corso su una distanza simile, e Valter non ne ha avuto più la forza dopo la diagnosi. Ma sono sicuro che la determinazione con cui si sono imbarcati in questa avventura, unita alla competenza dell’equipe del dottor Rosa che ne segue la preparazione, siano la garanzia migliore affinché questo viaggio si riveli un grande successo: speriamo che il loro entusiasmo sia contagioso e convinca altre persone, non solo pazienti, ad uno stile di vita sano che preveda una buona dose di esercizio fisico”. Le parole di Fabrizio Miserocchi-Direttore Generale IOR.
Sarà la quarta partecipazione quella di Niccolò Vallese di Albergo Etico di Asti, accompagnato da Alex Toselli, Presidente della Cooperativa Sociale Download-Albergo Etico. L’associazione si occupa della formazione ed inserimento nel mondo del lavoro di persone con sindrome di down ed è all’avanguardia per il modello di formazione e accompagnamento all’autonomia adottato. Il progetto sportivo legato alla maratona di New York è nato nel 2016 e si è rinnovato con continuità e per Niccolò Vallese il compito di farsi ambasciatore dello Sport per le persone con Sindrome di Down.
La Comunità di San Patrignano rinnova dal 2014, anno del sodalizio della comunità con il Dr. Gabriele Rosa, l’appuntamento a New York offrendo ad un gruppo di giovani ospiti della comunità l’opportunità di vivere un’esperienza unica nel suo genere.
Anche se con ambizioni sportive molto differenti, domenica 03 novembre l’obiettivo sarà per tutti lo stesso: quello di andare oltre il traguardo, correre i quarantadue chilometri e 195 metri della maratona con la consapevolezza della fatica, ma anche della gioia di vivere un’occasione speciale.