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Apr 12, 2025 Sebastiano Scuderi

Vincere facile? L’aspro “confronto” tra elettori e giudici federali

Il vincitore e due vittime illustri Il vincitore e due vittime illustri Roberto Mandelli

Premessa: giovedì 10 aprile il "Corriere della sera" ha pubblicato, con la firma prestigiosa e competente di Marco Bonarrigo, un articolo

https://www.corriere.it/sport/25_aprile_10/fidal-squalifiche-opposizione-presidente-stefano-mei-91f4e17d-388a-47d2-8ffe-d4c13945cxlk.shtml

di cui riportiamo i punti salienti:

L’oro olimpico a Los Angeles ‘84 Gabriella Dorio, l’ex regina della velocità Marisa Masullo, il vincitore della maratona di New York ‘96 Giacomo Leone, l’ex d.t. della Nazionale Massimo Magnani, l’allenatrice del mezzofondo azzurro Ida Nicolini, con altri 19 dirigenti e 13 società affiliate alla Fidal come le storiche Acsi Italia, Quercia Rovereto, Cus Pisa e Assi Giglio Rosso, sono stati processati (e condannati, tranne tre) dal Tribunale della Federatletica per violazione dei «principi di lealtà, probità, correttezza e disciplina dello sport». La colpa è aver firmato o condiviso un articolo di un sito web nato per sostenere la candidatura di Giacomo Leone, articolo che «offendeva pubblicamente la Fidal, il presidente federale in carica (Stefano Mei) e il segretario generale», definendoli «”arbitri” non imparziali» delle elezioni.

E anche se, come ha ammesso ieri lo stesso Tribunale, nel testo non c’erano elementi per una causa penale o civile, «i canoni di continenza, pertinenza e veridicità del fatto, cui il giudizio critico si riferisce, assumono nell’ordinamento sportivo valore molto più intenso e restrittivo».

La decisione del Tribunale federale non ha precedenti per numero e prestigio degli incolpati (alcuni sanzionati più volte in passato per essersi espressi contro Mei). Tutti gli incolpati sono stati squalificati tra i 20 e i 30 giorni  tranne Dorio (che ha negato la firma, pur ritenendo il testo legittimo) e Masullo per irregolarità nel deferimento.

 

Stralciamo ora dalle 52 pagine della sentenza dell’8 aprile pubblicata sul sito Fidal la sostanza delle squalifiche:

 

  1. Roberto De Benedittis, giorni 30 di inibizione;
  2. Concetta Balsorio, giorni 20 di inibizione;
  3. Marco Benati, giorni 30 di inibizione;
  4. Fabio Canaccini, giorni 30 di inibizione;
  5. Piero Calò, giorni 30 di inibizione ai sensi dell’art. 57 comma 5 R.G.;
  6. Bruno Cappello, 30 giorni di inibizione ai sensi dell’art. 57 comma 5 R.G.;
  7. Renato Conte, giorni 20 di inibizione;
  8. Mario Cotogno, giorni 20 di inibizione;
  9. Sandro Del Naia, giorni 30 di inibizione;

Pag. 51 di 52

  1. Franco De Mori, giorni 20 di inibizione quale sanzione finale;
  2. Paolo Galimberti, giorni 20 di inibizione quale sanzione finale;
  3. Carlo Giordani, 30 giorni di inibizione;
  4. Roberto Goffi, giorni 20 di inibizione;
  5. Giacomo Leone, giorni 20 di inibizione ai sensi dell’art. 57 comma 5;
  6. Massimo Magnani, giorni 20 di inibizione;
  7. Giovanni Giuseppe Mauri, giorni 20 di inibizione;
  8. Ida Nicolini, giorni 20 di inibizione;
  9. Serena Bruna Putinati, giorni 20 di inibizione;
  10. Carlo Stassano, giorni 20 di inibizione;
  11. Gerardo Vaiani Lisi, giorni 20 di inibizione;
  12. Achille Ventura, giorni 20 di inibizione;

irroga la sanzione dell’ammenda nella misura minima di Euro 500,00 alle seguenti

associazioni e società sportive:

  1. A.S.D. ACSI Italia Atletica, Calcestruzzi Corradini Excels, Atletica Livorno A.S.D.,

Atletica Parma Sprint, Atletica Futura Roma, Quercia DAO Conad, Interflumina è

più Pomì, Assi Giglio Rosso Firenze e Atletica Brusaporto, per responsabilità

diretta ai sensi dell’art. 1 comma 3 lett. a) R.G. FIDAL in ragione degli illeciti

disciplinari commessi dai rispettivi Presidenti;

  1. A.S.D. ACSI USA Sporting Club Avezzano, A.S.D. Swatt Club e Laguna Running SS,

nonché C.U.S. Pisa, per responsabilità oggettiva ai sensi dell’art. 1 comma 3 lett.

  1. b) R.G. per i fatti commessi dai rispettivi tesserati Concetta Balsorio, Massimo Magnani e Ida Nicolini.

 

A questo punto appare sui social questa considerazione di Massimo Magnani, col titolo alla marchese del Grillo “io so’ io e voi siete un ca…”, da cui stralciamo:

Probabilmente il Presidente pensa che l’utilizzo della Procura Federale, per dirimere questioni anche banali, sia un atto di forza, in realtà è un atto di evidente debolezza, perché ha il solo scopo di intimorire qualcuno, rinviandolo al giudizio di una Procura Federale, che fa sempre più fatica a dimostrare la sua reale indipendenza.

