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Roberto Annoscia

Roberto Annoscia

Sabato, 08 Settembre 2018 22:03

Mondiali 100km: Calcaterra 7°, Italia sesta

8 Settembre - Calcaterra settimo e sesto posto di squadra, questo il bilancio rapido della spedizione della Nazionale Italiana ai Campionati Mondiali della 100 km che si sono disputati oggi a Sveti Martin na Muri, in Croazia.

"Re Giorgio" (Calcaterra Sport), tre volte iridato, nonostante una grande rimonta nella parte finale e conseguente volata per il quinto posto, chiude in settima posizione – come due anni fa - in 6h42:35, primo degli europei.

Campione mondiale è di nuovo il giapponese Hideaki Yamauchi in 6h28:05 davanti al connazionale Takehiko Gyoba, secondo in 6h32:51, e al sudafricano Bongmusa Mthembu (6h33:47). Quarto l’altro giapponese Koji Hayasaka (6h36:05), quinto lo statunitense Geoff Burns  (6h42:30), sesto ancora un altro nipponico Nao Kazami (6h42.30).

Queste le parole di Calcaterra sulla sua pagina Facebook: “Una gara impegnativa, dove ci ho messo tutto il cuore e tutto l'impegno. Sapevo di non poter stare sul podio, ma ho comunque dato tutto fino all'ultimo. Ho fatto una volata di un km che ho perso e che mi ha lasciato il segno, ma sono contento perché posso dire di aver dato tutto. Certo per andare a fare l'antidoping mi hanno dovuto sorreggere, e questo è stato imbarazzante. Ma era giusto provarci. Sesto posto per l'Italia, grazie ai miei compagni di squadra che non hanno mollato mai. Herman e Francesco Lupo sono stati bravissimi. Ottimi anche Andrea Zambelli che nonostante le difficoltà non ha mollato e Matteo Lucchese si è dovuto fermare, ma ho visto come stava e non mi sento di dire che ha sbagliato. W l'Italia, un onore poter correre con i nostri colori”.

Hermann Achmuller (Laufclub Pustertal), sempre regolare, è 27° in  7h10:55; il debuttante Francesco Lupo (Atl. Imola Sacmi Avis) è 48° in 7h38:21, rallentato nel finale da crampi; Andra Zambelli (Pol. Scandianese), non al meglio della condizione, è 67° in 8h08:11. Costretto al ritiro  per problemi gastrointestinali   Matteo Lucchese (Atl. Avis Castel San Pietro).

Tra il team successo per il  Giappone (19h37:01) su Sudafrica (20h33:49), Germania (21h02:12), Stati Uniti (21h05:41) , Spagna (21h06:49) e Italia (21h31:51).

Tra le donne vittoria per la croata Nikolina Sustic (7h20:34) sulla tedesca Nele Alder-Baerens (7h22:41) e sulla giapponese Mai Fujisawa (7h39:07), seguita da altre tre nipponiche.

Nella classifica per nazioni, trionfo anche al femminile per il Giappone (23h03:50), su Sudafrica (23h56:44) e Croazia (24h13:57). Assenti le azzurre.

31 agosto- 2 settembre - Il francese Xavier Thévenard e la nostra Francesca Canepa sono i vincitori della sedicesima edizione dell’Ultra Trail du Mont Blanc, il più noto evento di trail running al mondo, pari a quello che è New York tra le maratone, partito alle 18 di venerdì 31 agosto da Chamonix: 170 chilometri (10.000 metri D+) attorno alla cornice del Monte Bianco attraverso Francia, Italia e Svizzera, per tornare e terminare a Chamonix.

Francesca Canepa è la prima atleta italiana a cogliere il successo in questa manifestazione, rimontando progressivamente tutte le altre partecipanti: 26h03’48” il suo crono. Decisivo anche il maltempo, con temperature fino a -10° nei tratti più alti, con le rivali che hanno rallentato o si sono addirittura ritirate, come la svedese Mimmi Kotka – che ha decelerato decisamente al Les Contamines -; come la statunitense Magdalena Boulet - che si è fermata al Lac Combal - e la francese Caroline Chaverot, che si è dovuta ritirare per ipotermia al Col Grand Ferret. Ha resistito invece a lungo l’altra italiana, Katia Fori, ma, quando si sentiva profumo di doppia medaglia, ha dovuto rallentare sull’ultima salita di La Flégère, chiudendo comunque con un brillante quinto posto in 26h40’43”.
Argento per la spagnola Uxue Fraile Azpeitia in 26h08'07", bronzo per la francese Jocelyne Pauly in 26h15'11".

La Canepa, giunta al traguardo dando la mano ai due figli, ha dichiarato: “Questo è forse il più bel giorno della mia carriera atletica. Non avevo programmato certo di vincere. La mia strategia era quella di essere paziente, anche se è molto difficile da mettere in pratica una volta partiti. A Les Contamines non ero probabilmente nemmeno al ventesimo posto nella classifica femminile. Ho voluto risparmiare energie, correndo al mio ritmo, per provare a usarle nel finale di gara. È fin troppo facile farsi prendere dall’euforia generale della gara, dalle emozioni e rovinare tutto. Sono riuscita a mantenere la calma, correndo senza mai preoccuparmi troppo della classifica, e alla fine la mia strategia ha funzionato.”

Tra gli uomini, terzo successo per il transalpino Xavier Thévenard in 20h44’16”, che, gestita la prima parte di gara, ha rimontato man mano tutti gli avversari, compresi il romeno Robert Hajnal, che ottiene uno storico secondo posto in 21h31’37”, e lo spagnolo Jordi Gamito, terzo in 21h57’01”.  Thévenard raggiunge così François d'Haene e Kilian Jornet al primo posto per numero di vittorie nella manifestazione.
Settimo Stefano Ruzza in 23h02’19”, in piena rimonta finale; ritirati Jim Walmsley (USA) – partito troppo forte; Kilian Jornet (ESP) – punto da una vespa tre ore prima della partenza e fermatosi al Gran Ferret; Luis Alberto Hernando (ESP); Sylvain Corte (FRA); Ryan Sandes (RSA); Alex Nichols (USA); Tim Tollefson (USA); Benoît Cori (FRA); Michel Lanne (FRA); Zach Miller (USA), a lungo compagno di fuga del vincitore, ma entrato in crisi alla terribile salita di Bovine, dopo Champex-Lac, fino a fermarsi a sua volta.

Queste le prime parole del vincitore: “Bisogna restare umili davanti a questo genere di corsa, altrimenti la montagna può rapidamente riportarvi con i piedi per terra”.

1778 i finisher, 783 i ritirati.

Nella CCC - Courmayeur-Champex-Chamonix (100km - 5.950 D+) - si è imposto il gallese Tom Evans in 10h44’32”, rimontando il cinese Min Qi, che era stato in testa per 90 km, per finire secondo in 10h50’57”; terzo lo spagnolo Pau Capell in 10h52’26”, che ha rimontato e superato il nostro Marco De Gasperi, finito quarto in 11h21’15”.

Al femminile, la conferma della crescita della Cina anche nelle ultra: vince, infatti, Miao Yao in 11h57’46”, dominando sin dai primi chilometri; seconda la statunitense Katie Schide in 12h28’42”, terza la svedese Ida Nilsson in 12h41’37”. Decima Cecilia Flori in 14h56’56”.

1622 i finisher, 525 i ritirati.

Nella TDS - Sur les Traces des Ducs de Savoie (120km - 7.250 D+) - ha vinto il polacco Marcin Swierc in 13h24’00” sullo statunitense Dylan Bowman (13h25’02”) e sul russo Dmitry Mityaev (13h25’43”). La francese Audrey Tanguy è la prima donna in 16h05’22”, davanti alla statunitense Rory Bosio, seconda in 16h19’36”, e alla connazionale Caroline Benoit, terza in 17h18’02”. Sesta Sonia Locatelli in 18h56’08”.

1329 i finisher, 470 i ritiri.

Nell’ OCC - Orsières - Champex – Chamonix – (53 km - 3.300 D+), successo ancora a un cinese, Erenjia Jia in 5h28’44 sullo spagnolo Santiago Mezquita, secondo in 5h34’11”, e sul francese Kevin Vermeulen, terzo in 5h35’54”. Decimo Davide Cheraz in 5h48’05”.  Tra le donne vince la neozelandese Ruth Charlotte Croft in 5h53’09” sulle spagnole Eli Gordon Rodriguez, seconda in 6h00’40”, e Monica Vives Vila, terza in 6h40’30”.

1478 i finisher, 94 i ritiri.   

Infine, nella PTL - Petite Trotte a Leon (300 km circa e 24.000 D+), a squadre, successo dei francesi de Les Beaufortains (Sebastien Gerard Thierry Bochet)  in 100h00+24” sui connazionali Les Frangins (Lionel e Damien Trivel), secondi in 104h23’40”, e Vic et JP (Victor Richiard e Jean Paul Tavernier), terzi in 127h06’25”.

48 i finisher, 63 i ritiri.

 

 

 

 

  

1 Settembre - I mille timori della vigilia sono positivamente svaniti al termine dell’intensa giornata di gare che ad Alberobello, in provincia di Bari, ha consegnato i titoli nazionali di corsa su strada di 10 km ad allievi, allieve (6km), juniores, promesse, seniores e master di tutte le categorie, maschili e femminili.  

Alberobello, la patria dei Trulli, già unica ed affascinante di suo, patrimonio dell’Unesco, è apparsa ancor più bella tutta avvolta di tricolore, il verdebiancorosso della nostra bandiera, per accogliere al meglio i podisti qui convenuti dall’intera penisola.

1774 gli iscritti, 1400 uomini e 374 donne, la stragrande maggioranza pugliese, peccato per gli assenti che avrebbero potuto visitare una città stupenda e magari trascorrere qualche giorno al caldo del sole pugliese.

Ad organizzare l’Alberobello Running, chiaramente sotto la guida della Federazione di Atletica Nazionale e l’ampia collaborazione del Comitato Regionale Pugliese della stessa Federazione.

Presenti, infatti, come rappresentante federale, il consigliere nazionale Gerardo Vaiani Lisi; come delegato tecnico il Giudice Sara Allegretta; il presidente della Fidal Puglia, Giacomo Leone; il responsabile del mezzofondo pugliese Ottavio Andriani; colui che nello scorso gennaio decise il percorso, Stefano Baldini, ora dimissionario dalla Federazione; diversi rappresentanti del Comitato Pugliese, a cominciare dal vicepresidente Antonio Petino.     

