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Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

Una dovuta premessa: è ancora consentito fare attività motoria (in molte regioni)

Basta fake news, malgrado tanti disinformati negazionisti, è ancora possibile correre, seppure seguendo le istruzioni del Ministero dell’Interno che nelle domande frequenti, scrive così: "È consentito fare attività motoria? L’attività motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente e in prossimità della propria abitazione. È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Sono sempre vietati gli assembramenti".

Solo in alcune regioni è stato messo in atto il blocco totale, sono la Valle d'Aosta, il Friuli Venezia Giulia, l'Emilia-Romagna, la Campania e la Sicilia. Leggete questo nostro precedente articolo dove troverete tutti i dettagli regione per regione.

La domanda sorge quindi spontanea

Dopo i recenti decreti a livello nazionale e regionale, molti runner vorrebbero dunque capire cosa significhi "in prossimità" o "nei pressi" dell’abitazione, ovvero dove oggi in molte regioni (ma attenzione, non in tutte) è ancora lecito svolgere attività motoria fuori casa. Magari in metri. 100 metri? Oppure 200, come per esempio la distanza massima stabilita in alcune regioni per il giretto col cane? 400 metri? Meno di un chilometro? 

La distanza è a discrezione delle forze dell’ordine e poi del magistrato

Il concetto di “prossimità” o “nei pressi” è purtroppo, come in altri casi in diritto, senza una definizione spaziale certa che individui quando la distanza possa essere considerata rispettosa della norma. Non c’è all’interno di nessun codice e di nessuno dei recentissimi decreti una norma che specifichi con certezza quale sia la distanza massima dall’abitazione tale da consentire lo svolgimento di attività fisica nel rispetto della più attuale normativa emergenziale. La valutazione spetta alla scelta arbitraria e discrezionale delle forze dell’ordine che in sede di contestazione potrà e dovrà valutare se i criteri imposti dai DPCM (Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri) o emessi dalle Regioni siano stati rispettati o meno dal singolo “runner”. L’unico consiglio che posso dare su questo punto è quello di seguire il buon senso, limitando quindi l’attività motoria a quelle zone che sono facilmente individuabili come prossime all’abitazione, in soldoni, secondo me è consentito correre intorno all’isolato, non oltre, restando al massimo a 100/200 metri da casa. 

Se si venisse fermati?

Nel caso le forze dell’ordine volessero comunque emettere un verbale e siete vicini a casa, suggerisco caldamente di fare inserire nel verbale stesso la distanza dalla vostra abitazione, oppure il punto esatto dove siete stati fermati, come il nome della via ed il numero civico.

Attenzione al tipo di multa

Quanto alle sanzioni c’è troppa confusione e criminalizzazione mediatica verso chi svolge attività fisica all’aperto. Ma su questo aspetto il decreto è molto chiaro (art. 4 DPCM n. 19, 25 marzo 2020). Si tratterà infatti, nella maggioranza dei casi, di sanzioni amministrative (dai 400 ai 3000 euro). Quindi se riceverete una sanzione è importante capire se si tratta di una multa penale o amministrativa. Una contestazione di carattere penale al momento è prevista solo per chi pone in essere comportamenti certamente più gravi dell’andare a fare una corsa: tale tipo di contestazione potrebbe essere elevata a chi ha un obbligo specifico di restare in casa (poiché risultato positivo al tampone seppur in assenza di sintomi) e viola tale imposizione recandosi al supermercato, o a chi vestito da “runner” va dalla fidanzata che abita a 3/4 km di distanza, o ancora a chi cerca furbescamente di eludere i limiti alla circolazione di persone recentemente introdotti mentendo sui reali motivi del proprio spostamento. 

In conclusione

Per prima cosa, con questo articolo di certo non voglio istigarvi a non rispettare le leggi, ma semplicemente ad interpretarle e seguirle. Nel caso vi fosse elevato un verbale affidatevi ad un legale professionista. Il tutto ovviamente parte dal presupposto che una volta fuori di casa vi troviate a correre in assoluto isolamento e sicurezza per voi e anche gli altri, mantenendo almeno 10 metri (rispetto al metro indicato per legge). Pronti anche a fare una bella inversione di marcia per ridurre ancora di più gli incroci, anche quelli in sicurezza.


