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Ogni volta che la Convenzione tra la FIDAL e gli EPS viene rinnovata ci si interroga sulla sua validità e necessità: il problema è nato con l’attribuzione della corsa su strada alla FIDAL come unico organismo dirigente nazionale di tutta l’atletica leggera dilettantistica (Regola 4 “Appartenenza” dello Statuto IAAF).

https://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/12375-fidal-uisp-la-convenzione-a-breve-termine-tra-seppure-e-ancorche.html

Tutto cominciò con la nascita del Podismo come forma di aggregazione sociale e pratica salutare contro lo stress e la pigrizia, un movimento spontaneo degli inizi degli anni ’70, che (dopo qualche antefatto nel decennio precedente) presto si diffuse in tutta Italia: in una pubblicazione del 1975 della FIASP (Federazione Italiana Amatori Sport Podistici) ho contato 162 manifestazioni, alcune ancora in essere come la Torino – Saint Vincent, il Passatore, la Stratorino, il Miglianico Tour.

Dal 2 dicembre 1973 al 2 giugno 1974 fu bloccata la circolazione delle auto alla domenica: la crisi energetica, in un anno portò in Italia l’inflazione dal 5 al 25 %. In questa situazione, gli Italiani trovarono un modo intelligente di superare la crisi e la depressione con il podismo, e si moltiplicarono le camminate coi nomi più strani: “tapinate”, “tapasciate”, “corride”, soprattutto in occasione delle feste patronali, delle fiere, delle ricorrenze.

Erano quasi tutte manifestazioni non competitive (o almeno, non nel senso che si attribuisce oggi al termine: in genere, almeno il vincitore era proclamato, e in qualche caso era resa nota l’intera classifica) con l’unico scopo di stare insieme, di esorcizzare con la fatica i problemi sociali, economici e politici del tempo.

Nel 1982 lo Stato volle regolamentare la materia e così si arrivò alla Normativa sulla tutela sanitaria in Atletica Leggera, in cui venivano indicati TRE tipi di Certificato: Agonistico, Non Agonistico per tesserati EPS e FIDAL, e Ludico motorio.

Conseguentemente le manifestazioni su strada sono divise in tre grandi famiglie, con precisi obblighi che non sempre sono rispettati; alle gare competitive si può partecipare SOLO col certificato di idoneità agonistica, alle NON competitive anche col certificato di idoneità non agonistica; nessun certificato per le manifestazioni Ludico Motorie NON organizzate da società FIDAL ed EPS.

Lo Statuto FIDAL attualmente in vigore recita: La FIDAL è ente autonomo facente parte del CONI, che esercita i poteri di vigilanza e della normativa dell’ordinamento sportivo… Può stipulare accordi con gli altri soggetti riconosciuti dal CONI.

Quindi la Convenzione è autorizzata, ma nel rispetto, ovviamente, delle regole esistenti.

Come ho già scritto altre volte, lo Statuto prosegue al comma 5 c): Sono atleti i tesserati di qualsiasi categoria prevista nel Regolamento Organico, che svolgono attività sportiva agonistica e non agonistica di cui al Regolamento Organico.
Articolo 11 – 2): Gli Amatori (20 anni e oltre) svolgono attività ludico motoria e amatoriale. 

Sarebbe auspicabile che nelle norme sul tesseramento fosse ripristinata la fattispecie dell’Amatore (23 -34) soppressa nel 2015, da estendere anche ai “Veterani” dai 35 in poi: forse potremmo fare a meno della tanto chiacchierata Runcard.

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Il 9 ottobre, il neorieletto presidente Fidal Stefano Mei e il presidente Uisp Tiziano Pesce hanno finalmente rinnovato la convenzione tra i loro due enti, peraltro valida solo per gli 80 giorni che ci separano dalla fine dell’anno (forse anche di meno, siccome si lasciano 15 giorni di tempo alle parti per “depositarla”; divertente poi come l’art. 5 dia 60 giorni per istituire “Commissioni paritetiche” onde definire attività e calendari, dunque – se va male - arrivederci al 9 dicembre).

https://podistinet.zenfolio.com/convenzione_fidal-uisp_2024.pdf

L’impressione è che abbia vinto la Fidal, proclamata fin dal preambolo (che sembra quello dei Dieci Comandamenti “Non avrai altro Dio fuori che me”), al punto F, “L’unica rappresentante riconosciuta dagli organismi nazionali ed internazionali suddetti [CONI, WA, EA] per la disciplina

– sportiva dell’atletica leggera” (il trattino e il capoverso sono nell’originale, con una spezzatura ed evidenziazione immotivata, e che si ripete 5 righe sotto a proposito di “Quadri Tecnici e Ufficiali di Gara”).

