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A circa cinque mesi di distanza dalla Hoka Maratona di Ravenna Città d’Arte 2022, è stato consegnato allo IOR, Istituto Oncologico Romagnolo, l’assegno firmato da Ravenna Runners Club legato al progetto attuato durante l’ultima edizione dell’evento ravennate. Si tratta di un appuntamento ormai tradizionale che conferma l’importanza e il peso specifico di questo legame che non si ferma solo al gesto simbolico, ma sostiene una battaglia sempre più attuale che si sofferma su tutte quelle malattie che ogni singolo giorno devono essere combattute.

Nella sede cesenate del Prime Center, centro multifunzionale dedicato alla prevenzione e alla medicina integrativa, il presidente di Ravenna Runners Club Stefano Righini ha consegnato nelle mani di Mario Pretolani Presidente Associazione Volontari e Amici dell’Istituto Oncologico Romagnolo, l’assegno di 5mila Euro alla presenza anche di Tommaso, testimonial del progetto che l’ha visto in primo piano in occasione della 23esima edizione della Hoka Maratona di Ravenna. Per Ravenna Runners Club la consegna dell’assegno allo IOR è l’ultima fase di un progetto charity che negli anni precedenti ha coinvolto numerose Onlus per una raccolta che ammonta complessivamente a 68.498 Euro donati.

Studente presso il Liceo Scientifico “A. Serpieri” di Rimini, il ragazzo diciassettenne ha deciso di prendere parte alla manifestazione bizantina vestendo i colori della Romagna che lotta contro il cancro per una ragione molto particolare: a luglio 2021, dunque poco più di un anno prima di presentarsi ai nastri di partenza della corsa dei mosaici, gli viene diagnosticato un tumore al ginocchio. «Ho reagito con positività – spiega – nella consapevolezza che fosse un problema che si poteva affrontare: anzi, spesso mi sono ritrovato io a dover tranquillizzare i miei genitori, che hanno appreso quella diagnosi in maniera sicuramente meno serena, anche perché mio padre in quel periodo era via per lavoro e non poteva essere presente».

Quando la professoressa di educazione fisica propone alla classe, per conto dell’Istituto Oncologico Romagnolo, se ci fosse stato qualcuno interessato a prendere parte alla “Maratona di Ravenna” anche come gesto a sostegno del percorso di cura di un proprio parente o di un proprio caro, Tommaso ha fatto un passo avanti e ha risposto presente. Non solo: ha deciso di proporre a compagni di classe ed amici di altre sezioni di accompagnarlo in questa piccola impresa. «Ciò che mi premeva era di mandare un doppio messaggio. Il primo è che quando ci sono delle difficoltà che sembrano più grandi di noi, in grado di travolgerci, occorre affrontarle comunque con grande positività e cercare di guardare il lato più bello delle cose anche quando sembra proprio non esserci. Certo: è molto più facile mantenere un atteggiamento di questo tipo quando sei circondato da persone che ti vogliono bene, che credono in te e decidono di supportarti in tutto quello che fai perché sanno che è qualcosa a cui tieni particolarmente. Ed è questo il secondo messaggio che volevo lanciare: l’amicizia, in questo tipo di percorsi, può rappresentare davvero un grandissimo valore aggiunto, che rende anche l’ostacolo all’apparenza più complicato qualcosa che invece sai di poter superare».

“Per noi si tratta di un altro passo fatto verso un progetto fantastico che è quello di raccogliere fondi per lo IOR – dice Stefano Righini, Presidente di Ravenna Runners Club –, da diversi anni siamo a fianco di questa realtà e anno dopo anno siamo sempre più orgogliosi di poter essere veicolo di promozione di messaggi importanti come quello lanciato da Tommaso. Inoltre, siamo felici di poter essere, con la Maratona di Ravenna, il teatro di valori come la grinta, la forza e lo spirito di gruppo che ha coinvolto Tommaso e i suoi compagni. Con questa consegna si chiude l’edizione 2022 e noi siamo pronti a ripartire per una nuova edizione”.

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Run for life è un evento sportivo organizzato per il settimo anno consecutivo da Socialtime odv, ad apertura della settimana dedicata alle donne, per promuovere la parità di genere e il rispetto reciproco quale condizione necessaria per una convivenza civile.
Si svolgerà il 5 marzo nel fantastico scenario del Parco di Monza con base organizzativa in Cascina San Fedele e partenza da viale Cavriga.

L’iniziativa, al di là del suo profilo tecnico fatto di 2 distanze competitive (21 e 10 km) e 3 non competitive (21, 10 e 5 km), è a scopo benefico: il ricavato andrà devoluto all’associazione il Veliero di Monza per contribuire alla ristrutturazione di Villa Valentina, che diverrà luogo di aggregazione e di inclusione per persone con disabilità fisiche e/o cognitive. 
Questo progetto, organizzato in collaborazione con I Gamber de Cuncuress, è stato sposato dal Comune di Monza, ha ottenuto un contributo da Regione Lombardia ed è patrocinato dalla Fondazione della Comunità Monza e Brianza, dal Centro Servizi per il Volontariato Monza-Lecco-Sondrio e da Fidal Lombardia.

Ci preme evidenziare che questo evento ha una forte valenza inclusiva. Saranno coinvolti nel processo organizzativo 80 disabili che si occuperanno dalla composizione dei pacchi gara, della gestione dei ristori e della distribuzione delle medaglie ai partecipanti.
Run for life ha spalancato la porta anche a 70 studenti appartenenti ad istituti scolastici superiori  (Porta, Floriani ed Hensemberger) che, con PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento) attivati tramite il progetto “Green Energy”, potranno avvicinarsi al mondo del volontariato, apprendere metodologie organizzative, sviluppare competenze e scoprire le proprie soft skills.
L’evento diventa un punto di forza anche per diffondere su larga scala progettazioni territoriali sulla prevenzione del gioco d’azzardo e campagne #noslot.
A rendere ancora più speciale questa edizione sarà la partecipazione straordinaria della Rai e di Radio Rai 1 che conferiranno un premio speciale per le squadre ed i gruppi più numerosi.

https://www.podisti.net/index.php/calendario/16651-run-for-life.html?date=2023-03-05-09-15

Info ed iscrizioni su www.runforlifeitaly.it

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Villar Perosa (TO), 1-2 ottobre - Impressionano alcuni dati alla conclusione della seconda edizione del Campionato Mondiale di plogging andato in scena lo scorso fine settimana a Villar Perosa. In sette ore i settanta atleti classificati al traguardo hanno raccolto 1152kg di rifiuti (una media di 16,5kg a testa!) hanno pulito 2243km di sentieri, hanno privato l’atmosfera di 1.650 kg di CO2 (l’equivalente di 3 mesi di emissioni di un italiano medio).

La pratica sportiva, nata in Svezia, che unisce la corsa a piedi alla raccolta dei rifiuti, sta suscitando consensi a tutte le latitudini del pianeta. E il Campionato del mondo ha regalato uno spettacolo completo, connubio di prestazione atletica e rispetto ambientale.

Il giorno dell’apertura, al teatro sociale di Pinerolo, il direttore di gara Roberto Cavallo dava le coordinate dell’evento sottolineando le differenze e i miglioramenti rispetto alla prima edizione Tra i presenti anche Erik Ahlström, il corridore svedese primo ideatore del termine “plogging”.

Il primo ottobre la gara valevole per il titolo mondiale con partenza e arrivo nel Parco Agnelli di Villar Perosa, partita puntuale alle 9.
76 gli atleti alla partenza (84 erano sulla carta quelli classificatisi per la finale nelle gare di avvicinamento) in rappresentanza di nove Paesi, sette ore di gara, una montagna di rifiuti raccolti e 70 gli atleti giunti al traguardo.

