Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

Curiosa storia quella avvenuta a Leicester in Gran Bretagna, dove lo scorso 6 Ottobre era prevista l’edizione 2019 della locale maratona e relative gare di contorno, tra cui la mezza distanza. A causa delle inondazioni sia nel Watermead Park che in numerosi villaggi lungo il percorso della gara, l’organizzazione è stata costretta suo malgrado ad annunciare l’annullamento della manifestazione.

Non tutti i mali vengono per nuocere e anche situazioni negative possono generare azioni positive. A cominciare dagli organizzatori che a differenza di ben più noti colleghi anglosassoni, non hanno aspettato fino all’ultimo per cancellare la gara, magari intascandosi le iscrizioni o proponendo solo “buoni” per il futuro. Qui hanno rimborsato chi ne ha fatto richiesta oppure offerto l’opzione di aiutare organizzazioni benefiche.

Ma c’è un aspetto più curioso. Coloro che avessero dimostrato di aver effettivamente percorso la distanza, inviando una traccia GPS della corsa, avrebbero comunque ricevuto la medaglia dell’evento. Molti runner hanno preso in parola gli organizzatori, correndo altrove, in zone più sicure, le distanze per le quali si erano iscritti.

Tra i più impegnati in questa corsa “compensativa” molti team a staffetta. Il premio per i migliori non può che andare ad un gruppo di vigili del fuoco che ha corso in uniforme 63 giri intorno ad uno stadio di calcio per coprire la distanza della mezza maratona. Uno di loro ha dichiarato alla BBC che non volevano deludere i loro donatori ed inoltre si erano allenati duramente, quindi non accettavano l’idea di non correre.

Oggi vorrei tornare sulla notizia recentemente riportata dal collega Annoscia relativamente al trentenne britannico Nick Butter che correndo la maratona di Atene ha completato il suo record. Essere il primo al mondo ad aver corso una maratona in tutti i 196 Paesi riconosciuti dall'ONU. Impresa effettuata in meno di due anni. Così facendo è riuscito a raccogliere l’equivalente di circa 75.000 euro per il Prostate Cancer UK, l'organizzazione che nel Regno Unito si occupa appunto di lotta contro il tumore alla prostata.

Scusate se oggi sarò politicamente scorretto, ma più che esaltarmi per l’impresa ed il gesto atletico, vengo assalito da alcune domande. Non in ordine d’importanza, ma la prima è la seguente: chi può testimoniare che il runner abbia effettivamente corso delle maratone? Perché se nell’ultimo caso in Grecia si trattava di una manifestazione ufficiale, in molti altri paesi, se l’è cantata e suonata da solo. Pratica peraltro diffusa almeno in passato anche tra alcuni collezionisti e macinatori di maratone nostrani… Ad esempio a San Marino di maratone ufficiali non se ne organizzano da anni eppure il runner britannico ha piantato la bandierina lo scorso 13/9/2018, come facilmente reperibile navigando sul suo sito.  E di certo anche una traccia GPS dice poco se non c’è un ente terzo che possa certificare che abbia effettivamente corso e non si sia fatto un giro in auto o in bicicletta. A questo punto, per assurdo, erano più affidabili quei collezionisti di maratona che in passato correvano attorno all’isolato di casa propria, chiedendo ai vicini di testimoniare il numero di giri effettuati per arrivare a 42195 metri.

Venendo all’aspetto economico, sarei molto curioso di sapere con che soldi si è mantenuto per quasi due anni considerando che non ha un’impiego essendoci licenziato dal suo precedente lavoro. Tra l’altro tutti i costi per gli spostamenti non sono irrilevanti nel suo caso. Se uno gira tutto il mondo ed ogni tanto deve anche rientare in patria per la gestione dei visti. Francamente mi piacerebbe conoscere il conto economico dell’intera operazione rispetto ai 75.000 euro donati alla peraltro benemerita associazione. Il sospetto è che se fosse restato a casa, forse avrebbe risparmiato di più.

Il posto fisso affascina sempre gli italiani, se poi è quello in una pubblica amministrazione, ai concorsi il numero dei candidati è sempre elevatissimo. A Padova, dove erano in palio ben 22 posti da vigile urbano, hanno trovato un rimedio geniale per sfoltire i ranghi in maniera preventiva, ovvero inserire una prova atletica sui 1000 metri. Tempo massimo consentito 4 minuti e 25 secondi. Un crono assolutamente fattibile per chi è abituato correre ed anche per chi è giovane e pratica attività fisica. Con un minimo di allenamento ce la si può fare.