A rappresentare la città di Alberobello, il sindaco Michele Maria Longo, e l’assessore allo sport, Antonella Ivone; poi, l’addetto stampa Patrizia Nettis, e chiaramente tutti gli indaffaratissimi, ma sempre allegri e sorridenti soci della società organizzatrice, ad iniziare con il presidente Gigi Giliberti per finire con il maresciallo Carlo Tritto.

Organizzazione che mi è sembrata curata nei minimi particolari, a cominciare dalla precisa e rapida consegna di pettorali con annesso chip e pacchi gara (12 € il costo dell’iscrizione full optional, con maglia tecnica, il servizio fotografico gratuito e il ricco pasta party finale; era possibile anche iscriversi a 6€ senza alcun servizio aggiuntivo), dall’imponente schiera di bagni chimici, al percorso interamente transennato e chiuso al traffico, alla miriade di bottigliette d’acqua consegnate e sempre fresche, mai bollenti.

Ecco, il “bollente” mi porta alla temperatura quasi estiva e all’orario di partenza di alcune serie, in particolare quella degli atleti dalla SM60 in poi che hanno corso alle 15.30: troppo caldo per partire a quell’ora, personalmente avrei fatto correre i “più grandi” nella prima mattinata com’era stabilito nel primo programma orario diffuso, poi successivamente rivoluzionato, per cambiare ancora a due giorni dall’effettuazione delle gare. 

Infatti, nella mattinata - alle ore 10.00 - sono partiti gli Allievi che già hanno patito il caldo, imitati dalle pari età femminili, impegnate alle 10.45 sul loro tracciato di 6 chilometri. Nel pomeriggio, come detto, alle 15.30, i “più grandi”; alle 17.00 tulle le categorie femminili; alle 18.30 i maschietti juniores, promesse, seniores e master fino alla 40; alle 20.00 gli ultimi uomini dalla SM45 alla 55 (la divisione delle ultime due serie maschili è stata decisa in extremis e per fortuna, altrimenti avremmo assistito alla partenza di oltre 1100 atleti tutti contemporaneamente, su un tracciato a circuito e in alcuni punti anche stretto).

La partenza alle ore 20.00 – seppure anticipata di 10 minuti abbondanti - oltre a mettere in crisi i Giudici per rilevare i numeri di pettorale (ecco l’unica critica agli organizzatori, i pettorali devono essere più visibili) e i fotografi, ha portato allo slittamento dell’orario di inizio della cerimonia di premiazione, sostanzialmente terminata quasi a mezzanotte…

A presentare l’intera manifestazione, i due speaker della strada di Puglia, Michele Cuoco e Paolo Liuzzi: non se la sono certamente cavata male, alternandosi fattivamente, solo durante le premiazioni – tra stanchezza, nomi di stranieri e una certa confusione – hanno un po’ subito l’andamento caotico delle stesse.

Rilevazione elettronica gestita da Icron Tempogara, per redigere le classifiche sotto il controllo del Gruppo Giudici Gare di Bari. 

Tracciato tecnico, con numerosi saliscendi e cambi di pendenza, più adatto agli assoluti che ai master, che comunque si sono impegnati, magari ammirando maggiormente le bellezze di Alberobello.

La prima serie, riservata agli allievi, ha visto il successo di Francesco Guerra (Rcf Roma Sud), al quarto titolo italiano stagionale, in 33:11 precedendo nettamente Alain Cavagna (Atl. Valle Brembana), secondo in 34:27, e Riccardo Pigheddu (Fiamme Gialle Simoni), terzo in 35:59. 23 i finisher.

La seconda serie, riservata alle allieve, l’unica più corta, di 6 chilometri, ha registrato il successo di Martina Cornia (La Fratellanza 1874 Modena), in 21:25, che ha preceduto la campionessa uscente Elisa Ducoli (Freezone), seconda in 22:39, e Gloria Badii (Toscana Atl. Empoli) in 22:59, che allo sprint ha battuto Lucrezia Adamo (Studentesca Rieti Milardi), quarta in 23:00.  Quinta Aurora Bado (Atl. Arcobaleno Savona) in 23:03, figlia d’arte di papà Corrado e di Ornella Ferrara, entrambi presenti. 14 le atlete giunte al traguardo.

Il pomeriggio comincia con la serie dei più grandi, qualcuno l’ha definita la serie INPS, nel tentativo di liberarsi di qualche pensione: per fortuna, tranne qualche rapido svenimento causa disidratazione, tutto è finito al meglio, senza eccessivi problemi. Vittoria per Andrea Maresca (Montemiletto Team Runners) – Campione Italiano SM60 - che s’impone in 39:43 superando nel finale Michele Gallo (Montedoro Noci) – Campione Italiano SM65, secondo in 39:55, e il pari categoria Giuseppe Lagrasta (Pedone Riccardi Bisceglie), terzo in 39:58. Carlo Visani (Atletica 85 Faenza), quarto in 40:44 completa il podio SM60; Adolfo Accalai (Avis Castel S.Pietro), quinto, è secondo SM65 in 41:05, con Pasquale Iezzi (ASA Ascoli Piceno), terzo in 42:41. Campione Italiano SM70 è Pierino Barbonetti (Runners Chieti) in 42:08, secondo Luciano Faraguna (Atl. Paratico) in 45:37, terzo Antonio Zanco (Abacus Villa Baldassarri), in 46:27. Campione Italiano SM75 è Tommaso Valente (Gioia Running) in 54:17 sul compagno di squadra Giovanni Ronco, secondo in 55:04, e Pasquale De Vita (Atletica 85 Faenza), terzo in 55:06. Campione Italiano SM80 è Andrea De Toma (Dynamyk Fitness Palo del Colle) in 58:01 su Nino Menghi ((Atl. Mameli Ravenna), secondo in 1:01:50, e Vitantonio Lippolis (Montedoro Noci), terzo in 1:08:53. Campione italiano SM85 è – unico partecipante -  è Domenico Memoria (Tocco Runner) in 1:07:03; campione italiano SM90 è – unico partecipante -  l’uomo di casa, festeggiatissimo, Leonardo Palmisano (Alberobello Running) in 1:48:42.   171 i finisher.

Nella seconda serie pomeridiana in gara “tutte” le donne ed è spettacolo con una scatenata Sara Dossena, rivelatasi bravissima e simpaticissima, sempre disponibile. L’atleta bergamasca, dopo un’iniziale allungo in compagnia della burundese Elvanie Nimbona (Caivano Runners), a metà gara va via solitaria fino ad imporsi in 33.47, davanti all’ugandese Juliet Chekwel (Gs Lammari), seconda in 34:04, che nel finale supera la Nimbona (34:12). Quarta, seconda italiana, Elena Romagnolo (Cus Pro Patria Milano) in 35:01; ottava, terza italiana, campionessa nazionale promesse, Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano) in 35:23. Podio promesse completato da Rebecca Lonedo (Atl. Vicentina), seconda in 35:49, e da Ilaria Fantinel (Esercito) in 36:35. Podio juniores che vede sul primo gradino Michela Cesarò (Cus Torino) in 37:26, davanti a Elisa Giuseppetti (Ad Maiora Frascati), seconda in 42:04, e a Lorena Ricchiuto (Us Giovani Atleti Bari), terza in 42:43. Ritirate Sara Brogiato (Aeronautica) e Anna Incerti (Fiamme Azzurre). Master: nella SF35 dietro la Romagnolo, campionessa italiana, è seconda Ilaria Zaccagni (Cus Pro Patria Milano) in 37:52, terza Elena Bertolotti (Atl. Castello) in 38:52. Campionessa italiana SF40 è Palma De Leo (GS Lammari) in 38:34 su Virginia Petrei (Acsi Italia Atletica), seconda in 40:09, e Stefania Scatigna (Salento Is Running), terza in 40:58. Ivana Iozzia (Calcestruzzi Corradini Excelsior) è campionessa italiana SF45 in 36:16 su Claudia Dardini (GS Lammari), seconda in 38:21, e Patrizia Tisi (Atl. Paratico), terza in 39:15. Tra le SF50 vince il titolo Enrica Carrara (Atl. Di Lumezzane) in 38:57 su Nives Carobbio (Atl. Paratico), seconda in 40:44, e Maria Cocchetti (Atl. Paratico), terza in 41:23. Gabriella Stea (Atletica Gallipoli) è campione italiana SF55 in 46:16, su Salve Torri (Atl. Paratico), seconda in 47:34, e Lidia Scenna (Runners Chieti), terza in 47:37. Tra le SF60 maglia tricolore per Antonella Sassi (GS Il Fiorino) in 45:01 su Maria Lorenzoni (Atletica 85 Faenza), seconda in 45:35, e Grazia Toma (Atletica Sciuto), terza in 49:18. Titolo italiano SF65 a Gabriella Martini (Cambiaso Risso Genova) in 54:10, su Chiarina D’Alonzo (Atl. Amatori Osimo), seconda in 57:40, e Rosa Perger (Atl. Paratico), terza in 58:19. Tra le SF70 vince il tricolore Franca Costantini (Pretuzi Runners Teramo) in 55:20 su Eugenia Delbarba (Atl. Paratico), seconda in 1:04:59, e Anna Puia Mirra (GSR Ferrero), terza in 1:12:28. Infine, si laurea campionessa italiana SF75 Palmira Saracino (Grecia Salentina Martano) in 1:21:09 su Ofelia Mariani (Runners Chieti), seconda in 1:24:19. 328 le arrivate.