Insomma, in Italia, per la Federazione di Atletica, il diritto di critica e la gestione del dissenso, per il quale Presidente (e Segretario), dovrebbe essere attrezzati, sembra non essere ammesso e di fronte ad un pensiero che si oppone al loro, inviano chiunque non la pensi diversamente alla Procura Federale… Se poi, si guardano le sanzioni, veramente minimali, si capisce chiaramente, come le accuse siano davvero al limite del “pensiero diverso” e non dell’infrazione di una norma importante e significativa. Ciò che si vuole mandare è solo un segnale “stai in guardia, perché io faccio quello che voglio e ti mando in Procura”.

Non sono mai stato del parere che la Giustizia si muova “ad orologeria” e continuo ad esserlo, anche in questo caso, nonostante la mia “inibizione” arrivi alla vigilia dei Campionati Europei di Corsa su Strada, dove parteciperanno tre atleti che alleno. La Giustizia (indipendente e indipendentemente) deve fare comunque il suo corso, ma è quanto meno anomalo che a poche ore dalla partenza per Bruxelles, io non sia stato ancora “sconvocato” (ricordo, in ogni caso che la legislazione sportiva italiana non è valida all’estero…), perché probabilmente la nota è stata inviata da qualche altra parte (io non sono più tesserato da tempo, anche se qualcuno mi ha inserito nei propri quadri tecnici a mia insaputa).

Lo ribadisco, qui, pubblicamente, dal 2025 non sono più un tesserato FIDAL (mantengo solo la qualifica di “Tecnico Benemerito”, attribuitami tanti anni addietro), quindi, rispetto ai pareri che continuerò ad esprimere, Presidente, Segretario, non rivolgetevi più alla Procura Federale, ma a quella Ordinaria, così come farò io, per segnalare diverse cose, quantomeno da approfondire, emerse ufficialmente (dai vostri verbali) in questi anni.

 

In attesa dunque di eventuali appelli alla magistratura ordinaria (scampa cavallo), e dato atto a Queen Atletica di aver messo online il 10 aprile stesso un’egregia disamina della questione, col titolo Giustizia Fidal, raffica di “squalifiche” (ben 21) sull’opposizione: ora serve un atto di clemenza? https://www.atleticalive.it/giustizia-fidal-raffica-di-squalifiche-ben-21-sullopposizione-ora-serve-un-atto-di-clemenza/ pubblichiamo un commento di Sebastiano Scuderi, a lungo benemerito dirigente Fidal, che scava alla radice di questi provvedimenti.

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L’inizio di aprile è cominciato con un botto, si pensava ad un pesce a scoppio ritardato era invece un provvedimento choc: Gabriella Dorio, Marisa Masullo, Giacomo Leone, Massimo Magnani, Ida Nicolini, 19 dirigenti, e Società di primo piano e di alto lignaggio come l’Assi Giglio Rosso, la Quercia Rovereto, Cus Pisa e altre 10 condannate per “violazione dei principi di lealtà, probità, correttezza e disciplina dello sport per aver firmato e condiviso un articolo di un sito web”.

La presenza di tanti cari amici di “Insieme per l’Atletica” coi quali cinque anni fa avevo condiviso il progetto di un rinnovamento richiesto e sperato da tutti nella gestione della FIDAL, mi è parsa una strana coincidenza. Il gruppo deciso e preparato si presentò con i migliori rappresentanti, il problema più difficile fu scegliere il candidato Presidente, tra Leone e Parrinello, alla fine la scelta cadde su quest’ultimo per la maggiore esperienza.

Alla votazione, nessuno dei tre candidati alla Presidenza ottenne la maggioranza, Parrinello chiuse con 24.286 voti (41,17 %) davanti a Mei 21.563 (36,56 %) e Fabbricini 13.140 (22,27 %), per un totale di voti 58.989.
Al ballottaggio Mei ottenne 31.051 (53,6%) contro 26.917 di Parrinello (46,4%) totale voti 57.968, un migliaio di astenuti: una chiara manifestazione di sfiducia, visto che i Volenterosi di Parrinello avevano conquistato sette delle dodici poltrone: Sergio Baldo 24.581, Grazia Maria Vanni 22.745, Oscar Campari 22.396, Annarita Balzani 21.958, Sandro Del Naia 21.615 ai primi cinque posti dei dirigenti; e due atleti Elisabetta Artuso 61 e Margherita Magnani 93.

Probabilmente questi quattro anni non saranno stati tranquilli per Mei: non avendo la maggioranza nel Consiglio, era necessario garantirsi da sorprese sgradite contro Leone, che avrebbe già dovuto affrontare quattro anni fa, e oggi leader di “L’atletica 2024”, una riedizione di Insieme per l’Atletica.

Nel mese di luglio 2024 fu deciso di indire le elezioni l’8 settembre con le nuove regole, che per la presentazione alla carica di Presidente prevedevano un numero minimo di sottoscrizioni di Società, di tecnici e di atleti. La Commissione respinse la candidatura di Leone per la mancanza di tre firme di atleti, l’errore formale fu subito corretto con l’aggiunta di altre due di riserva (non si sa mai), e presentato ricorso avverso l ‘esclusione: ma il ricorso fu respinto.

Così per la prima volta nella storia alle elezioni si presentò un solo candidato Presidente: viene spontaneo usare uno slogan coniato per "Gratta e Vinci": “Ti piace vincere facile ?” Questo sarebbe il “reato” commesso dal blog www.l’atletica2024.it  e dai suoi “followers” ?
Nella sentenza si parla di articolo “diffamatorio e assai lesivo” anche se poi si riconosce che  “nel testo non c’erano elementi per una causa civile o penale”.

Concludo con quanto scritto sul sito FIDAL “Massime delle sentenze”:

“Il diritto di critica e la dialettica politica debbono essere garantiti in qualsiasi ordinamento e, segnatamente, all’interno della Federazione stessa”.

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