Le gare di plogging sono originali anche per un altro motivo: non è detto che chi taglia per primo il traguardo sia il vincitore della competizione. I giudici di gara svolgono infatti un particolare calcolo che unisce la prestazione atletica al punteggio ambientale. Quest’ultimo è legato alla ‘qualità’ dei rifiuti raccolti e cioè alla quantità di CO2 tolta dall’ambiente. In parole povere una lattina raccolta vale più punti di un pezzo di carta. E un oggetto di alluminio conta ancora di più della piccola lattina.

La cerimonia di premiazione si è svolta domenica 2 ottobre presso l’impianto sportivo del comune di Pomaretto dove sono stati incoronati i nuovi campioni mondiali. Donatella Boglione che ha collezionato 56258 punti (44483 punteggio ambientale + 11775 punteggio atletico) e Renato Zanelli con 99994 punti (84116 punteggio ambientale + 15878 punteggio atletico).

Classifiche complete e informazioni sul sito https://worldploggingchampionship.com/.

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4 ottobre - È San Francesco, Patrono d’Italia; qualche decennio fa era festa nazionale, adesso non più (c’era da ridurre le feste per incrementare la produttività, ma salvando quelle ‘politiche’), cosicché pochi hanno in mente la ricorrenza. Pochi (al di fuori degli scolari) anche a Bologna, dove oggi si celebrerebbe il santo Patrono, e fino a una ventina d’anni fa si correva la 50 km Bologna-Zocca, ora presso che dimenticata.

Non da “Vito” Alberghini però, ultramaratoneta di lunghissimo corso, e da una vita (56 anni) panettiere a Modena, che questa ultramaratona l’ha fatta due volte, ma quasi come allenamento, rispetto ai suoi dieci “Passatore” (miglior tempo 11h15; il doppio l’ultima volta...), o alla maratona corsa in 3h09 a Ferrara sotto la guida di Gigliotti, o alla Corrida di San Geminiano in 52:37, per non dire della 100 km su 250 giri di pista (a San Romolo, sopra Sanremo)…

Ma Vito (all’anagrafe Settimo, perché tale fu, di 9 figli complessivi), e Francesco in memoria del nonno, ha un altro motivo per non dimenticare il giorno di San Francesco (come non lo dimentica la moglie Francesca, pure lei panettiera, per 12 anni titolare anche di uno stand al mercato centrale, e sposata da 52 anni): perché ogni anno, questo 4 ottobre mattina, regala un filone del suo pane ai bisognosi (abitudine che si aggiunge a quella quotidiana di donare il pane avanzato ogni sera ai poveri della vicina abbazia benedettina di San Pietro).

Lo faccio – dice al sottoscritto, vecchio compagno e rivale di corsa e di sfottò – ricordandomi di quando, bambino a Cento di Ferrara (dove stavo in via Marescalca, segno del destino per l’inevitabile incontro sulle strade coll’omonimo Michele), poi a Modena, con la mamma bussavo alle porte altrui chiedendo, non soldi, ma farina, latte, uova per farci il pane e magari lo zucchero per qualche dolcino.

A 11 anni cominciò a fare il pane professionalmente: lo ricordiamo in gran spolvero nella bottega di viale Moreali, quartiere Sant’Agnese, dove la sua iniziativa di sfornare pane, pizza e dolci (i mitici bomboloni) e altro, ogni sera alle 23,30, aveva creato una happy hour tale da provocare intasamenti per la grande affluenza di giovani, fino alle 5,30. Si è poi trasferito a poche centinaia di metri, nella via Vignolese  (seminascosto da un Conad cui i suoi clienti contendono lo smilzo parcheggio), e mantiene l’happy hour al sabato e domenica.