La terza serie, molto spettacolare e che ha letteralmente incantato il folto pubblico presente, con in gara i più giovani alteti maschili fino alla SM40, ha visto la vittoria del burundese Onesphore Nzikwinkunda (Atl. Casone Noceto) in 28:55 sul compagno di squadra, Ishmael Chelanga, secondo in 28:57 e su Jean Marie Vianney Niyomukiza (Caivano Runners), terzo in 28:59. Primo degli italiani, campione nazionale, sesto in 29:45, Marco Salami (Esercito), che nel finale sorpassa Ahmed El Mazoury (Atl. Casone Noceto), ottavo in 29:57 e Marouan Razine (Esercito), nono in 30:25. 12° Francesco Bona (Aeronautica) in 30:44, 13° Italo Quazzola (Atl. Casone Noceto) in 30:47, 15° Alessio Terrasi (Gp Parco Alpi Apuane) in 30:49. Ritirato Yassine Rachik (Atl. Casone Noceto), fresco bronzo europeo di maratona a Berlino. Titolo italiano promesse (il secondo consecutivo) per Alessandro Giacobazzi (La Fratellanza 1874 Modena) in 30:53 (16° assoluto), su Riccardo Mugnosso (Atl. Vis Nova Giussano) in 30:58, e Ahmed Ouhda (Atl. Casone Noceto), in 31:23. Titolo juniores per il talento di Andria, Pasquale Selvarolo (Barile Flower Terlizzi), in 31:38 sul favorito Ayoub Idam (Cosenza K42), secondo in 31:58, e Amanuel Falci (Cus Torino), terzo in 32:34. Master: campione italiano SM35 è il suddetto Francesco Bona su Mimmo Ricatti (sempre Aeronautica Militare), secondo in 31:47, e Omar Choukri (MDS Panaria Group), terzo in 31:56. Tra gli SM40 è campione italiano Francesco Minerva (Montedoro Noci) in 32:28 su Antonello Landi (Potenza Picena), secondo in 33:01, e Luca Quarta (Action Running Monteroni), terzo in 33:39. 532 gli arrivati.

La quarta serie, l’ultima, riservata alle categorie Master 45, 50 e 55, registra il dominio assoluto di Said Boudalia (Cagliari Marathon Club), che vince serie e titolo italiano SM50 in 31:40; Joachim Nshimirimana (Atl. Casone Noceto), è secondo e campione italiano SM45 in 32:03, su Gabriele Lubrano (Casone Noceto), terzo in 33:35, secondo dei 45, e Gennaro Varrella (International Security), quarto in 33:41, a chiudere il podio dei 45. Mohamed Errami (Casone Noceto) è secondo SM50 in 34:12, su Pasquale Iapicco (Caivano Runners), terzo 50 in 34:24. Infine, tra gli SM55 vince don Franco Torresani (Atl. Paratico) in 35:44 su Ermes Marilungo (Pod. Avis Lattanzi), secondo in 38:25, e Federico Brancatelli (Libertas Lamezia), terzo in 38:46. 545 gli arrivati.

Master: Valevoli come campionati italiani di società sulla distanza, l’ottima Atletica Paratico (Brescia), giunta in massa, si aggiudica entrambi i titoli, maschile e femminile: tra gli uomini s’impone con 1311 punti su Dynamyk Fitness Palo del Colle (1269), Montedoro Noci (1254), Libertas Atletica Lamezia (1048), Daunia Running San Severo (903) e Atletica Tommaso Assi Trani (868); al femminile primeggia (1095) su Atletica 85 Faenza (995), Runners Chieti (983), Tre Casali Lecce (885), Barletta Sportiva (762) e Nadir on the Road Putignano (634).

Ecco i nuovi campioni italiani master:

UOMINI
SM35: Francesco Bona (Aeronautica) 30:44
SM40: Francesco Minerva (Montedoro Noci) 32:28
SM45: Joachim Nshimirimana (Atl. Casone Noceto) 32:03
SM50: Said Boudalia (Cagliari Marathon Club) 31:40 MPI
SM55: Franco Torresani (Atl. Paratico) 35:44
SM60: Andrea Maresca (Montemiletto Team Runners) 39:43
SM65: Michele Gallo (Montedoro Noci) 39:55
SM70: Pierino Barbonetti (Runners Chieti) 42:08
SM75: Tommaso Valente (Gioia Running) 54:17
SM80: Andrea De Toma (Dynamyk Fitness) 58:01
SM85: Domenico Memoria (Tocco Runner) 1h07:03
SM90: Leonardo Palmisano (Alberobello Running) 1h48:42

DONNE
SF35: Elena Romagnolo (Cus Pro Patria Milano) 35:01
SF40: Palma De Leo (Gs Lammari) 38:34
SF45: Ivana Iozzia (Calcestruzzi Corradini Excelsior Rubiera) 36:16
SF50: Enrica Carrara (Atl. Lumezzane) 38:57
SF55: Gabriella Stea (Atl. Gallipoli) 46:16
SF60: Antonella Sassi (Gs Il Fiorino) 45:01
SF65: Gabriella Martini (Cambiaso Risso Running Team Genova) 54:10
SF70: Franca Costantini (Pretuzi Runners Teramo) 55:20
SF75: Palmira Saracino (Grecia Salentina) 1h21:09

Ricco, molto ricco il pasta party finale con orecchiette al sugo, anguria, birra a volontà e non so che altro (impegnato a fotografare…), mentre si svolgevano le premiazioni, inizialmente un po’ farraginose, per poi andare man mano a svilupparsi più celermente, pur concludendosi molto tardi, con consegna di maglia celebrativa per ciascun primo, medaglie e simpatica riproduzione di trulli per tutti i meritevoli da conservare gelosamente.

Campionati italiani conclusi, onestamente mi sento di promuovere l’organizzazione della Alberobello Running (credetemi non è facile…); sul piano tecnico una sola considerazione: Dossena a parte, con la marea nera non ce n’è per nessuno…

26 Agosto - Una bella festa sportiva nell’ambito del Festival del Fico Mandorlato, una tre giorni di eventi nel piccolo ma operativo comune di San Michele Salentino: si è svolta, in serata, la 5^ edizione del Trofeo del Fico Mandorlato, organizzato dalla locale Associazione Polisportiva Dilettantistica Runners.

Anni di ottimo podismo, la “CorriSanMichele” portata sino ai vertici nazionali, poi la crisi, la lenta ripresa, il ritorno di un gruppo deciso, il ritorno di una gara podistica, appunto il Trofeo del Fico mandorlato, a livello provinciale, ma caratterizzato dalla grande ospitalità e dalla solita ottima qualità organizzativa che contraddistingue gli eventi podistici in questa città.

Il presidente Piero Ligorio, il braccio destro Antonio Lodedo, gli storici Cosimo Salonna e il primo Antonio Lodedo, la simpatica Maria Grazia Ciciriello, il veloce Pietro Torroni, tutti a comporre una società semplice, unita e produttiva, come la gestione di questo evento.

Il ritrovo è fissato in Via De Amicis, presso la Villa Comunale: nelle tante strade e stradine attigue si riesce a parcheggiare comodamente, basta stare attenti ai divieti per la corsa e per la festa.

In rapidità presso la sede del locale Comune si ritirano pettorali e pacchi gara: l’iscrizione permette due opzioni, 5 euro la base e un euro in più per ricevere la tradizionale e originale maglia tecnica e un succo di frutta. Inutile dire che tutti optano per la seconda opzione.

A disposizione degli atleti la struttura di bagni pubblici, pulita e fruibile, oltre chiaramente a quelli dei bar e, per gli amanti della natura, ai vicini spazi verdi.

Pomeriggio caldo ma non troppo, anche qui ad appesantire la temperatura è la presenza dell’alto tasso di umidità, per fortuna solo qualche nuvola in cielo, i paventati temporali previsti tra le 19.00 e le 20.00 non ci saranno mai.

A presentare la manifestazione Michele Cuoco, già vestito con la maglia della manifestazione, oggi particolarmente in forma, non tralasciando nessun aspetto, dal sociale al tecnico, dal risultato all’aneddoto.

291 gli iscritti, decisamente un buon numero per il periodo; Quarta e Torroni nel ruolo di favoriti in campo maschile, Ceglia ed Alò in quello femminile.

Avvicinandosi l’orario di partenza previsto per le ore 18,30, gli atleti sono convogliati dietro la linea di via sotto l’arco ben visibile.

Da sottolineare la presenza del Sindaco Giovanni Allegrini, che si gode le fasi preliminari, fino a quando il buon speaker non decide di intervistarlo e di affidargli il compito di starter: il colpo di pistola sparato dal sindaco darà il via alle ostilità.

L’inno di Mameli risveglia il nostro orgoglio patriotico, l’invito di Michele Cuoco ad applaudire per un minuto in ricordo delle vittime di Genova e del Pollino è subito accolto da tutta la piazza, non manca qualche lacrima, ha ragione Michele ad affermare che certe tragedie non possono e non devono accadere più!

Per fortuna c’è l’atletica, c’è il nostro caro podismo a distrarci, la corsa oltre ad essere un ottimo medicinale (preso nelle dosi giuste!) è anche un potente antidepressivo, la corsa ti svaga, ti calma, ti distrae dai problemi.

Tutto pronto, giunge l’ok dal percorso, gli atleti sono correttamente dietro la linea, i più forti avanti, più dietro il resto del gruppo, lo sparo di via e gli atleti invadono subito la Via De Amicis.

Percorso piatto e veloce di circa 8500 metri, tante però le curve e i cambi di direzione che rompono il ritmo, incroci ben presidiati, i ristori con acqua sul percorso, tanti gli addetti, davvero non ci sono problemi per alcuno.

Intanto in testa è inizialmente lotta a tre tra Quarta, Torroni e il giovanissimo Palumbo; tra le donne domina Ceglia, già con un discreto vantaggio su Alò.

Il passaggio all’incirca al sesto chilometro segnala il comando in solitaria di Quarta, Palumbo è secondo, ma Turroni dà l’idea di poterlo riprendere presto. In quarta posizione, prima donna, è Mariangela Ceglia, affiancata da Giuseppe Tardio: Mariangela appare un po’ appesantita nel gesto tecnico, forse tropo carica di lavori, il campionato italiano di Alberobello è oramai prossimo. Segue, staccata, la pur brava Alò, terza - a sua volta staccata - Monfreda.

Oramai si attende solo l’arrivo degli atleti, l’automobile della polizia urbana segnala l’arrivo del vincitore: l’ottimo Luca Quarta (Action Running Monteroni) va meritatamente a cogliere il successo in 28:03, mi sembra stano leggere che Luca è una SM40, sembra ancora un ragazzino!

Come previsto, l’idolo locale, sempre cordialissimo, Pietro Torroni (Runners S. Michele Salentino) ha rimontato ed è secondo in 29:06; terzo posto per il 2001 Andrea Palumbo, che difende i prestigiosi colori dell’Atletica Amatori Cisternino, in 29:25.

L’arrivo congiunto di Ceglia e Tardio, poi Giuseppe guadagna qualche metro di vantaggio, ma da persona garbata quale è, si ferma e lascia la scena a Mariangela Ceglia (Alteratletica Locorotondo) che va a vincere la gara rosa in 31:07: è un piacere rivedere Mariangela vincente, speriamo sia più “sciolta” sabato prossimo ad Alberobello.        

Quarto uomo, dunque, Giuseppe Tardio (Team Francavilla) in 31:08, davanti all’abile Luca Carbotta (Atletica Avis Mesagne), quinto in 31:13, seguito dal bravissimo Paolo Napoletano (Polisport Ciclo Club Fasano), sesto in 31:16, che precede il compagno di team, il valido Giandomenico Ditoma, settino in 31:16. Il grintoso Massimo Palma (Olimpo Latiano) chiude in ottava posizione maschile in 31:29, precedendo il volitivo Giuseppe Colella (Team Francavilla), nono in 31:33, e il generosissimo Fabrizio Delli Noci (Runcard), decimo in 31:43.

Celebrato il trionfo della Ceglia, la piazza d’onore è appannaggio dalla determinata Margherita Alò (Alteratletica Locorotondo), seconda in 33:16, con la coriacea Damy Monfreda (Amatori Atletica Acquaviva), terza in 33:39.

Da applausi la prestazione della sempre più brava Delia Mastrorosa (Atletica Monopoli), in costante miglioramento, in 34:57, con colei che si diverte sulle 10km ma ama le 100, la biondissima Viviana Verri (GPDM Lecce), quinta in 35:47, a precedere la coetanea e tenace Maria Madaghiele (Olimpo Latiano), sesta in 35:54.  Altro esempio di caparbia, Vincenza Falcetta (Gymnasium San Pancrazio Salentino) è settima in 37:42; segue l’energica Maria Giovanna Turco (Atletica Carovigno), ottava in 38:37, a sua volta seguita dalla concreta Angela Vinciguerra (Atletica Monopoli), nona in 38:47. Fascia alla gamba, ma irriducibile, Annalisa Calella (Alteratletica Locorotondo) è decima in 39:29.

263 gli atleti a completare il tracciato: Cosimo Giuseppe Epifani (Atletica Latiano), nonostante la caduta proprio sul tappeto di arrivo, chiude in 59:29; 1:06:41, il tempo della signora Rita Poerio (Atletica Amatori Brindisi), sempre attivissima, che chiude la lista femminile e quella generale.

Da elogiare la gestione della sede di arrivo, la gente è stata tenuta sui marciapiedi o nei pressi; il tappeto regala sempre una particolare emozione, lo speaker non nega la citazione a nessuno, i Giudici svolgono ottimamente il loro ruolo senza diventare troppo protagonisti.

Gentilissimo il personale addetto al ristoro finale: frutta mista, anguria, dolci, acqua, permettono di rimettersi in forze; il bis è possibile per tutti.

Prima dell’inizio della cerimonia di premiazione, la rapida esibizione del tedoforo Vittorio Brandi con la sua fiaccola, accompagnato da tanti ragazzini, a ricordarci le sue performances alle varie edizioni dei Giochi Olimpici.

Ma finalmente, con le graduatorie già affisse da tempo grazie al lavoro certosino dei Giudici e di Felice Prudentino, sull’ampio palco che a breve ospiterà l’esibizione di pizzica, alla presenza del Sindaco Allegrini, dell’assessore alla attività produttive Isabella Ciciriello, del direttore del presidio Slow Food “Fico Mandorlato” Pierangelo Argentieri e del presidente della Fidal Brindisi, Giancosimo Pagliara, si svolgono le premiazioni finali (peccato per le forti luci contrarie che creano problemi alle foto…)

Il trofeo e uno speciale cesto premiano i due vincitori Quarta e Ceglia; a seguire salgono sul podio-palco i primi tre di ciascuna categoria, premiati con pregiati prodotti alimentari a km 0, in originale confezione.

Prima di chiudere definitivamente, la premiazione per le prime tre società per numero complessivo di arrivati: vince la Polisport Ciclo Club, che precede Ostuni Runners ed Atletica Carovigno.

Lo stanco ed arguto speaker Michele può, dopo aver salutato, decretare la fine della manifestazione, sciogliendo le fila.

Lavoro intanto di ripristino e smontaggio per i soci organizzatori, soci che anche quest’anno si sono messi in mostra per le loro capacità, per la realizzazione di un evento davvero all’altezza e per il calore umano che sanno donare a tutti gli ospiti-atleti.

 

 

25 Agosto – Sabato di fine agosto, nell’intera Puglia brevi e violenti temporali si scatenano improvvisi: esente da tutto ciò è San Ferdinando di Puglia, produttivo centro del nord della 6^ provincia regionale, la Barletta-Andria-Trani.

Clima afoso e sole pallido ma penetrante ci accolgono in Piazza della Costituzione, il salotto della città: ad organizzare è la neonata Associazione “Master on the road” (nata dalla scissione con la più antica Atletica, pur rimanendo in ottimi rapporti), presieduta da Giuseppe Marinelli, con Francesco Lopez nelle vesti di responsabile organizzativo e di speaker della manifestazione.

Settima edizione del Trofeo San Ferdinando Re – Corri e Cammina sotto le luminarie”, con percorso modificato rispetto alla scorso anno, sempre 10 chilometri, ma suddivisi in sei giri, il primo velocissimo di 850 metri e poi cinque da 1830 m, che consentono di non creare troppo disagi alla popolazione, di gestire al meglio la sicurezza dei podisti e di creare interesse negli spettatori che vedono i continui passaggi degli atleti.

Qualche problema si verificherà, in corsa, nel superare il gruppo dei camminatori e nel contarsi i giri, male che vada ci sono i Giudici di Foggia e gli addetti di Icron-Tecnologies, Onofrio Quotadamo e l’efficientissimo Francesco, che assicurano l’esatta ripetizione dei passaggi.    

Ritirati rapidamente pettorali, chip e pacchi gara (6 euro la tassa d’iscrizione con pacco gara che contiene un comodo borsello da viaggio, oltre i soliti prodotti alimentari), occorre trovare il coraggio per correre con questa umidità.

A disposizione degli atleti, la struttura pubblica dei bagni: alcune signore mi comunicano la quasi inagibilità per motivi igienici e sono costrette a chiedere ospitalità nei bar; per le prossime edizioni consiglio l’adozione di uno/due bagni chimici.

A nobilitare la gara la presenza di due ottimi atleti come Giovanni Auciello e Francesco Minerva, da tenere d’occhio come possibili sorprese i giovani Furio, Bonavita e Nanula, e i più esperti Miglietti e Loconte.

In campo femminile i favori sono tutti per Raffaella Filannino; purtroppo Mariantonietta Amatulli, pur presente, non è riuscita ad iscriversi nei tempi previsti dal regolamento, oppure avremmo assistito ad una bel duello per la vittoria.

199 gli iscritti Fidal, una cinquantina abbondante i camminatori, gli atleti colorano con il loro riscaldamento  strade e stradine di San Ferdinando, la gente osserva quasi divertita.

Avvicinandosi l’orario di partenza, gli atleti sono invitati a schierarsi dietro la linea di via, mentre al microfono del volitivo speaker Francesco, il locale Sindaco, il dottor Salvatore Puttilli porge il benvenuto e il ringraziamento a tutti i convenuti.

Vicinissimi al momento dello start, la benedizione del locale Parroco permette di ritrovare serenità in attesa dello sparo.

Pochi secondi al via, finalmente il lasciapassare degli addetti sul percorso, il colpo di pistola del Giudice e gli atleti invadono il tracciato.

“Attimi” e rieccoli qui, in testa Auciello e Minerva, a pochi passi Furio, è bello vederli passare tra le varie bancarelle, la gente – ottimamente tenuta dietro le transenne - applaude e commenta; più difficile sarà seguire in seguito la corsa, tra doppiaggi e sorpassi…

Continua, intanto, l’afa a farla da padrone, ogni giro presenta il ristoro con bicchieri d’acqua, non è sempre facile prenderli al volo, persino Auciello è costretto a gridare: “Acqua, acqua”, dopo il passaggio a vuoto.

Con il passare dei giri registriamo il ritiro di Raffaele Nanula, non sta bene e fa bene a fermarsi, quello di Giancarlo Dell’Isola, i pochi allenamenti si sentono; la stragrande maggioranza, tra sofferenze, rallentamenti, sofferenze, procede testarda.  

E’, viceversa, strage di pettorali, cartacei ed adesivi, ma poco resistenti: lo speaker si scusa più volte per l’inconveniente, i Giudici sono persino costretti a saltare i rilevamenti, per fortuna c’è il chip a registrare ciascun passaggio.

Con il crescere dei giri, cresce anche il vantaggio di Giovani Auciello, i campionati italiani di sabato prossimo ad Alberobello si avvicinano, tutto è finalizzato per questo appuntamento.

Ecco da lontano la bici apripista, l’abbiamo già notata altre cinque volte, questa è quella definitiva: Giovanni Auciello, atleta di Palo del Colle tesserato per l’Atletica Casone Noceto, si impone in 32:15; alle sue spalle, sempre validissimo, il compaesano Francesco Minerva (Montedoro Noci), chiude secondo in 33:02, con il bravissimo Silvio Furio (Daunia Running San Severo), in terza posizione in 34:22. 

Sempre deciso, preoccupato per essere giunto senza pettorale ma subito tranquillizzato dai Giudici, Vito Loconte (Atletica Sprint Barletta) è quarto in 34:45; segue il tenace Giuseppe Bonavita (Amatori Atletica Acquaviva), quinto in 35:44, davanti al sempreverde Pino Miglietti (Montedoro Noci), sesto in 35:57. Denis Greco (Tommaso Assi Trani), più forte del dolore, è settimo in 36:58, con l’esuberante Antonio Di Nunno (Podistica Canusium 2004), ottavo in 37:43, a precedere il costante Paolo Sgarra (Tommaso Assi Trani), nono in 37:43, e il coriaceo Nino Zagaria (Maratoneti Andriesi), decimo in 37:58.

Tra le donne, gara in solitaria per Raffaella Filannino (Atletica Disfida di Barletta), sempre determinata, che conclude in 42:42, trentaseiesima assoluta. Non molla mai, Marilena Brudaglio (Dynamyk Fitness Palo del Colle) è seconda in 45:15, con la potente Maria Dibenedetto (Barletta Sportiva), terza in 46:29.

