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Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

In mezzo alle abbuffate di maratone, maratonine e Run & Walk di ogni sorta è bello ogni tanto raccontare qualcosa di atletica.

L’occasione viene da questo meeting, che si è tenuto sulla pista di atletica di Cernusco Lombardone. Organizzazione, ottima, a cura della Polisportiva Libertas Cernuschese, ai più questo gruppo sportivo è noto per la maratonina (prossima data 31 marzo 2019); in realtà è notevole e meritevole l’attività svolta nel settore giovanile, quello che dovrebbe costituire il serbatoio per gli atleti del domani.

Si è gareggiato per ricordare Angelo Re, un atleta scomparso due anni e qualche giorno fa, una lunga presenza nella Polisportiva. Si è gareggiato sulle distanze classiche del mezzofondo, quindi 800 e 1500, ma anche in versione prolungata, con i 5.000 metri. Gara aperta alle categorie allievi, junior, promesse, senior e master, ovviamente sia al maschile che al femminile. Sono stati 153 gli atleti classificati, un incremento del 20 % rispetto al 2017. Una bella cosa, e anche un’occhiata ai tempi dice che il livello tecnico è stato buono.

Alle 19.00, alla partenza della prima batteria femminile, il termometro segna 32 gradi, niente male, mentre per l’ultimo 5000 i gradi erano “solo” 29. Ho condiviso volentieri la mia fatica sui 5.000 metri con Daniela Gilardi, una giovincella SF50 che lascia ancora indietro parecchie avversarie che di primavere ne hanno molte di meno. Chiude in 21:26, lei che in pista ci corre davvero poco, e comunque ha fatto un minuto in meno rispetto all’edizione del 2017.

Due euro il costo di partecipazione, ma comunque non mancava un buon ristoro finale, con anguria a volontà.

Premiazioni per i primi/e tre classificati/e di ogni specialità, a cura della sig.ra Rosa, moglie di Angelo Re. Presente il presidente del comitato Fidal Como-Lecco, Giampaolo Riva.

Ecco le classifiche con i tempi dei migliori:

800 metri donne

1)Elisa Cherubini, Atletica Brescia 1950, 2:15:60 2) Laura Pellicoro, Bracco Atletica, 2:17:34 3) Chantal Scotti, Pro Sesto atletica, 2:19:36

800 metri uomini

1) Massimiliano Sala, Fanfulla Lodigiana, 1:58:72 2) Marco Radaelli, Atl. Vedano, 1:59:94 3) Tommaso Marani, Sal Lugano, 2:00:82

1500 metri donne

1) Irene Capovani, Atl. Varese, 4:50:06 2) Alice Colonetti, Bracco Atletica, 4:54:44 3) Evelina Mistrofan, Cus Pro Patria, 4:59:58

1500 metri uomini

1) Es Skidri Rachid, Cus Pro Patria, 4:07:18 2) Manuel Tagliaferri, Atl. Lecco, 4:10:70 3) Marco Aondio, Atl. Lecco, 4:11:38

5000 metri donne

1) Carlotta Bonacina, Atl. Lecco, 18:35:24 2) Marta Gariglio, Unione Giovane Biella, 18:39:88 3) Cinzia Zugnoni, CSI Morbegno, 18:57:54

5000 metri uomini

1)Roberto Dimiccoli, U.S. San Maurizio, 15:48:30 2) Mattia Gaffuri, Atl. Lecco, 15:56:32 3) Alessandro Rocca, Daini Carate,16:00:62

 

classifiche complete disponibili sul sito Fidal Como-Lecco

http://www.fidal-comolecco.it/

 

Ottimo test per Sara Dossena sui 10 chilometri. Qui sotto se ne parla con il suo allenatore.

Peccato per chi non c’era, per chi non ha potuto, o voluto, esserci. Già, perché questa “In gir a la Cava”, per la prima volta in versione serale ed estiva, meritava proprio di essere partecipata.

Perché il nuovo percorso, un giro da 3 chilometri + 2 da 3,5, è veramente veloce, tecnico quel tanto che basta da non risultare noioso e richiedere qualche abilità in più nella gestione del ritmo. I ripetuti passaggi erano di aiuto per gli atleti, anche grazie alla partecipazione degli spettatori; dopo il primo vero caldo estivo la temperatura era gradevole, favorendo le prestazioni.

Infine, una manifestazione impreziosita dalla presenza di Sara Dossena: nel pieno della sua preparazione verso gli europei di Berlino, ha scelto proprio questa gara per testare le sue condizioni, appena scesa da un primo stage di allenamento in altura, a Livigno.

Gara maschile vinta Roberto Miccoli (U.S. San Maurizio) in 32:04, seguito da Mattia Bertocchi (33:37-Dk Runners) e Giuseppe Neutro (35:08-La Michetta).

Al femminile, direi ovviamente, non c’è stata storia, con Sara Dossena (Laguna Running) che ha chiuso la sua prova in 33:09, rischiando quindi di arrivare prima assoluta. Al secondo posto Sofia Carolina Chisalè (37:36-Star Run) e terzo per Giulia Merola (39:05-Atl. Cesano Maderno).

La logistica del centro Borsellino era, come sempre, all’altezza della situazione, forse ancora più apprezzabile il fatto che, grazie al clima, tutte le operazioni si sono svolte all’aperto.

Super premiazioni: a parte gli assoluti, addirittura i primi 8 sino alla categoria S55. Bene lo speakeraggio a cura di Daniele Bonesini: nella (improbabile) attesa che torni a correre veloce, mette a disposizione ottime doti di intrattenitore, del resto la competenza in materia non gli manca.