- Ma i ragazzi vengono anche in altri giorni; tanto, io dalle 3 sono lì a impastare e cuocere, tutti prodotti tipici modenesi, bensoni con la marmellata, amaretti, stria ripiena, pasta fresca, tortellini fatti a mano passandoci in mezzo il dito mignolo: abbiamo insegnato il mestiere  anche a nostra figlia Annalisa, e chissà che qualcuno dei nipoti non voglia metterci il ditino anche lui…

Il discorso scivola sul podismo, che è stato per decenni la nostra ragione di vita comune: ma la Nove Colli l’hai mai finita?

- No, mi ci provai una settimana dopo il Passatore, e dovetti ritirarmi al 199° km (dieci km dalla fine…), e tu mi prendevi in giro mentre correvamo la maratona di Ferrara su pista…

- Da vergognarsi! Ma ne sono stato punito: dieci giorni dopo quella maratona mi è venuta un’ulcera pazzesca. Però anche tu, non eri male quanto a sfottò: ricordi quella volta che al Giro a tappe di Carpi raggiungemmo il povero Ermete, e tu lo prendesti in giro “Non ti vergogni a farti raggiungere da uno scarso come Marri?” (che era uno sfottò a due in un colpo solo).

-Bei tempi comunque: e tu che avevi promesso di non correre mai gare dove fossi costretto a camminare...? Adesso ho messo le scarpette da parte, un po’ per il mal di schiena, molto perché mi è passata la voglia. Però appena ho smesso mi sono venute quattro ernie…

-Forse faresti bene a riprendere le corse…

Ma quest’ultima frase non la sente nemmeno: è già nel retrobottega a infarinarsi le mani. Si avvicina l’ora di chiusura, stasera niente happy hour ma ci sarà ancora qualche bisognoso cui alleviare i morsi della fame.

Buon San Francesco, Vito.

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Sabato 1° ottobre a Villar Perosa va in onda il secondo Campionato mondiale di ‘plogging’ (per i dettagli si veda https://worldploggingchampionship.com/

Tra i cento atleti selezionati a partecipare al Campionato mondiale di ‘plogging’, sabato 1 ottobre, ci sarà anche Mimmo Piombo, atleta palermitano. La manifestazione che abbina la corsa alla raccolta di rifiuti, si svolge al Parco Agnelli di Villar Perosa (To). Nei mesi passati, Mimmo si è preparato con cura a questa gara particolare tenendo accese le sue due grandi passioni: la corsa e l’amore per la città di Palermo.

 

Mimmo, il termine ‘plogging’ è ormai abbastanza noto. Puoi riassumerci di cosa si tratta?

E’ una pratica sportiva che fa bene sia a chi la pratica che all’ambiente. E’ nata in Svezia qualche anno fa e unisce la corsa alla raccolta dei rifiuti cercando di sensibilizzare la comunità a non lasciare rifiuti, a non produrne e a differenziare correttamente per il rispetto dell’ambiente. In quest’ultimo decennio la pratica si è sviluppata in tutto il mondo. Il termine deriva da due parole “plocka upp” che in svedese significa “raccogliere” e “jogging” che indica la corsa. Dunque si tratta di correre e raccogliere rifiuti lungo i percorsi.

Quando nasce il tuo interesse per il ‘plogging’?

Da sempre. Da quando ho cominciato a correre ho sempre cercato di rispettare l’ambiente. Era una mia passione. Soprattutto quando ci allenavamo al Parco della Favorita, vedendo l’abbandono di rifiuti ingombranti, cercavo sempre di ripulire dove ogni giorno ci allenavamo, E’ qualcosa di innato. Quindi è un trentennio che pratico questo sport, che non sapevo sarebbe diventato tale.

Cosa significa fare ‘plogging’ a Palermo?

Per me è diventata un’abitudine. L’abbandono di rifiuti a Palermo è un problema serio e io non voglio che la mia città diventi un grande contenitore. In ogni uscita che faccio, nel mio piccolo, cerco di raccogliere rifiuti e soprattutto differenziarli. Nei miei percorsi giornalieri ci sono aree ecologiche che ormai conosco molto bene; cerco di raccogliere e di differenziare: plastica, vetro e cartone. Faccio la mia parte. Certo a volte cadono le braccia a terra, perché quello che avevo pulito il giorno prima il giorno dopo è già sporco. Mi gratifica comunque vedere che qualche altro “pazzo” come me fa la stessa pratica. E questo mi incoraggia.

Sabato sarai presente alla seconda edizione dei Campionati mondiali di ‘plogging’. In cosa consiste precisamente la manifestazione?

La selezione per la mia partecipazione è partita il 1° maggio scorso. Praticamente ogni volta che si faceva una sessione di ‘plogging’ bisognava inviare le foto dei rifiuti raccolti e selezionati, i chilometri percorsi e l’altimetria. Sono stato selezionato tra i 100 atleti che partecipano a questa seconda edizione del Campionato. Due anni fa partecipai all’edizione pilota vincendo il Gran Premio speciale per la quantità di rifiuti raccolta. Certo, ho vinto “a mani basse” perché a Palermo non è tanto difficile trovare rifiuti. Dopo aver vinto il premio iniziai a seguire queste iniziative. Sabato vestirò i colori dell’ACSI Sicilia occidentale e ASD Sicilia Promo Sport Vacanze. Agonisticamente non sarà facile. Si partirà alle 9 per concludere alle 17 cercando di percorrere più chilometri possibile, più altimetria e più rifiuti possibili. Per i rifiuti c’è una tabella di riscontro; dunque non vincerà l’atleta che ha fatto più chilometri, ma bisogna fare dei calcoli in base ai rifiuti raccolti. Proprio per questo motivo la cerimonia di premiazione avverrà il giorno seguente.

Cosa diresti ad una persona interessata a cominciare?

Direi di avere tanta pazienza e perseverare. Molte volte ripulisco un percorso che l’indomani è nuovamente sporco. Pazienza. Lo ripulisco nuovamente: il mio sogno è avere un futuro più pulito. Dobbiamo lasciare ai nostri posteri il mondo nel miglior modo possibile. Ricordo che il giorno del compleanno della mia bambina, il 25 marzo scorso, abbiamo fatto una seduta di ‘plogging’ e lei si è divertita tantissimo. Ognuno con il suo sacco e i suoi guanti… Ho cercato di sensibilizzare i miei figli, ma anche gli amici. Fa sempre bene a sé stessi, all’ambiente e soprattutto al prossimo.

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Domenica, 15 Maggio 2022 23:37

Greenway del Sile 2022: alba magica

Lungo Sile (TV), 14 maggio - Non c'è un primo e neppure un ultimo. E' un viaggio di 60 km che inizia a Jesolo e termina a Treviso costeggiando tutto il percorso del fiume Sile. Lo scopo di questa manifestazione è la raccolta di fondi per una struttura trevigiana che ospita ragazzi con problematiche psicosociali. Ho sempre partecipato a questo viaggio, mai uguale, sempre con scorci della Greenway suggestivi.
Quest'anno è stata un avventura unica.

Partenza a mezzanotte di sabato sera dal lungomare di Jesolo. Soltanto 50 i partecipanti ammessi causa la gestione complessa dell'evento.Tutti però con il pettorale personalizzato con il proprio nome, e anche un bellissimo pacco gara.
Partiamo a razzo tra risate e allegria. Ciclisti che aprono la strada e ciclisti scope che chiudono. La luna illumina il sentiero e dopo una decina di chilometri vediamo oltre il Sile Venezia e le sue luci.

Ogni 7/8 chilometri vengono preparati dei ristori che fanno invidia ai trail blasonati. Fino al 20mo chilometro, la carovana di "eroi" continua a procedere a passo spedito. A questo punto la truppa inizia a sentire i primi sintomi di stanchezza. Siamo già a Pontegrandi e mancano ancora 40 km.