Sfiora il podio, la prima atleta tesserata per una società di San Ferdinando: Olena Solonenko (Atletica San Ferdinando) è brillante quarta in 48:06, davanti alla grintosa Carmela Santoro (I Podisti di Capitanata Foggia), quinta in 50:08, che precede a sua volta la brava Cinzia Lattanzio (Barletta Sportiva), sesta in 50:33. Mariarosaria Unico (Podistica Santo Stefano Cerignola), tenace, si piazza settima in 50:33, davanti alla stakanovista Mariantonietta De Tommaso (Dof Amatori Turi), ottava in 50:40; ancora Santo Stefano Cerignola, con l’abile Maria Tessa, nona in 50:55, mentre la costante Teresa Chieppa (Andria Runs), chiede la top ten rosa in 51:27.

179 gli atleti giunti regolarmente al traguardo: applausi per Lucrezia Giorgio (Atletica San Ferdinando) che chiude la graduatoria femminile in 1:12:49, un plauso a Michele Torre (Maratoneti Andriesi), categoria SM75, che con la sua corsa-marcia completa la lista degli arrivati in 1:14:05.

Ricco il ristoro finale che dispensa the, acqua e piattini con frutta e dolce fino ad esaurimento; nel frattempo sono già affisse le classifiche, grazie al preciso lavoro dei Giudici e degli addetti Icron.

La festa patronale ha questa sera un’ospite d’eccezione, la cantante Bianca Atzei, sul mega palco è già allestita l’intera strumentazione e non si può accedere per la premiazione: ci accontenteremo delle scalinata della Chiesa non appena finita la funzione religiosa.

E così, si inizia dalle società qui maggiormente rappresentate e che hanno portato il maggior numero di atleti al traguardo: vince la corazzata Barletta Sportiva con 27 atleti, il presidente Cascella con i suoi tanti iscritti può coprire tranquillamente due-tre gare contemporaneamente…

Secondo posto per i cugini del GS Atletica San Ferdinando con 17 atleti, terza la Podistica Santo Stefano di Cerignola, sempre ottimamente rappresentata dal presidente Gino Mansi e dall’effervescente Matteo Morra. Quarto posto che vede a pari merito Pro Canosa, Runners Cerignola e Margherita di Savoia Runners, con 10 iscritti, con vantaggio per la compagine del presidente Tomaselli per via delle posizione in classifica dei suo atleti.

A seguire la premiazione dei primi atleti UISP: in gara solo quattro e tutti ricompensati, Ruggiero Salvemini, Vito Antonio Farano e Enzo Cascella (Barletta Sportiva), Nicola Quagliarella (Podistica Hermes).

Ma, come ogni cerimoniale impone, grande enfasi per i due vincitori, Giovanni Auciello e Raffaella Filannimo, premiati direttamente dal Sindaco. Per loro i giusti premi, complimenti e l’inboccaallupo! per i prossimi impegni.

Segue la premiazione delle varie categorie, per ciascuna i primi tre, ognuno premiato con duo di vini e un libeo sulla storia di San Ferdinando Re.

Nel mezzo si procede al sorteggio: il viaggio è vinto da Michele Paradiso della Pro Canosa, le due macchine da caffè da Enzo Cascella e Andrea Dell’Isola.

A questo punto, Francesco Lopez, che ha con disinvoltura presentato la manifestazione, può salutare tutti i convenuti e dar appuntamento all’anno prossimo, mentre San Ferdinando è gia pronta per la festa patronale.

Manifestazione simpatica, tutto compreso ben organizzata, c’è da tenere presente che la Master on the road era alla prima esperienza organizzativa e allora è senz’altro da promuovere, in attesa delle prossime edizioni…

 

  

A un anno dal suo debutto sulla distanza, festeggiato con un esaltante sesto posto in 2h29:39, Sara Dossena ha annunciato su Facebook il suo ritorno alla Maratona di New York.

La 33enne di Clusone, reduce da un altro prestigioso sesto posto ai recenti (12 agosto) Campionati Europei di Berlino in 2h27:53 (11^ italiana di sempre), con conseguente argento a squadre, ha così scritto: “Presente! Onorata di poter rivivere il mio sogno. Entusiasta di rimettermi in gioco in una gara così importante. Euforica nel ricominciare a breve gli allenamenti per preparare la distanza regina”.

Il prossimo 4 novembre, Dossena, tesserata per Laguna Running, troverà sulla strade della Grande Mela grande concorrenza, a cominciare dalla 36enne keniana Mary Keitany (primatista mondiale in una gara esclusivamente femminile in 2h17:01 a Londra 2017, seconda prestazione della storia dietro il 2h15:25 di Paula Radcliffe, ma in gara mista, a Londra 2013), già vincitrice nel 2015 e nel 2016, e seconda lo scorso anno dietro la statunitense Shalane Flanagan (2h26:53), presente anche quest’anno insieme alle connazionali Molly Huddle (che debuttò a sua volta un anno fa in 2h28:13) e Desiree Linden, la vincitrice della ultima, terribile, Boston Marathon in 2h39:55. Ma attenzione, soprattutto, all’altra keniana Vivian Cheruiyot, olimpionica a Rio 2016 sui 5000 e vincitrice quest’anno a Londra in 2:18:31; di rilievo le etiopi Netsanet Gudeta, campionessa e primatista mondiale di mezza maratona a Valencia 2018 in 1h06:11, Mamitu Daska, terza nel 2017 proprio a New York in 2h28:08, Rahma Tusa, vincitrice a Roma 2018 in 2h23:46. Infine, da non sottovalutare la ceca Eva Vrabcova, bronzo agli Europei di Berlino in 2h26:31.

 

Domenica, 19 Agosto 2018 20:24

Bernalda (MT) - 42^ StraBernalda

16 Agosto - “Tutto l’amore che hanno”,  estendo al plurale il verso principale di un noto successo di Jovanotti per esprimere quanto cuore, quanto dolce ospitalità mettono Federico Lospinoso e Patrizia Petrocelli nell’accogliere tutti i protagonisti della StraBernalda.

Sono loro, infatti, gli organizzatori di questa storica manifestazione ripartita l’anno scorso e che ha celebrato la 42^ edizione: netto l’aumento di iscritti rispetto al 2017 con 162 Fidal e circa sessanta cosiddetti liberi, segno tangibile dell’apprezzamento di chi c’era dodici mesi fa.

Manifestazione organizzata nell’ambito della festa patronale dedicata a San Bernardino da Siena, con l’avvallo proprio del Comitato Feste patronali, con il patrocinio del locale Comune, la collaborazione della Fidal Basilicata, del CNS Libertas Basilicata e della Fidas regionale.

Tutto curato nei minimi particolari, eppure l’improvviso cambio climatico nella giornata ha rischiato davvero di far saltare la manifestazione, con Federico e Patrizia preoccupatissimi per chi doveva viaggiare per raggiungere Bernalda sotto la pioggia battente e il clima non certamente favorevole.

Un gran giro di telefonate, i partecipanti quasi interpellati uno ad uno, l’ipotesi del rinvio al giorno dopo, poi la decisione di correre, unica differenza lo spostamento dell’orario di via dalle 18.00 alle 19.00 permettendo a tutti di giungere nelle migliori condizioni nella cittadina lucana.  

Pioggia ad intermittenza anche a Bernalda nelle prime ore del pomeriggio, salta la definizione di alcuni particolari, come cartelli che indicano bagni e docce (per il post gara), il posizionamento di alcune transenne per bloccare il pubblico in zona arrivo, alcune frecce direzionali sul percorso, ma francamente ce ne accorgeremo solo quando gli organizzatori ce lo confesseranno, altrimenti nessuno se ne sarebbe accorto …

Ecco, chiariamo subito, nonostante le difficoltà imposte dal clima, la StraBernalda si è svolta ottimamente soddisfacendo tutte le aspettative dei partecipanti, che mi hanno confessato di essersi divertiti e di aver partecipato con piacere.

Lasciata la vettura nei tanti spazi circostanti Piazza Plebiscito, presso la sede del Comitato Feste Patronali si ritirano in ordine e rapidità pettorale, chip e pacco gara. 10 euro il costo della partecipazione, con ritiro di una busta contenente diversi prodotti alimentari, con l’aggiunta di uno speciale articolo come un costume da bagno per le donne o occhialini da mare per gli uomini, o ancora foulard, scaldacollo e altri simpatici regali.

Lo spostamento di orario comporta l’annullamento della 2^ edizione della “Curr A’mmers”, la gara di retrorunning di un chilometro, la corsa indietro tanto cara a Federico (che disputa svariate gare correndo come il gambero): pazienza, più importante correre la StraBernalda.

Segreteria e rilevamento elettronico tramite chip sono affidati a Icron-Tempogara, con la presenza dell’efficientissimo Vito Candela, che insieme a i suoi collaboratori assicura sempre un ottimo servizio, nonostante i  vari giri che compongono il percorso di gara.

Infatti, il tracciato di circa 2500 metri è da ripetere per ben quattro volte (due per i liberi): partenza su Corso Umbero 1° in direzione Città vecchia, con tratto un po’ scivoloso sull’antica pavimentazione ma molto caratteristico, giungendo fino alla statua di san Bernardino con sullo sfondo lo spettacolare Castello, ritorno sul punto di avvio in senso opposto e via sull’intero Corso Umberto 1° fino al giro di boa e ritorno; tracciato quasi interamente pianeggiante, quindi veloce, interamente blindato al traffico, con punto ristoro con acqua… trovato più volte, pubblico interessato e pronto ad incitare ed applaudire, insomma tutto perfetto.

Come perfetta è la presentazione dell’evento di speaker Paolo Liuzzi, qualcuno mi dice che lo elogio troppo, la conferma della sua bravura mi viene dal gradimento del pubblico delle varie sedi di gara e dagli stessi podisti.

Stesso gradimento espresso per il riscaldamento pre-gara sotto gli ordine di “miss energia”, Angela Azzone, personal trainer sempre vitalissima ed energica, che ha preparato al meglio i muscoli degli atleti.

Il via preceduto dalla breve gara corsa dai due simpaticissimi ragazzi diversamente abili, accompagnati proprio da Federico e Patrizia, per loro pochi metri e tanti applausi, partono invece insieme Fidal e liberi, con pettorale di diverso colore.

Al via anche il grandissimo Mario Narciso, storico primo vincitore della StraBernalda e tedoforo alle Olimpiadi del 1960, la sua foto campeggia sulle locandine della manifestazione.

Sotto l’attento sguardo dei Giudici lucani, avviene la partenza rispettando perfettamente il punto di via: gli atleti colorano Bernalda con le loro divise colorate.