Invece ecco un’atleta che ha già dato grandi soddisfazioni, a sé stessa e all’Italia; Sara Dossena. Ne ho approfittato per fare una chiaccherata col suo allenatore, Maurizio Brassini.

Ciao Maurizio, come procede la road to Berlino?

Direi bene, veniamo da un periodo di allenamento di 3 settimane in altura e dopo un infortunio che l'ha tenuta lontano dalle gare da marzo a maggio, era utile fare un test su questa distanza, per capire le sue reazioni in pianura; ha/avrebbe realizzato il suo personal best sulla distanza, il fatto che non sia omologato il percorso per noi ha un valore relativo, siamo soddisfatti della prova.

Prossimi passaggi?

Una mezza in Spagna, a Tarragona e poi subito rientro a Livigno, dove passeremo ad un allenamento specifico, mirato verso la maratona. Il test a In gir a la Cava è risultato utile anche per capire quando dovremo tornare in pianura, prima di Berlino. A livello di atleti forti il vantaggio della preparazione in altura può risultare minimo, ma sono questi i dettagli che possono fare la differenza.

Quindi a luglio niente gare, ovviamente nemmeno Stralivigno, un percorso rischioso in quel momento della preparazione.

Certamente, a quel momento mancheranno solo tre settimane alla maratona.

Però mi dicono che alla partenza ci sarà un forte (ex?) atleta, un certo Maurizio Brassini… è vero?

Mah, potrebbe anche essere, però non raccontarlo in giro!

Grazie Maurizio, un immenso in bocca al lupo a Sara.

 

Giovedì, 21 Giugno 2018 16:02

Strachiviol: gara EPS con atleti elite!

Succede anche questo alla Strachiviol, gara reggiana sulla distanza dei 10 chilometri.

Di seguito riporto una testimonianza di Isabella Morlini, forte atleta master reggiana, non prima di aver espresso il mio pensiero sulla questione.

Chiariamo subito un punto: rispetto al passato sono cambiate le regole del gioco, gli atleti élite adesso possono partecipare a gare EPS, tipicamente quelle riservate agli amatori. Semmai l’osservazione da fare è sulla opportunità che delle atlete professioniste vadano a cercare gloria (?) in gare di livello tecnico più basso. Se poi ciò avviene in manifestazionI organizzate sotto l’egida di un ente di promozione sportiva, il fatto stride ancora di più. Ricordiamo che il mandato degli EPS è quello di promuovere lo sport, a questo scopo ricevono dal Coni dei contributi proprio con questa finalità. Fa strano che degli atleti professionisti, regolarmente stipendiati, si cimentino in queste prove. Naturalmente è possibile che questa Strachiviol  fosse strategica per la loro preparazione, quindi nel caso specifico ben vengano a correre Elisa Bortoli e Joyce Mattagliano, rispettivamente prima e seconda classificata (tesserate per l’Esercito); tuttavia, non fosse altro per una questione di stile, che lo facciano gareggiando fuori classifica, altrimenti inevitabile pensare si trovassero a San Rigo-Rivalta per un prosciutto (naturalmente dando per scontato che si trattasse solo di questo).
Una questione di stile che, invece, pare proprio appartenere ad un altro atleta, Yassin Bouih, un forte atleta (13’50 sui 5000 metri) tesserato per le Fiamme Gialle, che ha gareggiato fuori classifica e, ovviamente, vinto, la sua gara. Complimenti!
S
i diventa campioni anche per questo.

Ecco il racconto/commento di Isabella Morlini

Domenica scorsa ho partecipato ad una gara Uisp di 10 km, una classica del podismo locale. Dalla classifica finale risultano classificate due atlete appartenenti ad un gruppo sportivo militare. Anni fa, quando esisteva la lista degli atleti élite, tutti coloro che erano nella lista così come tutti gli atleti appartenenti ad un gruppo sportivo militare, avevano il divieto dalla Fidal di competere in gare organizzate da enti di promozione sportiva ed in gare Fidal regionali, al di fuori della regione di tesseramento. Alcuni giudici mi dicono che, non essendoci più la lista élite, tale divieto non è più presente nemmeno per gli atleti professionisti, appartenenti ai gruppi militari. Peccato perché, fra tutte le regole assurde che esistono nel mondo dello sport, questa mi pareva ragionevole e del tutto sensata. Le gare organizzate dagli enti di promozione sportiva non sono forse organizzate per promuovere lo sport (anche competitivo) fra i non professionisti? I non professionisti sono coloro che si allenano nei ritagli di tempo e che con le tasse derivanti dagli stipendi del loro lavoro contribuiscono a mantenere gli atleti dei gruppi militari perché questi ultimi possano fare dell’allenamento e delle competizioni la loro professione. Mi aspetterei che questi atleti gareggiassero in gare Fidal di interesse nazionale ed internazionale. Mi lascia molto amareggiata il fatto che persone che ricevono soldi pubblici per fare dello sport la loro professione gareggino in gare amatoriali. Cosa diversa, ovviamente, è se tali atleti colgono l’occasione di una gara amatoriale per fare un allenamento in compagnia, usufruire dei ristori, magari incontrare vecchi amici, senza indossare il pettorale competitivo (come è stato fatto nella stessa gara da un altro atleta [Bouih] ovviamente arrivato primo ma non entrato in classifica).       

 

Si torna a correre a Cernusco Lombardone (LC), per ricordare un amico, Angelo Re. Un amico non solo della Polisportiva Libertas Cernuschese, che organizza la gara, ma di tanti che hanno avuto la fortuna e il piacere di conoscerlo e anche correre insieme.

