Rodolfo Lollini
Istituto Superiore di Sanità: correre da soli non è rischioso per noi e per gli altri
In questo periodo di Coronavirus, caratterizzato da una controinformazione che purtroppo viene veicolata anche da media a livello nazionale, ieri è arrivata un’importante dichiarazione a proposito della corsa in tempi di pandemia. A farla la fonte più autorevole in Italia, ovvero il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - ISS. Nel momento più opportuno, la conferenza stampa alla sede Protezione Civile.
Durante la diretta televisiva che giornalmente c’informa sugli sviluppi di questa vicenda, Silvio Brusaferro, il presidente ISS, quel signore sempre a fianco di Angelo Borrelli, ha dichiarato: “…nella corsa, se uno deve fare jogging o running… il problema è il distanziamento sociale, cioè la distanza che uno deve mantenere dagli altri. Se una persona corre sola in mezzo ai campi, onestamente pare abbastanza difficile pensare come possa trasmettere delle goccioline”. Ecco il video, dal minuto 1’30” si entra in argomento.
Insomma correre è lecito, come riconfermato anche dal governo sulla pagina che ospita le risposte alle domande più frequenti sul suo ultimo decreto (vedere alla voce spostamenti), salutare e non nocivo per la salute. Ok, tutto chiaro, ovviamente fino al prossimo intervento del tuttologo di turno in qualche talk show, ora fortunatamente sospesi (non tutti i mali vengono per nuocere) ed immediatamente rimbalzati da webeti (ebeti del web) su Facebook, WhatsApp e compagnia.
Ad oggi confermata l'Elba Marathon
Riceviamo questa comunicazione da parte di Damiano Di Cicco che parla a nome dell'organizzazione dell'Elba Marathon www.maratonadellisoladelba.it, di cui peraltro è il Presidente:
"Prima di darvi delle comunicazioni e degli aggiornamenti che riguardano la nostra manifestazione, tengo a dire (visto la situazione che tutti conosciamo) sperando che tutto passi nel miglior modo e nel più breve tempo possibile per la nostra salute prima di tutto e poi per tutto il resto. Per quando riguarda la Maratona dell'isola d'Elba, visto le problematiche che si stanno succedendo per questo benedetto Covid19, che ha portato l'annullamento di ogni manifestazione sportiva fino al 3 aprile, ci teniamo ad informarvi che ad oggi il nostro evento in programma il 10 maggio (quindi ben oltre il 3 aprile), risulta essere confermato".
L'organizzatore intende inoltre rassicurare maggiormente, aggiungendo che: "in caso di annullamento entro il 9 aprile per disposizioni governative o di altri organi competenti (quindi non per scelte personali o interne all'organizzazione), l'atleta che si è già iscritto o che si iscriverà nei prossimi giorni (e per relativi accompagnatori), gli verrà rimborsata l'intera somma riguardante la quota versata per l'iscrizione alla gara, per la nave e per l' alloggio. Comunque confidiamo e auspichiamo che il governo, nei primi di aprile possa darci la completa certezza o no della nostra manifestazione. Ma noi siamo positivi e vi diciamo ancora che vi aspettiamo il 10 maggio per vivere un sogno e svegliarci da questo brutto incubo. "
Di Cicco conclude così: " Ci tengo e a spendere una parola e un pensiero a chi è in condizioni di disagio o per chi ha contratto il virus augurandogli una pronta guarigione. Tanta ammirazione e forza per la nostra sanità o per chiunque sta lavorando incessantemente per poter arginare il problema. E a noi tutti cerchiamo di essere migliori e di fare qualcosa di giusto quotidianamente, osservando le regole imposte per salvaguardaci da questo male"
Paura Coronavirus anche oltre oceano: cancellati i Campionati USA Master Indoor
Cala la spavalderia ed aumenta la preoccupazione per il Coronavirus anche oltre oceano. E' di poche ore fa l'annuncio da parte della USATF ovvero la Federatletica a stelle e strisce (United States of America Track and Field il significato dell'acronimo). I Campionati Indoor Master 2020 che si sarebbero svolti dal 13 al 15 marzo p.v. a Baton Rouge in Louisiana, sono stati cancellati in base alla raccomandazione del comitato organizzatore locale.