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Lo confesso, l’idea mi è venuta in mente leggendo un pezzo dove si parlava di un noto marciatore attualmente sotto squalifica che con lo spostamento al 2021 dei giochi di Tokio, vede riaprirsi la possibilità di partecipare alle olimpiadi. Però non intendo personalizzare, ma trattare l’argomento a livello generale. Con una proposta molto semplice. Visto che non siamo in tempi normali è giusto prevedere anche provvedimenti eccezionali. Se non si gareggia, che differenza c’è tra chi è correntemente squalificato e chi non lo è? Sostanzialmente nessuna, forse per gli atleti di vertice sono aperti alcuni impianti come avviene per i nuotatori, ma sono casi limitati. Pensiamo alle recenti storie di Crippa o della Bertone, atleti d’interesse nazionale che hanno avuto dei problemi durante le loro sedute di corsa.

E nessuno può gareggiare. Se non vado errato, l’attività sportiva è stata ufficialmente fermata col Decreto Legge dello scorso 9 marzo e come avete appreso l’altro giorno, il blocco delle gare FIDAL si protrarrà almeno fino al 31 maggio prossimo venturo (qui la notizia). Insomma, almeno circa tre mesi di sospensione, nel migliore dei casi. Il quesito sorge dunque spontaneo: cosa stanno scontando oggi gli squalificati? Cosa gli è precluso rispetto agli altri atleti? Nulla.

Allora quello che chiedo agli enti preposti, si chiamino essi WADA, FIDAL, NADO l'Organizzazione Nazionale Antidoping o con un altro nome (scusate per l'eventuale  imprecisione) è che in questo limbo agonistico, dove le lancette si sono fermate, lo siano per tutti. Quindi, molto banalmente, se per esempio un atleta ha in corso una squalifica fino al prossimo 30 settembre che gli vengano aggiunti questi 90 giorni, in maniera tale che la scadenza sia posticipata alla fine dell’anno. Non vuole essere un accanimento, ma solo un coerente atto per ristabilire giustizia. Se le lancette sono ferme, lo devono essere per tutti.

 
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Mentre i nostri governanti continuano a limitare/impedire la corsa con disposizioni inutili per la protezione dal virus (come chiarito anche dal Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità) e dannose per la salute (come recentemente ribadito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), come rispondono i runner? Con tante donazioni.

Oggi vogliamo mettere in evidenza l’Ortica Team. Lasciamo la parola al Presidente Gianfranco Gallotti per descriverci brevemente chi sono e la loro iniziativa: “Buongiorno signor Lollini. Prima di tutto grazie per l’interessamento. La nostra associazione conta ad oggi circa 300 atleti. Siamo partiti nel 2006 ed eravamo solo in 8. In questi anni abbiamo condiviso molte esperienze podistiche tra tapasciate, e trasferte all'estero (ndr: anche con le iniziative di Podisti.net), cercando di mettere come obiettivo primario "il divertimento". In questo periodo così difficile per tutti, abbiamo voluto, con un piccolo gesto "fare la nostra parte". La Società ha proposto di donare dei fondi in aiuto all'Ospedale Sacco e tutti hanno prontamente risposto anche con donazioni individuali volontarie. Io, sono il Presidente e sono molto orgoglioso di tutti noi, oltre alle gambe per correre... abbiamo un cuore!”. Un assist da 4536 euro: complimenti!

Un invito a tutte le società o i gruppi podistici: non esitate a segnalarci analoghe iniziative e sarà per noi un piacere dare la giusta evidenza.

Lunghi periodi di forzata convivenza hanno anche molte controindicazioni. Il nervosismo sale e se con qualche coinquilino i rapporti sono già tesi per motivi pregressi, si può anche arrivare a degli eccessi che ovviamente non giustifichiamo. Siamo a Montesilvano (PE) e questa volta nella parte del colpevole c’è un runner, non sappiamo se si tratti di un podista esperto oppure di qualcuno che si è inventato corridore per restare fuori casa. Sembrerebbe che tutto parta dal rimprovero/epiteto che al giorno d’oggi chiunque si sente in diritto di rivolgere ai runner. Molto spesso a torto come in questo caso, perché il podista si trovava “in prossimità della propria abitazione” e quindi nel pieno diritto di svolgere attività motoria. Fatto sta che per vendetta l’uomo è andato a prendere un grosso martello ed ha provocato danni ingenti all’automobile del vicino sotto gli occhi dello stesso che ha filmato tutto dal balcone di casa. Ovviamente non la passerà liscia. E’ stato identificato dalle forze dell’ordine, denunciato e dovrà affrontare un processo per danni e vandalismo. 

