Rodolfo Lollini
Il Club del Miglio inaugura il dorsale speciale per il leader di classifica
In attesa del via alla stagione 2023 del Club del Miglio, per la quale stiamo aspettando le ultime conferme in merito alla sede del Miglio Ambrosiano, siamo lieti di svelare l’ennesima novità sfornata dal patron Fulvio Frazzei e dal suo vulcanico staff, ovvero un dorsale aggiuntivo che segnalerà tutti i leader nelle varie classifiche di categoria, ma facciamoci spiegare tutto da Frazzei stesso: “Le motivazioni che hanno portato alla realizzazione di questo riconoscimento che verrà consegnato tappa dopo tappa a coloro che di volta in volta saranno al comando della propria categoria femminile e maschile a cominciare dagli allievi, sono molto semplici. Dopo un attento studio abbiamo verificato che molti amici sono stati nella loro carriera una o più volte al comando nella propria classifica di categoria del CdM, ma a fine stagione non solo sono stati superati, ma addirittura molte volte non hanno neppure centrato il podio. Medesima situazione per quanto riguarda coloro che sono stati vittima di un infortunio che da primi in classifica li ha costretti ad abbandonare prematuramente il circuito. In entrambi i casi nulla è rimasto tangibilmente fra le loro mani. L'idea della Maglia Rosa non era praticabile e quindi abbiamo pensato ad un pettorale come nella Coppa del Mondo di sci alpino. Più esattamente sarà un dorsale da consegnare prima di ogni prova ai capoclassifica di ogni categoria da poter apporre alla propria divisa e poi tenere a ricordo della prestigiosa posizione raggiunta. Vi sarà così, a partire da Pioltello, nostra seconda prova, un dorsale personalizzato per categoria con colori spettacolari che sarà protagonista in pista, portato con orgoglio dal capoclassifica! L'esempio riportato, con la categoria SM35, non è a caso, ma vuole ricordare l'esordio lo scorso anno di Andrea Paterlini nel circuito in cui, fino a poche prove dalla fine, è stato al vertice della classifica per poi ripiegare al terzo posto di categoria. Ebbene da quest'anno un atleta nelle stesse condizioni avrà a ricordo di questa performance un riconoscimento tangibile che resterà nel suo curriculum sportivo. Ed ora ci aspettiamo già battaglia dalla prima prova in Arena...anche essere capolista solo per una prova, dall'11 di marzo sarà motivo di grossa soddisfazione!”
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Sintayehu Vissa batte la Dorio e si prende il record italiano del miglio indoor
Ottime notizie in arrivo dalla “Grande Mela” per gli amanti di atletica e per gli innamorati del miglio. Ieri 28 gennaio, in occasione del “Dr. Sander Columbia Challenge di New York”, Sintayehu Vissa sfrutta l’ottimo treno tirato da Alicia Monson (4.23.55 e miglior tempo mondiale dell’anno) seguita da Whittni Morgan e Katelyn Tuohy e chiude quarta in 4.28.71 battendo il primato di Gabriella Dorio, che sicuramente sarà la prima a complimentarsi con lei, come ci aveva dichiarato alla presentazione di una tappa del Club del Miglio. Il record precedente era stato stabilito con 4.28.90 il 10 marzo del 1982. Quindi dopo oltre un quarantennio a livello cronometrico viene fatto un passo avanti. Tutto ancora fermo per quanto riguarda l’impianto milanese che ne fu testimone, in quanto dopo il crollo del palazzone di San Siro, di anelli indoor nella “grande? Milano” non se ne parla ancora.
Una bella soddisfazione anche per il suo sodalizio, l’ Atletica Brugnera Friulintagli e naturalmente per il coach Dathan Ritzenhein, ex primatista statunitense sui 5000 metri. Complimenti ancora a Sintayehu, (il nome si pronuncia “sintaiu”, ma per gli amici è “Sinta”). Nata a Bahir Dar (Etiopia) il 29 luglio 1996, Sinta è stata adottata all’età di 10 anni da una coppia di Pozzecco di Bertiolo (Udine) ad ulteriore dimostrazione che noi italiani siamo dei grandi campioni della solidarietà. Dal 2020 l’azzurra si è trasferita negli USA dove nel 2022 ha vinto il titolo NCAA nei 1500 e successivamente abbassato a 4:04.64 il suo personale su questa distanza.