La sede è la pista di atletica, presso il campo sportivo comunale; il menù prevede le distanze classiche del mezzofondo, anche prolungato, quindi 800, 1500 e 5000 metri.

La gara è di tipologia regionale Fidal, riservata alle categorie allievi, junior, promesse, senior e master. Ritrovo ore 18.00, inizio gare ore 19.00.

Iscrizioni solo online, da inviare entro le ore 22.00 di lunedì 2 luglio, sito http://www.fidal-comolecco.it/

calendario completo Fidal Como-Lecco

http://www.fidal-comolecco.it/upload/Calendari/2018/Calendario%20Regolamenti%20Estivi/Calendarioestivofinoagosto.pdf

 

Ammettiamolo, li guardiamo stranamente questi che collezionano maratone e ultra a più non posso, pensiamo che la corsa possa essere un’altra cosa. Eppure sono sempre di più quelli che entrano nel gioco ed allora le maratone ……si contano, i tempi realizzati diventano poco o nulla importanti. Muro delle 5, 4, 3 ore? macché, 100,200,300 ed oltre.

Ho voluto approfondire la cosa con la persona che, per molti aspetti meglio di chiunque altro, può darci uno spaccato di questo mondo: Paolo Gino, il presidente del Club Super Marathon Italia, un’associazione dedita alle lunghe. E' lui stesso un maratoneta, anzi, super maratoneta, se di tale definizione ci si può fregiare in relazione al numero dei chilometri percorsi.

Buongiorno presidente, cominciamo col sapere dove e come inizia il tutto

Il Club Supermarathon vede la luce nel 1996, da un’idea di Sergio Tampieri, fondatore e primo presidente del club. Inizialmente erano 12 i soci, oggi sono 510.

Quali sono i requisiti per far parte del club?

Aver corso un minimo di 50 tra maratone ed ultra, chiunque possegga questi requisiti può entrare nel club, in qualunque momento, tesserandosi al costo annuo di 20 euro.

Quali sono i vantaggi di far parte del club?

Parlando di quelli pratici metto in primis le convenzioni, abbiamo stipulato accordi con 70 manifestazioni, grazie a questi si risparmia da 5 a 20 euro per partecipazione. Si riceve la nostra divisa che per molti è un orgoglio indossarla così come lo sono gli scudetti, assegnati in ordine crescente ogni 50 presenze a maratone ed ultra. Poi ci sono tutti i vantaggi di far parte del gruppo, socialità, amicizie, e tanti eventi, gare e gite organizzati per il piacere di stare e correre insieme: più di 20 nel 2018.

Sento parlare di numeri che a me fanno impressione, addirittura paiono poco credibili, visti dall’esterno. Quali sono i criteri di inclusione? Le segnalazioni delle gare fatte arrivano direttamente dagli interessati? (che immagino siano molto attenti, in merito).

Ogni socio deve mandare un file a fine anno, il segretario tecnico li controlla uno ad uno e successivamente certifica. Abbiamo una procedura interna complicata ma corretta ed efficace, gestita da un software dedicato. Si, le gare vengono comunicate dai soci, e successivamente controllate; generalmente c’è molta puntualità nelle segnalazioni, tuttavia ci sono anche dei casi diversi, ad esempio per fare alcuni nomi di nostri soci blasonati: Mauro Ferri, Fausto Della Piana, Giovanni Tamburini hanno raggiunto il loro obiettivo di 500 partecipazioni e…sono a posto e contenti così, continuano a correre ma è finita la rincorsa dei “numeri”.

Qualche curiosità statistica del Club?

Il nostro socio più anziano,89enne, è il presidente onorario Angelo Squadrone, finisher a Roma 2018. Il più prolifico è Vito Piero Ancora, ad oggi sono 1080 le maratone ed ultra. Con 605, invece, la record woman è Marina Mocellin. 510 sono i soci, il 17% sono donne; l’età media è 58 anni 

Andiamo ad uno dei punti cruciali: perché si corre tanto?

Sarà banale ma semplicemente perché piace correre e più corri e più ti piace. Il fatto di correre più lentamente permette di uscire dalla dimensione del tempo cronometrico; diventa un piacere non condizionato dalla prestazione, una sorta di viaggio della mente. Il fatto stesso di andare piano aiuta a far vivere meglio questo viaggio. Condividerlo a diversi livelli è poi entusiasmante e amplifica ogni forma di sensazione e piacere.

Guardando l’elenco e le partecipazioni dei tesserati al club, si vedono gare corse ovunque. Quanto incide l’elemento turistico, quindi la possibilità di vedere e conoscere posti nuovi?

Certamente molto, grazie alle maratone ho visitato posti che forse difficilmente avrei visitato per altre ragioni e percorso le strade più belle del mondo, e a volte come Ulisse ho tentato di andare oltre le “Colonne d’Ercole”. Però ci sono anche tante “ripetizioni”, gare che mi piacciono e continuo a fare. Ad esempio, la maratona di Roma, la farei anche 10 volte in un anno e ogni sera partirei per la 100 chilometri del Passatore.

Quando si parla di maratona ci si riferisce a 42,195 chilometri, in realtà mi pare di capire che tutto entra nel conteggio, basta percorrere più di questa distanza per marcare la presenza

Esatto, se uno fa, ad esempio, una 6 ore in pista e totalizza almeno la distanza della maratona, oppure partecipa ad un ultra, tipo la Pistoia-Abetone, la Strasimeno e molte altre: ma attenzione, una 100 chilometri non vale 2 maratone ne’ la Nove Colli 4 maratone. Le ultra per noi contano sempre come fosse una singola maratona.