"Le preoccupazioni per il virus COVID-19 e l'aggiunta di rischi a chi ha più di 60 anni hanno portato alla decisione di annullare i Campionati Indoor USATF Masters per motivi prudenziali", ha dichiarato Max Siegel, CEO di USATF. "Supportiamo la decisione del comitato organizzatore locale e continueremo a monitorare la situazione relativa a tutti gli altri eventi USATF".
Rinviati a Novembre gli Europei Master a Madeira di Marcia, Corsa su strada, in Montagna e Trail
Dopo il rinvio degli Europei Master Indoor a Braga (PT), originariamente previsti questo mese (vedi l’articolo di Roberto Annoscia), arriva l’annuncio per le analoghe manifestazioni cosidette Non-Stadia e di Corsa in Montagna. Più precisamente parliamo di Marcia, corsa su strada 10 km e mezza maratona, oltre alla staffetta Cross Country per quanto riguarda i Non-Stadia. Stessa cosa per Trail e Corsa in Montagna. In un annuncio firmato dal Presidente EMA (European Master Athletic) Kurt Kaschke, anche a nome del comitato organizzatore di Madeira (PT), apparso sul sito EMA ed inviato a tutti gli iscritti, si precisa che l’isola lusitana è autonoma e quindi potrebbe prendere proprie decisioni anche in merito ad una chiusura totale o parziale (per esempio per i passeggeri provenienti solo da determinati stati) dello scalo intitolato a “Cristiano Ronaldo” a Funchal. L’idea è di posticipare entrambi gli eventi al prossimo mesi di Novembre, mantenendo valide le iscrizioni. Seguiranno altre comunicazioni che preciseranno tutti i particolari tra cui il nuovo calendario gare. Di certo le iscrizioni verranno riaperte fino ad Ottobre.
Secondo “la Repubblica” le maratone non avrebbero fatto bene a Mattia
Titolo poco preciso e demonizzante per la pratica podistica nell’articolo odierno di Elena Dusi, sulle colonne di “la Repubblica”. Si parla dello sfortunato podista del lodigiano che se non andiamo errati è stato il primo italiano infettato dal Coronavirus. O meglio il primo ad essere scoperto. La tesi sostenuta è che “Sforzi molto intensi causano una temporanea depressione del sistema immunitario. Il fenomeno si chiama "open window". Insieme alla vicinanza fra gli atleti in gara o negli spogliatoi, potrebbe spiegare i contagi del 38enne fondista di Codogno e dei calciatori di Siena”.
Sotto accusa non è lo sport in generale e nemmeno il podismo. Sempre dal pezzo in questione, leggiamo quanto segue: ”Sport e coronavirus sono forse alleati di gioco? In generale no, l’ipotesi è esclusa, concordano i medici. Un livello normale di attività fa solo bene. Ma correre due mezze maratone in otto giorni, come ha fatto Mattia il 2 e il 9 febbraio, può mettere l’organismo in una situazione di stress. La settimana dopo, già con la febbre, il 38enne di Codogno ha poi giocato una partita di calcio a 11”.
Insomma le maratone del titolo diventano delle mezze e tutti sappiamo l’enorme differenza per il nostro fisico tra le due distanze. Poi si scopre che l’ultimo sforzo è stato giocare a calcio febbricitante. Però si vede che non va bene demonizzare il dio pallone… In ogni caso la tesi sostenuta è quella dello stress derivante dalle due mezze. Lo stesso giorno? Due giorni consecutivi? No, a distanza di una settimana.
Noi non siamo dei medici e non ci vogliamo aggiungere ai tuttologi del momento, tuttavia stabilire che correre due mezze maratone a distanza di otto giorni possano mettere un fisico in situazione di stress è plausibile, ma dipende da molte variabili. Prima fra tutte valutare l’intensità dello sforzo per il soggetto in questione, in funzione del suo grado di allenamento.
Ci spieghiamo meglio. Mattia, a cui con l’occasione formuliamo i nostri migliori auguri, ha 38 anni ed ha corso la gara “agonistica” in Liguria in poco meno di due ore. Per molti rappresenta sicuramente uno sforzo importante, ma per tanti altri, no. Per moltissimi atleti, anche più anziani, farsi una mezza a 5e15 al chilometro è praticamente una passeggiata. Ora noi non sappiamo se per Mattia quello fosse il suo personal best oppure una bella gita con annessa corsa al mare. Dubitiamo lo sappia anche l’articolista. Tra l'altro la seconda mezza è stata in realtà una non competitiva a passo libero e senza riscontri cronometrici ufficiali. Quindi è presumibile sia stata percorsa con un passo ancora più tranquillo e senza alcuno stress da prestazione. Magari fermandosi ai ristori e facendo due chiacchiere con i compagni di avventura. Organismo stressato? Voi cosa ne pensate?
“Cross per Tutti”: Paderno Dugnano ci riprova domenica 8 marzo
Attenzione: notizia superata da questo successivo comunicato
Si ritorna verso la normalità, almeno così sembra. Il Comitato organizzatore di "Cross per Tutti", preso atto delle attuali indicazioni in materia sportiva riguardo all'emergenza Corona virus, ha stabilito come dar seguito al programma del circuito di gare. Dopo l'annullamento della 5^ e della 6^ tappa, in programma la scorsa domenica e la prossima 1° marzo, si è deciso di recuperare una gara delle sei previste.
L'ultima prova del circuito verrà dunque corsa domenica 8 marzo a Paderno Dugnano (Mi), nello stesso luogo e mantenendo le stesse linee organizzative previste per domenica 1.
Il Comitato Organizzatore ovviamente precisa che "Tutto ciò è stato stabilito al netto di eventuali ulteriori restrizioni all'attività sportiva che potranno essere applicate nei giorni a venire. In caso di nuovi stop della Regione all'attività agonistica sportiva, gli organizzatori si vedranno costretti, loro malgrado, a ritenere concluso il "Cross per Tutti" 2020. Seguiranno ulteriori comunicazioni."
Incrociamo le dita e arrivederci a Paderno Dugnano!
Giuriati si, Corrigiuriati no
- Il Centro Sportivo Giuriati rimane aperto solo per attività libera; tutte le attività organizzate sono sospese, inclusi gli allenamenti del “Running – Politecnico di Milano” e del gruppo di Atletica Polimi.
- Le visite mediche per i tesseramenti sono sospese.
Athletic Team e GS Zeloforamagno trionfano al 39° Trofeo Monga
Domenica scorsa 16/2 si sono spente le luci sulla 39^ edizione del Trofeo intitolato ad Emilio Monga. Qui trovate la cronaca del collega Lorenzini. Cinque tappe molto belle, tutte in location dove la qualità dei servizi è decisamente aumentata rispetto agli albori di questo circuito. Su percorsi interessanti, mai banali. Buono il livello di partecipazione in termini numerici, con una media di circa 300 presenze ad ogni gara. Ottimo il livello tecnico, anche se a prevalere è sempre l’aspetto legato alla socialità, al fatto di correre insieme e contribuire tutti quanti a portare punti per la classifica a squadre. Tra le più di 120 le società rappresentate, al femminile ha prevalso l’Athletic Team di Pioltello con 609 punti, davanti a La Michetta (518) e Canottieri (453). Analogo piazzamento sul podio maschile per le due società milanesi, dove invece ha vinto il GS Zeloforamagno con 2971. Al fotofinish se si considera che La Michetta è stata distanziata di soli 33 punti, un’inezia. Praticamente sarebbe bastata una presenza in più o in meno per ribaltare il risultato finale tenendo presente che in molte categorie il vincitore accumula 40 punti e gli altri piazzati, a scendere, 39, 38 e via dicendo.
Andando a scorrere i risultati individuali (qui trovate le classifiche complete), ecco i vincitori di ogni categoria:
SF: Daniela Benaglia (Atl Saletti)
SF35: Klodiana Tatani (La Michetta)
SF40: Eleonora Sonzogni (Runners Bergamo)
SF45: Patrizia Catapano (Atl Castel Rozzone)
SF50: Nadia Calvi (Atl Paratico)
SF55: Liliana Cagliani (Athletic Team)
SF60: Elena Artus Martinelli (GS Zeloforamagno)
SF65: Elda Anna Maria Goffi (La Michetta)
SF: Simone Coli (Atl Cento Torri Pavia)
SM35: Matteo Abbiati (Atl Treviglio)
SM40: Francesco Paolo Briguglia (La Michetta)
SM45: Franco Zanotti (G Alpinistico Vertovese)
SM50: Mauro Gagliardini (Atl CRAL Banco Popolare)
SM55: Giovanni Soccini (Runners Bergamo)
SM60: Pasquale Maresca (G Alpinistico Vertovese)
SM65: Luigi Campini (Athletic Team)
SM70: Pierpaolo Bonfanti (Canottieri Milano)
SM75: Gian Mario Boffelli (Atl Valle Brembana)
SM80: Giacomo Moleri (Atl Treviglio)
Complimenti a loro, alle società rappresentate ed arrivederci alla prossima edizione.