Anche perché va ricordato che l’età massima per candidarsi era 35 anni. Quindi parliamo di persone giovani, non di master SM80! Per le donne bastavano addirittura 5 minuti e 25 secondi. Questa barriera, insieme alla richiesta di ben 15 piegamenti consecutivi sulle braccia, 7 per le donne, ha generato un impressionante numero di rinunce. Circa il 60% dei candidati non si è presentato presso lo stadio Colbachini in piazzale Azzurri d’Italia, dove erano previsti i test. E fra chi ci ha provato, ben il 20% non ha ottenuto il tempo di qualificazione, tanto che dai 626 candidati originari, solo 192 sono approdati alle prove orali e scritte. D’altro canto le esigenze dei responsabili della Polizia Comunale sono chiare: ringiovanire il gruppo dei vigili con elementi anche in grado di rincorrere gli spacciatori di droga che la fanno da padroni in zona stazione ferroviaria, tanto da indurre l’amministrazione a disporre un presidio fisso di polizia 7 giorni su 7. Ma a causa dell’analfabetismo sportivo che sta sempre più minando le giovani generazioni, trovare gente che sia in grado di correre ad una velocità accettabile, diventa sempre più difficile.

Domenica, 10 Novembre 2019 23:41

Atene: Baldini torna sul luogo del trionfo

E’ senza ombra di dubbio LA MARATONA. E’ dalla leggenda di Filippide, che avrebbe corso completamente bardato da combattimento dal paese di Maratona all’Acropoli di Atene, che nasce tutta la storia di questa disciplina. Se questo soldato è l’eroe dell’età antica, per l’età contemporanea, quando si parla di Atene e di maratona, col suo trionfo olimpico nel 2004 l’eroe è Stefano Baldini. Dopo quindici anni il reggiano è tornato a correre su queste strade, prendendosela comoda: anche se per lui ciò significa farlo in meno di 3 ore anche a 48 anni. Al via con il pettorale numero uno, ha mantenuto le promesse chiudendo in 2h57’07” e classificandosi al 99° posto. Ovviamente è andato come un orologino, come testimoniato dal passaggio alla mezza in 1h28’30”.

Venendo alla cronaca sportiva di questa edizione numero 37, a trionfare non è stato un runner di primo pelo, bensì il quarantaduenne keniano Kimen John Kipkorir in 2h16’34”, precedendo il rwandese Muhitira Felicien di soli 9 secondi. La Grecia festeggia il terzo posto di Gkelaouzos Konstantinos, giunto a circa due minuti e mezzo, e la vittoria femminile di Eleftheria Petroulaki in 2h45’50”.

Quasi trentamila i finisher sulle varie distanze, considerando anche la 10k di sabato ed altre non competitive collaterali.
Cediamo ora la parola ad Armando Bertolasi, uno degli italiani partecipanti alla distanza regina: “La gara è stata ben organizzata. I pullman ci hanno prelevato alla mattina presto ed alle 7 eravamo già ai nostri posti di partenza, non prima di aver depositato le borse nei furgoncini che abbiamo ritrovato all’arrivo. La temperatura era mite, attorno ai 19 gradi, peccato solo per qualche spruzzata di pioggia prima dello start che era fissato per le ore 9. Pochi chilometri dopo il via ho avuto i brividi quando siamo transitati intorno a Soros, la collina dove sono tumulati i guerrieri della battaglia di Maratona. Tracciato duro, circa 450 metri di dislivello con le salite dal km 25 che mi hanno prosciugato l’energie. In tanti punti non è mancato il supporto del pubblico che ci salutava ed incoraggiava. L’arrivo allo stadio Panathinaiko è stato veramente suggestivo anche se ero abbastanza cotto e non me lo sono goduto pienamente. Un'esperienza che consiglio a tutti i maratoneti”.

Domenica, 10 Novembre 2019 23:33

Milano di corsa contro il cancro al pancreas

La Corsa delle Città è una gara podistica non competitiva nata per sensibilizzare la popolazione e le autorità sul cancro al pancreas, un tipo di tumore purtroppo in forte crescita e per il quale non vengono destinati fondi sufficienti. Infatti è attualmente la quarta causa di morte per tumore in Europa, ma riceve meno del 2% di tutti i finanziamenti europei destinati alla ricerca sul cancro.

Inserita nel calendario delle iniziative promosse in tutto il mondo in occasione del World Pancreatic Cancer Day che per la precisione si celebra il 21 Novembre, la Corsa delle Città è diffusa in varie città europee come Alicante, Madrid, Roma e Stoccolma. Oggi, domenica 10 novembre, in mattinata si è svolta la tappa di Milano.

