Rodolfo Lollini
Milano - Milano Linate Night Run: impressioni dal vivo
Da ieri, venerdì 22 giugno, la continua ricerca di novità per stuzzicare la curiosità dei runner si è arricchita con un nuovo capitolo. La corsa in un aeroporto. Ieri lo scalo milanese di Linate è stato affollato da molti corridori che per una volta non avevano le valige in mano, per una vacanza o un viaggio di lavoro, ma bensì la borsa sportiva.
Evento dichiarato sold-out ormai da settimane, una volta raggiunta quota duemila iscritti, alla fine i finisher assommeranno a 1642. Tutti registrati dalla società di cronometraggio in rigoroso ordine alfabetico, stante la non competitività dell’evento, come intuibile anche dal tempo massimo di un’ora e quaranta minuti che consentiva di portare a termine la prova anche semplicemente passeggiando. Va peraltro segnalato che i primi tre uomini e le prime tre donne arrivati al traguardo sono stati premiati.
Per avere delle impressioni dirette abbiamo intervistato due concorrenti. Cominciamo con Sergio Lanzarone del Gruppo Sportivo Montestella: “Appeno ho saputo di questa gara mi sono immediatamente iscritto, ero troppo curioso di correre qui. Sembrava veramente di prendere un volo. Al posto dei classici tavoli per il ritiro dei pettorali c’erano una dozzina di banconi del check-in dove venivano consegnati i documenti di viaggio, un biglietto ed un braccialetto. E poi il controllo bagagli. Siamo partiti alle 00.27, con qualche minuto di anticipo, per i due giri che al mio GPS, per quello che può valere e contare in un contesto del genere, sono risultati pari a 9780 metri. Abbiamo speso 25 euro, ma c’è stato un ottimo servizio, a partire dal parcheggio gratuito nel silo adiacente la stazione aeroportuale”.
Marco Scianca è una delle bandiere dell’Atletica Lambro. Potremmo definirlo un web-runner, blogger-influencer, se non fosse che considererebbe queste definizioni alla stregua di pesanti insulti: “Evento unico per la sua originalità ed organizzato in grande stile, tutto perfetto, molti addetti, zero code, ottimo ristoro. Il tema della gara-volo era reiterato negli annunci e sui tabelloni elettronici. Si partiva vicini agli hangar, correndo per una prima parte su cemento, poi si andava avanti ed indietro sull’asfalto della pista di decollo per due giri. Visto l’orario ad un certo punto si vedevano, tra noi uomini di mezza età ed oltre, diverse facce assonnate, ma poi è cresciuta l’adrenalina e ci siamo risvegliati tutti. C’è da dire che l’orario notturno ha consentito di correre in un clima perfetto, con una gradevole arietta. Molto carina la maglietta tecnica, con un bel logo”.
Concludiamo il pezzo augurandoci che abbiate apprezzato la sobrietà del pezzo dove abbiamo evitato giochi di parole e luoghi comuni del tipo: “occasione da cogliere al volo”, “la gara è decollata”, “i posti sono volati via”, “il campione si è involato”, “colpo d’ala degli organizzatori” ed altri “voli pindarici” che un occasione del genere stimolava nel Redattore.
9"99 di Filippo Tortu sui 100 metri !
Serata storica per lo sport nazionale, per la prima volta un atleta italiano infrange il muro dei 10 secondi nella corsa più famosa, i cento metri.
Filippo Tortu compie l’impresa a Madrid, fermando le lancette del cronometro sul tempo di 9.99 e migliorando così il primato nazionale di Pietro Mennea, un 10.01 realizzato a Città del Messico il 4 settembre 1979.
Una prestazione di grande valenza anche nel paragone con il mostro sacro della velocità. Basti pensare che la Freccia del Sud lo realizzò a 27 anni mentre Tortu ne ha appena compiuti 20 ed inoltre questo tempo è stato siglato ai 667 metri di “non altitudine” di Madrid. Anche la componente vento è stata praticamente neutra: + 0,2 m/secondo. Per la cronaca la finale del meeting è stata appannaggio del cinese Su Bingtian, in 9.91, secondo il portacolori delle Fiamme Gialle che lo aveva battuto in semifinale in 10.04. Partenza della finale che dopo la presentazione degli sprinter ha dovuto aspettare tre lunghissimi minuti a causa di alcuni salti che altri atleti stavano effettuando, ma nell'attesa il nostro Filippo ha mantenuto calma e concentrazione.