Ndr - Rettifica del 30/3/2020: dalla ricostruzione data dai Carabinieri della locale caserma, sembra che tra le cause che hanno dato origine al fatto, ci sia tutt'altro che il running.
Ci scusiamo per l'inesattezza in cui siamo caduti rilanciando la notizia apparsa sul Corriere della Sera ed una miriade di altri organi d'informazione.
D'altro canto siamo anche sollevati dal sapere che, la censurabile azione, non sia stata opera di un runner.

 

 

 
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Apprendiamo da www.giornaledibrescia.it che presso la chiesa del quartiere Casazza a Brescia, c’è un prete intenzionato a chiarire ai suoi fedeli, ma non solo a loro, il senso dei recenti provvedimenti governativi. In un messaggio audio su WhatsApp che poi è stato diffuso anche fuori dalla chat, Don Massimo diceva ai suoi amici catechisti: «È vero quel detto che dice uomo avvisato, mezzo salvato. Cosa intendo? Oggi starò tutto il giorno sul campanile con una carabina in mano e se vedo qualcuno girare per il quartiere inutilmente, lo azzoppo». A nulla sono valse le successive smentite. Fonti interne alla Diocesi buttano acqua sul fuoco e confermano che sia stato proprio il sacerdote ad averlo inviato, ma in tono scherzoso. Non ci è dato di sapere se fra i potenziali obiettivi del novello Don Camillo fossero inclusi anche i runner-untori, ma propendiamo per una risposta positiva al quesito.

Seppure in colpevole ritardo, in quanto l'appello è datato 16/3/2020, trasmettiamo volentieri il messaggio inviato a tutti i runner milanesi dalla più importante influencer nazionale. Ammesso che non facciate parte dei suoi oltre 19 milioni di follower, perché in questo caso ne siete già a conoscenza. Augurandoci d'interpretare bene il suo pensiero, riteniamo che Chiara Ferragni estenda volentieri questo messaggio a tutti i podisti italiani. In ogni caso per eventuali ulteriori dettagli consigliamo di consultare direttamente i suoi profili social, tra cui quello instagram da cui abbiamo raccolto questo collage.

Apprendiamo da altarimini.it che si è svolta ieri a Novafeltria, la prima edizione della "Maratonina Famiglia Draghi" che ha visto trionfare Fabrizio Draghi, l’atleta di casa.
E diciamo che mai come in questa occasione, questo termine è certamente molto azzeccato, in quanto la gara stessa si è svolta sul terrazzo di casa Draghi. Il runner dell'Atletica Rimini Nord Santarcangelo ha concluso in 3h50’40”. Tempo nettamente superiore al suo personale che il sito FIDAL indica in 1h40'59", ma va considerato che la prova era prevista su ben 840 giri della terrazza che lo hanno costretto ad un numero doppio di curve ad U. Bicio, questo il soprannome del vincitore, non ha avuto rivali, nel senso che era l’unico partecipante. Questo non toglie nulla alla sua vittoria, in quanto gli assenti hanno sempre torto. Per completezza d’informazione, va sottolineato che la manifestazione non era organizzata dalla FIDAL o da altri enti di promozione sportiva e non ci risulta che il percorso sia stato regolarmente omologato. Segnaliamo inoltre che alcuni detrattori del cinquantenne agente immobiliare, fanno notare come la giuria fosse composta solo da suoi familiari, in evidente conflitto d’interessi ;-)

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“Ascolta un cretino” era la battuta preferita di Micio, uno dei tanti personaggi interpretati dal comico Claudio Bisio, in questo caso durante la trasmissione TV: “Mai dire gol”. Oggi, da novelli “Micio”, Vi suggeriamo di ascoltarci ed andare a fare un lungo. Pazienza se avevate in programma il giorno di riposo o una corsetta breve. Qui è probabile che chiudano tutto. Basta leggere i quotidiani online o ascoltare le dichiarazioni degli uomini di governo, per capire che la prossima stretta riguarderà la possibilità di fare sport all’aperto. Su cosa ne pensiamo di questo provvedimento non ne parliamo oggi, anche perchè temo che avremo molto tempo per scriverne noi e per avere la compiacenza di leggerci Voi. Tutti bloccati in casa.