Assieme a un manipolo di coraggiosi io parto. Alle 5 del mattino, finalmente l'Alba Magica. A Quarto d'Altino un sole meraviglioso esce dalle acque del Sile offrendo uno spettacolo unico. Con la luce posso ammirare le bellissime ville che si affacciano sul fiume, le piante acquatiche e i cigni che guardano questo gruppetto di pazzi. Inizia a fare caldo e procedo un po' correndo e un po' camminando con i compagni di avventura. Siamo sempre nella Restera lungo il fiume e arriviamo a Casier.Manca poco, passato l'arco delle Alzaie del Sile già si vede il Ponte dea Goba e la Piazza dei Signori di Treviso.

8 ore e 40 minuti. Ma chissenefrega. Siamo tutti primi e tutti ultimi. Dopo la foto di rito, felici e pimpanti, tutti a fare festa. Un hotel di Treviso ha offerto a tutti un mega buffet. Organizzazione ottima. Non è mancato nulla.

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Corrono insieme dal 2015. E sarà così anche quest’anno, perché squadra che vince non si cambia. Treviso in rosa e la LILT Associazione Provinciale di Treviso stanno per lanciare il conto alla rovescia in vista dell’edizione 2022 dell’evento al femminile che anche quest’anno promette di realizzare numeri da record. 

L’appuntamento è in calendario per domenica 8 maggio, giorno della Festa della Mamma. Per Treviso in rosa sarà una sorta di ritorno al passato, dopo che l’emergenza sanitaria ha determinato l’annullamento dell’edizione 2020 (svoltasi in maniera solo virtuale) e penalizzato l’evento dell’anno scorso, andato in scena in piena estate e con le limitazioni imposte dai protocolli di contenimento della pandemia. 

Sarà una domenica di condivisione, divertimento e solidarietà che avrà anche un obiettivo concreto, proposto dalla stessa LILT: l’acquisto delle attrezzature necessarie per arredare e rendere pienamente funzionante la palestra riabilitativa nella nuova sede dell’associazione, in via Venzone a Treviso. 

“La LILT, oltre alla prevenzione primaria e secondaria, si è sempre occupata anche di prevenzione terziaria, cioè di seguire il paziente dopo la cura per limitare le complicanze delle terapie e assicurare il ritorno alla normalità, intesa come possibilità di tornare ad una vita simile a quella che precedeva la comparsa della malattia neoplastica - spiega il dottor Alessandro Gava, presidente di LILT associazione provinciale di Treviso ODV -. Nella nuova sede intendiamo realizzare una palestra che offra ai pazienti la possibilità di completare il percorso di riabilitazione, in modo da ridurre al minimo gli esiti della cura”. 

Ogni anno, oltre duemila malati oncologici si rivolgono alla LILT di Treviso per affrontare la malattia. Grazie al coinvolgimento di circa 800 volontari, l’associazione offre un sostegno basato su attività di prevenzione, formazione, riabilitazione, fisioterapia, animazione per i più piccoli, senza dimenticare i servizi di trasporto pazienti, dermopigmentazione e consulenza alimentare. 

La grande famiglia di LILT Treviso ha, in via Venzone, una nuova sede di mille metri quadri e cinque ambulatori, in cui i volontari, figure professionali come medici, psicologi e fisioterapisti, i malati e i loro cari possono incontrarsi e vivere al meglio i momenti che li uniscono. Nella nuova sede vi è anche la disponibilità di una palestra riabilitativa, che i fondi raccolti dall’edizione 2022 di Treviso in rosa contribuiranno a rendere pienamente operativa.    

L’evento dell’8 maggio si conferma così una grande occasione di condivisione e solidarietà, tutta al femminile. E la risposta delle donne non poteva che essere all’insegna dell’entusiasmo. 