Maratone e ultra, ma non solo: nel 2014 vede la luce la Orta10in10, significa 10 maratone in 10 in giorni, ma anche mezza e 10 chilometri.

Già, l’idea è nata 5 anni fa per passare “comodamente” insieme una vacanza dandoci dentro, ma poi abbiamo deciso il secondo anno di aprire la nostra manifestazione ad un maggior numero di podisti: una formula apprezzata che incrementa le presenze di un 30% annuo e attira anche molti stranieri. Si corre 10 volte per 10 giorni (qualunque distanza), ma anche solo 1, 2, 3 volte o a giorni alterni o variando lunghezza. Nel 2018 arrivano anche le Ultra da 56,7 km!  Mettiamo insieme chi vuole correre tanto a tutti gli altri “normal runner”; magari anche a chi si è avvicinato da poco alla corsa.Qui pensiamo di proporre un approccio soft ma motivandoli con il fatto di correre fianco a fianco di simpatici soci e partecipanti stranieri che viaggiano sulle 50/100 maratone/anno in un sodalizio davvero unico. Tutti insieme appassionatamente si parte alle 8:00 dalla spiaggia del Lido di Gozzano: un vero spettacolo, che si ripete ogni giorno, tutti i giorni dal 4 al 13 agosto 2018.

Tra l’altro il contesto è gradevole, sul lago d’Orta, si può combinare sport e turismo, magari venendo con amici e familiari.

Certo, abbiamo scelto tutto in funzione di rendere la partecipazione rilassante e coinvolgente: a cominciare dal percorso, sempre in riva al lago, per buona parte ombreggiato; ristori come da regolamento, quindi ogni 5 chilometri; il fondo è vario, anche se prevalentemente in asfalto. Si parte e si arriva …in spiaggia, il bagno nel dopo gara è un classico. Logistica ottimale, con docce, spogliatoi e deposito borse, medaglie componibili del design unico per tutti. E, per chi si ferma oltre la gara, prevediamo gite in battello e bus e serate di ogni tipo, proprio perché correre è bello, ma divertirsi e stare insieme completa al meglio la componente sportiva.

Per iscriversi al Club:

http://clubsupermarathon.it/modulistica.html

Volantino manifestazione Orta10in10:

http://www.clubsupermarathon.it/images/2017_Verso_il_2018._Il_Club_Super_Marathon_Italia_da_Firenze_a_Londra/10in10_2018_Volantino.pdf

Sito manifestazione:

http://orta10in10.com/?page_id=330&lang=it

 

Nuovo percorso per l’edizione 2018, interamente cittadino, e gara valevole come campionato nazionale Libertas sulla distanza della mezza maratona

Ritorna alle origini, pur nel segno dell'innovazione rispetto ai precedenti tracciati, la Maratonina Internazionale Città di Udine, che andrà in scena domenica 23 settembre e che dopo il biennio vissuto tra Cividale (start) e Udine, sede del traguardo, torna a stabilizzarsi sul territorio del capoluogo friulano.

La linea di partenza sarà posizionata tra piazza Libertà e via Mercatovecchio, dove si troverà anche il punto d'arrivo: il percorso sarà dunque ad anello e prevede un doppio passaggio per il centro storico di Udine (inclusa la stessa via Mercatovecchio), garanzia di forte suggestione sia per gli atleti impegnati nella competizione che per il pubblico. L'itinerario, adatto sia ai runners più esperti che a quelli alle prime armi, lambirà il territorio di Tavagnacco, pur mantenendosi entro i confini del Comune di Udine, che torna dunque il cuore pulsante dell'evento.

Fulcro logistico della manifestazione sarà quest'anno la zona prossima alla linea del via, tra piazza Libertà, dunque, e l'imbocco di via Mercatovecchio. Disegnato da Manuel Burello, con la preziosa collaborazione del Corpo di Polizia locale del Comune di Udine, il nuovo tracciato di gara si preannuncia estremamente scorrevole e ideale per migliorare le proprie prestazioni; sarà certificato a breve dalla Federazione Mondiale di Atletica Leggera, nella persona di Stefano Bassan, che eseguirà le misurazioni di dettaglio. Le attività sono in programma per il 7 e l'8 luglio. Il percorso sarà presto pubblicato sul sito internet dell'Associazione Maratonina Udinese. Iscrizioni agevolate. Le iscrizioni alla Maratonina 2018 sono già aperte e, per il momento, risultano "agevolate", con un prezzo promozionale: fino al 30 giugno sarà infatti possibile iscriversi al costo di 18 euro.

Calendario ricchissimo. Come sempre, la Maratonina Internazionale Città di Udine rappresenterà il momento clou di una due-giorni di intrattenimenti all'insegna dello sport e della salute, rivolti a tutta la famiglia: già sabato 22 settembre il capoluogo friulano sarà animato da una serie di appuntamenti consolidati e dalla comprovata capacità attrattiva, dalla Staffetta Scuole alla MiniRun Despar, fino alla Corsa con il Cane Schesir. Domenica mattina, inoltre, la Maratonina sarà valida anche quale Campionato nazionale Libertas di Mezza Maratona e successivamente si accosterà la corsa non competitiva di 7 chilometri StraUdine.

 

Se il tempo atmosferico era stato sinora clemente, in occasione dell’ultima tappa non ha risparmiato i partecipanti: violenti scrosci d’acqua si alternavano a brevi pause, generando un bagna-asciuga del quale si sarebbe fatto volentieri a meno. Questo il contesto meteo per sfogliare “l’ultimo petalo” della QuadrOrtaThon, una maratona che prevedeva l’intero giro del lago d’Orta, in senso antiorario.