Teatro della manifestazione il bel Parco delle Cave, un’area dismessa dalle attività estrattive che era diventata una discarica a cielo aperto prima che nel 2002 degli importanti lavori di riqualificazione restituissero questi 135 ettari di verde alla cittadinanza.

Offrendo 10 euro all’AISP (Associazione Italiana per lo Studio del Pancreas) era possibile partecipare scegliendo tra due diverse distanze, ovvero 5 e 10 km. In sostanza si percorrevano uno o due giri del tracciato da cinquemila metri ben conosciuto dai frequantatori del parco. Percorso segnalato che parte ed arriva al laghetto del parco. A supportare gli organizzatori dell’AISP c’erano gli esperti uomini del comitato della Stramilano che hanno gestito partenze ed arrivi oltre a presidiare il percorso. Trattandosi di una non competitiva non segnaliamo vincitori o classifiche anche se in effetti abbiamo notato alcuni piè veloci che ne hanno approfittato per un allenamento di qualità, come per esempio Lucia Cozzi del GS Montestella, oltre a personaggi famosi come Maurizio Lupi, il deputato maratoneta che qui è di casa, oppure il giornalista sportivo Gianluca Rossi. L’evento ha avuto un buon successo. Anche il tiepido sole che ha accolto tutti i partecipanti ha dato una mano e non c’è dubbio che siano stati raggiunti gli obiettivi della manifestazione, ovvero promuovere la conoscenza di questa malattia e sensibilizzare il pubblico sulla necessità di indirizzare maggiori fondi a favore della ricerca. 

Solitamente è il circuito ad aprire le danze per quanto riguarda la corsa campestre in Lombardia. Anche quest’anno la tradizione è stata rispettata. Ieri il comitato organizzatore, in collaborazione con l’U.S. ACLI e con l’approvazione del Comitato Regionale Lombardo Fidal, ha pubblicato il regolamento della XXXIX^ edizione del Trofeo Monga. Rassegna regionale di corsa campestre riservata ad atleti delle categorie Allievi, Juniores, Promesse, Senior e Senior Master maschili e femminili tesserati per Società affiliate alla Fidal o ad Enti di Promozione Sportiva.

Rispetto alle quattro gare della scorsa stagione, si ritorna a quota cinque. Ecco tutte le date e le località:

8 Dicembre 2019 Torre de Roveri BG   

22 Dicembre 2019 Treviglio BG                                                                   

12 Gennaio 2020 Cittiglio VA    
19 Gennaio 2020 Bolgare BG

16 Febbraio 2020 Pioltello MI    

Confermatissime Treviglio, Cittiglio e Pioltello, con relative premiazioni finali, le novità riguardano Torre dei Roveri e Bolgare che siamo curiosi di testare, anche se per la seconda già sappiamo trattarsi di una sede che abitualmente ospita gare di cross dei circuiti orobici.

Nessuna variazione per quel che riguarda il calcolo dei punteggi validi per le classifiche finali. Ricordiamo le caratteristiche più salienti, ovvero che nelle due prove che si svolgeranno nel 2019 si gareggerà secondo le categorie 2020 e che non sarà possibile effettuare scarti sul punteggio. Tutte le cinque tappe porteranno punti: chi si ferma è perduto. Il costo d’iscrizione sarà di 6 euro ad ogni tappa ed i fedelissimi che non salteranno nessun appuntamento riceveranno in omaggio una bella maglietta celebrativa.

Ecco lo schema tipo col programma che dovrebbe essere adottato in ogni prova:

Ore   8.00 ritrovo

Ore   9.30 partenza categorie femminili – 4 km circa

Ore 10.00 partenza categorie maschili allievi ed SM60 ed oltre – 4 km circa

Ore 10.30 partenza categorie maschili J-P-S e da SM35 a SM55 – 6 km circa

Ore 11.15 premiazioni di giornata

Non vediamo l’ora di cominciare! 

Pioltello conferma la sua vocazione di capitale del running nel rapporto qualità/prezzo. Sempre troppo bravi i dirigenti dell’Athletic Team che domenica 3 novembre hanno organizzato una bella gara/allenamento su varie distanze. Si potevano correre 5 o 13 chilometri, la 14^ Correndo per i fontanili e nella foresta di pianura. Oppure addirittura 21, ovvero circa una mezza maratona, denominata Quarta Maratonina dei Tre Parchi. Tutto rigorosamente non competitivo, onde evitare costi aggiuntivi. Si è partiti tutti insieme alle 8.30, in maniera che ognuno ha potuto trovare dei compagni di viaggio con velocità analoghe alla propria. Un ottimo allenamento in cui non sono mancati dei buoni stimoli agonistici.