Da subito in testa e fino alla fine Diego Papoccia (Runners Team Colleferro), peccato che non abbia il pettorale e sia fuori gara: in vacanza da queste parti, l’atleta cerca di iscriversi ma i Giudici seguendo il regolamento (scadenza il 14 agosto) non possono accontentarlo. Peccato, ma le regole son regole ed è  sempre bene rispettarle.  

Così la lotta per il successo è tra La Vista e Rizzi, mentre in campo femminile l’ex marciatrice e oramai nazionale italiana trail lunghe distanze, Lidia Mongelli, è subito grande protagonista solitaria.

Giro su giro, gli atleti si impegnano, spira un discreto venticello ma fa comunque caldo, si susseguono sorpassi e controsorpassi utili soprattutto nelle graduatorie delle varie categorie.

Chiusa intanto, dopo due giri, la gara dei liberi, dove s’impone il calciatore locale Diakite, simpatico ragazzo del Mali, che corre con le scarpe da “calcetto”, davanti a Michele Guidotti e Angelo Russo, prosegue la gara maschile.

L’arrivo del suddetto Papoccia insieme ai suoi bimbi, ma nell’albo d’oro non rimarrà traccia; viceversa, prepotente allungo di Michele La Vista, atleta terlizzese tesserato per la Free Runners Molfetta, che va ad imporsi in 33:55; ottimo secondo posto per Gianni Rizzi (Nuova Atletica Laterza), che dopo il successo di Marconia, coglie l’odierno argento in 34:44; terzo il bravissimo calabrese Antonio Falso (Magna Grecia Cassano allo Ionio) in 36:26.

Quarto posto per il combattivo Vito Ramaglia (Team Sport Matera) in 36:54, sul giovani Salvatore Cera (Atletica Don Milani) e Alberto Buono (Podistica Amatori Potenza), rispettivamente quinto e sesto, ma entrambi in 37:26. Settimo il sempre brillante Graziano Cotugno (Athlos Matera) in 37:44, seguito dal tenace Angelo Schiavone (Pedone Riccardi Bisceglie), ottavo in 37:55, e dall’affidabile Domenico Greco (3^ Regione Aerea Bari), nono in 38:03. Il forte… Vito Forte (Atleticamente Modugno) chiude la topo ten maschile in 38:14.

Al femminile, sempre concentrata, Lidia Mongelli (Atletica CorrerePollino) vince con distacco in 39:17, 17^ assoluta; secondo posto per la caparbia Rosanna “Roxie” Pacella (Atletica Isaura Valle dell’Irno) in 41:53, con la centochilometrista Viviana Verri (GPDM Lecce), terza in 42:17.

In ottima forma, Mariangela Di Lena (Nuova Atletica Laterza) è quarta in 43:34, sulla giovanissima Sabrine Zahid (Nuova Siri Marathon), quinta in 43:39, e sulla reattiva Rosa Cazzolla (Correre è salute Mottola), sesta in 44:52. Settima, mai stanca, Angela Azzone (Marathon Massafra) in 45:57; ottava la locale, ma tesserata con i cugini della Bernalda Runners, Regina Marta Okrasa in 46:18; nona l’inossidabile Anna Francione (Runners Ginosa), in 46:27, a precedere l’aitante Cristina Guidotti (Athletic Elite Track and Field Milano), decima in 46:59.

143 i finisher, chiudono gli arrivi la sportivissima Antonella Stani (Ikkos Atleti Taranto) in 1:21:14 e, al maschile, Ugo Mattia Caporusso (Lucani Free Runners), in 59:41, che “da sempre” accompagna la moglie Maria Beatrice Ricciardi, una coppia bellissima e affiatata, davvero ammirabili!

Un ricco ristoro premia gli atleti con focaccia, banane, anguria e acqua a volontà; frattanto, già esposte le classifiche, è tutto pronto per la premiazione finale, che comincia non appena giunta l’ultima atleta in gara.

Cerimonia di premiazione, sul palco posto nell’attigua Villa Comunale, che vede la fattiva presenza di Lucio Antonio Troiano, il presidente del Comitato Feste Patronali, dei due parroci locali e di Moreno, il presidente della Fidas Bernalda.

Si parte dai due podi, quello femminile e a seguire quello maschile: per loro splendida medaglia, quasi una targa per dimensione e una serie di premi…

A seguire le premiazioni dei migliori delle varie categorie, estese addirittura a cinque atleti rispetto ai tre previsti sul regolamento, con viva soddisfazione di tutti, con simpatiche medaglie e premi vari.

La Strabernalda, valevole come campionato regionale lucano sulla distanza, regala anche i titoli e la medaglia di Campione regionale ai primi lucani nelle varie graduatorie.

Premi anche per i primi/e sei liberi, premio tenacia a Pasquale Mastrapasqua (autentico stakanovista), premio a Angelo Panio, nazionale italiano trapiantati.

Ultima premiazione, prima dei collaboratori viari, per la prima società per numero complessivo di arrivati: vince la Lucani Free Runners, società sempre presente in cospicuo numero in tutte le manifestazioni regionali.

E’ il momento dei saluti, la piazza è oramai vuota, Federico è con i suo collaboratori a smontare archi gonfiabili e strumenti  vari, Patrizia ci esprime le sue autocritiche su ciò che poteva andare meglio…

Fermo restando che ogni gara è migliorabile, Federico e Patrizia sono davvero da elogiare per quanto fatto,e soprattutto per il modo di essere, di pensare, di porsi nei confronti degli ospiti, che imongono moralmente di essere con loro anche l’ano prossimo, magari con ancora più partecipanti.

Mercoledì, 08 Agosto 2018 22:21

Castellana Grotte (BA) - 8° Trofeo Grotte

5 Agosto - Da temerari. Davvero non è facile correre alle 18 di un pomeriggio estivo pugliese, con caldo e umido a farla da padrone, su un percorso tecnico e difficile come quello di Castellana Grotte.

Da elogiare quindi tutti i partecipanti, l’umido e le salite hanno davvero fiaccato le forze degli atleti, dispiace per il caro Daniele Ludovico che è finito in ospedale per disidratazione, dispiace per la sua Signora che si è logicamente agitata tantissimo, ma tutto è bene quel che finisce bene, come diceva qualcuno.

L’8^ edizione del Trofeo Grotte ha rappresentato la 12^ prova del Campionato Corripuglia, il circuito itinerante di prove su strada organizzato dal Comitato Regionale della Federazione di Atletica. Data inedita per il Campionato, ma gli organizzatori dell’Atletica Castellana hanno voluto mantenere la data tradizionale della loro manifestazione.

Inedita la sede, con spostamento del quartier generale in Piazza Anelli, a poca distanza dall’ingresso delle Grotte, in una sorta di binomio sport-turismo, per incentivare ancor di più la fama di questa paradiso del sottoterra, le Grotte di Castellana, che consiglio di visitare a chi non lo abbia mai fatto, per l’incredibile bellezza.

Vasti gli spazi per parcheggiare, per i ritardatari due possibilità: pagare un euro o andare un po’ più lontano…

Nell’area shopping della zona Grotte, nei pressi della Pineta, fissato il ritrovo della manifestazione, con gazebo per il pagamento delle quote d’iscrizione (pettorali e chip sono unici per l’intera durata del Corripuglia) e ritiro dei pacchi gara per gli atleti Fidal (812 gli iscritti, 7 euro il costo dell’iscrizione con ricco pacco gara contenente un utile asciugamano,  alcuni prodotti alimentari locali,  buono per un panino o una bevanda nel post gara, oltre ad un ulteriore buono per l’ingresso alle Grotte).

Il gazebo a parte permette l’iscrizione ai liberi, aperta sino al via, con consegna di t-shirt celebrativa: non conosco il loro numero preciso, quantifichiamoli tra i 300/400.

A disposizione degli atleti panche, bagni chimici, il bar e… il fresco della pineta; sono al lavoro gli addetti dell’organizzazione, a cominciare dal presidente Pasquale Luisi, per montare i due archi – uno di partenza e l’altro di arrivo - e definire tutti gli ultimi particolari.  

Picchia forte il sole, l’afa porta a sudare ad ogni spostamento, gli atleti cercano di ritardare le operazioni di cambio abito fino all’ultimo, ma avvicinandosi l’orario di via occorre farlo.

Già pronto, attivissimo come sempre , speaker Paolo Liuzzi: anche oggi Paolo dimostrerà tutta la sua bravura e la sua competenza, per fortuna non si smentisce mai.

Larga, molto larga la sede stradale di partenza,in via Emigrati Catellanesi, gli atleti sono comodamente sistemati, nella zona pole partiranno gli atleti più veloci, preventivamente selezionati dalla commissione Master della Federazione Regionale: un bollino verde è il via libera per la zona top. Non mancano purtroppo, anche oggi gli infiltrati, gente che non ha merito, ma presume di averlo e irrispettosa degli altri podisti, si va a schierare tra i primi.

Fatti arretrare gli atleti dietro la linea esatta di via, il colpo di pistola sparato dal Giudice Capo Luigi De Lillo,  libera i protagonisti che invadono la assolate strade.

Tracciato (10500 metri, la lunghezza) ostico, ben presto comincia la salita, si sale e si sale per circa quattro chilometri sulla salita di Genna fino a raggiungere la contrada, poi inizia la discesa di circa 2,5 km che porta in paese, si attraversa per circa un chilometro e mezzo la zona storica di Castellana,tra vicoli e vicoletti, davvero spettacolare e paesaggistica,poi  la classica Piazza Garibaldi, per avviarsi di nuovo in salita verso il traguardo, posto nei pressi di Piazza Anelli, di nuovo in zona Grotte, traguardo oggi davvero agognato…

Dopo la partenza degli agonisti, trascorso un lasso di tempo di circa dodici minuti, avviene la partenza dei non competitivi, per loro 4 chilometri di camminata, peccato che nel finale i due percorsi  (competitivo e non)  vadano  a sovrapporsi, gli atleti Fidal troveranno a volte un vero tappo in questi camminatori, come anche il secondo ristoro risulterà poco agevole per via dei liberi fermi a bere, in tanti dei Fidal hanno rinunciato a prendere l’acqua per non perdere tempo, rischiando poi nel finale di giungere disidratati.

Tracciato (o orario di partenza dei liberi) quindi da rivedere per evitare la sovrapposizione; per il resto chiuso al traffico (solo gli ultimissimi troveranno le auto nella zona finale) e ben gestito e sorvegliato.