“A oltre tre settimane dall’evento abbiamo già superato le tremila iscritte - spiegano gli organizzatori di Trevisatletica e Corritreviso -. Significa che le adesioni, già adesso, sono oltre il doppio dell’anno scorso. Abbiamo attivato una cinquantina di punti d’iscrizione fisici, disseminati fra le province di Treviso, Venezia e Padova, che stanno lavorando a pieno regime. E continuano naturalmente ad essere attive le procedure d’iscrizione online. Ogni informazione per l’iscrizione è disponibile nel nostro sito, all’indirizzo www.trevisoinrosa.it, e nei canali social ufficiali”. 

Non solo: domani, sabato 16 aprile, tra le 9 e le 13, un gazebo di Treviso in rosa sarà presente in città, nei pressi di Porta San Tomaso, insieme ai volontari della LILT, per raccogliere iscrizioni e presentare i contenuti dell’evento. 

L’edizione 2022 di Treviso in rosa si svilupperà su un percorso di 7 km che toccherà i luoghi più suggestivi del centro storico cittadino. La partenza – adesso è ufficiale – sarà in viale Bartolomeo d’Alviano, ai piedi delle Mura. Mentre il traguardo, il village dell’evento e la grande festa finale animata dai deejay di Radio Company troveranno posto in cima alle Mura, sfruttando l’ampio spazio del Bastione San Marco.  

Tutte le iscritte a Treviso in rosa riceveranno la t-shirt ufficiale, ovviamente di colore rosa, e un simpatico zainetto, oltre al pettorale personalizzato con il proprio nome. Il rosa, a Treviso, è più che mai il colore del divertimento e della solidarietà. Appuntamento a domenica 8 maggio. Di corsa o camminando, non fa differenza.   

 

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Venerdì, 15 Aprile 2022 22:07

4 Passi per il Mondo: fai del bene correndo!

Tutto è pronto per la partenza di un nuovo evento innovativo nel panorama delle corse amatoriali brianzole.

“4 passi per il mondo” è una corsa non competitiva per adulti, bambini e famiglie che riserva qualcosa di davvero speciale: sia che tu voglia camminare o correre, farai del bene! Tutto il ricavato sarà devoluto all’associazione “In Missione Onlus- Amici del Sidamo” che da 40 anni sostiene importanti progetti umanitari e missioni in tutta l’Etiopia. 

Il 22 maggio si partirà dall’Oratorio San Mauro di Bernareggio (MB), in Via Obizzone 24, per poi attraversare sentieri e strade del comune di Bernareggio, fino a Ronco Briantino e Carnate. Ogni partecipante potrà liberamente partire tra le ore 8.30 e le ore 11.00. Ci sarà la possibilità di scegliere tra due percorsi alternativi: quello da 5 km o da 10 km. 

L’arrivo finale della corsa sarà sempre all’Oratorio San Mauro, dove saranno presenti numerosi stand dedicati alle diverse realtà di volontariato. Inoltre, sia per i più piccoli che per i più grandi, ci saranno attività ludiche e d’intrattenimento per tutto il pomeriggio. 

Dalle ore 11.30, ci sarà la possibilità di pranzare in Oratorio, con diverse specialità. 

Grazie alla quota di partecipazione alla corsa pari a 7€ (gratuita per i minori di 12 anni) sarà possibile sostenere progetti in Etiopia per aiutare donne, giovani e bambini a costruirsi un futuro di speranza. 

Il Comune di Bernareggio ha garantito il patrocinio per questa iniziativa, riconoscendone le potenzialità. Infatti, l’evento sarà in grado di radunare la comunità del paese e dintorni, diventando così un importante momento di aggregazione e di legame con il territorio. 

Sito WEB: www.amicidelsidamo.org/4-passi-per-il-mondo/ 

Seguiteci anche su Facebook e Instagram: @4_passiperilmondo

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