Percorso ben presidiato ed ottimamente segnalato. Non si poteva sbagliare. Dalla frazione Seggiano, sede dell’accogliente Centro Sportivo, ci si dirigeva verso le limitrofe zone verdi, tra cui spiccava il bellissimo Bosco della Besozza, su un fondo misto di asfalto e sterrato. Per correre nella natura, divertirsi, cambiarsi, fare una bella doccia calda, ristorarsi, ritirare un generoso pacco alimentare, ritornare all’auto nell’ampio parcheggio presidiato, bastavano 5 euro. Di cui peraltro 1 euro era devoluto al Progetto Chernobyl di Pioltello.
E di certo ci siamo dimenticati qualcosa. Ah, si!  Per esempio i ristori lungo il percorso. Beh certo, non c’era la maglietta molto tecnica e molto, molto, molto alla moda, e le prestazioni non verranno mai inserite nei database federali ad imperitura memoria. Tuttavia crediamo che riusciremo comunque a sopravvivere, malgrado queste dolorose privazioni.

A Lecco si corrono due mezze, entrambe organizzate dalla Spartacus Event. Una a marzo, la più importante in termini di partecipanti e di prestazioni sportive, mentre quella di autunno è la sorella minore, ma pur sempre molto valida. In termini numerici anche l’edizione numero sei, disputata questa domenica 3 novembre, non ha visto variazioni nell’ordine di grandezza dei finisher. Stavolta sono stati 303, leggermente sotto la media, complice anche una giornata piovosa. Un peccato, in quanto la manifestazione offre tutto quanto serve agli atleti, a partire dal Palataurus che accoglie ogni fase logistica della competizione: parcheggio, segreteria, area borse, partenza, arrivo, premiazioni.

Mentre a primavera da Lecco si punta verso nord, costeggiando il lago di Como, in questo caso ci si dirige in direzione opposta, facendo il giro del lago di Garlate. Tracciato completamente pianeggiante ma nervoso e su fondo stradale asfaltato alternato da brevissimi tratti su sterrato. Oltre a godere del panorama lacustre è possibile ammirare monumenti e zone storiche come l’antico Ponte Azzone Visconti, Piazza Era e Pescarenico, tanto caro al Manzoni. E’ infatti sia il rione del convento di Fra Cristoforo sia il luogo da cui Lucia si allontana con la barca per fuggire da Don Rodrigo.

Venendo ai risultati tecnici, la mezza di autunno è invece cresciuta molto in questo 2019 grazie alla bella sfida fra Alfred Kimeli Ronoh e Hosea Kimeli Kisorio malgrado la pioggia ed un percorso sicuramente più difficile di quello di marzo. Kimeli Kisorio ha trionfato in 1h’07’50”, frantumando di oltre un minuto e mezzo il record della manifestazione. Kimeli Ronoh ha chiuso in 1h09’54”, mentre terzo è giunto Giuseppe Molteni in 1h13’32”.

Record anche fra le donne grazie a Lenah Jerotich, che a Lecco aveva già vinto la mezza di marzo. La runner dell’Atl. 2005 ha fatto fermare i cronometri sul tempo di 1h16’39”. La doppietta kenyana è stata completata da Vivian Jerop Kemboi, seconda in 1h21’22”, terza Laura Nardo in 1h23’40”.

Mercoledì, 30 Ottobre 2019 09:52

Club del Miglio: premiati 2019 e novità 2020

E’ passato meno di un mese dall’ultima tappa a Carate Brianza e oggi ci troviamo in compagnia di Fulvio Frazzei, il “patron” del Club del Miglio per una chiacchierata di commento a conclusione del 2019, ma anche con un occhiolino rivolto al prossimo anno.

Grazie per questa opportunità. E’ stata un’altra annata di fatica, ma anche di soddisfazioni per il club che ha spento le sue diciassette candeline. Un ringraziamento ai partecipanti, agli sponsor e a tutti coloro che hanno creduto in noi. In special modo alle società organizzatrici delle dieci tappe: Athletic Team Pioltello; Atletica Iriense Voghera; Tiremm Innanz, Atletica Meneghina e CUS Pro Patria a Milano, Atletica GISA Misinto, B&RC Castiglione d’Adda, Atletica Lonato, GP Valchiavenna, Atletica Segrate e Daini Carate Brianza.

Risultati sportivi?

Quest’anno abbiamo avuto meno acuti a livello di record italiani ed europei, una bella abitudine del club, ma le gare sono state di grande qualità tecnica come facilmente riscontrabile dal fatto che alcuni dei nostri “rappresentanti” hanno poi conquistato finali e medaglie continentali nel mezzofondo ai recenti Campionati Europei Master su pista di Jesolo ed agli Europen Master Games aTorino.