Ottima la gestione della zona arrivi con il pubblico perfettamente tenuto dietro le transenne, i liberi che non sono stati fatti accedere (tranne qualche testardo), a beneficio degli stessi atleti, di giudici, fotografi e giornalisti, oltre che degli spettatori civili che hanno assistito agevolmente al taglio del traguardo degli atleti.  

Gara tosta e bella da vedere, con il testa l’espertissimo Vito Sardella, già qui vincitore per tre volte, in testa nei primi chilometri tallonato e poi affiancato dal giovanissimo Angelo Di Donna, finalista nazionale juniores sui 3000 siepi e figlio d’arte. A seguire, in ordine, Mastrodonato, Pazienza, Muciaccia, Di Masi, Bellomo e Insalata, Tagliente, Patruno e Rotolo. Al femminile conduce Monfreda, inseguono Riti e Amatulli.

La salita finale cambia decisamente le carte in tavola: Di Donna, passato nel frattempo solitario in testa, si vede riprendere da un aitante e finalmente scevro da dolori Nicola Mastrodonato (Pedone Riccardi Bisceglie), che va ad imporsi in 36:17. L’ottimo Angelo (Amatori Atletica Acquaviva), un po’ deluso, si deve accontentare della piazza d’onore in 36:28, mentre il mai domo Vito Sardella (Montedoro Noci), va a chiudere il podio in 36:38.

Altro atleta sempreverde, Angelo Pazienza (Dynamyk Fitness Paolo del Cole) è quarto in 37:12, a precedere uno splendido Nicola Muciaccia (Atletica Tommaso Assi Trani), quinto in 37:17. Forti applausi per il primo atleta della società organizzatrice, il coriaceo Sebastiano Di Masi, che chiude in sesta posizione in 37:27, davanti all’inesauribile Nicola Bellomo (Dynamyk Fitness), settimo in 37:58. Risale fino all’ottava posizione il deciso Marco Patruno (Amatori Putignano) in 38:10, superando l’altrettanto giovanissimo, il piemontese bianconero, Marco Tagliente (SAF Atletica Piemonte), nono in 38:20;  il triatleta Michele Insalata (Montedoro Noci) chiude la top ten maschile in 38:24.

Al femminile, splendida prova di Damy Monfreda (Amatori Atletica Acquaviva) che va ad imporsi in 43:58; ottima prestazione per la dinamica Francesca Riti, seconda in 44:27, a precedere la compagna di squadra della Montedoro Noci, l’irriducibile Mariantonietta Amatulli, terza in 44:43.

Già in preparazione per una prossima maratona, Mara Lavarra (Amatori Putignano) è quarta in 45:27, davanti all’ormai chiomata Marisa Russo (Marathon Massafra), quinta in 45:56, e alla grintosa Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto), sesta in 46:37. Dalle 100 alla 10 sempre a suo agio, Viviana Verri (GPDM Lecce) è settima in 46:46,; ottava l’irruente Carmen Albani (Atletica Polignano) in 47:23, nona la decisa Ornella Donghia (Nadir on the road Putignano) in 47:39, decima la combattiva Silvia Acquaviva (Martina Franca Running) in 47:53.

724 gli atleti inseriti in classifica al momento: chiude gli arrivi il 90enne Leonardo Palmisano (Alberobelllo Running) in 1:55:20, un’impresa a sentire i suoi dolori quotidiani raccontati dalla moglie, la signora Martina) e al femminile dalla “rossa” Tiziana Catella (Podistica Taras), in 1:31:34.

Ristoro finale basic con acqua e bicchiere di macedonia di frutta, senza possibilità di ripasso; da considerare il buono per panino (o birra) inserito nel pacco gara, da utilizzare presso gli stand gastronomici posti nei pressi dell’entrata delle grotte, anche se diversi atleti – soprattutto nel post premiazioni – si sono visti rifiutare il ritiro dello stesso buono o hanno dovuto pagare delle integrazioni.

Prima di proseguire, da lodare e da sottolineare il gesto di Sergio Sovereto, Domingo Bradascio e Carmelo Ventimiglia, che avendo visto un atleta per terra esanime (poi identificato nel compagno di squadra Ludovico), hanno preferito assistere l’amico rinunciando alla competizione, tagliando il traguardo solo dopo l‘arrivo dell’ambulanza.

Frattanto, preparate le graduatorie dagli addetti Fidal, si può procedere con la cerimonia di premiazione che avviene in linea con l’ingresso delle Grotte, senza palco e senza podio, alla presenza del locale sindaco, il dottor Francesco De Ruvo, e di alcuno assessori , e del presidente delle Grotte di Castellana, Victor Casulli.

A inaugurare la cerimonia i due vincitori, Nicola Masstrodonato e Damy Monfreda, premiati con trofeo, vino e confezione di conserve, tra gli applausi di tutto il pubblico.

A seguire, sono convocati i primi cinque di ciascuna categoria per fascia di età: vini e conserve, secondo la posizione, premiano gli sforzi di questi atleti che sottraggono tempo e riposo alle loro giornate per poter correre e ottenere questi risultati.

E’ il momento delle società per numero complessivo di arrivati, che ritirano speciali medaglioni: al primo posto la Montedoro Noci su, nell’ordine, Nadir on the road Putignano, Amatori Putignano, Atletica Monopoli e Gioia Rumming.

Premi anche per i gruppi di liberi più numerosi: vince il Gruppo di Cammino su Fratres e Creativamente.

La manifestazione è definitivamente conclusa, per chi vuol rimanere inizierà a momenti il concerto gratuito di Ron, per gli addetti dell’organizzazione prosegue il lavoro di smontaggio e di ripristino, per chi rientra si ripensa alla gara e al bilancio della giornata appena trascorsa.

Personalmente, pur sottolineando la buona riuscita della manifestazione e la validità del binomio Trofeo Grotte- Grotte (sport e turismo), col cuore non posso non ripensare alle edizioni nella villa comunale Tacconi, dove tutta è più semplice e più a misura di podista, come il palco delle premiazioni o il pasta party finale…

 

Mercoledì, 08 Agosto 2018 10:30

Crippa, bronzo europeo sui 10000

E’ Yeman Crippa ad aggiudicarsi la prima medaglia azzurra ai Campionati Europei di Berlino: il 21enne tesserato per le Fiamme Oro ha vinto il bronzo sui 10000 metri tagliando il traguardo in 28:12.15 alle spalle del francese Morhad Amdouni, campione europeo in 28:11.22, e del belga Bashir Abdi, argento in 28:11.76.  

Bronzo conquistato il volata e in rimonta, a danno dello spagnolo Adel Mechaal, quarto in 28:13.78.

Gara inizialmente tattica, con passaggio al 1° km in 2:47.28 con il campione uscente, il turco Polat Kemboi Arikan a guidare il gruppo. Poi l’azione dell’altro turco Kaan Kigen Ozbilen (passaggio al 2° km in 5:37.03) determina l’allungamento del gruppo, con in testa 9 atleti (Crippa è 12° in 5:38.88). Si prosegue a ritmo di 2:50 al km (al 3° km passaggio in 8:27.72 con in testa lo spagnolo Juan Perez in 8:27.72, mentre Crippa è 13° in 8:30.03; passaggio al 4° km in 11:18.74 in testa di nuovo Obzilen, Crippa sempre 13° in 11:21.15) A metà gara passaggio in 14:08.93 Obzilen sempre primo, Crippa 11° in 14:12.42, mentre si ritira il turco Arikan.

Al 6° km passaggio in 16:59.38 in testa ancora Obzilen, Crippa è 12° in 17:01.78, mentre si avvia al ritiro il tedesco Richard Ringer, leader europeo stagionale con il 27:36.52 vincente in Coppa Europa. Il 7° km è il più lento con passaggio in 19:55.85, in testa il belga Abdi, si procede a stappo, il gruppo di testa è di 13 unità con Crippa settimo in 19:56.59. Passa in testa intanto lo spagnolo Mechaal, all’8 km comanda in 22:48.02 (Crippa è sempre settimo in 22:48.62), e al 9° in 25:38.02, con Crippa risalito in quarta posizione in 25:38.25, dietro pure Amdouni e Abdi. Quando mancano 300 metri, Abdi lancia la volata, risponde Amdouni che lo riprende e lo supera, così come Crippa si lascia alle spalle Mechaal.

Daniele Dini conclude in 13^ posizione in 28:45.04.       

Per Crippa, allenato da Massimo Pegoretti, è la prima medaglia assoluta dopo l’oro europeo under 23 dei 5000 in 14:14.28 nel 2017 e altri 3 oro individuali nel cross.

Questa le parole del 21enne trentino, ieri con un’inedita capigliatura bionda: “Ci ho creduto fino all’ultima curva e mi sono detto che la medaglia l’avrei dovuta prendere. Tranne i primi due nessun altro stava meglio di me, ci ho creduto ed è arrivata la prima medaglia assoluta. Questa è l’atletica che conta e sono felice di averla iniziata così. Curavo il tedesco Ringer che consideravo il favorito, a un certo punto ho visto che non era giornata per lui e allora sono andato avanti. Mi sono meravigliato per come ho corso i 10.000, fino a un paio di mesi fa non pensavo nemmeno di disputarli e sono contento di aver proseguito su questa idea, ma non smetterò di fare i 5000 e sabato ci riprovo su questa distanza in cui troverò avversari anche più tosti. Ho lavorato tanto, ma con calma e pensando al futuro. Il quarto posto non lo volevo proprio e ho tirato fuori il passo giusto di frequenza. Sono felice per me, per il mio gruppo, per mio papà, per il mio allenatore che se lo merita come professionista”.

 

Martedì, 07 Agosto 2018 19:16

Monte Sant'Angelo (FG) - 8^ Corrimonte

4 Agosto - “Cuore e organizzazione”, la sintesi dell’ottava edizione della CorriMonte, la gara podistica di Monte Sant’Angelo, ridente località nel mezzo del parco Nazionale del Gargano, 796 metri sul livello del mare, famosa per il Santuario di San Michele Arcangelo. 

Al organizzare la locale Associazione Montanari Doc presieduta dall’ottimo Raffaele Rinaldi, deus ex machina dell’intera manifestazione unitamente al figliolo Pasquale, che segue l’ottimo esempio del padre.

