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Parigi 2003 come non l'avete mai vista...
Quello che la stragrande maggioranza di voi non ha mai visto, quello che io stesso non avevo mai visto, lo spettacolare servizio sulla Maratona di Parigi 2003 di Stefano Baldini girato e montato dal giornalista Renato Ballabeni per la trasmissione Supersport di Telereggio.
Uno spaccato dei retroscena di quella grande prova individuale di Stefano Baldini che conquisterà la medaglia di bronzo e di squadra, con il team italiano che giungerà secondo nella Coppa del Mondo con Baldini, Caimmi, Bourifa, Pertile e Di Cecco.
Prima della gara, in conferenza stampa, si scherza sul fatto con Caimmi nel raduno in Namibia abbia pettinato Baldini facendogli nascere dei dubbi in vista della Maratona di Londra, dove "pero' poi è giunto secondo" precisa Migidio Bourifa.
Non vi perdete la parte del dopogara con alcune perle di Luciano Gigliotti che prima dice a Baldini "hai superato una bella crisi eeehh..", "non ce la facevi più? che bella occasione (persa)...""quando vieni fuori becchi due schiaffi da me e da Fiore..." con Baldini che cambia discorso rispondendo "quanto siamo a squadre?" ma Gigliotti rilancia "se stessi zitto ogni tanto... abbiamo fatto la stessa roba di Edmonton... ma dai finché si va sul podio..." ma, con l'entusiasmo di chi sa che quell'uomo abbia ancora da tirar fuori dal sacco il meglio di sé, pone la domanda "che problemi hai avuto?" ricevendo dal reggiano una risposta metà ad alta voce "gambe" e metà sotto voce "piedi", con il modenese Gigliotti che risponde (pensando già ad Atene) "faremo un grosso lavoro muscolare", ed infatti ad Atene se ne vedranno i benefici.
Spassose infine le scenette sulla metropolitana raggiunta dagli atleti con vistosi mal di gambe, con Gigliotti che legge i messaggini ricevuti sul suo Nokia 3310.
BUONA VISIONE!
Un Baldini d'altri tempi...
Correva l'anno 1991 ed in pochi si ricorderanno che Stefano Baldini in quell'anno milito' nel gruppo delle Fiamme Oro Padova, era l'anno del militare (l'han fatto anche sparare...) e la Calcestruzzi Corradini dovette rinunciare al proprio pupillo per un anno.
Grazie ad Anselmo "Renato" Ballabeni, che al tempo lavorava per Retemilia, vi mostriamo due video che vedono il futuro campione olimpico protagonista di due storiche gare reggiane, il "Gir di Pos" di Cavriago e la "Camminata di San Luca" di Correggio; da segnalare nel secondo video anche le interviste di Romano Incerti e Graziella Striuli impegnati nella mezza maratona non competitiva.
20.10.1991 Correggio (RE) - "Caminata di San Luca"
Ordine d'arrivo M: 1° Stefano Baldini (Fiamme Oro), 2° Marco Baldini (Corradini Rubiera), 3° Umberto Guidetti (Tobacco Museum), 4° Ruggero Crestani (Tobacco Museum), 5° Cristian Giubertoni (La Fratellanza Modena), 6° Piergiovanni Dore, 7° Domenico Ruggeri (Corradini Rubiera), 8° Stefano Morselli (C.M.R. Reggiolo), 9° Matteo Torricelli (Corradini Rubiera), 10° Pietro Baldini (Corradini Rubiera), 11° Martino Zucchini.