Un ricordo extrasportivo?

Beh, le gare passerella al Miglio di Milano e le premiazioni del club in Piazza Castello a Milano sono state un bel biglietto da visita, così come questa vostra immagine di apertura dell’articolo. Siete il miglior magazine di podismo in Italia e credo che per tutti gli atleti a podio sia un motivo d’orgoglio vedere il proprio nome in copertina.

Basta passato, passiamo al 2020

In effetti ci sono tante novità in arrivo, ma non posso scendere troppo in dettagli in quanto gli accordi definitivi non sono stati ancora siglati ed inoltre voglio prima parlarne con i miei “azionisti di maggioranza” ovvero le società sportive che sostengono il club. In ogni caso l’obiettivo è quello di diventare uno strumento di promozione del mezzofondo che coinvolga i master ma soprattutto i giovani

Grazie Fulvio, ci hai incuriosito e non vediamo l’ora di saperne di più. Alla prossima.

SERVIZIO FOTOGRAFICO

Svolta decisa per il Trofeo Montestella – Memorial Cristina Lena, giunto oggi, domenica 27 Ottobre, alla sua edizione numero diciassette. In realtà è come un’edizione numero uno, incomparabile con le precedenti. La sede di partenza si è trasferita dal centro scolastico di via Natta a quello sportivo che fa capo alla US Viscontini, dove erano previsti tutti i servizi per i partecipanti ovvero spogliatoi, docce e deposito borse. I motivi della scelta sono di ordine ecologico ed economico, onde evitare i costi richiesti per Vigili Urbani, Azienda Trasporti e tutto quanto si rende necessario correndo sulle strade pubbliche a Milano. Oneri ormai insostenibili se non si dispone di numeri molto elevati, come dettagliatamente spiegato in questo nostro articolo, in quanto significherebbero un aggravio di diversi euro per partecipante. Questo non è l’obiettivo degli organizzatori che mantengono ancora la quota a 10 euro.

Siamo nel quartiere di Trenno, Si corre solo nel verde all’interno dell’omonimo parco. Anche molte aree confinanti non sono edificate, ospitando le piste dell’ippodromo, prati e giardini. Non sembra di essere a Milano. Tracciato tecnico con diverse curve, ma sostanzialmente scorrevole e praticamente tutto su asfalto. Distanza prevista 8,3 chilometri, rispetto ai 10 del passato. Due giri, con la prima tornata più corta, circa 3 chilometri, onde ridurre al minimo il rischio doppiaggi. I volontari del GS Montestella sono su un campo nuovo, ma hanno grossa esperienza e recitano la parte a memoria, ben coadiuvati dai colleghi della US Viscontini che giocano in casa. I pareri dei partecipanti, oltre 600 finisher, compresi circa 160 non competitivi, sono stati molto positivi.

La pistola dello starter ha sparato alle ore 9, ma come tradizione, essendo la gara prevista nella mattina successiva al ritorno all’ora solare, è come se si fosse partiti alle 10, lasciando maggior riposo a tutti i partecipanti. Il primo vincitore del nuovo Montestella è stato Badr Jaafari della Varese Atletica. In 25 minuti spaccati. 26’05” il tempo di Balduino Scafone (DK Runners), secondo,  mentre terzo si è classificato Riccardo Bado (Arcobaleno Savona) in 26’37”. Podio femminile composto da Chiara Spagnoli (Brescia 1950) in 28’53”, Gaia Pigolotti (Atl Varese) 30’29” e Giada Eleonora Mingiano (Riccardi Milano) con 31’00”.

Rapide le operazioni di consegna pettorali, borse e pacco gara. Le classifiche sono state progressivamente esposte in bacheca in tempo reale dall’arrivo degli atleti. Stessa cosa dicasi per le premiazioni che si sono concluse appena dopo le 11, malgrado l’alto numero di categorie coinvolte. Durante la cerimonia, il momento più toccante è stato quello quando è stata premiata la vincitrice delle SF40 a cui è riservata una targa speciale. Si tratta della categoria in cui gareggiava l’atleta gialloverde Cristina Lena, prematuramente scomparsa dieci anni fa ed alla cui memoria è intitolato il trofeo.

Come d’abitudine gli organizzatori segnalano la seguente casella di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., a cui inviare suggerimenti con l’obiettivo di correggere eventuali difetti e fornire un servizio sempre migliore, da mettere in pratica domenica 25 Ottobre 2020 in occasione dell’edizione numero 18.

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina