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Dic 17, 2023 848volte

Dopo i pandori “Ferragni”, rendiamo trasparente la beneficenza delle gare podistiche

Spendevano 9 euro invece di 3,70 ma in beneficenza arrivavano solo 16 centesimi... Spendevano 9 euro invece di 3,70 ma in beneficenza arrivavano solo 16 centesimi... Foto: R.Lollini

E’ di pochi giorni fa la notizia che l'Autorità Antitrust ha multato per un totale di circa un milione e mezzo di euro la Balocco e le aziende Fenice e Tbs Crew della influencer Ferragni a causa della pubblicità ingannevole su un pandoro venduto a più di 9 euro. Oltre il doppio rispetto al prezzo del prodotto non griffato (3,70 euro). Il sovrapprezzo pagato dai consumatori, convinti di fare del bene, non andava in beneficenza e quindi i circa 1,6 milioni di euro di incassi supplementari erano sostanzialmente serviti a pagare la testimonial le cui fatture, malgrado lo scopo benefico dell’iniziativa, erano di circa 1 milione di euro… Mesi prima del lancio del “pandoro benefico”, la sola casa dolciaria aveva fatto una donazione di 50.000 euro all’Ospedale Regina Margherita di Torino, senza impegni supplementari ad altri versamenti in funzione delle vendite. Non risultano invece offerte della influencer. Al contrario, come indicato dall’AntiTrust: “I post sui social di Ferragni hanno rinforzato questo equivoco, lasciando intendere che la stessa influencer avrebbe partecipato direttamente alla donazione”... 

Concludendo e facendo un calcolo veloce, comprando il pandoro benefico a oltre 9 €, visto che erano state smerciate poco più di 300000 unità e versati in totale 50000 euro, si facevano circa 16 centesimi di beneficenza… Se i clienti lo avessero saputo al momento dell’acquisto, quanti pandori sarebbero stati venduti?

Tutto ciò premesso, mi piacerebbe che in futuro, per tutti i cosiddetti prodotti "caritatevoli", i consumatori vengano puntualmente informati circa la cifra reale che viene destinata in beneficenza. E quando parlo di tutti i prodotti, intendo anche il costo d’iscrizione ad una gara. Premesso che è sacrosanto che chi organizza abbia un ritorno delle spese ed un guadagno, se io m’iscrivo ad una 10k “benefica” che, sparo una cifra a caso, costa 50 euro, mi piacerebbe sapere se per esempio sto versando 40 euro agli organizzatori e 10 per fare del bene. Libero poi di decidere se mi va bene così o forse è meglio correre una gara da 20 euro, donarne 20 e tenermene 10 in tasca.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

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