Atene: Baldini torna sul luogo del trionfo
E’ senza ombra di dubbio LA MARATONA. E’ dalla leggenda di Filippide, che avrebbe corso completamente bardato da combattimento dal paese di Maratona all’Acropoli di Atene, che nasce tutta la storia di questa disciplina. Se questo soldato è l’eroe dell’età antica, per l’età contemporanea, quando si parla di Atene e di maratona, col suo trionfo olimpico nel 2004 l’eroe è Stefano Baldini. Dopo quindici anni il reggiano è tornato a correre su queste strade, prendendosela comoda: anche se per lui ciò significa farlo in meno di 3 ore anche a 48 anni. Al via con il pettorale numero uno, ha mantenuto le promesse chiudendo in 2h57’07” e classificandosi al 99° posto. Ovviamente è andato come un orologino, come testimoniato dal passaggio alla mezza in 1h28’30”.
Venendo alla cronaca sportiva di questa edizione numero 37, a trionfare non è stato un runner di primo pelo, bensì il quarantaduenne keniano Kimen John Kipkorir in 2h16’34”, precedendo il rwandese Muhitira Felicien di soli 9 secondi. La Grecia festeggia il terzo posto di Gkelaouzos Konstantinos, giunto a circa due minuti e mezzo, e la vittoria femminile di Eleftheria Petroulaki in 2h45’50”.
Quasi trentamila i finisher sulle varie distanze, considerando anche la 10k di sabato ed altre non competitive collaterali.
Cediamo ora la parola ad Armando Bertolasi, uno degli italiani partecipanti alla distanza regina: “La gara è stata ben organizzata. I pullman ci hanno prelevato alla mattina presto ed alle 7 eravamo già ai nostri posti di partenza, non prima di aver depositato le borse nei furgoncini che abbiamo ritrovato all’arrivo. La temperatura era mite, attorno ai 19 gradi, peccato solo per qualche spruzzata di pioggia prima dello start che era fissato per le ore 9. Pochi chilometri dopo il via ho avuto i brividi quando siamo transitati intorno a Soros, la collina dove sono tumulati i guerrieri della battaglia di Maratona. Tracciato duro, circa 450 metri di dislivello con le salite dal km 25 che mi hanno prosciugato l’energie. In tanti punti non è mancato il supporto del pubblico che ci salutava ed incoraggiava. L’arrivo allo stadio Panathinaiko è stato veramente suggestivo anche se ero abbastanza cotto e non me lo sono goduto pienamente. Un'esperienza che consiglio a tutti i maratoneti”.
Baldini nuovo tecnico di Valeria Straneo?
Baldini nuovo coach di Valeria Straneo: è il titolo di breve pezzo pubblicato stamani da Tuttosport a firma Andrea Schiavon.
E, scendendo nei dettagli, si apprende che l’amatissima Valeria: “Tornata a correre una maratona (a Valencia, dove ha chiuso 8^ in 2h30'26") dopo oltre due anni, avrà una nuova guida tecnica. A partire dalle prossime settimane la maratoneta piemontese (allenata precedentemente da Beatrice Brossa e poi da Massimo Magnani) sarà seguita dal campione olimpico Stefano Baldini. Dimessosi dal ruolo di dt delle nazionali giovanili, Baldini allena anche i gemelli Lorenzo e Samuele Dini”.
Notizia forte, quindi, ma – se confermata - che certamente farà piacere a tutti gli appassionati italiani di podismo, da sempre “innamorati” di Stefano e di Valeria: nella speranza che il connubio tecnico porti ancora più in alto la primatista italiana di maratona.
Fidal: La Torre nuovo DT, Baldini fuori
Confermate le indiscrezioni delle vigilia, Antonio la Torre è il nuovo direttore tecnico della nazionale italiana di atletica leggera. Un po’ a sorpresa, viceversa, accettate le dimissioni di Stefano Baldini che lascia il ruolo di DT delle squadre giovanili. Queste le decisioni del Consiglio Federale che si è svolto oggi.
Ecco, fedelmente, quanto riportato sul sito della FIDAL:
Il Consiglio Federale ha definito oggi, ad esito della fase di verifica avviata al termine dei Campionati Europei di Berlino, la composizione dello staff tecnico azzurro che guiderà le squadre nazionali nel biennio 2019-2020. Nel riconoscere ad Elio Locatelli, DT delle squadre nazionali assolute, la capacità di contribuire ancora in futuro all’individuazione delle migliori strategie per il conseguimento della performance, e preso atto, accogliendole, delle dimissioni da DT delle squadre giovanili di Stefano Baldini, il Consiglio ha deliberato questa composizione dello staff:
- Direttore Tecnico: Antonio La Torre
• Vice Direttore Tecnico – settore Assoluto e attività di Sviluppo: Roberto Pericoli
• Vice Direttore Tecnico – settore Giovanile (attività Under 23-20-18): Antonio Andreozzi
• Direttore della Performance – conseguimento obiettivi e supporto al CSeR: Elio Locatelli
Inoltre, in relazione agli atleti inseriti nell’AEC (Athletic Elite Club) ed ai relativi tecnici personali, sono stati nominati i seguenti responsabili delle attività, gestione e controllo:
- Velocità-Staffette: Filippo Di Mulo
• Ostacoli: Gianni Tozzi
• Salti, Lanci e Prove Multiple: Claudio Mazzaufo
• Marcia, Mezzofondo prolungato e Maratona: Antonio La Torre(ad interim)
A completamento della Direzione tecnica, confermato anche il ruolo di Paolo Germanetto come responsabile della corsa in montagna, trail ed ultra distanze.
“Provo emozioni contrapposte – le parole del presidente federale Alfio Giomi, a commento della deliberazione di Consiglio – perché da una parte c’è in me la soddisfazione per aver varato una struttura tecnica che considero ben articolata, di primissimo ordine sul piano professionale, e in grado di dare agli atleti e ai loro tecnici tutte le risposte necessarie all’ottenimento di risultati di vertice; ringrazio Antonio La Torre per essersi messo a disposizione, accettando un ruolo di grande responsabilità. Dall’altra parte, c’è l’amarezza per l’esito non soddisfacente dei Campionati Europei di Berlino, dai quali, alla luce dell’ottima stagione vissuta dai nostri atleti, ci attendevamo lecitamente qualcosa di più, e per le dimissioni di Stefano Baldini, che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto in questi anni come Direttore Tecnico delle squadre nazionali giovanili: la sua passione, la sua preparazione, sono tali che sono certo che non farà mancare mai il suo supporto all’atletica italiana”.
La presentazione del nuovo staff si svolgerà martedì 2 ottobre a Roma (inizio ore 13) presso la sede FIDAL.
Il muro di Berlino resta in piedi: Baldini se ne va, Giomi resta…
Non vorremmo dover dire, anche dopo Berlino, “parturient montes nascetur ridiculus mus” (così terminavo il mio articolo sul disastro di Londra della nostra Atletica Leggera).
Le dichiarazioni del Presidente Alfio Giomi il 12 agosto, complice anche l’insperata “manna” della maratona, non lasciano campo alla speranza.
“Alcune cose non sono andate (sic!). A settembre, come previsto, analizzeremo tutto e prenderemo le decisioni per il futuro. Quello che è certo, è che in questi anni l’atletica italiana si è finalmente svegliata” (?!?!)
“Tanti giovani hanno dimostrato di poter essere competitivi a livello assoluto”.
Questo è vero, grazie anche all’impegno che il referente del settore under 25 Stefano Baldini ha profuso in otto anni, anche con 15 ore di lavoro al giorno: forse è per questo che, con l’orgoglio del campione, non ha sopportato l’ennesimo “depistaggio” del Presidente, che avrebbe dovuto restare in carica fino al 2016 (così almeno aveva promesso quando fu eletto nel 2012); e ha detto:
“In Italia non si cresce, non vengono ammessi gli errori. Mi sono stancato, la mia asticella è alta. Ho sentito solo stilare bilanci positivi e parole di difesa del proprio operato. Non è così che si cresce. L’autocritica deve essere schietta e a caldo. Non sono queste le tempistiche con cui affrontare situazioni e problemi seri, tra qualche settimana tutto verrà annacquato”
La catalessi della nostra Federazione è ormai un dato di fatto che non si risolverà finché non si affronteranno seriamente e senza falsi pudori i problemi che da anni l’avvolgono in un sudario di cemento, e che ho già più volte denunciato.
Non occorre essere un esperto per prevedere che a Doha a ottobre del prossimo anno (che clima ci sarà?), i quattro bronzi che abbiamo faticosamente portato a casa (senza citare le benemerite ma strane medaglie a squadre della maratona) non reggeranno il confronto con l’atletica mondiale.
Stefano Baldini : goodbye Fidal
Avrà deciso di passare un buon Ferragosto ed allora si è tolto il peso subito, magari la decisione era maturata da tempo, addirittura prima degli europei. Comunque sia Stefano Baldini, fino ad oggi Direttore dello sviluppo e del settore tecnico giovanile, saluta la Federazione italiana di atletica leggera. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport spiega chiaramente che è stufo dei cattivi risultati ottenuti, che secondo lui sono figli di errori di gestione e di improvvisazione; ritiene di essersi dedicato al massimo del suo impegno e della sua professionalità, probabilmente è stufo di vedere associato il suo nome ai continui insuccessi della nazionale. Pare che subito dopo la conclusione degli europei, avesse già comunicato la sua decisione al presidente Giomi, il quale ha pensato bene di rimandare tutto a settembre (?!?), allora ecco che Baldini ha ritenuto fosse davvero troppo ed ha formalizzato le dimissioni. Farà come molti, che danno le dimissioni per negoziare qualcosa di più e di meglio? Non credo, e comunque è lui stesso a sgombrare il campo dagli equivoci. Non se ne fa niente.
Giova ricordare che, al momento di sostituire Massimo Magnani (precedente DTO) a Stefano Baldini era stata proposta la posizione di direttore tecnico organizzativo; lui presentò il suo progetto, bocciato perché ritenuto troppo oneroso, almeno così si disse in Fidal. Forse era anche una questione di autonomia, o di indipendenza da certe influenze e invadenze? Sta di fatto che venne in qualche modo sdoppiata la figura del DTO: da una parte Elio Locatelli, che si occupava dell’alto livello e dall’altra parte Baldini, ad occuparsi dello sviluppo e del settore giovanile, un settore che in effetti nei tempi recenti ci ha dato qualche soddisfazione.
Ebbene, la cosa non ha funzionato; la (brutta) impressione dall’esterno è che manchi un vero progetto, che si confidi in qualche medaglia per fare meglio dei precedenti campionati (difficile fare peggio) per poter dire “siamo sulla strada giusta”, cosa che peraltro il presidente Giomi ci racconta comunque da anni. A prescindere.
Ora si rimanda tutto a settembre, le fatiche berlinesi dei vertici federali meritano un periodo di riposo, poi si vedrà di fare. Già, ma cosa? Mentre le nazioni che, guarda caso, hanno fatto benissimo a Berlino (Polonia e Gran Bretagna sono in testa al medagliere) negli anni hanno centralizzato il sistema di gestione, in Italia si è puntato al decentramento (“ognuno ha il suo atletino che si coltiva gelosamente nell’orto di casa propria” ha detto Stefano Tilli), che non ha funzionato. Abbiamo un bel settore giovanile che fa già bene e potrebbe fare anche meglio, in prospettiva, ma è precisa responsabilità della federazione fare in modo che ciò avvenga, creando le migliori condizioni possibili.
In bocca al lupo Stefano, qualunque cosa andrai a fare. Buon lavoro ad Elio Locatelli (si sarà pentito di essere tornato?), ha avuto il buon gusto di assumersi la responsabilità di scelte sbagliate, ora dovrà rimboccarsi le maniche e lavorare duramente e bene. Infine, buona fortuna a chi arriverà, se arriverà.