Vince Michele D’Errico (Polisportiva Marsala) in 3:40:09, un buon tempo considerando le condizioni ed il tracciato molto ondulato; secondo posto per Angelo Cappuccio (Atletica Santhià – 3:38:00) e terzo per Luciano Bigi (G.P. Cesenate – 3:48:42).

Nella prova femminile prevale Serena Ritondale (5 Cascine Running Cislago) in 4:15:37, anche questo è un crono interessante. A seguire Paola Gueli (Podistica Tranese – 4:26:50) e Luisa Betti (Bergamo Stars – 4:29:36).

Partenza, come sempre, dal lido di Gozzano e poi via verso nord, con passaggio nel pittoresco borgo di Orta San Giulio. Successivamente si attraversano i paesi di Pettenasco e Crabbia, per poi arrivare a Omegna, dove è situato il passaggio della mezza. Qui si raggiunge la punta del lago e la direzione di marcia punta verso sud.

E qui accade che… scatta una sorta di solidarietà podistica… e mi metto a correre. Un passo indietro: ero venuto in veste di “osservatore”, per curiosità, vero che avevo una mezza voglia di farmi una parte del tracciato, ma poi le condizioni meteo mi stavano scoraggiando. Ero in macchina con Carlo, un membro del comitato organizzatore che controllava il corretto svolgimento della gara; Carlo è un runner tranquillo (per adesso, lui non lo sa ancora ma presto o tardi credo finirà nel tritacarne), o easy, come si suole dire. Mi guarda perplesso, piove e nemmeno poco. Ma io decido che dopo due ore a vedere podisti prendere acqua ci può stare di condividere una parte del percorso. Pronti, via e inizio proprio dove comincia la salita, tutto sommato corribile perché sono 200 metri di dislivello in circa 4,5 chilometri. Ovviamente un po’ più complicato per chi si faceva tutta la maratona. Un cartello, forse un po’ ambiguo, inganna me e poco dopo Paola, ma ritroviamo subito la retta via. Si corre su una strada provinciale, ma il traffico è veramente limitato e gli automobilisti sono rispettosi. All’altezza di Cesara credo si raggiunga il punto più alto del percorso, 499 slm, poi segue una lunga e dolce discesa che ci porta verso l’abitato di Pella, un paese molto grazioso. Da qui sono circa 7 chilometri, un bel tratto che conosco bene avendo partecipato alla Orta10in10 (l’edizione 2018 si correrà dal 4 al 13 agosto).

Al lido di Gozzano si susseguono gli arrivi, qualcuno è rimasto sulle gambe per oltre 7 ore, ma gli applausi ed i complimenti sono davvero per tutti; ristoro finale ricco con l’immancabile pasta, ma anche panini, frutta e verdura. Anche una torta con la scritta 450, offerta da Carla Gavazzeni, che in questi giorni ha raggiunto 450 partecipazioni. La logistica è sempre la stessa, ottima e ormai super collaudata.

Queste manifestazioni, certamente un po’ …. particolari, contengono storie altrettanto caratteristiche del mondo delle maratone e delle ultra, come quella di Andrea Biagini, imprenditore modenese che raggiunti i 145 chili decide di correre, e anche mangiare meglio; ora è sub 100, invece è sopra le 100 maratone corse e ha già nel mirino Chicago e New York, e un progetto chiamato Sidney. Hartmann Stampfer, il Paganini della maratona, non nuovo alle “lunghe”,  questa volta si è portato a casa il quadrifoglio intero, avendo corso le 4 maratone. Ferdinando Gambelli, di Ancona, orgoglioso delle sue 500 tra maratone ed ultra e del modo con cui vive queste partecipazioni. Luisa Betti (la vincitrice della QuadrOrtaThon), 30 anni e già 268 super-traguardi (dichiarati) all’attivo. Marina Citi (Novara che corre), sorridente e felice per il suo esordio in maratona. E poi Paola, Serena, Alessandro, Gianfranco, Maria Grazia, un'altra Paola e tanti altri ancora, con i quali ho condiviso una parte della fatica e anche una bella serata sul lago, grazie al menù, non solo quello del ristorante, messo in pista ogni sera dal Club Supermarathon.

Forse non capisco chi fa queste “cose”, ci sarà modo di approfondire, ma lo spirito che ho potuto percepire dalle persone che collezionano maratone ed ultra è certamente meritevole di attenzione.

Classifica finale femminile

1) 116 BETTI LUISA F35 BERGAMO STARS 4:34:29 5:04:54 4:54:00 4:29:36 19:02:59

2) 125 GRISONE BENEDETTA F40 NOVARA         CHE    CORRE 4:56:33 5:09:15 4:54:00 4:51:54 19:51:42

3) 11 RANZUGLIA GIULIA F40 PODISTICA VALMISA 4:51:49 5:32:43 5:27:55 4:39:08 20:31:35

4) 18 MONTABONE MARIA GRAZIA F60 ATLETICA GIO’22 RIVERA 5:20:21 5:41:40 5:49:50 5:21:07 22:12:58

5) 57 ESPOSITO MONICA F55 MARATONA ALZHEIMER FC543 5:22:10 5:35:38 5:49:50 5:30:35 22:18:13

6) 26 GARGANO ANGELA F55 ASD BARLETTA SPORTIVA 5:22:10 6:26:43 5:59:58 5:26:49 23:15:40

7) 38 REPETTI WILMA F55 GP CASALESE 5:34:14 5:59:06 6:29:10 5:30:53 23:33:23

8) 4 MOCELLIN MARINA F65 GS GABBI 5:35:06 5:52:19 6:52:59 5:43:05 24:03:29

9) 29 LETTIERI ROSA F65 SAN DAMIANESE BRUGHERIO 7:11:31 5:59:06 6:19:45 5:35:36 25:05:58

10) 27 JURKIC SARA F40 ASD PINK PANTHER 6:19:14 6:40:51 7:29:02 6:35:44 27:04:51

11) 12 GAVAZZENI GIOVANNA CARLA F60 PANTERA ROSA 7:20:27 6:44:05 7:03:00 6:07:34 27:15:06

12) 21 AGABITI CAROLINA F50 ASD AMATORI PODISTICA TERNI 7:17:02 7:08:03 7:21:44 6:35:12 28:22:01

Classifica finale maschile

1) 28 D'ERRICO MICHELE M60 ASD POL. MARSALA DOC 4:05:19 4:13:00 4:03:20 3:40:09 16:01:48

2) 24 BOCCHI FABRIZIO M50 PODISTI VALLE OLONA 4:16:08 4:27:28 4:15:41 3:53:14 16:52:31

3) 40 PIOLI ALESSANDRO M40 ROAD RUNNERS CLUB MILANO 4:11:14 4:29:15 4:29:42 3:50:01 17:00:12

4) 34 MASIERO DOMENICO M50 TEAM MESTRE 4:18:09 4:33:57 4:21:35 3:56:11 17:09:52

5) 56 BIGI LUCIANO M60 GP CESENATE 4:51:49 4:27:52 4:15:41 3:48:42 17:24:04

6) 35 LORENTI MARIO M60 PODISTI VALLE OLONA 4:22:08 4:44:05 4:28:32 4:03:52 17:38:37

7) 33 CONTI LUCA M50 PODISTICA PRATESE 4:24:50 4:29:25 5:00:05 4:00:29 17:54:49

8) 41 SAVIELLO PAOLO M50 ROSA RUNNING TEAM 4:30:35 4:44:02 4:52:19 3:59:14 18:06:10

9) 20 ROTA ALFIO M45 MEDIRUN CUS BERGAMO 4:10:50 5:00:05 4:47:07 4:23:40 18:21:42

10) 44 TEGGI MAURIZIO M60 ACQUADELA BOLOGNA 4:31:18 4:53:31 4:59:30 4:28:08 18:52:27

11) 51 BUSETTI FABIO M40 GS AVIS OGGIONO 4:46:42 5:04:14 5:24:15 4:29:41 19:44:52

12) 42 STAMPFER HARTMANN M55 CLUB SUPERMARATHON ITALIA 5:05:18 5:11:11 5:08:55 4:23:45 19:49:09

13) 15 ALESSANDRI SALVATORE M60 CRAL MONTEPASCHI 4:51:49 5:01:28 5:29:30 4:38:55 20:01:42

14) 115 GAMBAIANI MAURO M50 PICO RUNNERS 5:07:32 5:01:00 5:32:05 4:25:26 20:06:03

15) 2 GUERRIERI GRAZIANO M60 ASD TEAM WARRIORS 5:04:37 5:22:00 5:37:00 4:46:27 20:50:04

16) 36 MALAVASI MAURO M35 3'30''/KM ROAD E TRAIL RUNNING 5:20:14 5:21:30 5:32:05 4:50:14 21:04:03

17) 50 FRATTINI SILVIO M50 ATLETICA MARATHON BELLINZAGO5:04:54 5:19:00 5:27:55 5:18:17 21:10:06

18) 53 REINHARD-MITLZ GERHARD M55 SUISSE 5:21:14 5:39:28 5:46:20 5:16:12 22:03:14

19) 123 FERRARI LUCIANO M65 MARATHONCLUBALTAQUOTA   LIVIGNO5:21:34 5:45:24 6:08:40 5:08:21 22:23:59

20) 49 MARTINO DOMENICO M50 ASD PODISTICA LUCERA 5:04:54 5:32:37 6:34:15 5:13:59 22:25:45

21) 37 PANDINI MASSIMILIANO M45 DST TURBIGO 5:07:42 5:47:43 5:59:30 5:31:04

22:25:59 22 98 MALAVASI PAOLO M65 3'30''/KM ROAD E TRAIL RUNNING 5:46:39 5:47:43 5:59:45 5:07:26 22:41:33

23) 16 ANTONIO SALVATORE M60 CLUB SUPERMARATHON ITALIA 5:22:19 5:54:02 6:07:31 5:48:49 23:12:41

24) 30 CAMPI CLAUDIO M55 PASSO CAPPONE 5:28:46 5:54:02 6:13:20 5:48:53 23:25:01

25) 39 RIZZITELLI MICHELE M70 ASD BARLETTA SPORTIVA 5:33:23 6:51:03 5:49:00 5:14:05 23:27:31

26) 46 TRINELLI ROBERTO M50 PODISTICA TRANESE 6:49:27 5:42:31 5:53:34 5:26:50 23:52:22

27) 13 DE FRANCESCO VITO M60 TOP RUNNING BR 5:59:22 6:07:56 6:25:30 5:39:59 24:12:47

28) 6 ANCORA VITO PIERO M65 PRO PATRIA CUS MILANO 6:54:53 6:03:12 6:07:06 5:32:04 24:37:15

29) 48 PINO DOMENICO M65 CLUB SUPERMARATHON ITALIA 6:26:51 6:34:00 5:57:22 6:00:54 24:59:07

30) 19 BIAGINI ANDREA M50 ASD GRUPPO POD LAGUGLIA 6:16:11 6:19:43 7:06:21 5:50:25 25:32:40

31) 1 GAMBELLI FERDINANDO M65 SEF STAMURA ANCONA 6:56:17 6:15:42 6:47:35 5:45:05 25:44:39

32) 23 MARION GIANPIETRO M55 GERMANIA 7:12:45 6:38:03 6:52:59 5:59:53 26:43:40

33) 54 PANDIAN SIVABALAN M60 INDIA 6:37:08 6:51:05 7:20:22 6:07:31 26:56:06

34) 25 FANELLI LUIGI M45 ATLETICA TUSCULUM FRASCATI 6:19:14 6:40:51 7:29:02 6:35:41 27:04:48

35) 17 ARENA MARCELLO M55 ROMA ATLETICA FOOTWORKS 7:17:02 7:08:03 7:21:44 6:35:12 28:22:01

36) 45 TOSCHI GIANFRANCO M55 CLUB SUPERMARATHON ITALIA 8:00:00 8:00:00 8:00:00 8:00:00 32:00:00

 

Seconda tappa della QuadrOrtaThon, la maratona del Mottarone, sicuramente la più impegnativa e al tempo stesso la più amata. Dura perché il dislivello positivo totale è di 1090 metri; bella perché una volta arrivati lassù, a 1492 metri di altitudine, si gode una magnifica vista sui sette laghi (Orta, Maggiore, Mergozzo, Varese, Besozzo, Comabbio, Monate e Biandronno). Il Mottarone, la montagna dei milanesi, data l’elevata frequentazione, ma anche la montagna dei due laghi, perché posizionata nel mezzo tra lago Maggiore e Orta. Arrivo alla sommità e ritorno sullo stesso percorso, con partenza da Gozzano e salita da Vacciago, attraverso i caratteristici paesini di Miasino ed Armeno.

Vincitore della maratona del Mottarone è Marco Rossi, atleta e socio del Club Super Marathon Italia proprio di Soriso, un paesino confinante con Gozzano, che conclude la sua fatica in 3:28:12. Secondo posto per Monica Pilla in 3:30:07, terzo Michele Perillo in 3:44:59.

Sono 91 gli atleti che hanno portato a termine la maratona.

quadrathlon 2018


Clima sempre favorevole, anche oggi una giornata fresca e soleggiata, solo un breve temporale pomeridiano. Spettacolare il percorso di questa maratona, in particolare negli ultimi 4 chilometri, quando dalla sommità si ha una fantastica vista aerea di tutta la pianura padana e delle Alpi. Nel corso della discesa, mai veramente pericolosa, ai partecipanti pareva di volare tra nuvole, laghi e boschi lucenti, cavalcando lo spartiacque tra il lago Maggiore e il lago d’Orta.

Poi, come ogni sera, ci si ritrova tutti insieme a raccontarsi le fatiche e le emozioni della giornata. Prima un rilassante giro in battello sul lago d’Orta, poi il tramonto, visto durante la cena nella silenziosa e mistica isola posizionata al centro del lago.

 

In questi giorni, in seguito alla Lucca Half Marathon, ci sono state diverse discussioni in merito al fatto che non fossero presenti atleti africani; una novità, dato che avevano sempre partecipato, e dominato, le precedenti 4 edizioni. Un diverso criterio di scelta rispetto al passato, determinato da chi oggi, rispetto a ieri, è preposto a decidere sulla questione. Razzismo? Volontà di favorire gli atleti nostrani? Altre ragioni?

Ne parliamo con il presidente della Lucca Marathon, Moreno Pagnini.

Andiamo subito ad uno dei punti principali del j’accuse: Lucca Marathon è razzista?

Buongiorno a voi, ma non scherziamo davvero, chi ha cavalcato questa cosa ha detto e scritto delle sciocchezze. Pensi che nelle ultime edizioni abbiamo avuto come volontari sul percorso dai 30 ai 40 richiedenti asilo di colore che ci hanno dato una soddisfazione enorme.

Quindi gli articoli comparsi sui giornali, che in qualche modo ipotizzano una chiusura di principio ai forti atleti africani, vanno “riequilibrati” a beneficio della verità?

Certamente sì, la verità è che ci siamo stufati di pagare cifre elevate ai manager che gestiscono questi atleti; poi mi piacerebbe anche sapere quanto veramente arriva nelle tasche di questi atleti.

Insomma, è (anche) una questione di soldi; ma dal punto di vista organizzativo, cosa prevedevate per questa edizione? c’erano sufficienti risorse per una gara di buon livello, quindi attraente come montepremi, ingaggi, etc?

Questo è l’altro punto che deve essere chiarito: come ho già detto e dichiarato ai giornali, in questa edizione non c’erano sufficienti risorse per attrarre atleti che, solo come ingaggio, costano 500-1000 euro. Quelle che avevamo le abbiamo destinate ad altre priorità. Inoltre volevamo avere una gara che fosse più attraente per gli “amatori”, bene organizzata e con più incertezza sull’esito finale; in questo senso sono certo che abbiamo raggiunto gli obiettivi. E, guarda caso, hanno vinto tre italiani con uno sprint a 4 negli ultimi 300 metri molto emozionante per gli spettatori presenti all’arrivo.

Certo che il livello, detto col massimo rispetto, è stato oggettivamente basso: il primo che vince in 1h14’, la prima in 1h21’, davvero conta così poco? Eppure un tempo a Lucca si facevano tempi ben migliori.

E le gare le vincevano sempre gli africani…invece questa mezza è stata gara aperta, veramente, a tutti quelli che volevano esserci, ed erano in tanti, 1300 iscritti per noi è stato un ottimo risultato considerato che fino a due mesi fa la corsa nemmeno dovevamo farla.