Incontenibile la felicità di Tortu, che ha dichiarato: “E' una gioia incredibile, anche se avrò bisogno di qualche ora per metabolizzare questo risultato: ho lavorato molto e con costanza per arrivare qui e sono felice per me, per l'atletica italiana, per mio padre e per tutti quelli che mi hanno sostenuto" ed ha voluto ringraziare tutti coloro che lo stanno seguendo: il padre-mentore-coach Salvino Tortu, Flavio Di Giorgio, il preparatore atletico, Mario Ruggiu e Alessandro Pozzi, fisioterapista, Ferdinando Savarese, Chiara Signorotto, Marcello Magnani e Natale Bellati.
Le buonissime premesse per una luminosissima carriera, a partire dai prossimi e campionati continentali, ci sono tutte, anche perché ci siamo dimenticati di dirVi che Tortu, in prospettiva, è un duecentista ;-)
Ricorso al TAS di Caster Semenya per il “controdoping” forzato
Da questa storia non ne usciremo mai e di certo, comunque vada a finire, ci sarà qualcuno ingiustamente punito o quantomeno penalizzato. La notizia odierna è che la sudafricana Caster Semenya si è appellata al Tribunale di Arbitrato dello Sport di Losanna, contro la decisione della IAAF di sottoporla nuovamente a trattamenti ormonali obbligatori.
Campionessa mondiale in carica sugli 800 metri, nonché oro olimpico a Londra e Rio, la Semenya ha lineamenti maschili, dovuti ad una sovra-produzione di testosterone. Sottolineiamo come tale caratteristica sia naturale, nulla a che vedere con le atlete artificialmente drogate che la storia dell’atletica tristemente ricorda.
La precitata sovra-produzione fa i suoi effetti anche in termini di orientamenti sessuali, infatti a Caster piacciono le donne ed ha sposato Violet Raseboya, un'altra atleta, incrociata per la prima volta nella toilette femminile di un impianto sportivo. Come vi abbiamo già raccontato, Caster era entrata scortata dai funzionari antidoping per un prelievo, e vedendola, Violet le aveva domandato se non dovesse andare nel bagno degli uomini.
Personalmente ritengo ingiusto ogni genere di trattamento coatto, se non a scopi terapeutici. Da una parte la WADA lotta a tutto campo contro il doping. Qui invece si obbliga ad un contro-doping, con un trattamento innaturale chi è così per natura. Provocatoriamente ci domandiamo perché non segare le gambe ad un giocatore di basket troppo alto oppure rallentare chimicamente un velocista che ha delle doti nettamente superiori alla media dei suoi rivali.
D’altro canto, se si continua a far correre Semenya, a cui è stato verificato tramite esame il sesso femminile, non ci sarà scampo per le donne contro queste iperandrògine. Perché Caster è solo la punta dell’iceberg, in quanto nelle sue condizioni si trovano molte altre atlete.
Secondo uno studio commissionato dalla IAAF, si parla di benefici tra 1,8 ed il 4,5%. Enormi. Caster “naturale” viaggia a 1 e 55” sul doppio giro di pista, mentre durante un precedente trattamento coatto, le sue prestazioni sono decadute di 7 secondi. La differenza tra vincere e stabilire un record mondiale, e ritrovarsi in una posizione di secondo piano.
Concludiamo chiedendo un parere ai lettori. Cosa ne pensate? E’ giusto che le atlete in questione vengano sottoposte a queste cure? E ammesso che debbano essere curate, qual è il giusto “dosaggio”? Forse non quello a cui fu sottoposta la Semenya. Oppure pensate si tratti di un provvedimento contro natura? Sarebbe il caso di creare una nuova categoria di partecipazione, oltre a quella maschile e femminile? Oppure ciò significherebbe ghettizzarle?
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Terzo record italiano Under 23 per Yeman Crippa
Leggere la lista dei detentori dei record italiani nel mezzofondo provoca reazioni contrastanti. Dai 1000 metri in su troviamo i nomi di Andrea Benvenuti, Gennaro Di Napoli, Salvatore Antibo e ciò non può che riportare alla memoria piacevoli ricordi di trionfi azzurri. Poi però ci si rende conto che stiamo parlando del millennio precedente, di primati che hanno oltre trent’anni, e quindi la necessità di trovare degli eredi diventa sempre più impellente.