Località bellissima ma con strette viuzze in salita o in discesa, conviene parcheggiare nell’apposita e vastissima struttura appena giunti in paese: l’accordo tra organizzatori, Amministrazione Comunale e gestori permette ai partecipanti alla gara di lasciare la propria vettura al sicuro pagando un solo euro anziché i 3 previsti dal listino prezzi. Ancora, al momento del ritiro pettorali e chip, mostrando la ricevuta, il buon Raffaele rimborsa anche il suddetto euro.

Il ritrovo è fissato in Piazza Beneficienza, in pieno centro cittadino; nell’attigua villa comunale è predisposta l’efficiente segreteria che consegna pettorali e chip, con tassa d’iscrizione fissata in 6 euro. Poco distante, presso un furgone, la rapida distribuzione del pacchi gara, contenente la maglia tecnica celebrativa e una pagnotta di oltre un chilo di tipico pane locale (saporito e gustoso, sempre fresco e mangiabile anche dopo diversi giorni).

A disposizione degli atleti i bagni della suddetta villa e dell’altra struttura pubblica centrale, oltre quelli dei vari locali pubblici, tutti gentilmente disponibili.

Giornata calda ma sopportabile per chi viene dall’umido del mare; l’unico problema è che le nuvole sono minacciose all’orizzonte.

Presentano la manifestazione il mitico Paolo Liuzzi, la voce del podismo pugliese, da nord a sud, oggi particolarmente in forma e coadiuvato dalla simpatica Valentina Scirpoli, la voce storica della manifestazione, abile ad “accompagnare” lo scatenato Paolo. 

Ad aprire la manifestazione le gare giovanili, da sempre i Rinaldi tengono particolarmente alla promozione dell’atletica, anche grazie a queste corse hanno invogliato ed avviato allo sport diversi ragazzi.

Lo spettacolo è assicurato: bimbe e bimbetti, fino poi ad arrivare ai già formati Cadetti, si danno battaglia sulle varie ed idonee distanze, è davvero stupendo vedere questi ragazzini correre ed impegnarsi, trasmettere loro l’amore per l’atletica è davvero fondamentale; risate, pianti, spinte, cadute, fanno tutte parte del gioco, un gioco sano e che speriamo possa sempre coinvolgere questi giovanissimi.

In gara anche la piccolissima nipotina di Raffaele, la figlia del Sindaco, i figli dei vari podisti partecipanti, tutto il paese è coinvolto.

Nel bel mezzo delle gare giovanili il violento scroscio di pioggia, anche quest’anno la nostra razione d’acqua l’abbiamo beccata, per fortuna la macchina fotografica è salva.

Lo sforzo dei ragazzi, la soddisfazione di ricevere tutti la medaglia, il gusto del successo per i più forti, agli altri vorrei dire solo di continuare e di non abbattersi, è troppo presto per dire chi potrà essere campione, con impegno e dedizione la situazione potrebbe un giorno e definitivamente ribaltarsi, ne abbiano viste tante di queste situazioni negli anni….

Concluse le coinvolgenti gare giovanili, mentre i partecipanti alla gara lunga sono già in fase di risveglio muscolare, l’organizzazione colora e arricchisce le fasi del pre-partenza con i costumi tipici e antichi indossati dai ragazzi del gruppo folkloristico "La Pacchianella", e dal suono ritmico dei tamburi de "I battitori di san Michele".

Manca qualche minuto alla partenza, prevista per le ore 18.00, gli atleti oramai raggruppati nei pressi del della linea di via sono sistemati dai giudici in maniera perfetta ed è oramai tutto pronto.     

Lo sparo del Giudice e via, liberati, gli atleti vanno ad invadere le strade del paese, il tracciato è tecnico, non certamente semplice, un continuo cambio di pendenza, aggravato in alcune fasi dall’antica pavimentazione nel centro storico o dall’asfalto poco regolare.

Per fortuna, le temuta bolla di caldo post pioggia non esplode, anzi gli atleti possono godere di una temperatura certamente non ottimale, ma molto migliore di quella lasciata al livello del mare, dove l’umidità la fa da padrone. Apprezzabilissima la presenza di pubblico quasi costante sulle strade di Monte, tutti seguono con passione e dedizione, la gente apprezza anche il gesto tecnico della marcia di mio figlio Leonardo che approfitta per allenarsi.

Tornando al tracciato, dopo la partenza gli atleti si avviano inizialmente verso la Basilica dell'Arcangelo, la costeggiano e la superano per poi proseguire rapidamente nel Centro Sorico, ripassare davanti la Basilica e avviarsi verso il punto di partenza, dove passano dopo circa due chilometri in senso opposto rispetto alla direzione di via. Segue il tratto in discesa verso l’Abbazia di Pulsano e di lì il ritorno, questa volta in salita, verso il traguardo, completando l’affascinante circuito di 10 chilometri.

Nessuna auto sul percorso, ristori con acqua, addetti nei punti dove si può sbagliare direzione, tutto funziona alla perfezione.

395 gli iscritti Fidal, oltre 200 i liberi, più gli oltre duecento giovanissimi nelle gare iniziali: si sfonda il tetto degli 800 e son convinto che l’anno prossimo i podisti aumenteranno ancora, quando si lavora bene, si è sempre premiati.

Fermo a malincuore ai box la star locale Matteo Notarangelo, più volte vincitore della manifestazione, il podio maschile è tutto appannaggio della Daunia Running San Severo, la società presieduta da Felice Dell’Aquila, colma di ottimi atleti: la vittoria è di Silvio Furio che conclude in 32:51 (durante la premiazione ringrazierà il suo allenatore e compagno di squadra, Antonello Petrei) precedendo Yassine Nazih, secondo in 33:35, e Domenico Caporale, ben più grande (SM50) dei primi due, terzo in 33:44.

Sfiora il podio il bravissimo Matteo Manuppelli (Apricena in corsa) in 34:02, davanti a Vincenzo Trentadue (Dynamyk Palo del Colle), sempre positivo, quinto in 34:07, e al capace Piero Biagio Mignogna (Runners Termoli), sesto in 34:15. Ancora Daunia Running, il grintoso Michele Perta, settimo in 34:32, e il sempreverde Felice Dell’aquila, nono in 35:26, inframezzati dal riccioluto Giuseppe De Donato (Atletica Sprint Barletta), ottavo in 35:09, e seguiti dal mai domo Gioele Conserva (Atletica Amatori Corato), decimo in 35:30.

Al femminile splendida gara di Fabiola Desiderio (Top Run Fondi) che s’impone in 39:51 davanti alla reattiva Raffaella Filannino (Atletica Disfida di Barletta), seconda in 40:49, e alla decisa Alessandra Foglia (Podistica Lucera), terza in 41:09.

Sempre brillante dalla maratona alle brevi, Libera Caputo (Running Club Torremaggiore) è quarta in 42:07, seguita dalla volitiva Marilena Brudaglio (Dynamyk Palo del Colle), quinta in 42:36, e dalla brava Luisa Rinaldi (Run & Fun San Severo), sesta in 42:46. La positiva Alice Sammarco (Atletica Trento) è settima in 43:19 a precedere un trio di ottime atlete: Elisabetta De Santis e la presidente Anna Mariani (entrambe Daunia Running), rispettivamente ottava e decima in 44:08 e 46:18, con Anna Maria Natale (Atletica Padre Pio San Giovanni Rotondo), nona in 46:10.

362 gli arrivati Fidal, chiude gli arrivi l’esemplare Antonietta Urbano (Atletica Padre Pio San Giovanni Rotondo) in 1:32:59, mentre al maschile aveva chiuso Giuseppe Lombardi (Run & Fun San Severo) giunto, unitamente alla compagna di squadra Teresa Giuliani, in 1:21:04.

Ricco, molto ricco il ristoro finale con dolci, focaccia, frutta (il tutto confezionato singolarmente in igieniche vaschette), acqua, succo di frutta, il tutto offerto senza limiti, in gran quantità.

Elaborate rapidamente le classifiche dal sempre professionale Onofrio Quotadamo (con la collaborazione del cugino Matteo) di Icron, ed avvallate dall’efficiente Gruppo Giudici Gare di Foggia, si può rapidamente cominciare la cerimonia di premiazione.

Presente il locale sindaco Pierpaolo D'Arienzo coadiuvato dal Vice Sindaco e Assessore allo Sport Michele Fusilli e dall’assessore Giuseppe Totaro, il presidente provinciale Fidal Foggia Carmine Ricci, si parte con il ricordo di Vito Prezioso, giovane atleta iscritto per la Montanari Doc troppo presto deceduto di fibrosi cistica: la moglie Teresa è oramai protagonista in corsa e della campagna contro questo male, tenendo sempre vivo il caro Vito. In più, essendo Vito originario di Palo del Colle, naturale il gemellaggio con la Dynamyk Fitness rinnovato con scambio di doni, abbracci e tanta voglia di vivere.

Rapide e sempre divertenti le premiazioni dei piccolini, con i genitori a creare più trambusto dei figli, che concludono la fase giovanile, si può passare alla proclamazioni dei vincitori della CorriMonte.

Si parte dai sei massimi protagonisti, i due podi, le prime tre donne e i primi tre uomini, che sono letteralmente sommersi di premi dall’organizzazione, che non si ferma più nel consegnare doni, prima fra tutte la splendida riproduzione della statua di San Michele, per finire a biscotti, dolci e taralli tipici.

E’ il turno delle varie categorie per fascia di età, sul podio salgono i primi cinque di ciascuna, con il risultato che alla fine sono più i premiati dei non. Premi anche per i primi liberi e, per ultime le società (70 le partecipanti) per numero complessivo di atleti giunti regolarmente al traguardo

Vince l'Atletica Padre Pio San Giovanni Rotondo con 32 arrivati su nell’ordine Daunia Running (25),  Manfredonia Corre (24), Apricena in Corsa (17) e Atletica Sannicandro Garganico (17). Raffaele richiama anche la sesta, la Podistica Santo Stefano Cerignola, peccato, non è rimasto alcun rappresentante…

Prima di chiudere, Raffaele Rinaldi e l’intera organizzazione ringraziano Autorità e collaboratori, ringraziando personalmente uno ad uno!

Ora è davvero conclusa, gli speaker Paolo e Valentina salutano, gli organizzatori si rimettono al lavoro per smontare, non prima di averci congedato con un’umanità oramai difficile da trovare altrove.

Concludendo, ottima gara, gare giovanili, solidarietà, festa e, verso le 22.00, un fresco da voler rimanere da queste parti…   

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