La definizione dell’Uisp è leggermente ambigua, come dimostra il ricorso (qui al punto G del preambolo, e altrove) alle frasi che in grammatica si chiamano “concessive”, quelle cioè che (Zingarelli) “indicano una circostanza NONOSTANTE LA QUALE si verifica ciò che è detto nella reggente”. Si immagina insomma un dibattito del genere: “Noi Fidal siamo gli unici che possiamo fare atletica agonistica, voi Uisp dovete preoccuparvi solo della salute e del benessere sociale!” – “No, noi Uisp abbiamo il diritto anche di fare gare con le classifiche”.

Alla fine del quale vien fuori la definizione che l’Uisp “promuove e organizza attività… a carattere promozionale, amatoriale e dilettantistico”, cui si fa seguire la concessiva “seppure con modalità competitive”, ma ribadendo subito dopo gli “scopi di ricreazione, crescita, salute, maturazione personale e sociale”. Cioè: l’Uisp deve fare attività sociale, ma noi “concediamo, ammettiamo pure che” (è il significato di seppure) ogni tanto compili anche delle classifiche. Se nella convenzione fosse scritto pure, l’attività agonistica, quantunque collaterale, verrebbe indicata tra quelle praticate dall’Uisp; scrivendo seppure (e sottolineo se, cantava Mina) si rimarca l’eccezionalità della cosa.

Il fatto era già introdotto al punto B del preambolo, secondo cui il Coni riconosce il ruolo degli EPS per le “finalità ricreative e formative”, “nel rispetto dei princìpi, delle regole e delle competenze” delle Federazioni “ancorché con modalità competitive”. Ancorché è un altro sinonimo (più letterario: il burocrate autore della convenzione ama le finezze) di seppure, sebbene, benché ecc.: insomma, siamo sempre alle “concessioni”, va là, ogni tanto stila un ordine d’arrivo e stabilisci che X ha vinto e dagli perfino un premio.

La cosa e la parola sono ribadite al successivo punto H (siamo sempre al preambolo!), secondo cui all’Uisp spettano “finalità formative e ricreative, ancorché con modalità competitive”. Scrivere “anche” era troppo impegnativo, allora scriviamo un equivalente di “sebbene”, appunto concessivo. Volendo filosofeggiare, si potrebbe sostenere che le modalità competitive sono viste come un ostacolo, una deviazione rispetto alla formazione, ricreazione, promozione sociale ecc.; e, dal versante opposto, sostenere che alla Fidal non interessa produrre persone, ma macchine da record.

Vabbè, lasciamo stare la filosofia, e notiamo solo che la graziosa concessione torna nell’Allegato 1, articolo 3 comma 1, con parole quasi uguali al punto G del preambolo: l’Uisp organizza “attività… promozionali, amatoriali e dilettantistiche, seppure con modalità competitive”.

Mi viene in mente una frase che si usava quando ero bambino e non avevo i soldi per andare alla partita: qualche volta ci andavo con un adulto pagante, e l’usciere mi concedeva di “entrare allo stadio con lo scappellotto”. Vabbè, diranno all’Uisp: l’importante era che ce lo concedessero. E diranno alla Fidal: siamo buoni, ve lo lasciamo fare, sebbene/ancorché non sarebbe affar vostro.

E in compenso… si potrebbe proclamare una “santa alleanza”, come è lecito supporre dalle ultime righe del preambolo (dopo 2 pagine e 6 righe: i Dieci Comandamenti si sbrigavano più velocemente). Fidal e Uisp “condividono… una nuova visione strategica del sistema sportivo italiano in grado di aumentare la pratica sportiva nel paese… occupando quello spazio attualmente gestito da soggetti terzi che operano fuori dal sistema CONI e che, più frequente in alcune discipline e meno in altre, rappresenta comunque un fenomeno ampiamente diffuso”.

Formulazione ambigua, sintatticamente distorta (“e che, più frequente ecc.” si riferisce grammaticalmente allo spazio, ma vorrebbe riferirsi alla sua “occupazione”; o volevano scrivere “più frequentemente”?), oserei dire vagamente minacciosa. Verso chi? Non lo si dice. Le parrocchie che organizzano la camminata per la sagra patronale? Le scuole? (sarebbe grossa, non ci posso credere). L’ente benefico che raccoglie fondi per il morbo di Vattelapesca? Gli “enti/associazioni di secondo livello” esorcizzati nell’art. 2, comma 1? (e cosa sono? Le province?). Perdurando il mistero, se consentite un’altra reminiscenza, mi viene in mente il proclama di Badoglio dell’8 settembre: “ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.