Per fortuna, almeno a livello Under 23, abbiamo Yeman Crippa. Il trentino delle Fiamme Oro che sta riscrivendo l’albo d’oro dei primati. In meno di due mesi il ventunenne ha fatto suoi tre record italiani. L’altro ieri ad Ostrava, in Repubblica Ceca, è toccato ai 3000 metri con il tempo di 7:43.30, superando lo storico limite che da circa un terzo di secolo apparteneva a Stefano Mei (7:47.32 il 7 agosto del 1985 a Viareggio). Il 3 maggio a Palo Alto, in California, aveva chiuso i 5000 in 13:18.83, mentre il terzo record è stato frutto del 27:44.21 ottenuto nella Coppa Europa dei 10.000 il 19 maggio.
Il precedente detentore di questi due ultimi record, Francesco Panetta, si è complimentato con Yeman in un simpatico videomessaggio sul web. Non possiamo che unirci ai suoi complimenti e concordare con lui sul fatto che adesso aspettiamo il ragazzo anche ai risultati con i più grandi, a partire dai prossimi campionati europei.
Castiglione d’Adda (LO) – 16° Miglio della Bassa Lodigiana
La sesta gara del Club del Miglio fa tappa a Castiglione, dove è sempre piacevole recarsi, a dispetto di una trasferta piuttosto lunga dal milanese. La location, come la definirebbero quelli che parlan bene, è gradevole. A cominciare dalla Chiesa di San Bernardino e l’arieggiato ed ombreggiato parchetto antistante, un tempo adibito a cimitero, dove si trovavano il tavolo iscrizioni, quello dell’abbondante ristoro ed altri spazi per le premiazioni finali.
Si parte alle 18.30 con i ragazzi. Sarebbe stato interessante domandargli se sapessero per quale motivo oggi è un giorno festivo. Perché è la festa della Repubblica. Cosa avvenne il 2 Giugno del 1946. Chiedergli del referendum monarchia/repubblica, delle elezioni dell’assemblea costituente. Delle donne, che per la prima volta nella storia d’Italia, potevano votare ed essere elette. Ma torniamo alla cronaca.
Il percorso è lo stesso del 2017. Partenza da sotto la precitata chiesa del XVII secolo ed in breve ci si collega al giro che va effettuato due volte. Si va in leggera discesa per 500 metri, poi una bella rampa secca che fa la differenza. Dopo il secondo passaggio si torna al gonfiabile iniziale.
L’organizzazione aveva già comunicato le batterie il giorno prima, ma purtroppo il malvezzo d’iscriversi all’ultimo momento da parte di molti atleti, ha portato a dei cambiamenti, come la manche solo per gli MM60 che da 5 sono diventati 14. Urge stabilire un prezzo d’iscrizione differente per i ritardatari.
Complimenti ai vincitori di categoria:
Ragazze: Elena Bianchi (Atl Laus) Ragazzi: Davide Bolzoni (Atl Piacenza)
Cadette: Eva Grecchi (Atl Laus) Cadetti: Paolo Ascade (Atl Laus)
Allieve: Silvia Rabolini (Team Brianza) Allievi: Roberto Capelluti (B&BC)
Elite: Francesca Faustini (Free Zone) Elite: Massimo Pellegrini (Atl Brescia Mar)
SF35: Lia Tavelli (Atl Lonato) SM35: Lorenzo Bonemazzi (Atl Tidiesse)
SF40: Joanna Drelicharz (Road Runners) SM40: Roberto Masia (GP Casalese)
SF45: Eva Volpari (Arvedi Cremona) SM45: Fabio Andreoli (Atl Pavese)
SF50: Cristina Galli (Atl Castenedolo) SM50: Francesco Merisio (Athletic Team)
SF55: Paola Cagliani (Teatro alla Scala) SM55: Nini Bombelli (Road Runners)
SF60: Rosanna Rossi (Iriense) SM60: Carlo Zanetta (Atl Sandro Calvesi)
SF65: Annamaria Gallia (Arr. Maiandi) SM65: Luigi Campini (Athletic Team)
SF70: Teresa De Pace (Atl Iriense) SM70: Giovanni Brega (Atl Iriense)
SF75: = SM75: Enzo Capuzzo (AVIS Pavia)
SF80: = SM80: Oscar Jacoboni (Euroatletica 2002)
Ed ecco qui tutti i risultati in dettaglio che evidenziano numeri totali in sostanziale tenuta rispetto all’anno passato:
http://www.fidal-lombardia.it/ris/5583.1.htm
Sempre utile il regalo finale, grazie ad un pacchetto di pasta ed un prodotto per la pulizia di un brand famoso, gentilmente fornito da una multinazionale che opera a Casalpusterlengo. Quando si ritorna a casa le mogli lo ritengono più utile che qualsiasi articolo tecnico. Non senza una confortevole doccia, fruibile nella vicina scuola media, lasciamo Castiglione più che soddisfatti.
Dopo le vacanze si riprenderà il prossimo 8 Settembre, presso l’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone (MI) con il “1° Miglio”. Prima edizione che in realtà è un ritorno al passato in quanto questo luogo ha già ospitato il club in molte delle precedenti edizioni. In ogni caso, prima di quella data ci faremo ancora sentire per fare un primo bilancio delle varie classifiche individuali e di squadra, insieme ai nostri pronostici.
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Solidarietà per Najla Aqdeir
Permettetemi di esprimere piena solidarietà nei confronti di Najla Aqdeir, atleta in forza alla Bracco Atletica a cui è stato negato il visto di entrata dalle autorità britanniche. Najla, di nazionalità libica, ma residente in Italia da oltre dodici anni, domenica scorsa avrebbe dovuto disputare la Coppa Europa per club a Birmingham, in Inghilterra.
Niente 3000 siepi per la ragazza ventitreenne. Le autorità locali gli hanno negato questa opportunità adducendo motivi inesistenti, tipo che Najla non fosse un’atleta o che non avesse soldi abbastanza per mantenersi durante la trasferta. Malgrado l’intervento della società di club che avrebbe garantito per lei sotto l’aspetto economico, non c’è stato nulla da fare. Inutile anche l’interessamento della Federazione Britannica di Atletica.
Una brutta figura che molto probabilmente non sarebbe successa se al posto di una siepista ci fosse stata una star del dio pallone. Concludiamo incitando Najla a non mollare, ma siamo sicuri che come è riuscita a superare ben altre difficoltà, il padre la chiuse in casa quando scoprì che correva in canottiera e short al posto di un comodo e pratico burqua, saprà scavalcare anche questo ostacolo.
Misinto (MB) – 10° Miglio Misintese
Giunge al giro di boa il Club del Miglio ed anche quest’anno la quinta gara viene ospitata a Misinto. Come da copione inizia la fase delle prove su strada. Il centro storico è il palcoscenico ideale per fare spettacolo, correndo tra la seicentesca chiesa dedicata allo “sportivo” San Siro ed il Municipio.
Da un punto di visto tecnico vanno cambiati tutti i parametri. Inutile guardare il cronometro. Come nel cross si corre sull’avversario diretto. Il tracciato è analogo a quello delle edizioni precedenti e comprende molto pavè. Non mancano salite e discese. Il percorso prevede di passare quattro volte sul traguardo per completare due giri da 300 metri e due da circa 500 metri.
Onore ai vincitori di categoria:
Ragazze: Sofia Sidenius (Athletic Cral Teatro alla Scala)
Allieve: Silvia Rabolini (Team Brianza Lissone)
Elite/SM35: Lia Tavelli (Atl Lonato)
SF40: Sara Raineri (Daini Carate B)
SF45: Eva Volpari (Arvedi Cremona)
SF50: Maria Lorusso (Athletic Team Pioltello)
SF55: Paola Cagliani (Athletic Cral Teatro alla Scala)
SF60: Francesca Barone (Atl Lonato)
SF65: Annamaria Galbani (ASD La Michetta)
Ragazzi: Gani Tabaku (Atletica GISA)
Cadetti: Roberto Basile (Soc Milano Atletica)
Allievi: Martino Galvani (Daini Carate B)
Elite: Matteo Pinelli (PBM Bovisio M)
SM35: Lorenzo Bonemazzi (Atl Tidiesse)
SM40: Ivan Doniselli (Virtus Senago)
SM45: Fabio Andreoli (Atl Pavese)
SM50: Francesco Merisio (Athletic Team Pioltello)
SM55: Sergio De Meo (GP Talamona)
SM60: Carlo Zanetta (Atl Sandro Calvesi Aosta)
SM65: Giovanni Galmarini (Atl Gallaratese)
SM70: Rodolfo Rencurosi (Atl Vignate)
SM75: Enzo Capuzzo (AVIS Pavia)
SM80: Oscar Jacoboni (Euroatletica 2002 Paderno D)
I risultati completi di questo caldo sabato 27 Maggio li trovate qui:
http://www.fidal-lombardia.it/ris/5572.1.pdf
Concludiamo la cronaca promuovendo l’ottima organizzazione predisposta dall’Atletica GISA, che grazie al patrocinio dell’amministrazione comunale, nella vicina palestra scolastica metteva a disposizione anche spogliatoi e docce.
Sabato 2 Giugno, prima del riposo vacanziero, il circus del Club del Miglio visiterà Castiglione d’Adda. Anche in questa occasione non mancherà il calore della gente e probabilmente nemmeno il calore dell’imminente estate. Di certo ci saranno ancora dei saliscendi e grande battaglia in gara. Vi aspettiamo in bassa lodigiana.
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Alicante – XVI Campionati Europei Master Non-Stadia
La bella cittadina spagnola di Alicante, affacciata sul Mediterraneo, ha ospitato dal 18 al 20 Maggio i campionati continentali di atletica per le discipline che si svolgono fuori dalla pista, assegnando i titoli dei 10 km, mezza maratona e marcia sulle distanze dei 10, 20 e 30 km. Dopo le visite di Fenici, Greci, Cartaginesi, Romani ed Arabi, ad invadere questa località turistica, con intenti solo sportivamente bellicosi, sono stati cerca 1300 atleti in rappresentanza di 28 nazioni. Cosa sono questi campionati? Diciamo un misto di tante cose. Turismo, con team manager a volte interessati anche a questo aspetto di business, insieme a qualche nazionale improvvisato, che anche dalle nostre parti non andrebbe al di là di piazzamenti assolutamente normali e che può partecipare semplicemente in quanto non sono richiesti tempi di qualifica. Poi però ci sono anche molti veri atleti, come testimoniato da risultati cronometrici di assoluto spessore.
Si è iniziato venerdì mattina con i 10 km di marcia, nella bella cornice del porto, sotto la supervisione di Moreno Beggio, capo del team di giudici internazionale. Nel pomeriggio la 10 km road run si è svolta a San Juan. Posto molto carino, quartiere elegante, spiaggia sconfinata, ma un po’ lontano dalla sede di premiazione che i vincitori hanno avuto difficoltà a raggiungere negli orari stabiliti. Tracciato con qualche saliscendi e specialmente per la manche delle ore 18, riservata agli over 60 ed alle donne, ancora al caldo. Il mattino seguente è stata la volta della staffetta cross-country, sempre a San Juan, mentre nel pomeriggio, ancora al porto, i marciatori maschi hanno battagliato sui 30 km mentre le femmine sui 20. Domenica mattina, con la mezza maratona, formalmente open, ma sostanzialmente partecipata principalmente dai master, si è chiusa la manifestazione europea che molto onestamente ha mostrato anche qualche pecca organizzativa. Tornando alla maratonina va sottolineato come il percorso fosse abbastanza impegnativo, con diverse salite. Complimenti al nostro Giovanni Auciello, primo assoluto ed oro SM35. Francamente, vedendo arrancare molti degli atleti più anziani già alla fine del primo giro, ci siamo domandati se non fosse il caso di vietare questi sforzi per gli over 70, stabilendo come distanza massima i 10 km. A livello di risultati, l’Italia fa razzia di allori: 20 ori, 22 argenti e 14 bronzi. Un record per quanto riguarda le edizioni degli europei svolte fuori dai nostri confini. 56 medaglie che superano i 38 podi totali ottenuti nel 2016 a Vila Real de Santo Antonio (Portogallo), per la soddisfazione del dirigente FIDAL Mauro De Carli e del consigliere federale Gerardo Vaiani Lisi che ricopre anche la carica di tesoriere della European Masters Athletics. Entrambi si sono dati molto da fare durante i campionati per assistere gli azzurri.
