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29 marzo - Ma non vi vergognate, smettetela di fare gli scemi, c’è sofferenza e tristezza, voi che fate? correte come criceti nel percorso di 240 metri lineari per 88 volte intorno al vostro palazzo?!

Sì, abbiamo corso la prima mezza maratona d’Italia, 21,096 km tutti all’interno del nostro piccolo giardino condominiale di via Pellizzari 29.

Sì, siamo partiti dalla linea di start segnata con il gessetto nel corsello dei box alle ore 10:30 di oggi, domenica 29 marzo 2020.

Sì, abbiamo fatto 88 giri stando sempre a una distanza ‘sociale’ di almeno 4 metri, sassolini per segnare i giri percorsi, 1584 gradini, circa 440 metri di dislivello, 704 curve a destra e 264 curve a sinistra, il tutto in un tempo da Troop di 2h 5’ 45’’ accompagnato da buona musica, una playlist spaziale preparata per l’occasione da Daniele “il Bric”, uno dei due compagni di avventura nonché vicini verticali di casa.

Sì, ci siamo divertiti, abbiamo riso e stretto i denti, abbiamo fatto foto e video, abbiamo montato un cortometraggio e lo abbiamo condiviso sui social e inviato a tutti i contatti, perché il momento è difficile ma dobbiamo cercare di portare un po’ di gioia.

Perché lo avete fatto?

Potrei dirlo con parole mie ma uso quelle di oggi dell’Arcivescovo di Milano. Giuro, non ci siamo messi d’accordo, ma nelle sue c’è tutto il significato:

«Dico, dunque, a tutti voi: siate fiori che cantano, irradiate la gioia perché il mondo sta morendo di tristezza. Contrastate con il contagio della gioia il contagio del virus e di ogni male. Siate fiori che colorano la terra: svegliate la bellezza che si è assopita sotto la coltre del grigiore. Fate risplendere il bello che c’è in ogni uomo e in ogni donna. Siate fiori che profumano: diffondete il buon profumo di Cristo, che renda desiderabile abitare insieme, sedersi a mensa e dare vita ad affetti più intensi e alle amicizie più vere. Diffondete profumo di pane e di amicizia». (Mario Delpini – Arcivescovo di Milano – omelia del 29 marzo 2020).

Quindi pensate pure che siamo due scemi, ma non è così; vi rispondo con le parole di un fumetto “Noi Troop facciamo gli scemi, Ma non siamo mica stupidi” (citazione di Roger Rabbitt nel film Chi ha incastrato Roger Rabitt?).

Buona vita a tutti, forza, insieme possiamo farcela, dalla tempesta ne usciremo, come scrive un più illustre corridore, Murakami. Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non sapremo come avremo fatto ad attraversala e a uscirne vivi … ma una cosa è certa, quelli che ne saranno usciti non saranno gli stessi di quelli che vi entrarono … o per lo meno, io lo spero.

 
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Informazioni aggiuntive

Pubblicato in Cronache
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Una dovuta premessa: è ancora consentito fare attività motoria (in molte regioni)

Basta fake news, malgrado tanti disinformati negazionisti, è ancora possibile correre, seppure seguendo le istruzioni del Ministero dell’Interno che nelle domande frequenti, scrive così: "È consentito fare attività motoria? L’attività motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente e in prossimità della propria abitazione. È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Sono sempre vietati gli assembramenti".

Solo in alcune regioni è stato messo in atto il blocco totale, sono la Valle d'Aosta, il Friuli Venezia Giulia, l'Emilia-Romagna, la Campania e la Sicilia. Leggete questo nostro precedente articolo dove troverete tutti i dettagli regione per regione.

La domanda sorge quindi spontanea

Dopo i recenti decreti a livello nazionale e regionale, molti runner vorrebbero dunque capire cosa significhi "in prossimità" o "nei pressi" dell’abitazione, ovvero dove oggi in molte regioni (ma attenzione, non in tutte) è ancora lecito svolgere attività motoria fuori casa. Magari in metri. 100 metri? Oppure 200, come per esempio la distanza massima stabilita in alcune regioni per il giretto col cane? 400 metri? Meno di un chilometro? 

La distanza è a discrezione delle forze dell’ordine e poi del magistrato

Il concetto di “prossimità” o “nei pressi” è purtroppo, come in altri casi in diritto, senza una definizione spaziale certa che individui quando la distanza possa essere considerata rispettosa della norma. Non c’è all’interno di nessun codice e di nessuno dei recentissimi decreti una norma che specifichi con certezza quale sia la distanza massima dall’abitazione tale da consentire lo svolgimento di attività fisica nel rispetto della più attuale normativa emergenziale. La valutazione spetta alla scelta arbitraria e discrezionale delle forze dell’ordine che in sede di contestazione potrà e dovrà valutare se i criteri imposti dai DPCM (Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri) o emessi dalle Regioni siano stati rispettati o meno dal singolo “runner”. L’unico consiglio che posso dare su questo punto è quello di seguire il buon senso, limitando quindi l’attività motoria a quelle zone che sono facilmente individuabili come prossime all’abitazione, in soldoni, secondo me è consentito correre intorno all’isolato, non oltre, restando al massimo a 100/200 metri da casa. 

Se si venisse fermati?

Nel caso le forze dell’ordine volessero comunque emettere un verbale e siete vicini a casa, suggerisco caldamente di fare inserire nel verbale stesso la distanza dalla vostra abitazione, oppure il punto esatto dove siete stati fermati, come il nome della via ed il numero civico.

Attenzione al tipo di multa

Quanto alle sanzioni c’è troppa confusione e criminalizzazione mediatica verso chi svolge attività fisica all’aperto. Ma su questo aspetto il decreto è molto chiaro (art. 4 DPCM n. 19, 25 marzo 2020). Si tratterà infatti, nella maggioranza dei casi, di sanzioni amministrative (dai 400 ai 3000 euro). Quindi se riceverete una sanzione è importante capire se si tratta di una multa penale o amministrativa. Una contestazione di carattere penale al momento è prevista solo per chi pone in essere comportamenti certamente più gravi dell’andare a fare una corsa: tale tipo di contestazione potrebbe essere elevata a chi ha un obbligo specifico di restare in casa (poiché risultato positivo al tampone seppur in assenza di sintomi) e viola tale imposizione recandosi al supermercato, o a chi vestito da “runner” va dalla fidanzata che abita a 3/4 km di distanza, o ancora a chi cerca furbescamente di eludere i limiti alla circolazione di persone recentemente introdotti mentendo sui reali motivi del proprio spostamento. 

In conclusione

Per prima cosa, con questo articolo di certo non voglio istigarvi a non rispettare le leggi, ma semplicemente ad interpretarle e seguirle. Nel caso vi fosse elevato un verbale affidatevi ad un legale professionista. Il tutto ovviamente parte dal presupposto che una volta fuori di casa vi troviate a correre in assoluto isolamento e sicurezza per voi e anche gli altri, mantenendo almeno 10 metri (rispetto al metro indicato per legge). Pronti anche a fare una bella inversione di marcia per ridurre ancora di più gli incroci, anche quelli in sicurezza.


DISCLAIMER - LIMITAZIONI DI RESPONSABILITA' – INFORMATIVA:
Tutte le informazioni reperibili su questo articolo sono date in buona fede, senza nessuna garanzia di idoneità ad un particolare scopo. Si declina ogni responsabilità per tutto quanto possa derivare dalla messa in pratica delle notizie fornite che richiedono sempre ed in ogni caso un’autonoma specifica verifica prima di essere utilizzati od applicati. L’articolo non viene aggiornato periodicamente, per tale motivo l’autore e Podisti.net non assumono alcuna responsabilità in ordine alla eventuale intervenuta abrogazione/modifica/inattualità delle normative e/o informazioni eventualmente riportate e si riservano, in ogni momento e senza alcun preavviso, il diritto e il potere di apportare modifiche al contenuto dello stesso. 

 
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Mentre i nostri governanti continuano a limitare/impedire la corsa con disposizioni inutili per la protezione dal virus (come chiarito anche dal Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità) e dannose per la salute (come recentemente ribadito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), come rispondono i runner? Con tante donazioni.

Oggi vogliamo mettere in evidenza l’Ortica Team. Lasciamo la parola al Presidente Gianfranco Gallotti per descriverci brevemente chi sono e la loro iniziativa: “Buongiorno signor Lollini. Prima di tutto grazie per l’interessamento. La nostra associazione conta ad oggi circa 300 atleti. Siamo partiti nel 2006 ed eravamo solo in 8. In questi anni abbiamo condiviso molte esperienze podistiche tra tapasciate, e trasferte all'estero (ndr: anche con le iniziative di Podisti.net), cercando di mettere come obiettivo primario "il divertimento". In questo periodo così difficile per tutti, abbiamo voluto, con un piccolo gesto "fare la nostra parte". La Società ha proposto di donare dei fondi in aiuto all'Ospedale Sacco e tutti hanno prontamente risposto anche con donazioni individuali volontarie. Io, sono il Presidente e sono molto orgoglioso di tutti noi, oltre alle gambe per correre... abbiamo un cuore!”. Un assist da 4536 euro: complimenti!

Un invito a tutte le società o i gruppi podistici: non esitate a segnalarci analoghe iniziative e sarà per noi un piacere dare la giusta evidenza.

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Un altro dei tanti gesti di generosità che i gruppi podistici stanno facendo in questi giorni viene dai  “Lumaconi delle 5.55” di Bollate/Novate (Milano), che questo giovedì 26 hanno deciso di devolvere il ricavato della loro colletta all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, al cui personale hanno indirizzato la lettera che segue.

Il Covid 19 è entrato prepotentemente nelle nostre vite. Tanti sono stati contagiati e per voi si è spalancato l’inferno. Fondamentale era evitare ogni forma di trasmissione: da qui tutta una serie di divieti, tra cui il correre. Tra le categorie sotto accusa per la diffusione del contagio c’è quella di noi podisti: untori, egoisti della peggior specie, narcisi della propria forma fisica. A dar fiato a tutto ciò quei quattro imbecilli che, nonostante il divieto, hanno continuato a correre. Forse anche a contribuire alla diffusione del virus, certamente a non dare quel buon esempio che invece la vostra categoria ha dato con la sua dose di sacro impegno quotidiano.
Non tutti i podisti, però, sono accumunati dalla medesima dabbenaggine.
Il nostro gruppo, i “I Lumaconi delle 5.55” non solo si è attenuto scrupolosamente alle regole, ma ha voluto fare qualcosa a favore di chi sta in prima linea, come Voi, a combattere. Ci siamo inventati un nuovo tipo di corsa: quello di essere solidali con chi invece deve correre all’ospedale per curare i malati. Da qualche settimana l’icona della lumaca del nostro gruppo non rappresenta solo la lentezza con la quale tanti di noi corrono. La casa della lumaca è diventata anche il nostro #iorestoacasa.
Noi non siamo una Asd,non siamo nulla di burocratico, siamo solo delle ‘persone’ prima di ogni cosa, persone che corrono, persone con un cuore grande che ha smesso di correre e di rispettare il bene altrui stando a casa.
Per le gare ci sarà tutto il tempo che vorremo per la vita no.
Nonostante vicino a noi ci fossero altre strutture e personale che lotta come Voi, la nostra scelta su chi aiutare ha varcato la provincia dove viviamo. Abbiamo scelto il vostro ospedale. Quello di Bergamo, nella città dove tante volte siamo venuti a correre la nostra domenicale tapasciata.
È con immenso piacere che confermiamo di avervi bonificato la somma di 1.100 € sul vostro conto corrente.
Sarà forse poco, certamente non farà la differenza per l’ospedale Papa Giovanni XXIII. Vogliamo però sia un segno tangibile che non tutti i runners sono degli imbecilli. A voi il nostro incoraggiamento per sconfiggere il Coronavirus; a noi la speranza che, terminata questa brutta storia, si possa tornare a correre sulle vostre strade, rimirando dall’alto della città Alta tutta la bella Bergamo.
Forza Berghem, al se mola mia: I Lumaconi delle 5.55 sono con voi!

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In questi giorni, amici vicini e lontani mi hanno scritto “Come stai?". Questa volta, non è una domanda retorica. “Ti manca correre?”. Certo che mi manca, ma ora non mi pesa rinunciarci. Ho nostalgia delle ripetute con gli amici, dei lunghi domenicali a fianco del maestoso Po, delle gare che diventavano un pretesto per conoscere persone, ma non ora, non in questo momento. È impossibile pensare alla corsa mentre le sirene delle autoambulanze fagocitano la città, quel suono assordante che perfora le orecchie e l’anima. Non importa se quando riprenderò sarò una lumaca, sarò semplicemente felice di poterlo fare avendo come sottofondo solo i suoni della Primavera.

Sono tante le cose che mi mancano, andare allo stadio e cantare tutti insieme in curva Sud, la birra post partita con gli amici, quando si discuteva animatamente sugli attaccanti della Cremo. Mi manca andare in bici in centro per un aperitivo, oppure aggirarmi fra le bancarelle del mercato salutando gli amici che hanno i negozi nelle vicinanze. Mi manca tremendamente la nostra piazza, mi rivedo nelle sere invernali correre per le vie del centro e fermarmi al cospetto del Torrazzo. Spegnevo il gps e rimanevo con il naso all’insù per qualche secondo, ipnotizzata dalla bellezza del cuore della nostra città.

Tutto è cambiato dal 21 febbraio 2020. Cremona è stata una delle prime città colpite, siamo diventati ‘zona arancione’. Palestre, impianti sportivi, cinema, teatri, scuole, stadi sono stati chiusi. All’inizio qualcuno si lamentava, ma con il passare dei giorni abbiamo preso coscienza di quello che stava succedendo. Le restrizioni si sono fatte via via più dure e noi rispettosamente ci siamo adattati. “Adattati” è il termine che voglio usare, non “abituati”. Non voglio abituarmi ad incontrare gente con la mascherina, ad avere paura di incrociare qualcuno, a salutare le persone da lontano, a tenere il metro di distanza, o al rumore delle sirene interrotto solo da brevi momenti di silenzio assoluto.

Ogni sera quando torno a casa dal lavoro percorrendo una irreale e spettrale Paullese mi ripeto “non può essere vero”, ma le luci blu mi riportano alla triste realtà. Il pensiero va alle persone all’interno dell’ambulanza, al paziente e ai soccorritori, alle loro emozioni, paure, speranze. Arrivata in città, anche il cartello luminoso “Benvenuti a Cremona” è spento. La Statale termina in quello che io chiamo “il rotondone”, prima teatro di lunghe code, ora deserto. Imbocco le ultime vie per arrivare a casa, ma quell’ansia provata lungo il tragitto, quel vuoto che mi schiaccia da dentro mi fa scoppiare in lacrime. Vedere la mia città in ginocchio fa molto male.  Un contagiato ogni 114 abitanti, la proporzione più alta d’Italia. Oggi, questo pensiero mi soffocava.  Amo la mia città, i Cremonesi sono la mia grande famiglia.

Noi cremonesi siamo strani, abituati a vivere nella nebbia d’inverno e nell’afa soffocante d’estate; siamo quelli che vogliono sempre andarsene da Cremona, ma che difendono strenuamente le loro tradizioni, cresciuti a “marubini” [la tipica varietà cremonese dei tortelli, cappelletti ecc., in brodo: NdR] e grana siamo quelli che si lamentano di tutto, ma che poi con fierezza dicono “Io sono cremonese”. Siamo orgogliosi di Cremona, della nostra Regione, del nostro Paese. Stiamo affrontando con dignità e forza questa emergenza. Insieme ce la faremo, torneremo a discutere e a fare polemica sulle piste ciclabili, sui decibel dei concerti estivi, sui lavori in corso… oppure no, forse finito tutto questo capiremo quali sono le cose importanti, quanto bella è la nostra città e quanto belli siamo noi.

Forza Cremona, forza cremonesi, non vedo l’ora di riabbracciarvi.

 
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Venerdì, 27 Marzo 2020 18:36

Annullata la 100 km del Passatore 2020

27 Marzo - E’ ufficiale l’annullamento della 48^ edizione della 100km del Passatore, la Firenze-Faenza, in calendario per il 23-24 maggio: annullamento quasi naturale, causa epidemia per coronavirus, anche nella triste considerazione che forse a fine maggio saremo ancora in emergenza e bloccati in casa. Tanto è vero che in questa stessa giornata la Fidal ha sospeso le sue manifestazioni sino al 31 maggio.

La 48^ edizione del Passatore è  rinviata a fine maggio 2021: pregevole l’iniziativa di ritenere valide le iscrizioni per il 2021 senza sovrapprezzi, non sono però indicate le procedure di rimborso per chi non potesse partecipare fra 12 mesi.

Ecco il comunicato ufficiale:   

L'Asd 100 km del Passatore comunica ufficialmente l'annullamento dell'edizione 2020 dell'ultramaratona non essendo possibile rinviare ad altra data la Firenze-Faenza. Per la prima volta nella sua lunga e gloriosa storia, iniziata nel 1973, l'ultramaratona intitolata a Stefano Pelloni non verrà disputata causa emergenza mondiale scatenata dalla pandemia Covid-19. La 48esima edizione è rinviata a fine maggio 2021. 

Come noto, l'organizzazione della 100 km del Passatore coinvolge, oltre a migliaia di atleti provenienti da tutto il mondo anche personale sanitario, della protezione civile e delle Forze dell’Ordine sempre più impegnate in questioni di fortissima emergenza. Confermata l'impossibilità di rinviare entro l'anno 2020 la Firenze-Faenza per motivi logistici e organizzativi, unitamente a manifestazioni già fissate nel periodo autunnale nel calendario del comune di Faenza, l'Asd 100 km del Passatore ha ritenuto giusto comunicare con anticipo l'annullamento della gara. 

Le iscrizioni già effettuate per l'edizione 2020 della 100 km del Passatore saranno pertanto considerate valide per il 2021. 

 
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Lunghi periodi di forzata convivenza hanno anche molte controindicazioni. Il nervosismo sale e se con qualche coinquilino i rapporti sono già tesi per motivi pregressi, si può anche arrivare a degli eccessi che ovviamente non giustifichiamo. Siamo a Montesilvano (PE) e questa volta nella parte del colpevole c’è un runner, non sappiamo se si tratti di un podista esperto oppure di qualcuno che si è inventato corridore per restare fuori casa. Sembrerebbe che tutto parta dal rimprovero/epiteto che al giorno d’oggi chiunque si sente in diritto di rivolgere ai runner. Molto spesso a torto come in questo caso, perché il podista si trovava “in prossimità della propria abitazione” e quindi nel pieno diritto di svolgere attività motoria. Fatto sta che per vendetta l’uomo è andato a prendere un grosso martello ed ha provocato danni ingenti all’automobile del vicino sotto gli occhi dello stesso che ha filmato tutto dal balcone di casa. Ovviamente non la passerà liscia. E’ stato identificato dalle forze dell’ordine, denunciato e dovrà affrontare un processo per danni e vandalismo. 

Ndr - Rettifica del 30/3/2020: dalla ricostruzione data dai Carabinieri della locale caserma, sembra che tra le cause che hanno dato origine al fatto, ci sia tutt'altro che il running.
Ci scusiamo per l'inesattezza in cui siamo caduti rilanciando la notizia apparsa sul Corriere della Sera ed una miriade di altri organi d'informazione.
D'altro canto siamo anche sollevati dal sapere che, la censurabile azione, non sia stata opera di un runner.

 

 

 
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Apprendiamo da www.giornaledibrescia.it che presso la chiesa del quartiere Casazza a Brescia, c’è un prete intenzionato a chiarire ai suoi fedeli, ma non solo a loro, il senso dei recenti provvedimenti governativi. In un messaggio audio su WhatsApp che poi è stato diffuso anche fuori dalla chat, Don Massimo diceva ai suoi amici catechisti: «È vero quel detto che dice uomo avvisato, mezzo salvato. Cosa intendo? Oggi starò tutto il giorno sul campanile con una carabina in mano e se vedo qualcuno girare per il quartiere inutilmente, lo azzoppo». A nulla sono valse le successive smentite. Fonti interne alla Diocesi buttano acqua sul fuoco e confermano che sia stato proprio il sacerdote ad averlo inviato, ma in tono scherzoso. Non ci è dato di sapere se fra i potenziali obiettivi del novello Don Camillo fossero inclusi anche i runner-untori, ma propendiamo per una risposta positiva al quesito.

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Milano, 23 marzo, ore 21 - Quattro giorni fa avevamo pubblicato le drammatiche notizie che venivano dal campioncino lombardo, figlio della conduttrice Rai Tiziana Ferrario, Edoardo Melloni.

http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/5923-drammatico-messaggio-di-edoardo-melloni-dall-ospedale-sacco.html#!Melloni_Edoardo_Canegrate_2020_b_foto_Roberto_Mandelli

Ma oggi è una bella giornata: segna la guarigione di Mattia Maestri (il presunto “paziente 1”) e anche di Edoardo, che appena tornato a casa ha mandato agli amici e simpatizzanti, dunque anche ai nostri lettori, questo messaggio:

Finalmente dimesso! Aprire la porta di casa è stato bellissimo, ma lasciare l'ospedale Luigi Sacco è stata la vera emozione: salutare i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari ed il cappellano che dopo di me avranno altri pazienti a cui rivolgere le proprie cure. A tutti i lavoratori dell'ospedale che ho incontrato, ed anche a coloro che non ho incontrato ma che sono in questo momento impegnati in ogni ospedale d'Italia, dico GRAZIE. Grazie perché so che il prossimo paziente riceverà le cure come lo ho ricevute io, vedrà gli stessi sorrisi che ho visto io e sentirà lo stesso calore che ho sentito io.
Grazie per essere lì dentro a combattere col sorriso. Non perdetelo mai, nemmeno nei momenti più cupi, perché finché ci sarà il vostro sorriso lì dentro, noi avremo speranza.

Edoardo Melloni

È chiaro che tanto Edoardo quanto Mattia avranno bisogno di un buon periodo di convalescenza e recupero, e tornare a correre non è il loro primo pensiero, né tantomeno l’ossessione loro e nostra. Ma ci piace citare, in conclusione, la raccomandazione pubblicata oggi dall’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS):

Durante questi difficili momenti, è essenziale non perdere di vista la vostra salute fisica e mentale: ciò vi aiuterà non solo a lungo termine, ma darà una mano a combattere il Covid-19 se per caso l’avete contratto. Si raccomanda un’attività fisica per gli adulti di mezz’ora, per i bambini di un’ora al giorno.

 
 
 
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Seppure in colpevole ritardo, in quanto l'appello è datato 16/3/2020, trasmettiamo volentieri il messaggio inviato a tutti i runner milanesi dalla più importante influencer nazionale. Ammesso che non facciate parte dei suoi oltre 19 milioni di follower, perché in questo caso ne siete già a conoscenza. Augurandoci d'interpretare bene il suo pensiero, riteniamo che Chiara Ferragni estenda volentieri questo messaggio a tutti i podisti italiani. In ogni caso per eventuali ulteriori dettagli consigliamo di consultare direttamente i suoi profili social, tra cui quello instagram da cui abbiamo raccolto questo collage.

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22 Marzo - I Giochi Olimpici di Tokyo vanno verso il rinvio: potrebbero, infatti non svolgersi dal 24 luglio al 9 agosto come da programma. Il CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, al termine della riunione odierna dell'Esecutivo, ha ammesso che il rinvio è tra le ipotesi più probabili. 

Il Comitato Olimpico, in piena collaborazione con il Comitato organizzatore di Tokyo 2020, le autorità giapponesi e il governo metropolitano di Tokyo, ha avviato dei confronti dettagliati per completare la sua valutazione in merito ai rapidi sviluppi della situazione sanitaria a livello mondiale e del suo impatto sui Giochi Olimpici, compresa l'ipotesi del rinvio. Il CIO è fiducioso di poter concludere questi confronti nelle prossime quattro settimane". 

L'Esecutivo ha però sottolineato che "la cancellazione dei Giochi non risolverebbe alcun problema né sarebbe d'aiuto, per cui non è in agenda". 

L'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del coronavirus, che dopo Asia, Europa e America, ha raggiunto anche Africa ed Australia, ha costretto il presidente Thomas Bach ad attivare il piano d'emergenza, soprattutto per via delle pressioni delle varie federazioni nazionali.

Ipotizziamo che possibili nuove date potrebbero essere dal 25 agosto al 6 settembre (nel periodo previsto in un primo tempo per i Paralimpici), oppure dal 9 al 25 ottobre, come per i Giochi di Tokyo del 1964.

Il presidente Bach, al termine dell'esecutivo straordinario, ha inviato una lettera agli atleti: “Le vite umane hanno precedenza su tutto, inclusi i Giochi.  Il CIO vuole far parte della soluzione. Pertanto abbiamo reso il nostro principio guida per salvaguardare la salute di tutti i soggetti coinvolti e per contribuire a contenere il virus. Vorrei, e tutti stiamo lavorando per questo, che la speranza espressa da così tanti atleti, comitati olimpici e federazioni di tutti e cinque i continenti sia soddisfatta. Spero che alla fine di questo tunnel che stiamo attraversando, senza sapere per quanto tempo, la fiamma olimpica sia la luce. Ciò che condividiamo in questo momento è un’incertezza tremenda".

 

 

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21 marzo -L'ordinanza emessa stasera dal governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, inasprisce decisamente per il territorio lombardo quella emessa ieri sera dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, imponendo una serie di nuove limitazioni, tra cui il divieto assoluto di praticare sport all’aperto.

L’ordinanza entra in vigore già da oggi, 21 marzo, e produrrà effetto fino al 15 aprile. La si è qualificata come “Una decisione dettata dal serrato confronto con le nostre autorità sanitarie che ci impongono di agire nel minor tempo possibile. La situazione non migliora, anzi continua a peggiorare: solo con l'estrema limitazione dei contatti interpersonali possiamo cercare di invertire questa tendenza”. Si impone dunque "l'eliminazione dei contatti tra persone non presidiati da idonee misure e dispositivi" (come possono essere le mascherine o altri schermi)

Tra i provvedimenti segnaliamo:

  • il divieto di assembramento "di più di 2 persone" nei luoghi pubblici - fatto salvo il distanziamento (droplet) - e conseguente ammenda fino a 5.000 euro;
  • il divieto di spostamento salvo che per motivi gravi di lavoro o salute; il divieto di "mobilità dal proprio domicilio" diviene assoluto per chi sia in quarantena, o positivo al virus, o con febbre superiore ai 37.5
  • la sospensione dell'attività degli Uffici Pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  • la sospensione delle attività commerciali al dettaglio, salvo quelle del settore alimentare e di prima necessità, dove però potrà entrare un solo componente per famiglia, e con la raccomandazione di rilevarne la temperatura corporea;
  • la sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti;
  • la sospensione delle attività di ristorazione, tranne mense e catering aziendali, e la consegna di cibi a domicilio;
  • la chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza;
  • la chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell'emergenza. Gli ospiti già presenti nella struttura dovranno lasciarla entro le 72 ore successive all'entrata in vigore dell'ordinanza;
  • il fermo delle attività nei cantieri edili. Sono esclusi dai divieti quelli legati alle attività di ristrutturazione sanitarie e ospedaliere ed emergenziali, oltre quelli stradali, autostradali e ferroviari;
  • la chiusura dei distributori automatici h24 che distribuiscono bevande e alimenti confezionati; 
  • il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente, salvo le minime concessioni che risultano dal testo qui sotto pubblicato (artt. 17-20)

17. È vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco ed ai giardini pubblici. Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; Sono altresì vietati lo sport e le attività motorie svolte all’aperto, anche singolarmente, se non nei pressi delle proprie abitazioni. Nel caso di uscita con l'animale di compagnia per le sue necessità fisiologiche, la persona è obbligata a rimanere nelle immediate vicinanze della residenza o domicilio e comunque a distanza non superiore a 200 metri, con obbligo di documentazione agli organi di controllo del luogo di residenza o domicilio.

18. Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti d’interesse nazionale dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali; resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus  COVID19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano.

19. Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici.

20. Sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali.

 

 

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L’argomento tratta anche di sport ma prima di tutto è un fenomeno di costume. E allora cominciamo da qui per rimandare al mittente l’etichetta che ci vuole appiccicare.

Non siamo gli untori. Chiaro? (ndr: come sostenuto anche da noi in questo articolo). Qualcuno troverà strano o quanto meno eccessivo questo grido (di indignazione) ma anche di dolore che non riesco a tenermi in gola, dopo che la televisione incapace di fare della buona informazione, non ha di meglio che trovare in noi il nemico di turno, per tenere incollati agli schermi gli sportivi da Bar Sport o da Curva.  Basta vedere quante volte in questi ultimi giorni siamo citati (quasi sempre a sproposito) durante i servizi, rigorosamente corredati da un tapascione di turno che corre in uno dei pochi parchi oppure in uno dei pochi stadi che i cittadini italiani hanno disponibili.

Il problema è qui. Noi siamo troppi rispetto agli spazi disponibili. Alla comunicazione serviamo quando siamo radunati alla partenza di grandi maratone (e allora arriva persino a coccolarci) ma poi, quando non siamo massa, prima di tutto non ci cagano e poi non si lasciano sfuggire questa grossa occasione di darci contro, di farci pagare questo nostro crescere in una anarchia per loro inaccettabile.

Dicevo, non siamo gli untori ma chi siamo?  Siamo prima di tutto sportivi e questo non può che far bene alla Nazione però, rei di crescere da soli, senza l’aiuto di nessuno, e quindi senza gruzzoli da restituire a chicchessia. Ruga molto al potere questo ed in special modo in questa Italietta. E quindi facciamogliela pagare questa forma di civile emancipazione.

Il tutto in un assordante silenzio federale. Non si accorge la Fidal che questo attacco è così vasto che tocca non solo il suo settore Amatori? Nei media di questi giorni la Fidal non c’è come non c’è la federciclo o il Rugby. Ma il ciclismo non è sotto tiro, come non lo è il rugby, ma il calcio anch’esso sottotiro reagisce, fa qualcosa, la Fidal invece subisce e basta. Fa un comunicato inqualificabile. Vedremo che eco avrà nei servizi sportivi di questa sera.  A noi tapascioni, rimane da appellarci al nostro buon senso e se tra di noi c’è qualcuno affetto da cretino-virus, procediamo con l’auto-isolamento.

Tanto, siamo abituati a far da soli.

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In questi ultimi giorni stiamo assistendo a un fenomeno tutto italiano, che conferma il detto “dalle stelle alle stalle“. La nostra categoria è passata da essere additata come composta da gente virtuosa che, grazie ad una regolare attività fisica, si mantiene in buona salute con evidenti benefici anche per la società tutta (in quanto meno soggetta a malattie che inevitabilmente andrebbero a gravare sui costi di una sanità pubblica in perenne affanno di fondi, viste le politiche di contenimento della spesa messe in atto dai governi degli ultimi anni), è passata – dicevo - al ruolo di incoscienti moderni untori (ndr: come descritto anche da questo nostro articolo) che spargono a piene mani o meglio a pieni polmoni milioni di virus covid-19.

Circola sui social la ”parabola” dell’uomo “di merda“ (letterale nel testo) che andando a fare la corsetta al parco si sloga la caviglia a si vede costretto a chiamare l’ambulanza che lo porta al pronto soccorso dove viene trattato,  ingessato e infine sottoposto al test risultando positivo asintomatico. A questo punto tutta l’equipe medica del PS viene messa in quarantena, con la consacrazione della definizione dell’incidentato come UOMO DI M*.
Tralasciando il dubbio che il personale dei PS tratti un infortunato senza le dovute precauzioni anti contagio (altrimenti non ci sarebbe più un medico in attività), mi piace evidenziare quanto la vicenda narrata sia alquanto tirata per i capelli, mettendo in fila una serie di circostanze al limite del paradosso; ma tant’è, come dicevo ‘dalle stelle alle stalle’.

Né ci vengono in aiuto le indicazioni/prescrizioni via via date da chi ci governa, per terminare con l’ultima, relativa all’Emilia Romagna, secondo cui l’attività sportiva si può praticare vicino alla propria abitazione: quanto vicino? Per il sedentario, dopo 100 metri “sono già lontano”, per un runner maratoneta, a 10 km “sono sempre sotto casa”.

Volevamo fermare il contagio? Ok: non si corre né vicino né lontano da casa (parafrasando un certo Nunzio Filogamo nel suo celebre saluto ai “cari amici”).

C’è poi una sottocategoria di runner che ha la fortuna di abitare in campagna con la possibilità di uscire di casa e essere già su sentieri/carraie, dove l’incontro più probabile può esser con una lepre oppure con un capriolo ( o addirittura sei, come è capitato a chi scrive durante un’uscita in MTB 10 giorni fa: e si badi, nella bassa Modenese, non in collina).

Anche riflettendo a lungo, trovo difficile capire come un tale soggetto possa infettare o essere infettato, quando l’umano più vicino si trova a km di distanza.

Sicuramente l’emissione di queste ordinanze è frutto del comportamento di un numero minoritario di persone che,  forse credendosi autoimmuni o solo più furbi, hanno generato situazioni di rischio creando assembramenti sicuramente da evitare. Quindi è giusto a questo punto comportarci come ci viene chiesto di fare ma, conoscendo gli italiani, i divieti avrebbero dovuto essere non interpretabili ma assoluti, e le sanzioni per i trasgressori pesanti, almeno in termini economici.

Una sola cosa egoisticamente mi consola in parte: causa infortunio sono fermo da quasi tre mesi e temo lo sarò ancora per un po’, la gara sarà tra la mia guarigione e la scomparsa del coronavirus: spero che arrivi molto prima la seconda e si possa tornare tutti alla normalità.

 

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“Ascolta un cretino” era la battuta preferita di Micio, uno dei tanti personaggi interpretati dal comico Claudio Bisio, in questo caso durante la trasmissione TV: “Mai dire gol”. Oggi, da novelli “Micio”, Vi suggeriamo di ascoltarci ed andare a fare un lungo. Pazienza se avevate in programma il giorno di riposo o una corsetta breve. Qui è probabile che chiudano tutto. Basta leggere i quotidiani online o ascoltare le dichiarazioni degli uomini di governo, per capire che la prossima stretta riguarderà la possibilità di fare sport all’aperto. Su cosa ne pensiamo di questo provvedimento non ne parliamo oggi, anche perchè temo che avremo molto tempo per scriverne noi e per avere la compiacenza di leggerci Voi. Tutti bloccati in casa.

Le uniche avvertenze che possiamo dare sono le seguenti: verificare se non abitate in una regione come l’Emila-Romagna, dove hanno già adottato questo provvedimento. Ritornare a casa prima di mezzanotte, visto che la clausura sportiva andrebbe in vigore dalle ore 0 di domani. Oltre a correre da soli, ovviamente. Tenendo le distanze da chiunque altro. Abbondanti, non il metro canonico, ma molto di più.

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Solo due mesi fa (19 gennaio) intitolavamo una nostra cronaca con Cross per Tutti a Canegrate: Edoardo Melloni vince. Parlavamo del "Roccolo Cross Country", 2° tappa del circuito: La giornata si infiamma con la bella prova di Edoardo Melloni (CUS Pro Patria Milano) tra gli "Elite", che ha messo a frutto gli allenamenti appena conclusi in Kenia Gara Elite (6 km) - Un nutrito gruppo di atleti del CUS Pro Patria Milano si presenta agguerrito alla partenza. A metà gara si formano però due coppie: Edoardo Melloni e Aymen Ayachi lottano per la vittoria, Thomas Previtali (US Atl. Vedano) e Andrea Nervi (Fanfulla Lodigiana) per il terzo posto. Nell'ultimo giro Melloni cambia marcia e risolve la gara. Per lui 8 secondi di vantaggio su un combattivo Ayachi.

Edoardo Melloni

http://podisti.net/index.php/cronache/item/5607-cross-per-tutti-a-canegrate-edoardo-melloni-vince-najla-aqdeir-incanta.html
La stagione era continuata felicemente per il campione 29enne, col secondo posto ai campionati lombardi indoor sui 3000 metri (Padova 25 gennaio, 8.17:35), e la settimana successiva con un 33:57 nei 10mila su strada a Magenta.
Il 9 febbraio, ritorno al Cross per tutti, nella tappa di Seveso, dove era attesa una sfida a due tra Edoardo Melloni (CUS Pro Patria Milano), vincitore a Canegrate, e il bresciano Enrico Vecchi (Atl. Rodengo Saiano), azzurrino specialista delle siepi. I due guidano da subito il gruppo insieme agli altri cussini Aymen Ayachi e Matteo Geninazza, poi il gruppo di testa si sfalda nell’ultimo chilometro. Melloni prova a forzare, Vecchi risponde e rilancia con un’azione irresistibile per tutti. Al traguardo sono 3 i secondi di vantaggio per Enrico Vecchi, Melloni mette in fila i compagni di squadra Ayachi e Geninazza.

http://podisti.net/index.php/cronache/item/5725-al-cross-per-tutti-di-seveso-vincono-enrico-vecchi-e-sara-gandolfi.html

Poi la vita ha preso un’altra piega, come testimonia il messaggio di Edoardo (figlio della celebre giornalista Rai Tiziana Ferrario), inviato oggi dall’ospedale milanese Sacco, tristemente famoso per essere uno dei luoghi dove sono curati gli affetti da Covid 19.

Se pensate che essere giovani, forti ed in salute vi salvi ecco una news (e questa non è fake): vi sbagliate.
I virus sono democratici, non guardano mica in faccia. Puoi essere il pensionato che va a comprare la frutta al mercato o puoi essere il presidente di una nazione. Lui non lo sa e a lui non importa.
Potete essere fortunati e non contrarlo. Potete essere comunque fortunati e contrarlo senza essere sintomatici. Oppure vi può andare peggio. Il problema è che non potete sapere a quale categoria appartenete. Avete voglia di rischiare?
Ah, visti gli innumerevoli messaggi-catene di whatsapp che ricevo in cui mi si comunica che basta acqua calda, limone e zenzero per sconfiggere il virus. Fatemi e fatevi un favore: chiedete (o verificate) sempre la fonte delle informazioni.
Qui purtroppo non mi danno tisane allo zenzero ma idrossiclorochina e lopinavir e ritonavir, usati rispettivamente per artrite ed HIV.
Se non avete la necessità di dovervi obbligatoriamente recare al lavoro, #stateacasa e tutto finirà presto. Io da qua ne esco quanto prima.

 
What do you want to do ?
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Dopo che nella giornata odierna il T.A.R. della Campania ha respinto il ricorso nei confronti dell'ordinanza del Governatore della regione Vincenzo De Luca, ordinanza che aveva vietato in regione l'attività sportiva ed il passeggio, anche la Regione Emilia Romagna, per mano del suo Presidente Bonaccini, ha emanato un'ordinanza simile che andiamo a pubblicare.
In sintesi viene vietata ogni forma di attività sportiva all'aria aperta, è permesso esclusivamente, in prossimità della propria abitazione, camminare per ragioni di salute e portare fuori gli animali domestici.
La frase "per ragioni di salute" lascia intendere che sia necessario qualcosa che lo attesti, quindi un certificato medico.

SCARICA QUI L'ORDINANZA

Nel pomeriggio, era stato lo stesso Ministro dello Sport Spadafora a preannunciare una stretta sull'attività sportiva all'aperto, ci si aspetta quindi che nelle prossime ore il divieto venga applicato su tutto il suolo nazionale.

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Colpisce ancora il maledetto coronavirus che danneggia anche l’inizio dell’attività su pista internazionale: sono state infatti rinviate le prime tre tappe della Diamond League 2020, previste per il 17 aprile a Doha (Qatar) e il 9 e 16 maggio in Cina (la prima a Shanghai, la seconda in una località non ancora comunicata).

“In Qatar, è vietato l’ingresso da diversi Paesi e il governo di Doha ha sospeso tutti gli eventi nazionali e internazionali per 30 giorni. Mentre in Cina, se il numero di nuove infezioni sta ora diminuendo, la preparazione degli eventi è stata ritardata di diverse settimane; i confini chiusi e le restrizioni di viaggio rendono impossibile l’organizzazione di competizioni internazionali di alto livello”, scrive in una nota il Comitato organizzatore della DL.

A questo punto, tranne ulteriori rinvii, la Diamond League dovrebbe cominciare il 24 maggio a Stoccolma, seguita quattro giorni dopo dalla tappa italiana, il Golden Gala Pietro Mennea, il 28 maggio a Napoli.

Per quanto riguarda le tre tappe rinviate, si pensa al 13 agosto per Shanghai, mentre le altre due dovrebbero disputarsi nella seconda settimana di settembre, dal 9 all’11, dopo le finali di Zurigo, sperando che l’incubo finisca al più presto e che permetta una rimodulazione definitiva del calendario.  

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Martedì, 17 Marzo 2020 01:00

Dagli al runner untore!

Ne “I promessi sposi” si racconta come nella Milano del 1630, durante la terribile epidemia di peste, chi era sospettato di propagare il contagio, ungendo persone e cose, veniva definito “Untore”. Anche Renzo venne scambiato per uno di loro, ma riesci a cavarsela, evitando di essere linciato dalla gente inferocita. Anche perché senza più il protagonista principale, non ci sarebbe potuto essere il lieto fine con l’amata Lucia ;-).

Se al protagonista del romanzo di Manzoni è andata bene, non sappiamo cosa succederà ai poveri runner, moderni untori di Coronavirus. Eh si, perché sta salendo un movimento trasversale che a dispetto di quanto chiarito dal Governo e dall’Istituto Superiore di Sanità, ovvero che la corsa è permessa e non provoca pericolo, odia i presunti propagatori d’infezione in pantaloncini e GPS.

Movimento che parte dalla influencer per definizione. Quella più nota che però per dispetto, lo ammettiamo siamo invidiosi di tanto successo, non nominiamo. In ogni caso c’è d’aver paura, visto il seguito che ha e non stiamo scherzando. Movimento che tocca tante persone, tra cui un giudice che intervistato da una TV nazionale piazza una filippica contro i furbetti che s’infilano un paio di scarpe da ginnastica approfittando di questo trucco per stare in giro tutto il giorno… Ovviamente il titolista della testata sintetizza magistralmente così:” Ma si può andare a correre? Per il magistrato Valerio De Gioia può essere contagio colposo”.

A questo punto si potrebbe ironizzare sull’autorevolezza della testata stessa e su quello che è stato il suo direttore per 20 anni. Ci si potrebbe anche domandare perché invitare un magistrato che chiede leggi più dure. Noi eravamo restati alla divisione tra i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Non che un giudice non possa dire la sua, ma forse sarebbe meglio che lo facesse presentato come un libero cittadino, altrimenti si finisce per aumentare i dubbi della gente, come se il parere di un magistrato sia legge. Mentre non essendo l’Italia un paese anglosassone, non fanno giurisprudenza neppure le sentenze passate in giudicato…

” Ma si può andare a correre? Per il magistrato Valerio De Gioia può essere contagio colposo”. Tradotto da chi legge solo i titoli con la facile formula: runner untori e fuorilegge. E si sa che al giorno d’oggi, tra formule brevi, facili da ricordare ma e sbagliate e risposte corrette, ma un po’ complicate non c’è corsa. Come in politica, vince sempre chi usa il primo sistema.

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In questo periodo di Coronavirus, caratterizzato da una controinformazione che purtroppo viene veicolata anche da media a livello nazionale, ieri è arrivata un’importante dichiarazione a proposito della corsa in tempi di pandemia. A farla la fonte più autorevole in Italia, ovvero il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - ISS. Nel momento più opportuno, la conferenza stampa alla sede Protezione Civile.

Durante la diretta televisiva che giornalmente c’informa sugli sviluppi di questa vicenda, Silvio Brusaferro, il presidente ISS, quel signore sempre a fianco di Angelo Borrelli, ha dichiarato: “…nella corsa, se uno deve fare jogging o running… il problema è il distanziamento sociale, cioè la distanza che uno deve mantenere dagli altri. Se una persona corre sola in mezzo ai campi, onestamente pare abbastanza difficile pensare come possa trasmettere delle goccioline”. Ecco il video, dal minuto 1’30” si entra in argomento

Insomma correre è lecito, come riconfermato anche dal governo sulla pagina che ospita le risposte alle domande più frequenti sul suo ultimo decreto (vedere alla voce spostamenti), salutare e non nocivo per la salute. Ok, tutto chiaro, ovviamente fino al prossimo intervento del tuttologo di turno in qualche talk show, ora fortunatamente sospesi (non tutti i mali vengono per nuocere) ed immediatamente rimbalzati da webeti (ebeti del web) su Facebook, WhatsApp e compagnia.

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L'epidemia, o meglio, le restrizioni alle corse di gruppo per rallentare l'epidemia, hanno fermato anche lui e il suo sogno. 

Lui è Luca Naso. 38 anni, astrofisico catanese con una grande passione per la corsa, che dopo aver corso tante maratone, ha avuto una splendida idea, realizzare il sogno “Correre ai confini”, un’impresa podistica che prevedeva di percorrere tutta l’Italia correndo lungo il confine di stato, toccando tutte le regioni della nazione. Così la spiegava:

"Non sono sicuro di come sia nata l'idea di questa sfida, ma da quando è nata è cresciuta di giorno in giorno, per diventare un sogno vero. Ho deciso di farlo perché credo nel valore dei sogni, e sono convinto che conoscere i tuoi sogni, e fare sforzi per realizzarli, ci renderà persone migliori".

La corsa di Luca è iniziata il 1° gennaio da Catania: il tracciato di 8.876 km complessivi, in singole tappe di 15 km di media, due tappe al giorno per sei giorni la settimana, sarebbe dovuto essere percorso in solitaria, ma con l’aiuto di associazioni sportive, amministrazioni comunali, e podisti dei luoghi che attraversava: insomma, non è stato mai solo. Dopo la sua Sicilia, ha attraversato Calabria, Basilicata, Puglia, Molise e Abruzzo. Il Giro si sarebbe dovuto concludere il 31 dicembre nuovamente in Sicilia.

Ma, purtroppo, giunto appunto in Abruzzo, al settantesimo giorno di corsa, Luca ha dovuto abbandonare il sogno, in osservanza delle norme ministeriali per il rischio da coronavirus.
Avrebbe potuto continuare da solo, ma il suo progetto era stato oramai condiviso da troppa gente, che lo affiancava nelle tappe, e così meglio fermarsi.

Molto toccato, sofferente per aver dovuto abbandonare l’impresa, ecco le parole di Luca:

“Credo che le restrizioni imposte rendano impossibile continuare a seguire gli obiettivi, le idee ed i valori di Correre ai confini. Non voglio proseguire e macinare chilometri da solo perché l’impresa si fonda sulla condivisione. Ho deciso di stravolgere ogni aspetto della mia vita per realizzare questo sogno insieme agli altri.
Mi dispiace di non riuscire a completare l’intero percorso, ma sono contento che tutti e 70 i giorni di "Correre ai confini" sono stati vissuti intensamente, con gioia e generosità dalle tante persone che si sono lasciate contagiare dalla positività di questo progetto.
Sono stato in posti diversi ed ho incontrato persone diverse, ma non mi sono mai sentito fuori posto. Anzi, mi sono sempre sentito a casa, perché le persone che ho incontrato hanno fatto loro questo sogno. E’ stato uno scambio reciproco di emozioni, sentimenti e valori. Persino in questi giorni molto difficili, tante persone hanno confermato la loro intenzione di partecipare al progetto!
Tuttavia, il nostro Paese si trova in una situazione drammatica e davanti a noi ci sono scenari di gran lunga peggiori di quelli che stiamo vivendo adesso, a partire dal collasso dell'intera struttura sanitaria per continuare con la perdita di lavoro di una miriade di professionisti capaci ed onesti.
Per questo motivo, non solo ho deciso di sospendere il progetto ma, non appena rientrato, ho subito iniziato un periodo di isolamento volontario in casa.
Correre ai confini non era un’idea folle, era un’idea audace.
Folle sarebbe stato non interrompere adesso.
Vi abbraccio tutti virtualmente.”

E così Luca è tornato a casa a Catania, deluso per aver dovuto fermarsi. D'accordo con la moglie si è messo in una preventiva quarantena dividendo la casa in due parti, senza possibilità di eventuale contagio.
Ma nella sua mente il sogno non è tramontato, qualsiasi valutazione circa la possibilità di riprendere il progetto  è rinviata a quando l’emergenza coronavirus sarà rientrata. Speriamo il prima possibile!

                                                                                                                         

 

 

 

 

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13 Marzo - A cinquanta giorni dall'effettuazione, salta anche la ColleMar-athon, la classica maratona da Barchi a Fano, nelle Marche, giunta alla 18^ edizione e in calendario per il prossimo 3 maggio.

Sul profilo Facebook della manifestazione l'annuncio del Comitato Organizzatore: “È giunto il momento di mettere da parte le nostre passioni e remare tutti nella stessa direzione. Abbiamo aspettato fino all'ultimo con la speranza di farvi passare l'ennesima indimenticabile giornata, ma l'aggravarsi della situazione non lascia altra scelta.
Presto vi faremo sapere ulteriori news, la speranza è quella di recuperare in autunno, ma vi è una concreta possibilità di rivederci direttamente nel 2021. Approfittiamo per unirci alle richieste che ci vengono fatte dalle nostre autorità. Rispettate le regole, uscite solo se estremamente necessario, gli allenamenti in solitaria e non in gruppo. Più ci impegneremo e prima usciremo da questa situazione terribile. Insieme ce la faremo!”.

 

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Venerdì, 13 Marzo 2020 18:52

Maratona di Londra: spostata al 4 ottobre

13 marzo - Confermata sino a ieri, ma spostata oggi al 4 ottobre. Dovremo abituarci a questo ritornello: si attende, si spera, ma poi si valuta la situazione (pensando a quando spostarsi) e si decide. Ecco che un'altra gara top viene rimandata, col risultato che nel mese di ottobre ci sarà un notevole assembramento di gare di una certa importanza: vediamo nel dettaglio.

4/10, maratona di Londra; 17/10, mondiali di mezza maratona; 18/10, maratona di Parigi; 25/10, maratona di  Barcellona.
Poi ci sono altre due maratone in cerca di data, sempre in ottobre, Ibiza e Gerusalemme.
E purtroppo non è finita, diverse altre manifestazioni di rilievo (mezza di Praga, maratona di Hannover, etc) sono sospese, dove si posizioneranno? Oppure si toglieranno di mezzo per quest'anno, come hanno fatto Amburgo e Vienna?

E naturalmente il pensiero corre anche alle nostre gare di ottobre, di certo ne risentiranno, perché quelle estere sopra descritte sono manifestazioni che richiamano sempre molti italiani. A questo proposito segnalo che a fine marzo ci sarà una riunione in Fidal, che immagino in video-conferenza o qualcosa del genere, dove verranno esaminate tutte le richieste di spostamento. Rammento che oltre a Stramilano, maratona di Milano, Treviso e Brescia, altre manifestazioni stanno chiedendo quali saranno le disponibilità (Bologna, come sappiamo, ci ha già rinunciato).

Tornando alla maratona di Londra, gli organizzatori hanno già predisposto un piano per gli iscritti. Innanzitutto raccomandano di NON fare nulla, saranno contattati individualmente per i passi successivi. Queste le opzioni disponibili:

- spostamento alla maratona del 4 ottobre

- rimborso della quota di iscrizione

- aderire al programma Charity della London Marathon, girando loro la quota di iscrizione

- spostamento all'edizione del 2021, che si terrà il 25 aprile, però pagando nuovamente la quota di iscrizione

Questo il testo completo del comunicato degli organizzatori:

London Marathon Events today (Friday) announced the postponement of the 2020 Virgin Money London Marathon, which was scheduled to take place on Sunday 26 April.

The 2020 Virgin Money London Marathon – The 40th Race – is now scheduled to take place on Sunday 4 October 2020. 

Hugh Brasher, Event Director, said: “The world is in an unprecedented situation grappling with a global pandemic of COVID-19 and public health is everyone’s priority.

“We know how disappointing this news will be for so many – the runners who have trained for many months, the thousands of charities for which they are raising funds and the millions who watch the race every year.

“We are extremely grateful for all the support we have received from City Hall, the London boroughs of Greenwich, Lewisham, Southwark, Tower Hamlets, the City of Westminster and the City of London, Transport for London, the emergency services, The Royal Parks, BBC TV and many others as we worked to find an alternative date. The 40th Race is scheduled to go ahead on Sunday 4 October 2020.

“We know that there will be many, many questions from runners, charities and others and we ask you to please bear with us as we work through the detailed planning process to deliver the 2020 Virgin Money London Marathon on its new scheduled date. We will email all runners and charities today and then update them via email by the end of next week at the latest. We will also post regular updates on our website and social media channels.”

Information for runners with a place in the 2020 Virgin Money London Marathon

Please note: the following is for information and no action should be taken by runners at this point.

Every runner with a place in the 2020 Virgin Money London Marathon will be able to use their place in the rescheduled event on Sunday 4 October without any further payment.

All runners who have a place for the 2020 event and who choose not to take part (or are unable to do so) in the rescheduled event on Sunday 4 October will receive a refund of their 2020 entry fee or, if they wish, they may donate their 2020 entry fee to The London Marathon Charitable Trust.

Runners who do not take up one of the above options (with the exception of those who acquired their entry through a charity or sponsor) will be able to defer (rollover) their entry to the 2021 Virgin Money London Marathon, scheduled for Sunday 25 April 2021, on payment of the entry fee for 2021, following the standard deferment process. Charity and sponsor places belong to those organisations, rather than the individual runner.

Charities and sponsors with runners who are unable to take part in the postponed race will be able to substitute other runners for the rescheduled 2020 Virgin Money London Marathon on Sunday 4 October. London Marathon Events will contact charities to outline the process and timescales in due course.

The Abbott World Marathon Majors Wanda Age Group World Championships will take place within the rescheduled event and qualified runners will be automatically entered into the rescheduled event. If qualified runners cannot take part on Sunday 4 October, they will be offered a full refund. It is not possible to defer these places to 2021.

Please note that runners who have already withdrawn from the 2020 Virgin Money London Marathon and rolled over their entry to 2021 will be offered the option to take part on Sunday 4 October or to keep their entry rolled over to 2021.

 

 

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20 marzo - E' arrivato oggi un altro decreto (pdf in fondo al pezzo). Per quanto riguarda l'attività motoria, chiarisce la situazione? Secondo me no, perché introduce un elemento di dubbio, la "prossimità", che ognuno interpreterà a suo modo. Magari lo aggiusteranno nei prossimi giorni (lo spero), ma era così difficile precisare una distanza? Anche dal punto di vista delle forze dell'ordine era più semplice: ti fermo, attivo google maps e vedo subito se sei dentro o fuori [in linea d'aria o in linea di strada?].

Per quanto riguarda le gare italiane a fine mese (27 marzo) ci sarà un incontro virtuale con gli organizzatori, la federazione ha raccolto e raccoglierà tutte le richieste di spostamento nel 2020, poi provvederà alla stesura di un nuovo calendario. Facile prevedere un periodo settembre-novembre particolarmente trafficato   

Tornando all'agonismo, diverse manifestazioni oltre la data del 3 aprile hanno già abdicato, rinviando a date successive o addirittura cancellando l'edizione 2020. Chiaro che in questo contesto, sempre più europeo e mondiale, il calendario gare internazionale subisca modifiche (spesso annullamenti) sempre più significativi.

Si sono sommate altre notizie, che indirettamente impatteranno sul calendario: Athletics Kenya ha sospeso i viaggi dei suoi tesserati sino a data da stabilire; vedremo se le altre federazioni si adegueranno. Certo che senza gli atleti le gare perdono molto del loro prestigio. 

Qui cerchiamo di dare tutte le notizie utili relativamente solo alle prossime gare in calendario (dal 15/3/2020) e quelle precedenti, rinviate ad altra data dell'anno in corso. ATTENZIONE: quando scriviamo manifestazione confermata è perché gli organizzatori scrivono questo su sito e pagina fb, oppure perché da noi contattati ci hanno confermato la manifestazione. Tuttavia vi invitiamo a seguire gli sviluppi perché gli annullamenti sono in costante aumento.  

Gare italiane, aggiornamento al 19/03/2020

1/3/2020 Lecce, mezza maratona, RINVIATA AL 17/5/2020  

1/3/2020 Bologna, maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020 LEGGI QUI

1/3/2020 Lecco, maratonina di Lecco, RINVIATA AL 13 GIUGNO

1/3/2020 S.Benedetto sul Tronto (AP), maratona, RINVIATA al 22/11/2020

8/3/2020  Brescia, Maratona, RINVIATA 

8/3/2020  Parabiago (MI) Parabiago Run, RINVIATA AL 18 OTTOBRE  

8/3/2020, Cagliari - SoloWomen Run, RINVIATA AL 6 GIUGNO 

14/3/2020 Latina - Giocagin, RINVIATA AL 26 MAGGIO 

15/3/2020 Brescia, Corritalia, RINVIATA AL 31 MAGGIO

15/3/2020 Savona, mezza maratona, RINVIATA AL 14/6/2020

20-22/3/2020 Radda in Chianti (SI), Chianti Ultra Trail, RINVIATA AL 9/5/2020

22/3/2020 Milano, Stramilano, RINVIATA, IN ATTESA DI NUOVA DATA. Possibile il 20 settembre

22/3/2020 Biella, Biella-Piedicavallo, RINVIATA AL 25/4/2020

22/3/2020 Agropoli, mezza maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020 (prossima data 14/3/2021)  

29/3/2020 Treviso, maratona, RINVIATA, FATTA RICHIESTA PER IL 20 settembre LEGGI QUI

29/3/2020 San Michele Tiorre (PR), Trail del salame, RINVIATA AL 2/6/2020

29/3/2020 Caldaro (BZ), mezza maratona RINVIATA 

29/3/2020 Orzinuovi (BS), mezza maratona RINVIATA AL 13/4/2020

5/4/2020  Milano, maratona, RINVIATA, IN ATTESA DI NUOVA DATA LEGGI QUI 

5/4/2020  Russi (RA), maratona del Lamone, ANNULLATA EDIZIONE 2020 ( prossima data 5/4/2021)

5/4/2020  Fossombrone (PU), mezza maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020, (prossima data 11/4/2021)

5/4/2020  Firenze, mezza maratona, RINVIATA

5/4/2020  Torino, 10 K Fast, RINVIATA AL 17/5/2020 

11/4/2020 Pedavena (BL), Dolomiti Beer Trail, RINVIATA A 11/10/2020

10-13/4/2020 Gozzano (NO), QuadOrtaThon, 4 maratone, ANNULLATA EDIZIONE 2020 (prossima data aprile 2021)

19/4/2020 Padova, maratona, RINVIATA AL 20/9/2020

19/4/2020 Verbania (VCO), mezza maratona del lago Maggiore, CONFERMA ENTRO il 30/3/2020

19/4/2020 Bagno a Ripoli (FI), Ecomaratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020 (prossima data aprile 2021) 

19/4/2020 Genova, mezza maratona RINVIATA 

19/4/2020 Bari, mezza maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

19/4/2020 Roma, Roma Appia Run, RINVIATA 

25/4/2020 Cornuda (TV), Due Rocche, ANNULLATA EDIZIONE 2020 (prossima data 25/4/2021)

25/4/2020 Castel Bolognese (BO), 50 K di Romagna, ANNULLATA EDIZIONE 2020

26/4/2020 Sarnico (BS), Sarnico-Lovere, ANNULLATA EDIZIONE 2020

26/4/2020 Vezzano sul Crostolo (RE), Canossa Trail, ANNULLATA EDIZIONE 2020

26/4/2020 Numana (AN), mezza maratona (campionato italiano), decisione a breve

1/5/2020  Oderzo (TV), Giro podistico di Oderzo, RINVIATA IN AUTUNNO

3/5/2020  Piacenza, mezza maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

3/5/2020  Monza (MB), Wings for life, ANNULLATA EDIZIONE 2020

3/5/2020  Fano (PU), maratona, RINVIATA 

3/5/2020  Barletta (BT), Maratona delle Cattedrali, ANNULLATA EDIZIONE 2020 (prossima data 2/5/2021)

10/5/2020 Buccinasco (MI), mezza maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

10/5/2020 Bibione (VE), mezza maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

Gare estere, aggiornamento al 19/3/2020

15/3/2020 Barcellona (ESP), maratona, RINVIATA AL 25/10/2020 LEGGI QUI

15/3/2020 New York (USA), mezza maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020, previsto rimborso o spostamento iscrizione al 2021 

20/3/2020 Gerusalemme (ISR), RINVIATA AL 6 NOVEMBRE

22/3/2020 Atene (GR), mezza maratona, RINVIATA

22/3/2020 Lisbona, mezza maratona, RINVIATA AL 6 SETTEMBRE 

29/3/2020 Gdynia (Pol) campionati mondiali di mezza maratona, RINVIATA AL 17/10/2020

28/3/2020 Praga (CZE), mezza maratona, RINVIATA AL 6/9/2020

4/4/2020 Ibiza (ES), maratona, RINVIATA A OTTOBRE, data da destinarsi

5/4/2020 Parigi (FRA), maratona, RINVIATA AL 18/10/2020 LEGGI QUI

5/472020 Rotterdam (NL), maratona, RINVIATA IN AUTUNNO

5/4/2020 Berlino (DE), mezza maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

5/4/2020 Istanbul (TR), mezza maratona, RINVIATA AL 20/9/2020

3-13/4/2020 Marocco, MARATHON DES SABLES, RINVIATA AL 18-28 SETTEMBRE 2020

12/4/2020 Creta, maratona, RINVIATA

13/4/2020 Dongio (CH), Media Blenio, ANNULLATA EDIZIONE 2020

19/4/2020 Amburgo (DE), ANNULLATA EDIZIONE 2020  

19/4/2020 Vienna, maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

19/4/2020 Enschede (NED), maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020

20/4/2020 Boston (USA), maratona RINVIATA AL 14/9/2020 LEGGI QUI

26/4/2020 Londra (GB), maratona, RINVIATA AL 4/10/2020 LEGGI QUI

26/4/2020 Hannover (DE), maratona, CONFERMATA

26/4/2020 Cracovia (POL), RINVIATA IN AUTUNNO

26/4/2020 Zurigo (CH), RINVIATA

26/4/2020 Dusseldorf (DE), maratona, CONFERMATA

3/5/2020  Praga (CZE), maratona, CONFERMA ENTRO IL 31/3/2020

3/5/2020  Rodi (GR), maratona, ANNULLATA EDIZIONE 2020 

10/5/2020 Ginevra (CH), maratona, RINVIATA

16/5/2020 Helsinki (SF), RINVIATA IN AUTUNNO

16-17/5/2020 Lugano (CH), attualmente CONFERMATA, in caso di impossibilità rinvio al 29/8/2020 LEGGI QUI

25-26-27/7/2020 Clusone (BG), Orobie Ultra Trail, ANNULLATA EDIZIONE 2020 (dichiarate motivazioni indipendenti dal coronavirus)

Notizie a carattere generale

Rinviato il 23° congresso AIMS (in programma il 23-26 aprile, a Batumi, Georgia), l'associazione che si occupa essenzialmente di maratone, ma anche di mezze maratone e gare su distanze minori, sempre di grande caratura internazionale.

 

 

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11 Marzo - Finalmente una bella notizia: Mattia, il cosiddetto “paziente 1” (sebbene siano stati avanzati dubbi sulla possibilità che ci fossero altri contagiati prima di lui), il podista 38enne di Codogno, manager dell'Unilever, è uscito dalla fase acuta della sua patologia, ed ha ripreso anche a parlare, chiedendo se si trovasse a Lodi, e sollecitando anche notizie della moglie.

In realtà, Mattia è a Pavia, nell’ospedale San Matteo, dove da lunedì scorso  è stato trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva, respirando oramai in maniera autonoma.

Le sue condizioni sono in continuo miglioramento: ricoverato lo scorso 21 febbraio in condizioni disperate, ha reagito alle cure, fino ad arrivare a essere “stubato” e finalmente tornare a parlare.

La moglie, risultata positiva e sua volta ricoverata, all’ottavo mese di gravidanza, è stata già dimessa dall’ospedale Sacco di Milano, in attesa di partorire una bimba.

Al seguente link, la notizia del ricovero iniziale di Mattia: https://www.podisti.net/index.php/notizie/item/5792-coronavirus-il-38enne-contagiato-di-codogno-e-un-podista.html 

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Cala la spavalderia ed aumenta la preoccupazione per il Coronavirus anche oltre oceano. E' di poche ore fa l'annuncio da parte della USATF ovvero la Federatletica a stelle e strisce (United States of America Track and Field il significato dell'acronimo). I Campionati Indoor Master 2020 che si sarebbero svolti dal 13 al 15 marzo p.v. a Baton Rouge in Louisiana, sono stati cancellati in base alla raccomandazione del comitato organizzatore locale.

"Le preoccupazioni per il virus COVID-19 e l'aggiunta di rischi a chi ha più di 60 anni hanno portato alla decisione di annullare i Campionati Indoor USATF Masters per motivi prudenziali", ha dichiarato Max Siegel, CEO di USATF. "Supportiamo la decisione del comitato organizzatore locale e continueremo a monitorare la situazione relativa a tutti gli altri eventi USATF".

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Martedì, 10 Marzo 2020 22:57

Rinvii gare: si aggiunge la Mezza di Praga

10 marzo - Ormai non ci si stupisce più, il virus non è più una “cosa” solo italiana, anche se in tanti volevano farcelo credere. Adesso è la volta della mezza di Praga, in programma per il 28 marzo, gara che appartiene al prestigioso circuito RunCzech (9 gare in programma nel 2020). Hanno tentato di farla correre: niente da fare. A pensarci bene, probabilmente ci sarebbe stato un netto calo in termini di partecipazione, comunque è chiaro che salvo impedimenti (che in effetti sono arrivati) la manifestazione ci sarebbe stata. Il fatto particolare, come leggete nel loro comunicato che segue, è che hanno promesso una nuova data entro domani pomeriggio (11 marzo), entro le ore 16.00. Un’altra cosa che colpisce è la limitazione, decisa dalle autorità ceche, di impedire qualunque evento che preveda una partecipazione superiore alle 100 persone. Perché stupisce? Fatevi un giro nei parchi cittadini, a Milano come altrove, troverete ben più di 100 persone che corrono e passeggiano.

Il testo del comunicato (segue traduzione): 

Today’s morning has not been easy for us. You have been training hard, looking forward to an amazing race and we have been doing our best to make it happen for you.
We respect today’s decision of the Government of the Czech Republic to cancel all events over 100 people. We are thankful for their efforts in taking the situation under control.
Due to recent circumstances around the world and in the Czech Republic, to limit the spreading is the appropriate effort taken. Health is the priority.
The news is fresh to all of us at the same time. We kindly ask you for patience. We will give you more information about the 22nd edition of the Sportisimo Prague Half Marathon no later than Wednesday 11 March at 4pm CET.
Huge thank you to my colleagues, volunteers and everyone involved in the race preparation for their enthusiasm.
Mainly enormous thanks go to you, all the runners, for your support. I wish we can meet each other soon.

Václav Skřivánek 
race director

La giornata di oggi non è stata facile per noi, ci siamo preparati e non vedevamo l’ora che arrivasse la data della gara. Rispettiamo la decisione odierna del governo della Repubblica Ceca, che ha deciso di annullare tutti gli eventi con oltre 100 persone; lo ringraziamo per lo sforzo che fa nel tenere la situazione sotto controllo, ogni decisione è utile perché la la salute è la priorità. La notizia è arrivata all’improvviso, vi chiediamo di pazientare ancora un attimo: entro domani, alle ore 16.00 vi daremo notizie sulla 22^ edizione della Sportisimo Parga Half Marathon. Ringraziamo intanto tutti quelli che si sono prodigati nella preparazione della gara, così come tutti gli atleti.
Speriamo di rivederci molto presto

Il Direttore di gara, Vaclav Skrivanek  

 

 

 

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9 Marzo - Era logico aspettarselo, ma oggi è arrivata la notizia ufficiale: anche la Milano Marathon, in programma per il prossimo 5 aprile, è stata rinviata.

Le motivazioni nella dichiarazione di Andrea Monti, direttore della "Gazzetta dello Sport" per RCS Sport, pubblicata sul sito della manifestazione, che riportiamo integralmente:

“Cari Runners,
nessuno meglio di voi sa che correre è libertà. E nello sport come nella maratona della vita, libertà è scegliere. Anche di non correre, se questa è la cosa giusta da fare per sé e per gli altri. Ecco perché siamo convinti che, in questo momento di grave emergenza per l’Italia e la sua gente, tutti voi condividerete e farete vostra la scelta di responsabilità, pur dolorosa, di rinviare la Generali Milano Marathon prevista per il prossimo 5 aprile.

Non si tratta soltanto di ottemperare – com’è assolutamente giusto e necessario – alle misure di contrasto dell’epidemia di coronavirus previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana dell’8 marzo 2020. È anche e soprattutto una questione di rispetto, di affetti e di legami forti tra un evento tanto atteso e l’iconica città che lo accoglie.

Milano non è soltanto lo scenario in cui si svolge una competizione che da 20 anni accompagna la sua straordinaria crescita economica e sociale. È l’organismo vivente che nutre la corsa con la sua straordinaria energia, l’entusiasmo delle istituzioni, la passione dei cittadini. Ora che la metropoli lombarda e il suo territorio vivono uno dei momenti più difficili della loro storia recente, fermarsi tutti insieme è un atto d’amore che pone le basi per ripartire. Insieme.

RCS Sport corre al vostro fianco da anni come organizzatore della Generali Milano Marathon. La sua prima preoccupazione è, e sarà sempre, la tutela della salute e della sicurezza dei runner, dei volontari, dei membri dello staff e di tutte le persone coinvolte. Per questo, in accordo con il Sindaco e tutte le istituzioni coinvolte, deve confermare con estremo rammarico la decisione di fermare una competizione di grande prestigio internazionale che proprio nel 2020 compie vent’anni.

Ma continuare a correre – tornare a correre presto – è la vostra passione e nostra missione. Per questo possiamo dirvi sin d’ora che quanto abbiamo comunicato oggi è solo un rinvio. Siamo già al lavoro per trovare, nei prossimi mesi quando l’emergenza sarà conclusa, una nuova data nel calendario Fidal, che presto vi comunicheremo. Quel giorno, saremo in tanti al via della Generali Milano Marathon e correremo più leggeri. Nella consapevolezza di aver agito da veri sportivi e aver testimoniato qualcosa di importante”.

 

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9 marzo - E’ ormai noto a tutti che c'era un nuovo decreto legge, in vigore dall’8 marzo (giusto ieri...) e valido fino al 3 aprile, che portava ulteriori limitazioni. Riguardava l’intera Lombardia e le seguenti province: Modena, Parma, Reggio Emilia, Piacenza, Rimini, Pesaro Urbino, Treviso, Venezia, Padova, Vercelli, Novara, Asti e Alessandria. Ci si poteva spostare unicamente per “gravi e indifferibili motivi”. Chiuse palestre, piscine, centri sportivi, stazioni sciistiche, musei, scuole di ogni ordine e grado, sospesi i viaggi di istruzione… insomma, si farebbe prima a dire ciò che si potrebbe fare e dove poter andare, visto che non è molto. I centri commerciali saranno chiusi durante il week end.

In questo momento (cioè poco dopo le 21 di oggi lunedì) il Presidente del Consiglio dei Ministri Antonio Conte ha annunciato che tutta l'Italia diventerà zona rossa, un apposito decreto sarà predisposto nelle prossime ore.

Naturalmente, e giustamente aggiungo io, oltre alle disposizioni si ricordavano tutte le raccomandazioni utili a limitare il contagio.

Provvedimenti giusti? Eccessivi? La situazione è molto grave, io l’ho descritta cosi:

coronavirus-non-pensiamo-solo-al-running-per-favore

Quali sono i “gravi e indifferibili motivi”? Chiaramente impossibile definirli tutti, comunque le indicazioni mi parevano abbastanza precise.

DPCM_20200308

N.B. Decreto adesso superato da questo odierno (vedere in fondo all'articolo), in pratica quanto detto sopra per la Lombardia e una serie di province, da domani varrà per l'Italia intera. 

Ovviamente ci sono situazioni per le quali non si può non mettersi in movimento (molto banalmente, fare la spesa), ed allora scatta la classica auto-dichiarazione, che in Italia non manca mai.

autodichiarazione_spostamenti

ATTENZIONE: questo modulo vale per la regione Lombardia e per le province sopraindicate, cioè è a misura del precedente decreto. Ne dovrà arrivare un altro per tutto il territorio italiano.

Le attività sportive, che francamente nel contesto perdono un tantino della loro importanza, sono ovviamente sempre più complicate, non fosse altro perché i centri sportivi sono chiusi (prima erano aperti, ma senza la possibilità di utilizzo degli spogliatoi). Pare difficile anche prendere la macchina per raggiungere un posto per correre, ma questo non fermerà certo chi ha voglia di correre (solo cerchiamo di non farlo in troppi…). A questo proposito deve essere chiarito un punto: è possibile fare attività sportiva all'aperto, quindi anche correre, così come precisato nel decreto, ecco il passaggio:

"lo sport e le attività motorie svolti all'aria aperta sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro"

Io dico due metri, almeno (se poi si corre da soli è molto meglio), per un motivo molto logico: in condizioni di normale respirazione un metro è ragionevole, ma quando si corre si iperventila mica male.

Viene salvaguardata, quindi ancora possibile, l’attività degli atleti professionisti, per potersi preparare in funzione delle prossime competizioni, se ci saranno. In particolare si guarda verso le Olimpiadi di Tokio 2020, incrociando le dita. A questo proposito sarà interessante vedere come le diverse federazioni, in particolare la nostra Fidal, potranno gestire le “manovre di avvicinamento”, vale a dire l’acquisizione dei minimi di qualificazione (entro giugno 2020). Se non ci sono le gare, come si possono fare?
Aggiungo: qual è la linea di demarcazione tra atleti 'professionisti' (quelli finora con permesso di allenamento) e no? Conosco diversi atleti che si allenano la sera, dopo 8 ore di lavoro, e vanno più forte degli stipendiati nei gruppi militari. Ma di questo parleremo più avanti.

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Domenica, 08 Marzo 2020 18:50

Ehi tu, covid19: stammi bene a sentire!

Ci è stata inoltrata dal CUS di una Università da oggi in ‘zona rossa’. Ci è sembrata simpatica e ‘forte’, purché non suoni come un “liberi tutti!”. Rispettiamo dunque le regole, motivate o esagerate che siano; ma leggiamo questo pezzo e alla fine, con Martin Luther King e Johan Baez, intoniamo “We shall overcome!”.
Come foto ne abbiamo scelta una dal nostro repertorio, che però non coinvolge assolutamente i colleghi ritratti con il testo che segue!

Sono nato negli anni '50 e sono venuto alla luce in una sala parto dove medici e infermieri mangiavano panini con il salame e fumavano una sigaretta dietro l'altra nell'attesa che mia madre partorisse, senza mascherine, senza guanti; sono sopravvissuto ai vaccini al mercurio puro, e all'amianto sui tetti e nei tubi degli acquedotti. Ho resistito agli attacchi del vaiolo e ne sono stato marchiato sul braccio; mi sono imbattuto in influenze mortali come l’Asiatica o la Filippina e altre peggiori di te, e ho schivato la TBC e l'Aids pregando, o solo spostando la testa di lato, ma molto velocemente.
Sono cresciuto in scuole senza estintori, senza protocolli di igiene e sicurezza; ho respirato la benzina rossa, il flit, alias ddt (parente della diossina) che il papà previdente spargeva per la casa contro le zanzare, e sono stato contaminato dalle radiazioni nucleari di Chernobyl. Mi sono disinfettato le ferite delle cadute in bicicletta e in moto con acqua dei fossi o delle pozzanghere, sale aceto e calci in culo; sono cresciuto mangiando cibi che non avevano ancora la scadenza per legge, e ho bevuto latte appena munto, succhiato uova forate con un chiodo senza lavarle dalle tracce di cacca delle galline, bevuto acqua un po’ rugginosa che usciva dalle fontanelle a pompa; ho fumato Nazionali e MS, e mi sono sbronzato con alcolici fatti in casa distillando vino ma anche altre cose.
Ho guidato senza casco motociclette pericolosissime da 400Kg con i freni a tamburo, e macchine prive di qualsiasi affidabilità: senza cinture, senza poggiatesta e senza airbag, e che non avevano nemmeno la spia dell'acqua, e per rinfrescarsi potevamo solo spararci in gola l’aria dei deflettori.
 Ho vissuto il boom economico e l'austerity con la stessa imperturbabilità, e sono stato curato con medicine non testate dall'OMS e introdotte nel mio corpo con siringhe di vetro dagli aghi enormi e spuntati, che si sterilizzavano sul fuoco in un terrificante contenitore di latta, che ancora oggi mi fa venire gli incubi (ma che ho tenuto per il momento in cui le siringhe di plastica saranno bandite su ordine di Greta).
Non ho mai avuto uno psicologo o un sostegno scolastico: ai miei tempi non esistevano nemmeno; e le ho prese di santa ragione da tutti: da mia madre, da mio fratello maggiore, e dai bulli più grandi di me che ho incontrato; eppure ne sono sempre venuto fuori senza traumi (a parte quelli transitorii delle botte).
E tu, Coronavirus, Covid19 del piffero, pensi di fare paura a chi come me è sopravvissuto a tutto questo?
Sono io che ti avverto: quelli come me li riconosci subito; perché siamo quelli che fino a ieri correvano una maratona la settimana (o anche dieci in dieci giorni), che vedi in giro senza mascherina (quella la lasciamo ai corrispondenti della Rai quando intervistano, a quattro metri di distanza all’aperto, un medico che non indossa la mascherina). Siamo quelli che continuano a fare quello che hanno sempre fatto: sopravvivere, persino andare a correre (in piccoli gruppi, per carità; certo più piccoli delle resse nelle discoteche e sotto gli impianti di risalita).
Quindi non ti fare illusioni sbagliate. Siamo Italiani, a suo tempo abbiamo conquistato il mondo, abbiamo scritto la storia della letteratura e dell’arte, abbiamo persino vinto una guerra mondiale; e abbiamo superato crisi peggiori di te e non ti temiamo: ti mostriamo il dito medio e ci beviamo una bella birretta tutti insieme alla facciaccia tua, con l'augurio e con la speranza che sia tu a schiattare per primo, e molto più alla svelta di tutti noi.
Naturalmente la birra è una: "Corona", ghiacciata, perché abbiamo imparato anche a essere fatalisti e immortali. Maiale!

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