Pace fatta, fino a Capodanno, tra Fidal e Uisp; quanto ai “soggetti terzi”, di qualsiasi altra provenienza, stiano in guardia: perché l’articolo 1, comma 4, della convenzione vera e propria dichiara, altresì (come il però di Badoglio) “azioni comuni nei confronti di organizzazioni terze, non facenti parte del modello sportivo organizzato, che operano nell’ambito della stessa disciplina”; e dunque dovranno guardarsi (per tornare alla rievocazione bellica) sia dall’esercito regolare sia … dai partigiani.

Che però non sono proprio pari: solo la Fidal, impone l’art.  2.2, può usare i termini di campionato italiano, squadra italiana, atleti azzurri; mentre quelli dell’Uisp sono solo campionati nazionali Uisp e rappresentativa nazionale Uisp (con una battutaccia d'altri tempi, semmai, non azzurra ma rossa). E poco sotto l’art. 2.4 sancisce minacciosamente: “è fatto divieto di uso decettivo del nome, delle parole, di qualsiasi desinenza o riferimenti diretti comunque a richiamare detta disciplina sportiva e le attività ad essa correlate”. “Detta disciplina sportiva” è in questo caso l’atletica, che (si dice sopra) solo la Fidal è autorizzata a gestire; le sue “attività” sono per esempio le corse podistiche, citate all’Allegato 1, articolo 3.1: “maratona e mezza maratona, nonché tutte le distanze standard individuate da Word Atletics” (ancora a titolo di esempio e senza esaurire il campo, i 5000 e 10000 metri) “per le quali la Fidal è l’unico ente a certificare e omologare il percorso e le prestazioni”.

Siccome non avevo mai sentito la parola decettivo, l’ho cercata sul vocabolario: il De Mauro dice che è parola di “basso uso”, ed equivale a “ingannevole”. Dunque, è vietato a chiunque (esclusa, suppongo, la Fidal) di usare in modo “ingannevole” parole come maratona, ad esempio come le usano Mentana o la Telethon? (dove -thon sarebbe una “desinenza” proibita, da vietare anche al Club Supermarathon).

Proibite le desinenze, ma non i prefissi, dunque – se vogliamo spaccare il capello in quattro come invita a fare questo comma - parole come maraturismo e maratombola non sono vietate. Ma credo che il divieto si rivolga soprattutto a quegli organizzatori che denominano le proprie gare come “Maratona delle Canalette” o, con prefisso e suffisso decettivo, “Super Maratonina del Monte Delle 3 Croci”: attenti al lupo, o meglio, a qualche spia locale, emula di certi CarlMarc di non venerata memoria, che per invidia segnali le violazioni del divieto ai cosiddetti “gruppi Territoriali di Monitoraggio”…

E veniamo alle corse: l’art. 2 della convenzione vera e propria, sotto il titolo di “Attività sportiva”, non si occupa di organizzazione ma solo di tesseramento, ammettendo (2.1) il “doppio tesseramento”, per il quale si rinvia all’Allegato 1; e consentendo l’uso reciproco di giudici dell’altro ente (2.3). Nell’articolo 3 si parla di formazione e aggiornamento dei “quadri tecnici”, ricorrendo alla sigla non a tutti nota di SNaQ (già nel preambolo, punto D, senza spiegazione). Non c’è tra le sigle dello Zingarelli, allora ho dovuto ricorrere a internet scoprendo che questa sigla indica sia lo Short Nutritional Assessment Questionaire, sia, nel caso nostro, il Sistema Nazionale di Qualifiche degli Operatori Sportivi (SNQOS, a dirla tutta): insomma, anche i dirigenti e gli allenatori dovranno essere preparati e valutati secondo SNaQ come dettaglia meglio l’Allegato 2.

Quanto alle concrete modalità di pratica sportiva, è tempo di passare all’Allegato 1, che - come si suol dire – mette a terra tutti i bei propositi enunciati solennemente, e infatti è lungo all’incirca come la convenzione vera e propria. In soldoni, l’art. 2 consente ai tesserati Uisp di tesserarsi Fidal (evidentemente anche per una società diversa dalla propria Uisp, come non è detto qui ma all’art. 3.5), o di prendere la Runcard al prezzo dimezzato di 15 euro; con questa Runcard potranno far figurare in classifica anche il nome della società Uisp. Reciprocamente, i tesserati Fidal possono prendere la tessera Uisp.

A quali gare possano partecipare gli Uispini lo stabilisce l’art. 3, premesso che alla sola Fidal spettano “l’organizzazione e il controllo delle manifestazioni competitive-agonistiche”: cioè tutte quelle in pista, tutte quelle non-stadia timbrate Gold, Silver e Bronze; tutte le maratone, maratonine e altre “distanze standard”, come già detto. Anche l’Uisp può organizzare “le attività sopraindicate”, ma qui torna il “seppure con modalità competitive” già visto sopra. I tesserati Uisp possono competere in gare Fidal di pista solo se appartenenti a categorie giovanili; altrimenti è obbligatoria la tessera Fidal o Runcard, pure per le gare non-stadia Fidal nazionali o classificate Gold, Silver e Bronze.

Basta la tessera Uisp per le gare Fidal regionali e provinciali, ma con trattamento equiparato alla Runcard: niente premi in denaro, buoni valore o rimborsi spese, ma solo premi in natura. I tesserati Fidal possono partecipare alle gare Uisp regionali e provinciali (l’art. 3.3.2 non parla di manifestazioni Uisp nazionali, citate invece al comma 3.6 con l’avvertimento che i titoli possono andare solo ai tesserati Uisp; per sottinteso, si deduce che possono gareggiarvi anche gli atleti Fidal); purché le gare Uisp siano state comunicate e concordate con la Fidal territoriale, onde scongiurare concomitanze. Se l’Uisp non comunica alla Fidal, gli atleti Fidal non possono partecipare (salvo che non siano tesserati Uisp).

Un po’ nel vago il codicillo seguente: “La partecipazione non autorizzata sarà segnalata al Gruppo Nazionale di Monitoraggio, ovvero agli Organi di Giustizia competenti”. Cioè? Se un atleta solo-Fidal va a una gara solo-Uisp, sarà squalificato, cioè tolto dalla classifica dell’Uisp, oppure squalificato/punito dalla Fidal per aver fatto bella una manifestazione “nemica”? (la soluzione era già stata trovata nei mesi passati: iscriversi come “non tesserato”, sempre sperando che un CarlMarc di turno non ti fotografasse).

Le gare competitive organizzate dalla Uisp, secondo l’art. 3.7, non possono prevedere premi in denaro o buoni valore e simili; ma solo “sono ammessi i in natura” (la parola “premi” forse non era gradita, o non se ne è trovato un sinonimo: che ne direste di “riconoscimenti”?), di valore massimo sui 150 euro, e meno per i piazzamenti o i premi di categoria.

L’Uisp o le sue società possono anche organizzare gare “valide per l’inserimento nelle graduatorie federali”, come dice l’art. 3.8; meglio se si affiliano alla Fidal, ma se no, il Gruppo Giudici Gare della Fidal interverrà solo “previo l’assolvimento degli obblighi contributivi previsti”, tra cui l’ “affiliazione della società”: il che viene a contraddire la teorica possibilità di organizzare gare valide per la Fidal restando solo tesserate per l’Uisp. Vabbè, per la prima affiliazione le società di entrambi gli enti non pagheranno niente (art. 5). Ma per avere la gara valida anche per la Fidal, ci sarà da pagare la tassa di approvazione (chissà se comprendente anche il supplemento di 1 euro per arrivato), l’eventuale “omologazione del percorso”, e altre cosette da vedersi caso per caso.

Non mi è molto chiaro l’art. 3.10, che vorrebbe stabilire le sanzioni per le violazioni (non si dice di chi, ma presumo delle società organizzatrici, non degli atleti). Sono due commi quasi uguali, anzi troppo uguali: nel primo si dice che se è accertato “un inadempimento in occasione di manifestazioni Uisp”, il Gruppo Nazionale di Monitoraggio potrà sospendere la convenzione fino a 15 giorni “nei confronti di tutte le manifestazioni richieste dalla medesima Uisp nella specifica provincia ovvero regione” (e le sanzioni aumentano alla seconda e terza infrazione). Responsabilità collettiva insomma: se la Podistica Uisp Oratorio Castellino di Brocco (MO) dà un premio in denaro al vincitore della Serpiano-Monte Cantiere, tutte le gare Uisp di Gaggio in Piano o di Panzano di Campogalliano sono “vietate” per 15 giorni.

Ma il secondo comma ribadisce: se l’inadempimento è constatato, “da parte della Gruppo Nazionale di Monitoraggio, in occasione di manifestazioni della Fidal, la convenzione stessa potrà essere sospesa dalla Commissione per un massimo di 15 gg. nei confronti di tutte le manifestazioni richieste dalla medesima Uisp nella specifica provincia ovvero regione”. Come?! Se è una società della Fidal a commettere l’infrazione, si castigano le società Uisp?

La traballante grammatica della frase mi induce a supporre un copiaincolla malfatto, dimenticando di cancellare Uisp e scrivere Fidal. Ma qualcuno l’ha riletto? E se invece le cose stanno così (paga sempre Pantalone-Uisp), basterà che la società Fidal Migliarinapernoi (MO) dia come premio una torta nuziale di valore superiore a 150 euro, per ottenere la sospensione della gara Uisp organizzata dalla Budrioneperloro e dalla Barigazzopertutti?

Se mi sbaglio io, chiedo anticipatamente scusa e invoco correzione; ma se lo sbaglio è nel testo, chissà se si può ricorrere all’articolo 6.1 (strano mettere anche il numero del comma, pure se non ce ne sono altri dopo l’1), secondo cui “la presente Convenzione è soggetta alle modifiche ed integrazioni conseguenti all’armonizzazione con l’ordinamento sportivo” ecc. Se questa “armonizzazione” dovesse estendersi anche alla lingua italiana e ai precetti dell’Accademia della Crusca, si potrebbero “armonizzare” pure le concordanze di genere e numero dell’art. 1.5 “Fermo restando l’applicazione a tutti gli atleti delle norme”, dell’art. 2.1” sia alla sola Fidal che alla sola Uisp oppure a entrambi, le modalità di reciproca partecipazione… sarà regolata”, dell'art. 3.8 "L'Uisp o una società ad esso collegata", dell'art. 3.10 "La Fidal e l'Uisp saranno tenuti".

Ma, direbbe don Abbondio a Perpetua che, per tirarlo su, gli offre un bicchiere di vino: “Eh! ci vuol altro, ci vuol altro, ci vuol altro”.

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Lunedì, 11 Maggio 2020 15:35

Blocco gare UISP, prolungato sino al 31 agosto

Il comitato nazionale UISP ha deciso di prolungare il blocco di tutte le manifestazioni sino al 31 agosto. Naturalmente ciò riguarda tutti gli sport praticati sul territorio nazionale, la decisione è relativa a tutte le società sportive affiliate UISP, l’ente di promozione probabilmente più noto e diffuso in Italia.

Ricordiamo che al momento il blocco su scala nazionale riguarda tutte le manifestazioni sino al 31 maggio. Adesso tocca alla federazione di atletica leggera chiarire prima possibile che cosa succederà dopo tale data; ovvio che non si potrà gareggiare, allora meglio comunicarlo prima possibile, per togliere i dubbi rimasti (credo pochi, in verità).

Di seguito il testo completo del comunicato, a firma del presidente UISP, Vincenzo Manco

Carissimi,

sentiti i Responsabili nazionali dei Settori di Attività, dopo aver condiviso le conseguenti decisioni nella Giunta Nazionale, di concerto con il Coordinatore Nazionale SdA, Armando Stopponi, vi comunico che le Manifestazioni, i Campionati e le Rassegne Nazionali UISP di tutte le discipline sportive sono sospese fino al prossimo 31 agosto.

Riguardo le Manifestazioni, i Campionati e le Rassegne UISP Regionali e Territoriali, tenendo conto di quanto sopra, compatibilmente con quanto previsto dalle disposizioni in materia di contenimento del contagio da Covid -19, sarà cura dei Comitati Regionali e Territoriali fare le opportune valutazioni.

Non appena le condizioni "sanitarie" lo consentiranno, riguardo le Manifestazioni, i Campionati e le Rassegne Regionali/Territoriali si darà vita, insieme ai Settori di Attività nazionali, a possibili proposte che vedano il coinvolgimento delle diverse realtà Regionali/Territoriali, trovando forme di svolgimento in contemporanea o non che possano offrire comunque una dimensione nazionale.

Per quanto attiene alle attività sportive, motorie, didattiche e di allenamento organizzate dalle ASD/SSD e dai Comitati è necessario, ovviamente, attenersi alle disposizioni delle Autorità competenti.

Vi prego, pertanto, di attenervi alle comunicazioni e circolari nazionali e alle disposizioni delle Autorità competenti, coerentemente con quanto abbiamo scelto.

L'occasione mi è gradita per trasferire a tutte e tutti voi il ringraziamento sentito della Presidenza e della Giunta Nazionale, per il vostro costante ed efficace impegno nel rapporto con le realtà associative e i nostri soci di tutto il territorio.

Cordiali saluti

Vincenzo Manco

 
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Con la Christmas Run corsa a San Donnino di Modena domenica 22 dicembre si è chiuso CorriEmilia-Trofeo Giosport edizione 2019.

http://podisti.net/index.php/cronache/item/5469-modena-7-san-donnino-ten.html

Sono state 15 gare con buoni risultati, sia tecnici che numerici (quasi 6500 classificati; la prova di Castel Maggiore con ben 1014 classificati), con la maggioranza delle prove in crescita come presenze oltre all’inserimento di nuove gare.

Il Trofeo, riservato ai tesserati UISP, ha visto alla fine 1726 atleti in classifica con almeno 1 presenza, con una partecipazione nel settore femminile di ben 401 atlete.

Da segnalare in campo femminile il risultato di Paola Lambertini, il record di 315 punti, frutto della partecipazione a 13 delle 15 gare in programma, e della vittoria in ben 10 occasioni; da annotare anche Elenia Agnoletto e le sue 14 presenze oltre alla vittoria di categoria.

Tra gli uomini, citazione per le 13 presenze di Michele Mantovani (con 4 vittorie), ma anche per le 13 di Stefano Baraldi, senza dimenticare Fabio Pirondi e le sue 14 partecipazioni

I vincitori maschili di categoria sono risultati Mamadi Kaba (Assoluti), Michele Mantovani (M35), Fabio Poggi (M40), Federico Soriani (M45), Raffaello Villa (M50), Giordano Castelli (M55), Stefano Baraldi (M60) e Alberto Gruppioni (M65).

Tra le donne vittorie per Simona Bedeschi (Assolute), Alice Ducci (F35), Elenia Agnoletto (F40), Nadege Vuillemenot (F45), Manuela Cremonini (F50), Paola Bernini (F55) e Paola Lambertini (F60).

http://www.uisp.it/emiliaromagna/aree/atletica/files/2019/corriemilia/CE19%20IND%20FINALE%202212.pdf

Tra le Società, Modena Runners Club ha archiviato con anticipo la pratica per il 1° posto, mentre nella lotta per le altre posizioni Castenaso ha prevalso su Pontelungo, Avis Castel San Pietro e Quadrilatero.

Ma CorriEmilia-Trofeo Giosport è già pronto per l’edizione 2020, con alcune interessanti novità.

Rimane invariato il numero di prove (15) ma escono le 4 tappe, tutte bolognesi, di Granarolo, Lovoleto, Castenaso e Castel Maggiore, ed entrano Crespellano, Castelvetro e Formigine, oltre alla novità di una campestre con il Cross Day di Castel Maggiore.

Invariato il sistema di punteggio: tra le 15 prove previste verranno considerate solo le migliori 11, prevedendo poi bonus per chi completa, anche se non tutte, le rimanenti 4 gare.

Sempre 15 le categorie (8 maschili e 7 femminili) con 5 premiati nelle Under 35 M/F e 3 nelle rimanenti, sia a livello femminile che maschile.

Confermata anche la premiazione alle migliori 5 società.

Atleticando.net gestirà, oltre ad un buon numero di gare in calendario, anche tutte le classifiche parziali e quella finale, che vedrà premiati i migliori atleti nella prova di San Donnino del 20 dicembre.

Il via ufficiale a CorriEmilia2020-Trofeo Giosport sarà lunedì 6 gennaio a Crevalcore con la “Maratonina della Befana” http://www.maratonadicrevalcore.com/.

Tutte le informazioni, il calendario, il regolamento, i premi, i programmi ed ogni informazione utile sul sito http://www.uisp.it/emiliaromagna/atletica nella sezione “CORRIEMILIA”.

 

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Devo emendarmi: raccontando della mezza maratona di Correggio, nelle ultime righe, con l’intenzione di fare un complimento agli organizzatori e giudici, avevo scritto

Da notare (come mi risulta confrontando  i tempi ufficiali con quello visto sul display all’arrivo e quello del mio cronometro) che la classifica è data secondo real-time e non col gun-time. Più che giusto.

http://podisti.net/index.php/cronache/item/5037-correggio-re-36-camminata-di-san-luca.html

Volevo dire: “benvenuti in Europa”. E invece dalla Toscana mi arriva (colla soliha sihumera he honosciamo diggià da un rescente hapo deggoverno che aggoverno sciè appena hornaho mappoi sé ddefilaho), la reprimenda:

E bravo il prof. Marri!!! Viva il "real time", alla faccia di tutti i regolamenti! Deve studiare Professore. Soprattutto il regolamento delle corse su strada.

I giudici-cronometristi di Correggio (cioè la Uisp di Reggio) mi hanno precisato “Alla gara di Correggio non c'era il real time. Certo che come Uisp rispettiamo le norme sul cronometraggio”. Dunque non mi resta che ammettere l’errore: il tempo delle classifiche è quello “sporco”, lasciamo pure che all’antiregolamentare tempo netto si adeguino horsette da ddù soldi come le maratone di New York, Berlino, Chicago, Interlaken, Nashville eccetera straeccetera (e pure Egna e Carpi, ai tempi della Buonanima): nemmeno loro hanno ‘studiato’ il glorioso regolamento italico, che vergogna. Dobbiamo invece essere orgogliosi della nostra italianità, o come dice Vasco Rossi: “siamo solo noi”.

Ma come mai uno solitamente così pignolo e cavilloso come iMMarri l’ha sbagliaho? L’aveva scritto: confrontando  i tempi ufficiali con quello visto sul display all’arrivo e quello del mio cronometro. E – aggiungo -  coi fotofinish di Morselli, forse non omologati dall’Uisp né dall’orologio del campanile di Giotto, eppure visibili online:

1 - la classifica ufficiale mi dà con lo stesso tempo di un altro atleta, eppure le foto del mio stanco arrivo mi documentano in perfetta solitudine. Perché il nostro tempo coincide?

2- la stessa classifica ufficiale mi accredita di 2.10:49  quando la foto scattata appena dopo il traguardo mostra il tabellone che segna 2.11:14. Guarda caso, 2.10:49 è lo stesso tempo registrato dal mio cronometro, fatto scattare al passaggio sotto l’arco di partenza e non al momento dello sparo.

D’accordo, mi sono basato su una singola rondine che – purtroppo – non ha fatto primavera. Peccato. Ritiro i complimenti, e soprattutto, con amarezza, il “benvenuti in Europa”.

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10 settembre - Dopo la pausa estiva, e le prime 8 gare già disputate, il trofeo Uisp CorriEmilia2019 è tornato con la nona prova, il “7º Circuito Città di Castel San Pietro”, nella serata di martedì con un 5000 in notturna, spezzato in due manches (ore 20,30 – 21,15) per meglio gestire i quasi 250 iscritti (a cui vanno aggiunti i partecipanti della camminata non competitiva, impegnati dalle ore 19).

Nella classifica cumulativa, i vincitori maschili risultano ovviamente appartenere alla seconda manche (quella destinata agli assoluti e under 55), con arrivo quasi in volata che ha visto prevalere il giovane Luis Matteo Ricciardi (dell’Aquadela Bologna) in 15:01, dunque ai 3’ a km in un circuito non semplice, di 1250 metri, con 4 curve ad angolo retto, il rettilineo finale in salita (dislivello complessivo 35 metri) e acciottolato.
Dietro di soli 4 secondi si è piazzato il locale Gianluca Borghesi, un over 40; mentre per il terzo si è dovuto attendere mezzo minuto (è il capolista del Corriemilia nella categoria Assoluti, Kaba Mamadi, del Celtic Druid Castenaso, 15:35), e altri 22 secondi per il quarto e i successivi.

Non c’è stata storia invece per la competizione femminile (accorpata alla prima manche, con i maschi over 55), dove Isabella Morlini dell’Atletica Reggio, già quattro volte prima e una volta seconda a Castel San Pietro, e vincitrice anche dell’ultima prova del CorriEmilia a Zola, ha primeggiato senza soffrire in 18:42 (3:44 di media/km), precedendo di una quarantina di secondi la modenese Ilaria Silvestri (Modena Runners, prima della categoria Under 35 in 19:24), a sua volta davanti per soli 3” alla quasi coetanea Alice Cuscini (Gabbi).

Bel giro, interamente chiuso al traffico (valga come aneddoto che la partenza del primo evento è stata ritardata di 8 minuti per l’attesa di un bus pubblico che doveva transitare nella strada del circuito ma era in ritardo), in un centro storico ottimamente sistemato. Prontissima l’esposizione delle classifiche e celeri le premiazioni, sebbene fossero frazionate categoria per categoria.

Domenica prossima altra puntata del trofeo (delle 6 restanti) coi 10km di Occhiobello, ma è probabile che a decidere sarà il trittico di maratonine Correggio-Voltana-Castemaggiore tra ottobre e dicembre, prima della conclusione a San Donnino di Modena il 22 dicembre con l’ultimo 10km. Per la classifica finale, categoria per categoria, verranno considerate un massimo di 10 prove sulle 15 in programma, più un bonus a forfait per chi terminerà gare in più.

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Roma, 31 marzo - La "corsa di tutti" ha vinto ancora: la 36^ edizione di Vivicittà, manifestazione podistica organizzata dall’Uisp, per la prima volta sulla distanza dei 10 chilometri, si è svolta questa mattina in 33 città italiane e 11 estere.

In campo maschile, successo per Samuele Dini, l'atleta delle Fiamme Gialle allenato (col gemello Lorenzo) dall'olimpionico Stefano Baldini, che ha chiuso al primo posto la prova di Reggio Emilia in 30:45 (tempo compensato), succedendo così nell'albo d'oro a Giovanni Auciello. Il 24enne livornese, che nel 2016 ha vinto l’oro a squadre U23 agli Europei di cross, ha avuto la meglio sul 25enne bosniaco Osman Junuzovic, primo a Sarajevo in 31:00, e su Matteo Morelli che a Reggio Emilia ha chiuso al secondo posto in 31:05.