Per la lista completa dei medagliati si veda già in questo magazine:
Milano – 7° Happy Mile Running Contest
La pioggia, tanto minacciata, è stata l’unica assenza significativa a questo Happy Mile ed ovviamente nessuno se ne è lamentato sabato 12 Maggio, al campo XXV Aprile. Sempre molto ricca la tappa patrocinata dal colosso del fast food e da altri munifici sponsor. Oltre alle ottime strutture dell’impianto meneghino, al termine delle gare, perfettamente organizzate, gli atleti hanno potuto gustare una cena, ristoro sarebbe un termine riduttivo, dove si poteva scegliere tra gnocco fritto, salumi e formaggi, panini alla salamella o costine. Il tutto innaffiato da un vino pugliese di qualità. Generoso anche il pacco gara che offriva una maglietta, un interessante libro sportivo e tanto altro.
Dopo il classico programma delle gare giovanili sulle varie distanze e poi di tutte le categorie del miglio, la manifestazione si chiudeva anche stavolta con una staffetta. Squadre composte da tre partecipanti con ognuno che doveva coprire, indovinate un po’, 1609 metri. Al team vincitore ed a uno estratto a sorte tra tutti quelli partecipanti, l’onore di vincere un premio in denaro da devolvere a due ONLUS.
Buona la partecipazione numerica, con atleti che provenivano anche da fuori regione per un totale di ben dodici provincie rappresentate, a testimonianza della vitalità del circuito. Grande battaglia in pista, nella foto l’arrivo della batteria SM50 con Merisio (pettorale nr 39), Brambilla (213), Facciolo (113) e Dante (293). Ottime prestazioni, ma nessun record e questa che può sembrare una non-notizia per una gara normale, non lo è per il club che nel 2018 ha già registrato quattro migliori prestazioni nazionali. Per tutti i risultati, ad esclusione delle staffette, che erano non competitive, potete cliccare qui sotto:
http://www.fidal-lombardia.it/ris/5543.1.htm
Finito il primo blocco di gare su pista, ora il club passa alla strada per tutto il periodo più caldo. Si comincia con Misinto, dove il prossimo 26 Maggio, nel centro della cittadina, i miler passeranno dal tartan perfettamente piatto degli anelli in pista ai saliscendi in pavè.
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Milano – 7^ Corsa di Kevin
Pochi istanti prima delle 10 salgono in aria i palloncini liberati dai ragazzi. Sono un omaggio a Kevin, strappato alla vita in giovanissima età. Lui che pensava al basket e che nemmeno s’immaginava esistesse una parola così brutta come leucemia. Sono circa 600 persone che hanno deciso di rendergli omaggio lo scorso 22 Aprile, correndo o semplicemente passeggiando per tutto il parco di Trenno.
Si parte dalla palestra Cappelli Sforza che da qualche anno è risorta a nuova vita. La brillante gestione della Polisportiva Garegnano ha prodotto restauri, nuovi spazi, migliorie ed una variegata proposta sportiva e culturale molto apprezzata dagli abitanti del quartiere. Siamo certi che farebbero rifiorire anche qualche pista di atletica del milanese, con risultati nettamente migliori rispetto agli attuali gestori.
I percorsi proposti sono due, da 4 e da 8 chilometri circa, con diverse categorie in funzione dell’età. Da soli oppure correndo in “family”. Ai nastri di partenza si va dal bimbo di 5 mesi al nonno ottantanovenne. Trattandosi di una marcia amatoriale non viene invasa la sede stradale. Tramite la ciclabile si entra ed esce dal polmone verde che la domenica è molto affollato da calciatori, passeggiatori ed altri runner. I più veloci del giro lungo finiscono per incontrare la parte finale del gruppone, ma non è proprio il caso di agitarsi troppo, perché siamo ad una festa.
Fa già parecchio caldo ed il ristoro finale è molto gradito. Sul percorso le fontanelle comunali fanno il resto. Malgrado non fosse prevista una quota d’iscrizione, c’è anche in regalo una maglietta commemorativa. E’ comunque possibile e gradito fare un’offerta che consentirà di raccogliere 5200 euro. Ricavato interamente devoluto al Comitato Maria Letizia Verga che studia e cura la leucemia del bambino. Gli organizzatori ringraziano il Municipio 8 per il patrocinio ed il contributo, indispensabili per la riuscita della manifestazione.