Le uniche avvertenze che possiamo dare sono le seguenti: verificare se non abitate in una regione come l’Emila-Romagna, dove hanno già adottato questo provvedimento. Ritornare a casa prima di mezzanotte, visto che la clausura sportiva andrebbe in vigore dalle ore 0 di domani. Oltre a correre da soli, ovviamente. Tenendo le distanze da chiunque altro. Abbondanti, non il metro canonico, ma molto di più.

Martedì, 17 Marzo 2020 01:00

Dagli al runner untore!

Ne “I promessi sposi” si racconta come nella Milano del 1630, durante la terribile epidemia di peste, chi era sospettato di propagare il contagio, ungendo persone e cose, veniva definito “Untore”. Anche Renzo venne scambiato per uno di loro, ma riesci a cavarsela, evitando di essere linciato dalla gente inferocita. Anche perché senza più il protagonista principale, non ci sarebbe potuto essere il lieto fine con l’amata Lucia ;-).

Se al protagonista del romanzo di Manzoni è andata bene, non sappiamo cosa succederà ai poveri runner, moderni untori di Coronavirus. Eh si, perché sta salendo un movimento trasversale che a dispetto di quanto chiarito dal Governo e dall’Istituto Superiore di Sanità, ovvero che la corsa è permessa e non provoca pericolo, odia i presunti propagatori d’infezione in pantaloncini e GPS.

Movimento che parte dalla influencer per definizione. Quella più nota che però per dispetto, lo ammettiamo siamo invidiosi di tanto successo, non nominiamo. In ogni caso c’è d’aver paura, visto il seguito che ha e non stiamo scherzando. Movimento che tocca tante persone, tra cui un giudice che intervistato da una TV nazionale piazza una filippica contro i furbetti che s’infilano un paio di scarpe da ginnastica approfittando di questo trucco per stare in giro tutto il giorno… Ovviamente il titolista della testata sintetizza magistralmente così:” Ma si può andare a correre? Per il magistrato Valerio De Gioia può essere contagio colposo”.

A questo punto si potrebbe ironizzare sull’autorevolezza della testata stessa e su quello che è stato il suo direttore per 20 anni. Ci si potrebbe anche domandare perché invitare un magistrato che chiede leggi più dure. Noi eravamo restati alla divisione tra i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Non che un giudice non possa dire la sua, ma forse sarebbe meglio che lo facesse presentato come un libero cittadino, altrimenti si finisce per aumentare i dubbi della gente, come se il parere di un magistrato sia legge. Mentre non essendo l’Italia un paese anglosassone, non fanno giurisprudenza neppure le sentenze passate in giudicato…

” Ma si può andare a correre? Per il magistrato Valerio De Gioia può essere contagio colposo”. Tradotto da chi legge solo i titoli con la facile formula: runner untori e fuorilegge. E si sa che al giorno d’oggi, tra formule brevi, facili da ricordare ma e sbagliate e risposte corrette, ma un po’ complicate non c’è corsa. Come in politica, vince sempre chi usa il primo sistema.

In questo periodo di Coronavirus, caratterizzato da una controinformazione che purtroppo viene veicolata anche da media a livello nazionale, ieri è arrivata un’importante dichiarazione a proposito della corsa in tempi di pandemia. A farla la fonte più autorevole in Italia, ovvero il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - ISS. Nel momento più opportuno, la conferenza stampa alla sede Protezione Civile.

Durante la diretta televisiva che giornalmente c’informa sugli sviluppi di questa vicenda, Silvio Brusaferro, il presidente ISS, quel signore sempre a fianco di Angelo Borrelli, ha dichiarato: “…nella corsa, se uno deve fare jogging o running… il problema è il distanziamento sociale, cioè la distanza che uno deve mantenere dagli altri. Se una persona corre sola in mezzo ai campi, onestamente pare abbastanza difficile pensare come possa trasmettere delle goccioline”. Ecco il video, dal minuto 1’30” si entra in argomento

Insomma correre è lecito, come riconfermato anche dal governo sulla pagina che ospita le risposte alle domande più frequenti sul suo ultimo decreto (vedere alla voce spostamenti), salutare e non nocivo per la salute. Ok, tutto chiaro, ovviamente fino al prossimo intervento del tuttologo di turno in qualche talk show, ora fortunatamente sospesi (non tutti i mali vengono per nuocere) ed immediatamente rimbalzati da webeti (ebeti del web) su Facebook, WhatsApp e compagnia.

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