La vostra prossima manifestazione sarà la maratona di Lucca, manterrete gli stessi criteri? A proposito, non è ancora nel calendario Fidal ed il vostro sito non ne parla proprio.

Infatti ci stiamo ragionando sopra, nei prossimi giorni prenderemo una decisione, l’idea è di farla, ma non a tutti i costi, se non ci sono le risorse; sicuramente ci sarà un 10.000 metri competitivo. Come dicevo, anche la mezza era in forte discussione fino a tre mesi fa, poi la città di Lucca, le autorità, i gruppi sportivi, tutti ci hanno chiesto di farla ed ora siamo contenti di averla fatta. Comunque, se si farà, manterremo la stessa linea di comportamento tenuto in occasione della mezza.

Altro da aggiungere?

Sì, ci tengo a dire che noi alla LM non abbiamo escluso nessuno, solo non avendo dichiarato un monte premi interessante e non avendo offerto ingaggi, gli africani non sono venuti. Molto semplice. Infine, vi ringrazio per avermi contattato. 

Insomma, secondo quanto dichiarato dal presidente della Lucca Marathon il razzismo non ha niente a che vedere con le scelte fatte.

Io la leggo semplicemente come una mancanza di soldi che ha originato la decisione non solo di non invitare atleti stranieri (africani), quindi di non pagare l’ingaggio, ma nemmeno di mettere un montepremi in denaro. Tuttavia è questa seconda decisione che tiene lontani gli atleti più forti (non solo africani), perché se alle gare non riconosci ne’ ingaggio, ne’ rimborsi spese, ma metti un montepremi adeguato, gli atleti forti…arrivano, e saranno ancora più stimolati a correre veloce, perché non hanno alcun “paracadute”.

Ne consegue certamente una gara più aperta ma con valori tecnici nettamente più bassi, perché è chiaro che chi lavora non può certo allenarsi come un professionista o comunque di chi deve vivere di questo. Come appunto gli atleti africani, che si muovono nei vari paesi europei, inclusa l’Italia, e corrono per vivere, è il loro lavoro. Insomma, la questione mi pare semplice, non si tratta di negare loro la partecipazione, un cesto gastronomico o una cassa di bottiglie di vino non fanno proprio al loro caso, ma il risultato che si ottiene è proprio quello di non avere atleti africani (o comunque forti, sia chiaro). Certo che le manifestazioni di livello nazionale dovrebbero avere dei criteri che le differenziano tra loro (ad esempio premi in denaro oppure no, ma anche 100 o 1500 classificati), invece finisce tutto del calderone "bronze". E non mi pare per niente una cosa giusta. 

Ogni organizzatore ha il pieno diritto di fare le sue scelte, siano esse di principio (volontà di valorizzare gli atleti nostrani? forse) oppure determinate dalla mancanza di risorse. Tutte scelte che hanno una loro logica. Però una gara senza atleti forti, africani e non, perde molto del suo valore, questo è un dato di fatto; la competizione si abbassa di livello, invece da sempre, nello sport, il confronto è con chi è più bravo, nel caso specifico chi corre più forte.

Ma alla Lucca Marathon avranno messo in conto anche questo; piuttosto preoccupa che la mancanza di risorse metta in discussione anche la maratona, gara che nel 2017 ha compiuto 9 anni (la mezza invece era alla 4^ edizione). Va registrato che entrambe le gare sono in netto decremento: la maratona, dal 2013, ha quasi dimezzato i partecipanti classificati, la mezza è sotto del 35% nel quadriennio della sua vita (da 1770 a 1150 di quest’ultima edizione). Siccome il presidente della Lucca Marathon ipotizzava, sulla mezza, 2000 iscritti per andare bene, o almeno meglio, difficile pensare che le risorse possano arrivare da chi corre, almeno questo dice il trend attuale.

13 maggio, ore 11, uno stanco ma soddisfatto Claudio Valisa, presidente del G.S. Zeloforamagno, organizzatore dell’evento, decreta la fine della 37^ edizione della 24 x 1 ora Agap.

Un’edizione da record come numero di team presenti, 47, dove tutto è girato liscio, anche il tempo ha retto. “Lassù qualcuno ci ama”, ricordando anni con condizioni climatiche difficili. Ha vinto la formazione Don Kenya Run; allestita con questo obiettivo, centrato in pieno e mai in discussione nell’arco delle 24 ore. Non male la percorrenza totale, km 347,939. A distanza segue La Michetta, 341,366 e l’Euroatletica, 326,840.

Mi piace notare che i primi 5 team classificati hanno corso tutti con la formula tradizionale, che oggi si chiama “classica”, ovvero 24 staffettisti.

Primo team esclusivamente al femminile è La Michetta, che quindi fa quasi il pieno. Le ragazze hanno corso km 273,988 precedendo lo Zeloforamagno Girls (km 257,651) e l’Athletic Team (km 250,351). Clima come sempre di festa a questa manifestazione, dove ben si coniugano aspetti sportivi e divertimento, qualcuno corre veloce, qualcuno passeggia, molti festeggiano il semplice fatto di ritrovarsi insieme. A proposito di correre veloci, bello rivedere Tommaso Vaccina, ai box per lungo tempo; ha inanellato 43 giri, per un totale complessivo di km 17,498. Altra prestazione di rilievo da parte di Mohammed Morchid, ha volato la sua frazione ad oltre 17 km/ora, così come Salvatore Gambino.

Claudio Valisa ha ritardato di qualche minuto le premiazioni, attendeva rassicurazioni da parte del personale medico su un’atleta che aveva avuto un mancamento: complimenti per questa attenzione. Alla fine riconoscimenti per tutti, a premiare la fatica ma ancora di più la voglia di esserci.

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