La prova femminile, invece, è stata vinta dalla 23enne di Rovereto Isabel Mattuzzi, che ha chiuso la prova di Arco di Trento in 32:30 (tempo compensato). La giovane specialista delle siepi e del mezzofondo, finalista nei 3000 siepi agli Europei di Berlino 2018, è riuscita a vincere Vivicittà dopo il terzo posto centrato nel 2017 e il secondo dello scorso anno, quando aveva vinto la serba Ana Subotić. Secondo posto per l'italiana Joyce Mattagliano, che a Reggio Emilia ha vinto in 35:30, terzo per Ilaria Sabatini, vincitrice della prova di Ancona in 36:34.


Il bel tempo in tutta Italia ha favorito la partecipazione: hanno preso il via complessivamente 11.377 atleti alla competitiva e 40.000 alla non competitiva. Le partecipazioni più massicce si sono registrate a Reggio Emilia, con 7.000 partenti. Da sottolineare i 600 detenuti che hanno corso nel carcere di Bollate a Milano.

Tutti uniti dai valori che Vivicittà trasmette da sempre: diritti, ambiente, solidarietà. Lo slogan di questa edizione di Vivicittà è stato “L’uguaglianza è in gioco”, per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sul valore della coesione sociale.

“Vivicittà è partita sin dalla prima edizione con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sostenibilità ambientale. In questa edizione abbiamo puntato anche sul valore dell'uguaglianza, perché è bene rilanciare i valori della coesione sociale" - ha detto Vincenzo Manco, presidente nazionale dell’Uisp, che ha dato il via attraverso i microfoni di Rai Radio 1 insieme all'olimpionico di maratona Gelindo Bordin.

Vivicittà si è corsa oggi, domenica 31 marzo:
In Italia: 
Ancona, Aosta, Arco (Trento), Arezzo, Bari, Bra, Brescia, Cagliari, Civitavecchia (Roma), Enna, Ferrara, Frosinone, La Spezia, Latina, Livorno, Matera, Messina, Mestre (Venezia), Padova, Palermo, Pesaro, Pescara, Ragusa, Reggio Emilia, Sala Baganza (Parma), Salice Terme (Pavia), Saracena (Cosenza), Siena, Trapani e solo non competitiva a Settimo Torinese (To) e Todi (Pg). 

Istituti penitenziari – 
Milano -Bollate e Monza 

Nel mondo: 
Sarajevo (Bosnia Erzegovina), Tokyo (Giappone), Ginevra (Svizzera), Tuzla (Bosnia Erzegovina), Yokohama (Giappone), Bengo (Angola), Benguela (Angola), Luanda (Angola), Namibe (Angola), Osaka (Giappone), Otsu (Giappone).  


Vivicittà 2019 – CLASSIFICA Uomini
Samuele Dini 
(Ita) 30:45 
Osman Junuzovic (Bih) 31:00

Matteo Morelli (Ita) 31:05
Bonface Kiplimo (Ken) 31:17
Emanuele Franceschini (Ita) 31:38
Pasquale Selvarolo (Ita) 31:44
Douglas Scarlato (Ita) 31:52
Emanuele Fadda (Ita) 32:11
Andrea Bergianti (Ita) 32:14
Juri Radoani (Ita) 32:22

Vivicittà 2019 – CLASSIFICA Donne
Isabel Mattuzzi 
(Ita) 32:30
Joyce Mattagliano (Ita) 35:30

Ilaria Sabatini (Ita) 36:34
Chiara Giachi (Ita) 36:51
Loretta Bettin (Ita) 36:51
Charlotte Bonin (Ita) 37:06
Margherita Cibei (Ita) 37:13
Simona Santini (Ita) 37:23
Gloria Venturelli (Ita) 37:35
Maria Casciotti (Ita) 37:43

La corsa di Vivicittà non si ferma qui: il testimone passa il 7 aprileBolzano, Riccione, Bron (Francia), Ivry Vitry (Francia), Saint Caprais (Francia), Saint Ouen (Francia), Marsiglia (Francia), il 14 aprile a Avellino e Lucca, il 21 aprile a Vieux Conde (Francia), il 27 aprile a Tizi El Korn (Algeria), l'1 maggio a Ait Issad (Algeria), a giugno invece a Zavidovici (Bosnia Erzegovina) e Beirut (Libano). Inoltre, fino al 31 maggio si correrà in altri 16 istituti penitenziari italiani. 

 

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