Malagò: elezioni CONI e Federazioni ad inizio 2021?
5 Maggio - “L'impressione è che siamo solo all'inizio della querelle”, concludeva Maurizio Lorenzini nel suo preciso pezzo: https://www.podisti.net/index.php/commenti/item/6045-elezioni-fidal-rinviate-anzi-no.html; e una nuova puntata è stata scritta oggi, con il pezzo apparso sul "Corriere dello Sport" a firma Franco Fava, dal titolo: “Malagò riflette: elezioni pre-Tokyo?”.
In effetti, la pandemia che ha portato al rinvio al 2021 dei Giochi Olimpici di Tokyo ha creato il grande problema delle elezioni del CONI e delle varie Federazioni, tra le quali la FIDAL.
Farle svolgere come previsto nel 2020 o rinviarle nel 2021, dopo i Giochi Olimpici, “quindi non più al termine del tradizionale quadriennio olimpico, ma a quello che è divenuto ormai un quinquennio? Sul posticipo confliggono da una parte la Carta Olimpica, che indica l’appuntamento con le urne dei Comitati Olimpici all'indomani dell'Olimpiade, dall'altra la legge Melandri del 1999, che impone il rinnovo delle cariche ogni quattro anni”.
Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, si era detto inizialmente favorevole al rinvio a fine 2021 delle assemblee elettive federali, con le elezioni Coni a seguire nella primavera 2022, ma sta forse cominciando a riflettere e vedere la questione in maniera un po’ diversa.
Infatti, come scrive Fava: “nelle consultazioni avute la scorsa settimana, il presidente Malagò avrebbe avanzato l'ipotesi di un rinvio di soli pochi mesi. Causa anche le difficoltà a convocare assemblee di centinaia di delegati per ogni federazione il prossimo autunno, Malagò starebbe pensando di proporre la fase elettiva tra gennaio e febbraio 2021. Si pensa al voto telematico, che favorirebbe un taglio dei costi, ma solleverebbe dubbi tecnici e legali (remote, interventi candidati in streaming e presenza di un notaio).
A scalpitare per elezioni nei tempi stabiliti sono federazioni importanti come l'atletica, il cui presidente Giorni non è ricandidabile. I tre aspiranti - Roberto Fabbricini, Stefano Mei e Vincenzo Parrinello (attuale vice in Fidal) - sarebbero favorevoli a impegnarsi a non modificare, se eletti, la struttura tecnica a pochi mesi dai Giochi. Tra le federazioni favorevoli a vario titolo a un rinvio al 2021 spiccano anche calcio, ciclismo e rugby. Altri fanno notare che in caso di cancellazione di Tokyo, si creerebbe un pericoloso corto circuito”.
E, in effetti, c’è molto da meditare su quest’ultima frase: in caso di annullamento definitivo dei Giochi Olimpici, cosa accadrebbe? Presidenti e consiglieri fin quando rimarrebbero in carica?
Speriamo si possa decidere a breve, trovando la miglior soluzione: per il futuro del nostro sport.
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