Smettere di correre fa male al corpo e al cervello?
Riprendiamo qui di seguito un interessante articolo della Redazione Humanitas News, pubblicato per la prima volta nel 2016 e recentemente riproposto ai lettori della loro newsletter.
“Lo stop improvviso dell’attività sportiva può essere dannoso, non solo al nostro corpo ma anche al nostro cervello. È il risultato di una ricerca condotta dalla rivista Frontiers in Aging Neuroscience su un gruppo di maratoneti fermo da dieci giorni: la risonanza magnetica cui sono stati sottoposti ha fatto emergere un minore flusso del sangue all’ippocampo, la parte di cervello deputata a memoria ed emozioni.
Smettere improvvisamente di fare sport è dunque dannoso? Ne ha parlato il dottor Piero Volpi, Responsabile di Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello sport in Humanitas, intervistato da Radio Capital.
“Per chi fa attività sportiva, soprattutto se la svolge da tanti anni e con una certa importanza, lo stop improvviso può essere dannoso sul piano cerebrale, ma anche su quello umorale, muscolare e articolare”, commenta il dottor Volpi.
Quanta attività fisica bisognerebbe fare?
“Lo sport va sempre affrontato in maniera seria e non va improvvisato. Va pianificato, scegliendo la propria attività, anche chiedendo consiglio al medico di base, tenendo conto della propria età e delle proprie possibilità. L’attività sportiva deve essere percepita come piacevole, si può andare a correre, si può andare in bicicletta, si può nuotare e si può semplicemente camminare. Chi non vuol fare sport può camminare mezz’ora al giorno: è molto salutare, purché la camminata sia un po’ veloce, al fine di stimolare adeguatamente l’attività cardiocircolatoria e quella respiratoria”, spiega il dottor Volpi.
Quando ci si ferma dal fare sport diminuisce prima la forza o la resistenza?
“Dipende dall’età. È bene sottolineare che anche se non si fa pratica sportiva strenua, già solo condurre una vita attiva e non completamente sedentaria – per esempio muovendosi a piedi, preferendo le scale all’ascensore – permette di fare un minimo di attività fisica che conferisce un mantenimento”.
Causa Coronavirus corre 66 km chiuso in casa
Talvolta ospitiamo su queste colonne originali imprese podistiche che però spesso sono solo il frutto della voglia di cimentarsi in qualcosa di strano ed apparire alla ribalta. Maratone in scenari particolari, anche in casa, magari attorno ad un tavolo da ping-pong. Questa volta non c’è nessuna premeditazione, ma semplicemente la voglia, irrefrenabile di uscire e fare girare le gambe. Compiendo quel gesto che noi podisti amiamo: correre. E quando ciò non è possibile, come attualmente in Cina, dove tutti sono chiusi in casa per paura del contagio, la voglia sale, sale sale. Fino a quando, per la disperazione ci si mette a correre in casa. E’ quello che ha fatto un runner di Hangzhou, cittadina non lontana da Shanghai. Solo che quando parti, poi non ti fermeresti più. Specialmente se sei un ultrarunner, un corridore bulimico da troppo tempo al palo.
Pan Shancu, questo il suo nome, ha coperto ben 66 chilometri. Neppure troppo lentamente tenuto presente che non dispone di una villa con giardino, ma ha dovuto arrangiarsi in un piccolo appartamento. Ci ha impiegato 6 ore e 41 minuti. Quasi a 10 km orari, 6’05” la media esatta al chilometro. "All'inizio mi sono sentito un po' stordito, ma ci si abitua dopo aver fatto il giro molte volte", ha dichiarato Pan Shancu che appena finirà l’emergenza ha già in programma una 100 chilometri. Cliccate qui per vedere il video della corsa che ha già fatto il giro del mondo.