FIP-FIPAV-FIGH, FIDAL e negazionisti
A causa di un blocco nella funzione dei commenti che m’impedisce di rispondere in calce all’articolo di Claudio Romiti, essendo stato espressamente chiamato in causa, vorrei precisare quanto segue. Prima di farlo, non posso peraltro nascondere la mia sorpresa. Non so perché l’autore si rivolga espressamente a me, in quanto fino ad oggi non l’avevo mai citato in nessun articolo e peraltro non credo nemmeno di conoscerlo. Dunque non capisco per quale motivo si senta tirato in causa, ma ovviamente sono sempre disponibile al confronto, quindi veniamo al dunque.
La definizione di negazionista nei confronti di Trump e Bolsonaro è stata praticamente unanime da parte di tutta la stampa mondiale. Basta cercare su un motore di ricerca “Trump”, “Bolsonaro”, “negazionista” e vedere i risultati… Tutti concordano. Se l’autore in questo mio pezzo si sente tirato per la giacca e/o la ritiene definizione “ben poco appropriata nell’ambito di un dibattito civile e moderno” è una sua lecita opinione da cui peraltro mi dissocio. Ritengo invece di poterla utilizzare in maniera appropriata come immagine che a mio avviso fotografa la realtà. E di essere in buona compagnia. Se lui non è un negazionista sono ben lieto per lui. Io non l'ho scritto da nessuna parte che lui lo fosse (?)
E’ offensiva, “infamante”? Nel mondo ci sono stati quasi mezzo milioni di morti, quasi dieci di contagiati e l’OMS ha dichiarato da tempo la pandemia mondiale. Ai lettori le conclusioni su come definire chi la voglia molto sottovalutare, declassandola a semplice e dozzinale influenza o addirittura negare. Per me o non capisce o fa finta di non capire.
In generale trovo inoltre non appropriato per un dibattito produttivo, e qui si, mi rivolgo a Romiti, equiparare la situazione e le posizioni attuali circa la gravità del Covid19 in Italia (tasso di crescita bassissimo, meno di 100 persone in terapia intensiva) con quelle quando la situazione era fuori controllo e non c’erano più posti in terapia intensiva. Banalizzandole in un solido, immutabile nel tempo “partito unico del virus”. Funzionale a successivi comodi accostamenti a Savonarola ed utili idioti. Al contrario credo che non considerare che le situazioni di marzo e fine giugno siano profondamente diverse ed incomparabili è certamente da idioti. Così come sarebbe avere la medesima posizione sullo stato dell’arte ed il da farsi oggi e tre mesi fa. Ma mi auguro di aver capito male io leggendo il pezzo.
Detto questo e non essendo un virologo posso avere delle opinioni, ma lascio agli esperti decidere sulla situazione attuale e non mi avventuro, ne mi sono mai avventurato nei miei scritti in previsioni ottimistiche o pessimistiche per future potenziali ondate. Al massimo degli auspici. Chi sostiene il contrario scrive il falso. Chiedo solo ai legislatori ed ai loro comitati di esperti uniformità di trattamento come descritto qui e mi fa piacere che almeno su questo punto io e Romiti siamo in accordo.
Nel frattempo vorrei tanto lo chiedesse anche la FIDAL. Purtroppo quasi risolta la questione gare in pista continua a latitare. Fa quindi più male vedere come altre federazioni si muovano diversamente. Ecco il comunicato congiunto del 25/6/2020: ”In merito alla notizia del Comitato tecnico scientifico (CTS) di rinviare ulteriormente la ripartenza degli sport di contatto, la Federazione Italiana Pallavolo, la Federazione Italiana Pallacanestro e la Federazione Italiana Giuoco Handball esprimono tutta la propria delusione per un veto che blocca ulteriormente, non solo l’attività sportiva delle proprie discipline, bensì la grande maggioranza dello sport italiano. Allo stesso tempo la FIPAV, la FIP e la FIGH hanno apprezzato il forte e deciso intervento del Ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, favorevole alla ripartenza degli sport di contatto. Oltre al rinvio della ripresa dell’attività, la FIPAV, la FIP e la FIGH ci tengono a sottolineare come resti sempre attuale la grande problematica relativa alla riapertura delle palestre scolastiche, alla quale si lega il tema della responsabilità in capo ai dirigenti scolastici e ai presidenti di società. L’auspicio della Federazione Italiana Pallavolo, della Federazione Italiana Pallacanestro e della Federazione Italiana Giuoco Handball è che le autorità governative e scientifiche diano delle risposte rapide e concrete per consentire ai propri tesserati di riprendere l’attività sportiva, come più volte chiesto a gran voce anche dalle società e dagli appassionati delle diverse discipline”
Commento finale del 1/7/2020: nel mio confronto con Claudio Romiti che per primo mi ha espressamente citato nei suoi articoli, sono costretto a riscontrare come io discuta delle sue idee partendo da quanto effettivamente scritto nei pezzi di Podisti.net, mentre dall’altra parte riceva risposte basate sulla personale interpretazione del mio pensiero e non su “virgolettati”. Ciò premesso ed in considerazione che l’interlocutore in questione scrive testualmente: “Schierandomi sin dall’inizio di questa pandemia nel fronte minoritario di chi non la considerava così grave come veniva sbandierata da gran parte dell’informazione nostrana…” e che in fondo “la maggior parte dei poverini che sono deceduti con il Covid-19, e non – attenzione - per il Covid-19, avevano una aspettativa di vita anche di poche settimane.” Io preferisco, almeno al momento, dedicarmi ad altre attività e lo lascio disquisire sulle vite altrui.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
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