LEGGETE QUI DEL RECORD INDOOR MASCHILE OTTENUTO APPENA DUE GIORNI DOPO DA PIETRO ARESE
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Canegrate capitale del cross italiano
SERVIZIO FOTOGRAFICO DI ROBERTO MANDELLI
Eravamo stati facili profeti qualche giorno fa, quando su queste colonne avevamo preannunciato il successo della prima tappa del “Cross per tutti” a Canegrate (MI). Oggi domenica 22 gennaio, numeri da record, con oltre duemila atleti in campo ed una folla di spettatori, complice anche il fatto che quando ci sono di mezzo i bambini, bisogna moltiplicare le presenze almeno per tre. Complimenti a tutto lo staff organizzativo della IV edizione del Roccolo Cross Country, a partire dagli uomini dell'Atletica PAR di Canegrate. Gli ampi spazi del centro sportivo hanno accolto tutti in maniera funzionale, sebbene nelle ore di punta si faceva fatica a camminare! La pista ospitava tutti i gazebo delle società e sembrava di essere ad una fiera dell’atletica lombarda: non mancava nessuno e se per caso qualcuno non è venuto, direi che la frase relativa al fatto che gli assenti hanno sempre torto in questa occasione sembra più che mai azzeccata.
Il tracciato prevedeva per i più grandi tre giri su un percorso di due chilometri. Dopo un'ampia partenza, obbligatoria in questi casi visto i numeri al via, si correva in un pratone con un fondo non sempre amico e dove come da tradizione si disegnavano diversi zig-zag che costringevano a rilanciare l’azione di corsa. Successivamente si entrava nel boschetto del Roccolo. Terreno duro con tutti gli ostacoli, come le radici, ben segnalate. Tanti saliscendi e cambi di direzione offrivano l’occasione per sorpassi e controsorpassi, prima di arrivare all’arco gonfiabile finale.
Venendo ai risultati e scusandoci in anticipo per il riassunto telegrafico, nella gara degli assoluti è stata da subito battaglia a tre con vittoria del ventenne Carlo Lucio Bedin (Team-A Lombardia) davanti al sempiterno Salvatore Gambino (DK Runners). Terzo posto per Nathan Baronchelli (Doctorbike Boffalora). Mattia Grifa (Azzurra Garbagnate) è stato il migliore tra gli under 23. Nella gara degli under 20 show di Davide Delaini per la soddisfazione del padre Felice, nome più che mai azzeccato data l’occasione, presidentissimo dell’Euroatletica 2002. Quattro chilometri per le donne e vittoria in carrozza per la ventenne Sara Gandolfi (Pro Sesto). Seconda Rocio Bermejo Blaya (Friesian Team), migliore delle senior, terza Laura Ceddia (Atletica Vedano), prima delle under 23, mentre Greta Repossi (Virtus Binasco) è stata la migliore delle junior. Per farci parzialmente perdonare delle numerose omissioni troverete qui in allegato il link con tutte le classifiche di ogni categoria di questa lunga, faticosa, ma bella giornata dal clima clemente in quanto le temperature non sono state troppo rigide a dispetto delle previsioni meteo. Per chi si è perso questa occasione già domenica prossima, 29 Gennaio, andrà in scena la seconda tappa a Cesano Maderno (MB).
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.ne
Canegrate pronta all’invasione di 6000 “crossisti” da 5 a 86 anni!
Canegrate (MI) è un comune di 12000 abitanti vicino a Legnano ed a circa 25 km dal capoluogo. Domenica 22 gennaio la sua “popolazione” aumenterà di circa 6000 persone grazie alla pacifica e festosa invasione dei partecipanti al IV Roccolo Cross Country che sarà la prima tappa 2023 di quel meraviglioso spot per l’atletica a tutti i livelli che risponde al nome di "Cross per Tutti".
Sono 2450 gli iscritti, ma se si tiene conto di giudici, allenatori, dirigenti accompagnatori, volontari dell’atletica PAR Canegrate e soprattutto dei genitori che accompagneranno i figli (oltre agli adolescenti sono iscritti circa 1100 bambini fino a 10 anni), anche sulla base delle esperienze precedenti non è difficile immaginare di raggiungere la cifra che abbiamo previsto nel titolo. Per tutti i nominativi degli atleti iscritti potete cliccare qui.
Ed il nome “Cross per Tutti”, è molto azzeccato se pensiamo che ai nastri di partenza avremo atleti che vanno dai 5 anni di Giulia Arcobasso, la prima classe 2017 che troviamo sull’elenco alfabetico degli esordienti, fino alla classe 1936 di un mito come Remo Andreolli: 81 anni di differenza!
Gare che partiranno alle ore 9 con una lunga serie di batterie. Terreno che si prevede asciutto ed anche abbastanza duro, visto che la colonnina di mercurio dovrebbe scendere sotto gli zero gradi. Cominceranno i master e poi le categorie giovanili dalle 11.15. Programma più corto perché le categorie Ragazzi/e (nati 2010/2011) correranno in un'unica gara per assegnare il titolo di campione provinciale.
Nella prova femminile gli organizzatori prevedono grande battaglia con in evidenza la triatleta spagnola Rocio BermEjo Blaya (Friesian Team), la brianzola Sara Gandolfi (Pro Sesto), Claudia Gelsomino (PBM Bovisio), Laura Ceddia (US Vedano), Giorgia Cantù (Atletica Brescia 1950) e la giovanissima Giorgia Franzolini (Euroatletica 2002), Senza dimenticare l'atleta di casa Martina Cimnaghi, la brianzola Chiara Fumagalli (I bocia Verano), Roberta Ghezzi (PBM Bovisio), Alessandra Renda (US S. Vittore Olona) e Nausicaa Taraschi (Pro Sesto).
Nella gara maschile elite, possibile scontro generazionale tra il brianzolo Carlo Bedin (Team-A Lombardia), 20 anni, ed il quarantaduenne maratoneta Salvatore Gambino (DK Runners). A rompere le uova nel paniere potrebbero inserirsi Andrea Secchiero (Polisportiva Movig). Gabriele Fusè (Ondaverde), la coppia dell'Azzurra Garbagnate Mattia Grifa e Tommaso Grassi e quella della Pro Sesto formata da Federico Castrovinci e Karim Bendahou.
Noi della Redazione di Podisti.net saremo sul posto per seguire questa festa a partire da “One-Million Photo” Roberto Mandelli al sottoscritto.
La Runcard è la Legione Straniera per gli squalificati FIDAL?
In questi giorni si è molto parlato di Alessandro Braconi, runner da 1h19 in maratonina, ma anche massaggiatore che trafficava in ormoni e steroidi, a cui è stata comminata una squalifica fino al 2058. Lui trentaseienne dovrà aspettarne altrettanti prima di tornare su una pista di atletica o ai nastri di partenza di una gara. Vista la cifra record, la notizia è stata ripresa anche da molti importanti quotidiani generalisti. Per rendere breve una storia piuttosto lunga, diciamo solo che Braconi aveva già patteggiato nel 2020 una squalifica di 12 anni che è stata successivamente triplicata.
Come ha fatto a cadere nuovamente in errore? Molto semplice, ha gareggiato nel 2021 e 2022. Ma in quali gare? Non competitive? Qualche tapasciata a premio? Manifestazioni organizzate da Enti di Promozione Sportiva non al corrente delle sanzioni inflitte dalla Federazione? No, no, in gare FIDAL…
Gare FIDAL?!? Come è possibile? Ci racconta tutto Maurizio Forella, Presidente dell’AVIS Marathon Verbania. Sul profilo ufficiale facebook della società, il massimo dirigente della società per cui Braconi è stato tesserato dal 2017 al 2019, precisa che i fatti relativi alla prima squalifica risalgono al 2016 e che venuti a conoscenza della sanzione comminata nel 2020, hanno immediatamente preso le distanze e radiato l’atleta, non permettendogli il rinnovo del tesseramento.
OK, ma allora chi ha tesserato “lo squalificato" consentendogli di correre liberamente? Molto semplice, spiega Forella, è stata la FIDAL stessa che ha accettato di tesserarlo con la Runcard nel 2021 e 2022. Eh si, la famosa Runcard, quello strumento con cui la FIDAL fa concorrenza (a voi trovare un aggettivo appropriato) alle società, offrendo un tesseramento a dei prezzi che conti alla mano le società non possono fare, visti gli obblighi in termini di affiliazioni e spese varie che sono obbligatorie se si vuole tenere aperta l’attività.
Insomma, oltre all’offerta speciale che taglia l’erba sotto i piedi a chi lavora tutti i giorni per fare crescere il movimento, oggi scopriamo che la Runcard è anche una specie di Legione Straniera del running italico che copia quel corpo d’oltremare francese dove era possibile arruolarsi con un'identità fittizia e senza dover rispondere a troppe domande sul proprio passato. Con buona pace degli strumenti informatici che sono a disposizione nell’anno di grazia 2023 e che consentirebbero un banale controllo incrociato. Ai confini della realtà.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Il Campaccio Master equivale ad un campionato italiano
Oggi 6 Gennaio 2023 si è svolta l’edizione numero 66 del Campaccio ed in accordo con il collega Maurizio Lorenzini Vi parlerò delle gare master, mentre lui si dedicherà al resto del programma ecco qui il suo pezzo. Competizioni master che quantomeno in tempi moderni hanno una storia più breve rispetto alla gara regina. Era il 2009 quando fu aperta/riaperta la partecipazione a veterani ed in generale agli “amatori”. Da allora siamo tornati qui a San Giorgio su Legnano (MI) almeno una decina di volte, mancando solo quando la nostra vecchia carrozzeria era in sosta dal meccanico. Ed è un vero peccato non partecipare, in quanto il tracciato è invitante e la qualità dei concorrenti molto alta.
Percorso bello e sostanzialmente immutato. Dopo i lavori nel parco che per una edizione avevano scombussolato le cose, sono ritornate tutte le diaboliche sette o otto salitelle che a partire da circa 800 metri dal via del giro da 2000, ti fanno diventare matto. Ultimo regalo l’aggiunta di un paio di pedane prima di tornare verso la pista.
Come da tradizione gli amatori hanno fatto da apripista in questa mattinata non eccessivamente fredda, ma con quell'umidità che sebbene non invitata ti entra nelle ossa. Alle ore 9.15 sono scattati i master maschili SM35 e 40. Ad avere la meglio sul plotone dei 75 atleti è stato Clemente Stefano del GAV Atletica Verbania col tempo di 17’55”. Essendo la distanza ufficiale 5240 metri significa un passo da 3’25” al chilometro. Non male su percorso simile e con un terreno comunque leggermente allentato. A completare il podio rispettivamente a 4 e 12 secondi, due SM40, ovvero Fabio Gala e Pierluca Armati.
Alle ore 9.55 è venuto il momento degli SM45 e 50 che su analoga distanza hanno fatto ancora meglio. Gruppone da 119 atleti. Primo Gabriele Beltrami dell’Unione Giovane Biella in 17’25” con Simone Paredi e Graziano Zugnoni rispettivamente argento e bronzo. Quarto posto per il primo SM50, l’albanese Dibra Andi del GS Parco Alpi Apuane che ha chiuso con lo stesso tempo del vincitore della prima manche. Insomma un livello tecnico veramente elevato se si pensa che oltre ad atleti esteri erano presenti rappresentanti di quasi tutte le regioni italiane. In questi casi paragonare la manifestazione ad un campionato italiano non è certo una provocazione.
Chiusura col botto alle ore 10.35, orario rispettato alla perfezione per una organizzazione che non ha mostrato punti deboli, ma non è una novità. Ben 255 i partenti per i maschi over 55 e tutte le categorie femminili. In effetti all’inizio gli ingorghi non sono mancati. Se possiamo suggerire una pista di miglioramento, una quarta batteria master o una diversa distribuzione delle categorie nelle manches esistenti potrebbe essere un’idea percorribile. Qui la distanza scendeva a 4000 metri, ovvero due giri grandi. L’over 55 Roberto Pedroncelli (GP Santi Nuova Olonio) ci ha messo 13’49”, il che vuol dire andare a 3’27” al chilometro, beato lui! Negli SM60 vittoria del prete volante, Don Franco Torresani. “Campione” SM65 Francesco Mazzilli, Giuseppe Macchi per gli SM70 e poi altri “soliti noti”, gli immarcescibili Ennio Villa (SM75), Aldo Borghesi (SM80) ed Oscar Iacoboni per gli SM85. Le signore non hanno fatto da comprimarie con Carla Primo (ASD Borgaretto 75) a chiudere al terzo posto assoluto in 14'28" ovvero 3'37" di media per questa wonder woman SF50! Complimenti anche alle migliori di categoria per le SF35 Luisa Gelmi, Cinzia Cucchi (SF40) e Francesca Durante (SF45): tutte e tre hanno viaggiato tranquillamente sotto i 4 al chilometro, come potete verificare navigando qui, sulle classifiche ufficiali. Completiamo l’elenco delle altre vincenti con Daniela Gilardi (SF55), Giordana Baruffaldi (SF60), Francesca Barone (SF65) ed Ornella Bondioni (SF70). Arrivederci all'anno prossimo, noi abbiamo già annotato il Campaccio in agenda.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Parkrun di San Silvestro: vincono Wu e Piermatteo
Ultima puntata dell’anno per il Parkrun milanese che corrispondeva con l'ultimo giorno del 2022. Dopo il pienone della vigilia di Natale, con la massiccia presenza da parte dell’Euroatletica 2002 di Paderno Dugnano, ieri al Parco Nord i numeri sono ritornati nella media, ma sempre sopra il centinaio di unità. Classica partecipazione molto eterogenea, da camminatori puri a runner di tutte le velocità e provenienze. Al via era possibile notare alcune magliette celebrative delle 50, 100 ed addirittura 250 presenze a testimoniare come se da un lato questo ritrovo del sabato richiami nuovi adepti, i fedelissimi rappresentino una garanzia di successo, insieme ai volontari. A questo proposito da segnalare la presenza del “Capitano” Marco Airaghi che malgrado in settimana sia stato colpito da un grave lutto familiare, non ha voluto mancare, ricevendo il caloroso abbraccio di tutti quelli che lo conoscono e gli vogliono bene.
Gara maschile che ha vissuto sul derby tra due insegnanti di Scienze Motorie, Gennaro Piermatteo dei Daini Carate e Roberto Lollini, all’ultima uscita con il GS Montestella prima del passaggio alla SAO Cornaredo. Dopo un primo giro appaiati, col tempo di 17’30” ha avuto la meglio per pochi secondi Piermatteo, il più esperto della coppia, uomo da 65’ sulla mezza. Soddisfatto alla fine anche Lollini. Il vincitore della categoria Elite al Club del Miglio 2022 era all’esordio ed ha dichiarato che tornerà volentieri, in quanto trova il tracciato divertente e molto allenante. Affermazione che ci trova assolutamente d’accordo. Sono 2500 metri da ripetere due volte con un bel misto di sterrato, asfalto ed anche erba, con leggeri, ma continui lievi dislivelli che se si va al massimo si sentono eccome. Terzo, ad oltre un minuto, Luca Rossetto dell’Ortica Team. Podio internazionale tra le donne, composto da Neve Wu, la sempiterna Roberta Ghezzi ed Anastasia Trifilenkova. Per i risultati in dettaglio potete cliccare qui.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Gran cross a Milano con Rondelli and friends
Si è disputata ieri, sabato 17 Dicembre, la seconda edizione del Milano Cross Challenge by Eset presso l’Ippodromo SNAI “La Maura” che per una volta, al posto dei cavalli del trotto, ha visto sfidarsi i purosangue con solo due gambe. Perché di certo la qualità dei partecipanti consente di fare questo paragone. Quando ci si mette di mezzo Giorgio Rondelli con la sua Top Training, di piè veloci se ne vedono tanti.
Giro che partiva e terminava sul fondo sabbioso della pista più piccola dell’impianto e poi si sviluppava per gran parte sul prato all’interno dell’anello, con diversi tracciati a seconda della categoria in gara. Lo spazio in questa zona verde non mancava, in quanto l’ovale del trotto ha un’estensione, in “corsia esterna”, di circa 1200 metri, quasi tripla rispetto agli anelli di atletica leggera. Però il manto erboso non era perfettamente piatto e quindi bisognava fare attenzione agli appoggi e lo sforzo necessario era superiore rispetto al solito. Distanza da percorrere che variava dai 900 metri per i più piccoli fino a 5 km per i senior che hanno corso i tre giri lunghi da oltre un miglio cadauno.
Tipica mattinata nebbiosa meneghina che all’inizio non consentiva nemmeno di seguire l’evoluzione della corsa per lo speaker Boscani alla partenza, poi un timido sole ha accompagnato le due batterie finali destinate agli assoluti.
Tra i giovani vittorie per Elena Irbetti (Atl. Spezia Duferco) e Riccardo Andreatta (Atl. Rotaliana) a livello Cadette/i mentre tra i Ragazzi/e vittoria per Andrea Lanzillotta (PBM Bovisio Masciago) e Anna Rondelli (CUS Pro Patria Milano) per la grande soddisfazione del papà/coach Giorgio.
Nella prova femminile in 15'58" ha trionfato Laura Pellicoro (Bracco), studentessa all’Università di Portland, con un finale poderoso che probabilmente ha imparato nel circuito cross dei college USA organizzato dalla NCAA. A soli 3 secondi si è classificata l’atleta di casa, se così possiamo dire, ovvero Nicole Svetlana Reina (CUS Pro Patria Milano), la migliore delle italiane agli Europei assoluti nel week-end scorso a Torino. Bronzo per Elisa Palmero (CS Esercito).
In campo maschile successo del britannico Alex George con un 13’56” che distrugge il primato della prima edizione. Sappiamo bene che fare delle comparazioni in questi casi è sempre difficile, però quest'anno hanno girato un minuto abbondante sotto i tempi del 2021. Bravissimo Samuel Medolago (Atl. Valle Brembana), staccato di soli 6 secondi, con Mattia Padovani (Atl. Lecco Colombo Costruzioni) a chiudere il podio in 14’10”. Solo quinto il campione europeo della staffetta mista di cross Yassin Bouih (Fiamme Gialle), a testimonianza del livello tecnico della competizione che ha ospitato atleti provenienti da Albania, Belgio, Gran Bretagna ed Ungheria.
Complimenti anche a tutti i master, specialmente quelli più anziani che hanno dovuto correre con gli assoluti in quanto non c'era una manche dedicata a loro. Qui trovate il link con tutti i risultati in dettaglio.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
FIDAL - Cosa succede in città? Qualcosa che non va!
“Cosa succede - Cosa succede in città? - C'è qualche cosa - Qualcosa che non va” è il ritornello del famoso brano di Vasco Rossi, una descrizione che bene si attaglia nel raccontare cosa succede nella cittadella dell’Atletica Italiana. Il motivo per questa affermazione viene dalla lettera aperta che al momento della pubblicazione vanta già 47 firme “pesanti”, quelle di Presidenti di società importanti in rappresentanza di tutta Italia a cui si aggiungono quelle di Presidenti Regionali FIDAL. Con tono molto educato, ma fermo, richiedono un confronto che da quanto abbiamo capito non sembrerebbe possibile nemmeno nelle sedi più naturali, come il Consiglio Federale. Ecco il testo dell’appello:
*LETTERA APERTA ALL’ATLETICA ITALIANA*
Cari amici,
sono passati ormai 21 mesi da quando si è insediata la nuova dirigenza al vertice federale.
Abbiamo vissuto momenti esaltanti grazie alle vittorie dei nostri straordinari atleti nelle varie competizioni internazionali, frutto del lavoro svolto da tecnici preparati e da un “sistema” strutturato in numerosi anni di lavoro.
Crediamo tuttavia, che al di là delle vittorie, esista un problema strutturale, organizzativo, di “visione” dell’atletica italiana che vada ricomposto e se possibile risolto, in funzione delle problematiche che le società stanno affrontando, dopo anni complicati dovuti alla pandemia e a tutto ciò che ha comportato, insieme alle nuove problematiche dovute ai rincari energetici.
Vogliamo quindi portare all’attenzione dell’atletica italiana, alla vigilia di un Comitato Nazionale e di un Consiglio Federale, fondamentali per i prossimi due anni di mandato, una serie di proposte. Per condividerle con i vertici federali, stimolando un maggior dialogo con gli stessi, per confrontarsi costruttivamente sul futuro della casa comune.
1) Il nuovo sistema di contributi – nella parte che riguarda le indennità chilometriche, in un momento di forti rincari sui costi del carburante – ha penalizzato fortemente le società. *Proponiamo di abolire la franchigia dei 100 chilometri che ha creato una insostenibile diminuzione dei rimborsi.*
2) C’è un evidente ritardo sui temi della formazione. Nel 2021, ad esempio, è uscito un solo numero di Atletica Studi. Nel 2022 ancora nessuno. *Proponiamo di dare mandato pieno al Consigliere Federale eletto in quota tecnici, affidandogli un budget chiaro e definito che gli permetta di rilanciare quello che è un vero orgoglio per la nostra federazione, una rivista apprezzata da tutto il mondo tecnico in Italia e non solo.*
3) Nel settore “strada”, siamo in un limbo. In Campagna elettorale si guardava con sospetto alla “Runcard”, tanto che alcuni ne chiedevano l’abolizione. In pratica, però, il problema non è stato affrontato svuotando di contenuti il progetto originario con un forte calo degli aderenti. Tutto il comparto strada, che rappresentava nel 2019 il 48% dei tesserati, ha subito una flessione del 13% e anche i tesseramenti Runcard sono notevolmente diminuiti. *Proponiamo quindi di strutturare uno settore federale specifico, dedicato alla “Strada”, con rappresentanti che operano sul campo, che risponda alle esigenze degli appassionati e degli organizzatori, decidendo in modo chiaro in merito al rilancio o all’abolizione della Runcard*.
4) La promozione del nostro sport passa attraverso l’immagine dei nostri campioni. In questa fase della nostra storia vantiamo diversi straordinari talenti, con un potenziale ritorno d’immagine stratosferico, basti pensare a come il solo Jacobs venga accolto in ogni occasione pubblica. Tutto questo, però, non ha permesso di raccogliere maggiori risorse economiche, né tantomeno in una strategia comunicativa che ci metta in contatto con le scuole e le giovani generazioni. La pandemia, paradossalmente ci ha aiutato essendo uno sport non di contatto che si pratica all’aria aperta. I numeri dei centri giovanili, una volta riaperte le altre attività a settembre, sono infatti in calo. *Proponiamo quindi una campagna di comunicazione e promozione “mirata”, nella quale i nostri campioni invitino i giovani a praticare l’atletica leggera, prima che si disperda l’effetto trainante dei risultati raggiunti.*
5) Il Calendario è complesso e al tempo stesso condizionato da quello internazionale. Sono anni che chiediamo di sfoltirlo, invece con lo sdoppiamento dei Campionati J/P e l’istituzione del Challenge, sono state inserite due manifestazioni in più. *Proponiamo la riunificazione dei Campionati J/P e al tempo stesso l’abolizione dei Challenge considerato dalle società una manifestazione inutile e costosa. Se l’intento è quello di dare una maggiore qualità ai Campionati Italiani Assoluti, si lavori sulle graduatorie. Ad esempio: i primi 16 per le corse e i primi 12 per i concorsi vengono ammessi ai Campionati Assoluti, sostituendo gli eventuali indisponibili scorrendo la graduatoria.*
6) **Il territorio reclama maggiori attenzioni. Basti pensare che il Comitato Nazionale è stato convocato due sole volte in 21 mesi. I comitati regionali, oggettivamente, fanno tanto sul territorio, supportando tecnici e società con le poche risorse che hanno a disposizione. *Proponiamo di aumentare la quota relativa al finanziamento del territorio in modo da poter sviluppare progetti per la scoperta e la crescita dei talenti, tutelando la più importante risorsa a nostra disposizione.*
Queste considerazioni intendono stimolare un confronto con e tra i vertici federali come con la base. Queste proposte e tematiche che non sono tuttavia esaustive dei gravi problemi che affliggono l’Atletica Italiana, sono poste all’attenzione generale perché, a nostro avviso, la dialettica interna dei vertici federali è evidentemente insufficiente e per lungo tempo ha bloccato la discussione sui problemi di carattere generale.
*Un esempio su tutti è quello relativo alla nomina del Direttore Generale di Roma 2024. Sono passati ormai più di due anni dal 10 novembre 2020, giorno in cui sono stati assegnati a Roma gli Europei, ed ancora oggi non abbiamo la figura fondamentale per l’organizzazione di questa manifestazione che torna dopo 50 anni in Italia.*
Auspichiamo che le società che vogliono dare suggerimenti, aderire al documento o segnalare problemi e disfunzioni, lo segnalino scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Parliamo insieme del nostro futuro!
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Cinese over50 corre la maratona in 3h28’ fumando per tutta la gara!
Articolo dedicato a coloro che si ammazzano di allenamenti, stanno attenti a quel che mangiano, non hanno mai fumato in vita loro e vanno a correre una maratona con l’obiettivo di stare sotto le tre ore e mezzo. Peccato che poi le cose prendano il verso sbagliato e l’obiettivo vada in fumo, sempre per restare in tema.
Notizie sconfortanti arrivano da Xinjiang, cittadina a noi sconosciuta e che si trova nel distretto di Jiande nella parte orientale della Cina, dove è stata recentemente corsa una maratona a cui ha partecipato anche un cinquantenne del quale non riusciamo a digitare il nominativo, utilizzando il molto più semplice soprannome con cui la notizia ha già fatto il giro del mondo. Lo “Zio Chen” ha chiuso la gara in 3h28’45” di real time (3h29’20” il crono allo sparo, un giudizioso 1h41’17” alla mezza). Di per sé già una prestazione lusinghiera per un over 50 ed un tempo che anche molti master più giovani si sognano. C’è però un dettaglio che lascia sbalorditi, Zio Chen l’ha fatta fumando una sigaretta dopo l’altra come anche parzialmente dimostrato dalle immagini… Record personale o forse assoluto della specialità, dopo due altre prestazioni analoghe (per tempi e sigarette no-stop) a 3h36 e 3h32 ed altre ultramaratone di 12h e 50 chilometri sempre con la stessa tecnica.
A questo punto forse non gli resta che provare a cambiare marca o tipo delle sigarette (più leggere? più forti? senza filtro?) per vedere se può migliorare ancora, oppure migliorare la tecnica di accensione in corsa che sembra lo costringa a rallentare leggermente.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net